Cinquantesimo Artisticforum - Le nostre opere d'arte preferite

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Dopo avervi letto non riesco a vedere quest'immagine se non come un passaggio all'età adulta, quasi un rito di iniziazione.
Mi fa sempre un certo effetto vedere testimonianze così vivide della presenza di esseri umani in un determinato luogo, quando sono così lontane nel tempo.
 

lettore marcovaldo

Well-known member
Remnev Dormiente che sogna

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Mi faccio dare una mano :mrgreen:

 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Siamo arrivati alla mia proposta, Stanza a New York di Edward Hopper...appena posso scriverò la mia "storia", voi iniziate pure a commentare...

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qweedy

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Siamo arrivati alla mia proposta, Stanza a New York di Edward Hopper...appena posso scriverò la mia "storia", voi iniziate pure a commentare...

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Come colonna sonora, The sound of silence di Simon & Garfunkel.

Si impara a tacere con gli anni
Non c’è parola più certa di un’altra.
S’impara a tacere con gli anni,
anche se sembra che parliamo
Si nasce senza parole
e con tutte le parole distrutte ce ne andiamo.
E tuttavia,
nonostante vivere significhi ammutolire,
esiste un piacere primordiale nel silenzio,
che giustifica tutti i silenzi.

Roberto Juarroz


Lascia sia il vento a completar le parole
che la tua voce non sa articolare.
Non ci occorrono più le parole.
Siamo entrambi il medesimo silenzio.
Come due specchi, svuotati d' ogni immagine,
che l'uno all'altro rendono
un semplice raggio. E ci basta.

Margherita Guidacci



Silenzi

Oggi non era giorno di parole,

con mire di poesie o di discorsi,

né c'era strada che fosse nostra.

A definirci bastava solo un atto,

e visto che a parole non mi salvo,

parla per me, silenzio, ch'io non posso.

Josè Saramago


Parlare
senza aver niente da dire
comunicare
in silenzio
i bisogni dell’anima
dar voce
alle rughe del volto
alle ciglia degli occhi
agli angoli della bocca
parlare
tenendosi per mano
tacere
tenendosi per mano.

Paul Eluard
 

ariano geta

New member
Mi trasmette proprio l'idea di una routine di coppia "narcotizzata" dopo anni di convivenza, condividere la stessa stanza eppure essere entrambi da soli, per così dire... Non saprei neppure che "storia" inventarci attorno, è così deprimente quando una coppia finisce così...
 

lettore marcovaldo

Well-known member
Siamo arrivati alla mia proposta, Stanza a New York di Edward Hopper...appena posso scriverò la mia "storia", voi iniziate pure a commentare...

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Ok, Jeff, adesso sei finalmente a casa. C'era da impazzire in quell'ospedale, ma d'altra parte la frattura alla gamba era brutta.
Nei hai passate anche di peggio.
Inizia anche a farmi fastidio il gesso. Come se le giornate di convalescenza non si preannunciassero già tediose.
Per fortuna dall'incidente si è salvata la macchina fotografica nuova ... dove l'ha messa l'infermiera ?
Stella. Ha una parlantina irrefrenabile quella donna.
Ah eccola, sul quel tavolino. Ma cosa me ne faccio adesso?
Nature morte?
Io ho sempre dovuto inseguire le mie "prede". Fossero soldati durante uno sbarco, animali in un safari, gente impegnata
a correre dietro alla propria vita in strada. E adesso, sono confinato con questo trabiccolo di sedia a rotelle, nel mio appartamento.
E il mondo si è ristretto al cortile del palazzo.
Uhm.. però si vede abbastanza bene dentro gli appartamenti di fronte. Non ci avevo fatto caso. In fondo in questa casa ci vivo poco.
Sembrano dei piccoli palcoscenici.
Si è appena accesa una luce al piano di fronte.
Un uomo e una donna entrano. Lui si siede accanto al tavolo al centro della stanza e apre un giornale. Ma non sembra leggere davvero.
Lei rimane sulla porta e lo guarda a lungo. E' pallida: sembra quasi malata. Poi si siede dall'altra parte del tavolo accanto a un pianoforte.
Ha l'aria sconsolata. Sembra esserci tensione.

Ma cosa faccio, il guardone!?
Non sono cose che mi interessino e poi da un momento all'altra dovrebbe arrivare Lisa.

Adesso si è accesa una luce due piani più in alto. E' l'appartamento del pianista. Chissà se ci regalerà qualche sua improvvisazione.
L'ho sentito suonare qualche volta, è bravo.

La coppia è rimasta nella stessa posizione. Sembrano pietrificati...

Qualcuno apre la porta.

E' Lisa!
Questa ragazza mi toglie il fiato ogni volta che la guardo...
 
