230° MG - Il giardino dei Finzi-Contini di G. Bassani

Spilla

Well-known member
Ho l'impressione che Malnate eserciti su tutti uno strano carisma, e temo che alla fine sarà di lui che Micòl finirà con l'innamorarsi :??
Peraltro, la famiglia parteggia per il protagonista, per affinità culturale ma soprattutto, immagino, per la comune appartenenza religiosa, visto che invece Malnate e un goj.
Tutti temono le bizze di Micòl, alla quale importa solo esercitare le sue arti di seduzione, a quanto pare, senza troppo curarsi delle conseguenze.

Sto cercando di capire che tipo di simbologia Bassani voglia comunicare attraverso la figura di questa ragazza :boh:

Altra cosa: mi stupisce che sia stato consentito a due ebrei di ottenere la laurea, nel '39, visto che erano loro interdette persino le biblioteche.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Ho l'impressione che Malnate eserciti su tutti uno strano carisma, e temo che alla fine sarà di lui che Micòl finirà con l'innamorarsi :??
Peraltro, la famiglia parteggia per il protagonista, per affinità culturale ma soprattutto, immagino, per la comune appartenenza religiosa, visto che invece Malnate e un goj.
Tutti temono le bizze di Micòl, alla quale importa solo esercitare le sue arti di seduzione, a quanto pare, senza troppo curarsi delle conseguenze.

Sto cercando di capire che tipo di simbologia Bassani voglia comunicare attraverso la figura di questa ragazza :boh:

Altra cosa: mi stupisce che sia stato consentito a due ebrei di ottenere la laurea, nel '39, visto che erano loro interdette persino le biblioteche.

Quanto al carisma di Malnate sui Finzi-Contini non saprei... però è il classico tipo che, zitto zitto... sì la famiglia parteggia per il protagonista, lo si vede chiaramente nella scena della notte di Pasqua.
Su Micol non so dire se ci sia dietro una simbologia o se sia davvero una storia autobiografica: da più parti ho letto che il protagonista potrebbe essere associato con Bassani stesso e la biografia in parte lo confermerebbe... però non so, Micol potrebbe rappresentare la frivolezza e la volubilità dell'aristocrazia...
Quanto alle lauree, non so se è perché entrambe le famiglie erano benestanti... tuttavia l'eppisodio della lode negata a Micol suffraga le tue perplessità.
D'altra parte è strano che a Micol sia stato permesso di proseguire gli studi sebbene non dimostrasse un vero fervore per laurearsi e li abbia terminati a singhiozzo, mentre la famiglia si sia arresa così tranquillamente alla mancata laurea di Alberto... bah.
 

Spilla

Well-known member
Commento finale -era ora!

Alla fine ho rivalutato questo libro, che avevo poco apprezzato da giovanissima (e devo dire che questa mi prima impressine si è rivelata un pregiudizio difficile da superare :?).
Come dici tu, Ester, rappresenta un modo diverso di descrivere il periodo delle leggi razziali, lontano dalle immagini del ghetto, dei campi o delle persecuzioni a cui di solito pensiamo, in riferimento a questo periodo storico.
Centrale nel racconto è proprio il giardino, questo luogo separato e intatto, lontano dal mondo e dalle sue tensioni.
Qui i giovani giocano a tennis, flirtano, temporeggiano, incapaci di affrontare la vita e la realtà storica, tormentati da drammi adolescenziali e quasi non sfiorati dl dramma che li sta per investire tutti.
Anche se il racconto parla di gioventù, giochi e sentimenti, su tutto incombe un'aria di morte, di non-esistenza del futuro. Ci si ferma al presente, quasi presagendo che non ci sarà un dopo.

Misteriosa per me rimane la fuigura di Micòl, che mi sembra voler dire qualcosa al lettore, ma il suo messaggio mi pare perso per sempre, così come la sua giovane vita.
 
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