Diritti umani e pena di morte

Shoshin

Goccia di blu
...Adesso lo so, il mare non è un posto dove sedersi.
E tu, tante volte evocato,
ti starai chiedendo chi sei.
Tu forse sei il poliziotto
che sta decidendo della mia domanda di asilo
dietro la scrivania di una questura.
Tu vedrai
cosa fare con me.
Oppure tu, forse, sei mia madre,
Fatimatu Diallo
ti ho rubato qualche parola
scusa,
non ti avevo ancora raccontato tutto questo.
O forse tu sei Fatumata Binta
o Rouguiatou
vorrei che tu sapessi
che Ibrahima non ti ha dimenticato.
Ma questo racconto ha altri tu,
tu sei Ismail,
tu sei Emi
ti chiedo se sei ancora vivo
e dove ti tiene la sorte.
O forse tu sei
quello che adesso sta attraversando il deserto,
o quello che sta nella foresta aspettando un programma,
tutta questa informazione è anche per te.
O tu sei quello che mi ha aiutato ad arrivare qui,
a Orano o a Irun,
quanti tu.
O semplicemente
tu sei tu
quello che sta leggendo questa poesia.
Ti chiederai
quel tu sono io?
Sì,
se vuoi,
quel tu sei tu,
ma io no,
io sono Ibrahima,
e questa è la mia vita.

Da Fratellino
di
Ibrahima Balde
e
Amets Arzallus Antia
 

qweedy

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L’esecuzione stanotte.

Un uomo sarà soffocato con l’azoto. Sant’Egidio: l’Alabama fermi il boia​

La giustizia ha deciso che verrà ucciso con un metodo rifiutato anche dai veterinari, perché considerato troppo crudele per abbattere gli animali. Tranne che per i maiali, che però vengono prima sedati. È l’ipossia da azoto, metodo mai usato per le condanne a morte, che sarà sperimentato oggi per la prima volta nello stato dell’Alabama negli Usa su Kenneth Eugene Smith, 58 anni, condannato per omicidio, 35 anni nel braccio della morte e, un anno e mezzo fa, quattro ore con il boia che non è riuscito a trovargli la vena per l’iniezione finale.

Kenneth Smith sarà riportato a forza nella stanza dove per quattro ore l’hanno bucato cercando di ucciderlo. Nell’antica Roma chi si salvava dai leoni era libero. Nel Medioevo chi sopravviveva a un’esecuzione era salvo. In Alabama, nel 2024, invece no.

Giovedì 25, dopo essere immobilizzato, Kenneth verrà costretto a indossare una maschera, come quelle per aiutare la respirazione dei malati. Stavolta la bombola gli inalerà azoto puro, gas presente nell’aria, che però in mancanza assoluta di ossigeno dovrebbe provocare la perdita dei sensi e poi la morte nel giro di un quarto d’ora. Dovrebbe, perché nessuno l’ha mai provato su un essere umano. Lui farà da cavia.

Entrata in crisi l’iniezione letale - condannati che resistono a lungo, dubbi su sofferenze orribili non manifestate per la paralisi indotta, difficoltà nel reperire il pentobarbital boicottato dalle industrie farmaceutiche - si sperimenta l’ennesimo metodo barbaro.
L’associazione dei veterinari, nei casi in cui questo sistema venga usato per animali di grandi dimensioni impone almeno la sedazione obbligatoria.

L’esecuzione di Kenneth potrebbe sdoganare un nuovo disumano metodo di esecuzione: Oklahoma e Mississipi hanno già introdotto l’ipossia da azoto, ma non ancora applicato.

 

Shoshin

Goccia di blu
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Dignità al guinzaglio 😔
 

qweedy

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“Dopo essere stato avvelenato, ingiustamente imprigionato e torturato, Aleksei Navalny è deceduto, dopo 37 mesi di sofferenza dietro le sbarre, a seguito di un trasferimento in una delle colonie penali più lontane che ci siano, vicino al Circolo polare artico. Aleksei era un prigioniero di coscienza, detenuto solo per aver denunciato un governo repressivo”.

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“Navalny chiedeva libertà politica per sé e i suoi sostenitori; denunciava la corruzione e sfidava Putin. La sua morte è una testimonianza devastante e grave delle condizioni di vita sotto il regime oppressivo e repressivo del Cremlino. Ha pagato il prezzo più alto per aver espresso la propria opinione critica e per aver difeso la libertà d’espressione."

La morte di NAVALNY è la cifra della crudeltà del regime di Putin.
 

qweedy

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Accordo Italia-Albania sui migranti, ratificato dal Senato in via definitiva con 93 voti favorevoli e 61 contrari (nessun astenuto).

