Quarantasettesimo Artisticforum - Le vostre opere d'arte preferite

alessandra

Lunatic Mod
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Nemmeno io amo i quadri che rappresentano battaglie.
Ma questo è particolare e, come avete detto, visto dal vivo è davvero suggestivo.
E' un quadro circolare delle dimensioni di 120 m x 15, situato in una stanza apposita con un punto di osservazione centrale.
Rappresenta la battaglia di Raclawice (1794), vinta dai polacchi, che difendevano la loro indipendenza contro i russi, perciò rappresenta un simbolo particolare per la Polonia, sebbene in definitiva non fosse riuscita a ottenerla, quell'indipendenza. Il quadro fu realizzato a Leopoli, in Ucraina, con l'apporto di diversi pittori. Fu trasferita a Breslavia solo dopo la seconda guerra mondiale ed esposta (per motivi legati ai rapporti con l'Unione Sovietica) solo dopo il 1980.
La prospettiva utilizzata consente di percepire il quadro come se fosse quasi reale e questa sensazione è accentuata dall'area alla base del quadro, ricostruita con terreno artificiale. Sembra davvero di esserci dentro, di partecipare alla battaglia, anche se come spettatori inermi.
Personalmente guardandolo non ho percepito la gioia della vittoria, ma la tragedia e il disastro che ogni guerra porta con sé.
Questo video (e anche altri su youtube) può rendere almeno un minimo l'idea:


https://www.youtube.com/watch?v=bLNoOpOIXTw
 

qweedy

Well-known member
Ogni scena è ricchissima di particolari, di soldati, di cavalli: un lavoro immenso.
Leggo che il dipinto per essere completato richiese nove mesi, dall'agosto del 1893 al maggio del 1894, un periodo sorprendentemente breve, date le dimensioni dell'opera.
 

alessandra

Lunatic Mod
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E siamo arrivati a "La bella Rafaela" di Tamara De Lempicka
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Ondine

Logopedista nei sogni
Questa Rafaela (si sa qualcosa di questa donna?) è davvero splendida, non ho parole per esprimere la sua bellezza.
Il gioco di luce fatto di chiaro scuro rende le forme morbide, trasmette serenità, consapevolezza del proprio essere donna e della propria sensualità.
La bocca carnosa è enfatizzata dal rossetto rosso, simbolo da sempre di seduzione.
Avrei preferito avesse gli occhi aperti ma forse gli occhi chiusi vogliono rappresentare la sicurezza di questa donna che si lascia ammirare passivamente, che vuole farsi ammirare mostrandosi assente, come se la sua essenza rivendicasse indipendenza, libertà da ogni giudizio esterno.
 

ariano geta

New member
L'ho proposta perché - come detto nel post di presentazione - mi piace l'arte di Tamara de Lempicka e ho un bellissimo ricordo della visione di una mostra a lei dedicata a Roma.
Di questo quadro mi piace il contrasto fra colore e ombra, il corpo della donna che prende forma nell'oscurità. Lo trovo estremamente suggestivo anche per la poca visibilità del viso, si (intra)vede solo il corpo. Non "una" donna ma LA donna, come se Rafaela diventasse l'intera umanità femminile.
 

qweedy

Well-known member
Mi piace moltissimo Tamara De Lempicka, di cui ho visto per la prima volta i quadri in una mostra a Milano. Quando poi ho letto la sua biografia su internet, sono rimasta strabiliata, ha vissuto una vita incredibile.

La donna ritratta nel 1927 nel dipinto è Rafaela Fano, amante della pittrice negli anni parigini. All’epoca Rafaela aveva diciassette anni (Tamara ne aveva ventinove) ed ha posato per ben sei dipinti, che hanno definitivamente consacrato la de Lempicka come artista. Stupefacente in questo quadro che trovo molto sensuale è l’uso delle luci e dei chiaroscuri.

La figlia Kizette non esita a riferire nelle sue memorie aneddoti come l'incontro di sua madre con la modella Rafaela (il cui dipinto venne definito come uno dei più grandiosi nudi del secolo dal "Sunday Times Magazine"). La vede per la prima volta per strada, dal momento che nessuno poteva distogliere lo sguardo da una tale bellezza, e le rivolge subito la parola: "Mademoiselle, sono pittrice. Sarebbe disposta a posare per me?". E la detta Rafaela è tanto sorpresa che risponde senza pensarci due volte: "Si, perchè no?". Tamara, s'intende, vuole ritrarla soltanto nuda. Arrivate nel suo atelier, le ordina di spogliarsi e di distendersi su un divano. La relazione sentimentale e le sedute di posa, sarebbero durate un anno.

