A serious man - spoiler
Film interessante e originale che però mi ha lasciato un po' perplessa, non sono certa di averlo capito.
Il protagonista vive una vita tanto sfigata da essere grottesca: lavoro poco gratificante e studenti ricattatori, moglie che lo lascia per una sorta di pomposo semi-predicatore, un fratello socialmente disadattato e impegnato a scrivere qualcosa che potrebbe cambiare le sorti del mondo, figli che si estraniano dalle vicende matrimoniali dei genitori l'uno ascoltando i Jefferson Airplane (siamo nel 1967) e preoccupandosi della presenza del padre solo quando si tratta di sistemare l'antenna della TV, l'altra lavandosi continuamente i capelli e sognando la rinoplastica.
Il film è ironico, intelligente e molto gradevole da vedere, ma alla fine mi sono chiesta "e quindi?" Ma forse è proprio questo che i registi volevano.
L'approssimarsi dell'uragano, nella sua gravità, spazza via e annulla tutto, bandiera americana compresa, sottolineando l'inutilità della ricerca di soluzioni e di un modo per vivere meglio? Come a dire "carissimo, tu puoi arrabattarti quanto vuoi, le cose succedono e basta (emblematica in questo caso la scena finale del ragazzino?) Il povero protagonista scopre che l'onestà non paga (sic!) e decide di cedere ai ricatti dello studente?
Il protagonista si aggrappa alla religione sperando di trovare una soluzione ai suoi problemi e si rivolge a tre rabbini ...uno peggio dell'altro ... L'ultimo rabbino da cui si reca addirittura non lo riceve, perché "è impegnato", dice la signora. "Impegnato? Ma no, l'ho visto, non sta facendo niente". "Sta pensando". Lo stesso rabbino, il giorno del bar mitzvah, fa un discorso ridicolo al ragazzino, con parole molto liberamente tratte da una canzone, che si conclude con un banale "fai il bravo", come diceva isola e qui si vede proprio che neppure nella religione si possono trovare risposte.
La risposta non sta neppure nell'opera di Arthur, il fratello, che si occupa esclusivamente del suo studio sul calcolo delle probabilità.
In fin dei conti è un film che fa riflettere e discutere, lo consiglio.