L'accordo con l'Albania, della durata di 10 anni, prevede la costruzione di due centri di detenzione sul territorio albanese, che saranno utilizzati per trattenere le persone intercettate o soccorse in mare dalle navi di Stato italiane. Il centro di identificazione dei migranti sarà nell'entroterra, presso Gjder, e potrà accogliere "fino a un massimo di 3 mila" persone, più un centro più piccolo di primo approdo nel porto di Shengjin, dove far attraccare le navi italiane con i profughi.
Le aree concesse in uso all’Italia e, di cui il nostro Paese avrà la concessione, la responsabilità e la gestione, e di cui inoltre sosterrà tutti i costi (si ipotizza una spesa di 670 milioni di euro) sono equiparate a zone di frontiera e di transito dove è prevista la procedura accelerata di identificazione ed espulsione.
In base all’accordo, le persone rimarrebbero sulle navi diversi giorni prima di raggiungere l’Albania.
Le persone sbarcate in Albania e portate nei centri, compresi i richiedenti asilo, sarebbero automaticamente detenute, senza la possibilità di lasciare le strutture fino a 18 mesi. Secondo il diritto internazionale, la detenzione automatica è intrinsecamente arbitraria e quindi illegale.
La giurisdizione sarà italiana, mentre l'Albania collaborerà con le sue forze di polizia per la sicurezza e la sorveglianza esterna delle strutture.

Il presidente della Commissione episcopale per le migrazioni, monsignor Gian Carlo Perego, si scaglia contro l’accordo Italia-Albania sui migranti, che dimostra ancora una volta «l’incapacità di costruire un sistema di accoglienza diffusa nel nostro Paese».
In una nota diffusa nel tardo pomeriggio, il presule ha ricordato che l’Italia è ancora «al 16° posto in Europa nell’accoglienza dei richiedenti asilo rispetto al numero degli abitanti», parlando di 673 milioni di euro «veramente “buttati in mare” (le risorse destinate dal governo al progetto ndr.)». Il presidente della Fondazione Migrantes ha sottolineato l’urgenza di «tutelare gli ultimi della terra» e la necessità di un governo del fenomeno migrazioni, «che continua a crescere di anno in anno, anche a causa di politiche economiche che certamente non favoriscono – fatta eccezione per alcune briciole – lo sviluppo dei Paesi al di là del Mediterraneo».
Senza contare che le risorse per delocalizzare il “problema” di chi fugge dalla propria terra, ha concluso Perego, «si uniscono ad altre: quelle per gli armamenti, cresciute del 3,7%, rispetto all’anno precedente, che hanno raggiunto nel mondo la cifra record di 2.240 miliardi di dollari (il livello più alto mai registrato secondo il Sipri), e quelle per finanziare conflitti nel mondo. Sono 56 gli Stati che nel solo 2022 si trovavano in situazioni di conflitto armato, 5 in più dell’anno precedente (stessa fonte ndr.), piuttosto che a costruire pace».

È veramente il momento che le istituzioni europee riconoscano che l’accordo Italia-Albania creerebbe un sistema illegale e dannoso, che deve essere fermato. Invece di mettere a rischio la vita delle persone, le autorità dovrebbero garantire l’accesso a una procedura di asilo efficace e a vie di accesso sicure e regolari.

Tutte le persone soccorse in mare – ha scritto in una nota l'ong Emergency – dovrebbero raggiungere un luogo sicuro nel minor tempo possibile perché naufraghe prima che migranti. Tutti dovrebbero essere considerati vulnerabili e ricevere un trattamento dignitoso e una protezione adeguata nel rispetto del diritto internazionale e comunitario.

(liberamente tratto da Amnesty, Nessuno tocchi Caino, Avvenire, Emergency, Il Corriere).
 

qweedy

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Pena di morte sospesa, iniezione letale su detenuto fallita per 10 volte​

E' successo in Idaho. Per quasi un'ora hanno tentato 10 volte di mettere ago in braccia e gambe del condannato. Scaduto l'ordine di esecuzione per il 73enne.

"Il team medico non ha potuto stabilire la linea endovenosa, rendendo impossibile procedere con l'esecuzione", ha dichiarato la portavoce del dipartimento carcerario dell'Idaho, spiegando che l'ordine di esecuzione di Creech, che ha 73 anni ed è stato condannato a morte per un omicidio del 1981, è ora scaduto. Quella di Creech sarebbe dovuta essere la prima esecuzione in Idaho in oltre un decennio, dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti non aveva accolto il ricorso in extremis del condannato.

28 febbraio 2024 | 20.52
Redazione Adnkronos
 
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