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Copio qui qualche cenno della sua biografia:

Tamara parte da Mosca con la nonna nel 1907 e visitano Firenze, Venezia e Roma, per poi andare a Mentone, da dove la nonna ogni giorno raggiunge Montecarlo per giocare al casinò.
La sua formazione scolastica si colloca tra Losanna, a Villa Claire, e l’esclusivo collegio a Rydzyna, in Polonia, nel castello barocco.
A San Pietroburgo, a una festa in maschera, si presenta vestita da contadina polacca con un’oca al guinzaglio. In questa occasione incontra Tadeusz Lempicki, nobile avvocato polacco di ventidue anni, corteggiato dalle più belle donne di San Pietroburgo, che poi sposerà.
In occasione del matrimonio conosce un diplomatico di cui si invaghisce e con cui ha una storia appena tornata dal viaggio di nozze.

Quando Tadeus viene arrestato, Tamara si rivolge al console svedese, con il quale attraversa la Finlandia e poi va a Copenaghen. Ritrova il diplomatico siamese e con lui va a Londra e Parigi. Intanto, Tadeusz viene rimesso in libertà e, in giugno o luglio, la famiglia arriva a Parigi e vivono in albergo, vendendo alcuni gioielli.
Inizia una storia con una vicina di casa, Ira Perrot, che le offre un viaggio in Italia, dove Tamara studia Botticelli e Antonello da Messina. Segue i corsi di André Lhote, l’unico che riconoscerà sempre come suo maestro. Fa abitualmente uso di cocaina, lavora febbrilmente e ha un ritmo di vita che pregiudica la convivenza familiare. Frequenta locali notturni e lesbici.

1924 Avviene l’incontro con Marinetti in un locale, durante il quale decidono di andare a incendiare il Louvre, intenzione miseramente naufragata al commissariato, dove vanno a recuperare l’automobile della Lempicka rimossa perché parcheggiata in sosta vietata.

1927 Soggiorna al Vittoriale da Gabriele D'Annunzio ("vecchio nano in uniforme", lo definisce lei), a cui dovrebbe fare un ritratto, contravvenendo però a una delle regole della casa: Tamara civetta, ma non si concede. D'Annunzio si irrita sempre più, e la caccia via.
Dopo aver viaggiato estesamente per l'Europa, all'inizio della seconda guerra mondiale si trasferì negli Stati Uniti con il secondo marito, il barone Raoul Kuffner de Diószegh.
Muore nel 1980 a Cuernavaca, in Messico. Come da sua volontà, il suo corpo venne cremato, e le ceneri vennero sparse sul vulcano Popocatepeti.
 
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alessandra

Lunatic Mod
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Rafaela sembra incarnare la vera bellezza e sensualità femminile, alla faccia della magrezza a tutti i costi! Un ritratto ricco di espressività: la donna è inerme, addormentata o serena sotto gli occhi della pittrice, il suo sguardo non si vede, eppure tutto in lei trasuda vita. Immagino una donna placida che se la gode senza mettersi problemi, una che apprezza ogni aspetto della vita e si comporta come preferisce al di là di ciò che pensano gli altri; probabilmente le persone che interessano a lei pensano tutto il bene possibile, proprio perché è libera. Mi piace moltissimo questo modo di dipingere, apparentemente il quadro non è ricco di dettagli, ma è tutto molto ben "giocato" a livello di luci e colori.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Prossimo quadro ...

Amedeo Modigliani - Nudo coricato col braccio destro dietro la testa del 1919, proveniente dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.

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Ho letto il topic sulle donne di Modigliani e sono curiosa di conoscere la storia di questa donna e del suo rapporto con il pittore.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Purtroppo non so nulla di questa modella ale.
Tra tutti i nudi di Modigliani ho scelto questo perché mi piace molto e poi perché era esposto alla mostra a cui sono andata.
Mi colpisce la posa rilassata, la sensualità dello sguardo e della bocca chiusa a cuore, il suo richiamo ad un eros naturale, senza malizia, un eros che fa parte della dimensione umana e che non può turbare come invece accadde alla prima personale di Modigliani nel 1917 alla Galleria Berte Weill dove si gridò allo scandalo: chiuse prima di incominciare perché la polizia ed il pubblico si sentirono oltraggiati da quei nudi sensuali.
I critici d'arte di allora ebbero un giudizio contraddittorio su questi nudi, di amore e odio, questi corpi sdraiati in un totale abbandono, hanno fatto commuovere per la loro castità e inorridire per la loro spudoratezza. Nei colori accesi della loro carne rosa e calda, nella curva morbida dei giovani seni, nel lieve incurvarsi del ventre, sono stati interpretati come icone ora sensuali, ora ieratiche e distanti. Scrive Scheiwiller nel 1925: "Modigliani come un mistico adora la donna e attraverso il suo disegno prezioso, la sua pennellata raffinatissima, ne fa rivivere tutta la dolorosa fragilità".
Annota l'amica Anna Achmatova che Modigliani "sulla Venere di Milo diceva che le donne bellissime, dal bel corpo, che vengono scolpite e dipinte, sembrano sempre goffe quando sono vestite".
Trovo che Modigliani dipinga le donne in un modo meraviglioso, si percepisce che le ama, avverto un misto di passione e di pudore, le desidera ma allo stesso tempo le sublima, come se avesse paura di avvicinarvisi. Ricordo che, come ho riportato nel topic dedicato alle donne della sua vita, Modigliani quando si presento a Beatrice arrossì.
 

ariano geta

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Lo stile è il suo, un vero e proprio "marchio". Pensare che a suo tempo vide i suoi nudi spesso respinti dalle gallerie perché ritenuti "osceni", col gusto di oggi sono invece dei nudi che non suscitano scandalo.
 

qweedy

Well-known member
Mi colpisce la posa rilassata, la sensualità dello sguardo e della bocca chiusa a cuore, il suo richiamo ad un eros naturale, senza malizia, un eros che fa parte della dimensione umana

E' proprio così, un eros che fa parte della dimensione umana, non volgare, non lascivo. Naturale.
Molto bello, anche se non si vede il collo lungo, così tipico delle sue figure femminili.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Amedeo Modigliani - Nudo coricato col braccio destro dietro la testa del 1919, proveniente dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.

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Di viso (sarà il taglio di capelli?) la modella mi sembra quasi androgina. Ha un'aria ribelle e sfrontata. Il corpo è voluttuoso, molto bello nonostante le cosce un po' grosse (lo so, non sono per niente poetica :mrgreen:). Sembra che il suo posto naturale sia lì, nuda mentre posa per l'artista, non riesco a immaginarla vestita o in un'altra situazione. L'immagine è sensuale ma nient'affatto volgare, seppure la donna abbia una vaga aria provocatoria: forse così era vista dal pittore?
 

alessandra

Lunatic Mod
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Prossima opera. Riporto l'intero post di qweedy anche perché così chi vuole può vedere il video :)


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Frederic Edwin Church: “Le cascate del Niagara sul versante americano”, 1867


Una decina d'anni fa ho visto la mostra "America! Storie di pittura dal Nuovo Mondo", oltre 200 dipinti, molti dei quali di grande formato come è caratteristica della pittura ottocentesca in America, che esaltano l'immensità e la forza della natura.

Per chi volesse dare un'occhiata:
 

qweedy

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Ho scelto simbolicamente questo quadro , ma tutta la mostra dei pittori americani del 1800 che ho visto molti anni fa era veramente spettacolare. Sia per le dimensioni enormi dei quadri, che celebrano la vastità e la forza del paesaggio americano e la spettacolarità degli scenari naturali, sia perchè non conoscevo nessuno di questi pittori.
Dietro la celebrazione della natura americana si intravede l'orgoglio patriottico, questi pittori evidenziano il vigore e la forza di un paesaggio in piena sintonia con il coraggio e lo spirito pionieristico americano.

Il sentimento del sublime al cospetto della vastità della natura alimenta la pittura di paesaggio della cosiddetta Hudson River School, capitanata dal grande Thomas Cole che, dal 1825 comincia a dipingere lungo le rive del fiume raccogliendo intorno a sé un gruppo di artisti, tra i quali Asher B. Durand e Edwin Church, anch'essi affascinati dal potenziale espressivo della wilderness, dalla selvaticità di luoghi incontaminati.
C'è tutto il senso trionfalistico della meraviglia naturale, la forza e l'energia di uno scenario che sembra riflettere il coraggio e lo spirito pionieristico dell'America. Lo raccontano anche i quadri di Inness, di Fisher, di Trumbull, di Bierstadt.

In questo quadro (che misura 257.50 x 227.30 cm) si sente il ruggito della cascata e la potenza della sua forza.
Bellissimo è il colore dei toni chiari, in alcuni punti addirittura delicati, che rappresentano la trasparenza dell’aria.
 
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ariano geta

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Sì, avevo studiato ai tempi dell'università la celebrazione dell'ambiente naturale da parte degli artisti e intellettuali americani (non solo del nord, anche nell'America Latina) in contrapposizione alla celebrazione dei monumenti storici da parte degli europei. Questo quadro, nella sua perfezione tecnica e nella sua maestosità, ne è un perfetto esempio.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
I dipinti troppo "veristi" non sono il mio genere ma questo dipinto, così come il primo che abbiamo commentato, è avvolgente, maestoso, immenso.
Mi sembra di sentire il rumore della cascata, molto bello l'effetto evanescente della schiuma delle onde e il piccolo particolare dell'arcobaleno che impreziosisce l'effetto di immensità e di continuità tra aria e acqua.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Ritengo di possedere forti elementi di "acquaticità" anche se non so nuotare :mrgreen: Per me questo quadro è una meraviglia, sembra tutto reale, onde, acqua, colori, luci, arcobaleno, vorrei averlo appeso qui di fronte, grande quanto la parete davanti a me, e non mi stancherei mai di guardarlo :)
 

alessandra

Lunatic Mod
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Era l'ultimo quadro? Tutto qui?
Vado ad aprire il prossimo AF, chi passa di qui si ricordi che naturalmente sono graditi anche i commenti di chi non fa nessuna proposta :D
 
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