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alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
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Lui è immerso nella pagina del giornale che sta leggendo. Le quotazioni delle azioni sono salite e saliranno ancora, ne è certo. E' di buon umore: la sua carriera procede in maniera precipitosa, inattesa. Questa mattina il capo si è complimentato con lui, gli ha lasciato intuire che presto ci sarà una promozione. E gli ha assegnato quella collaboratrice così attraente, con quelle gambe lunghissime e quello scintillio negli occhi corvini.
Percepisce la presenza di lei, sa che è nella stanza, così come sa che c'è il tavolo, il pianoforte. Con lei però può parlare, può dirle con tono trionfante: "Hai visto le azioni?"
Lei non risponde, annuisce a malapena. Lui non ci fa caso, è abituato agli sbalzi di umore di lei. Continua a leggere distrattamente l'articolo dell'ennesimo tizio che ha ucciso la sua ex per gelosia.
Lei l'ha già letto, quell'articolo. E, follemente, ha pensato "Chissà cosa si prova ad avere un compagno possessivo".
Accarezza lievemente i tasti del pianoforte, ma nessun suono infrange il silenzio della sua prigione dorata. Nessun suono all'esterno né all'interno, nemmeno più l'eco di quella canzone malinconica che lui le aveva dedicato all'inizio della loro storia. Il dottore le dice che ci deve essere stato un momento in cui ha iniziato a smettere di sentire. Insiste spesso su questo punto, ma lei non ne ha idea. Domani però seguirà il suo consiglio. Le ha suggerito di sforzarsi di provare a fare una cosa che le piaceva, prima. Di non preoccuparsi se non le piacerà, se all'inizio non sentirà niente, di insistere. E allora ha deciso: andrà al mare. Di mattina presto, quando non c'è nessuno. Camminerà sulla sabbia, osserverà le onde, prenderà il sole. Come se facesse i compiti per scuola. Ora le sembrano gesti senza senso, ma chissà.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Riporto la storia del proponente, ariano geta :)

Ho perso progressivamente contatto con gli altri esseri umani. Non sopporto più il rumore delle parole, la fissità degli sguardi altrui. L'unico suono che riesco ad ascoltare è quello del mare, il mare sconfinato in cui uno di questi giorni vorrei scomparire...
 

Shoshin

Goccia di blu
E siamo arrivati all'ultimo quadro, Melancholy di Edvard Munch

EdvardMunch-Melancholy.jpg


Quante cose ho raccontato al mare che avrei voluto poter dire a te,come quando ci mettevamo sedute insieme e tu chinavi il capo sulla mia spalla.
Ma un giorno il mare mi ha risposto aprendosi allo sguardo mio.
Le braccia sue fatte di acqua e sabbia hanno voluto toccarmi...
La risacca rumorosa che è la sua voce ha voluto parlarmi.
A quell'angolo di promontorio dove ogni giorno mi reco ho dato il tuo nome.
E da lì resto ad aspettare chissà cosa.
Mentre il mare protegge tutti i miei pensieri ritirandosi dopo avermi avvicinata per rincuorarmi.

La malinconia è tutto questo.
 

qweedy

Well-known member
E siamo arrivati all'ultimo quadro, Melancholy di Edvard Munch

EdvardMunch-Melancholy.jpg

Più che melanconia, direi inferno interiore, volto le spalle al mondo e ai suoi tormenti e cerco pace nel mare.
L'acqua e il movimento infinito delle onde forse riusciranno a tranquillizzarmi, a placare questo immenso dolore e a darmi un po' di speranza e di forza.

*Spesso alzo la testa e guardo mio fratello, l’Oceano, con amicizia: esso raggiunge l’infinito, ma so che anche lui cozza dappertutto contro i propri limiti; ed ecco il perché, senza dubbio, di questo tumulto, di questo fracasso. Romain Gary

*Uomo libero, sempre amerai il mare!
È il tuo specchio il mare: ti contempli l’anima
nell’ infinito muoversi della sua onda.
E il tuo spirito non è abisso meno amaro.
Baudelaire

*Acqua che all’acqua torna, di luce sfrangiata,
si apre l’onda in spuma.
Movimento perpetuo, arco perfetto,
che si erge, ricade e rifluisce,
onda del mare che il mare stesso nutre,
amore che di se stesso si alimenta.
Saramago
 

Gnome74

New member
mumble, mumble...

Tacciono i pensieri, nell'approssimarsi alla rena mormorante di onde, il cui suono pervade l'uomo e lo attira a sé, con la promessa di un altro, oceanico, mondo; lui, l'uomo, comprende le sensazioni delle piccole creature volanti, che talvolta lo infastidiscono, di fronte al suo gigantesco corpo; ma il mare è un mondo inaccessibile, misterioso, per noi terricoli, e allora, ammaliato ma sconfortato, l'uomo ripensa al suo mondo, fatto di persone lontane, nel corpo e nell'anima, di miserie e, come il mare è un pianeta nel pianeta, l'uomo è un pianeta per gli altri umani, pianeti anch'essi.
 

Gnome74

New member
Aggiungerei questa poesia di Montale, che certamente esprime meglio di me il concetto di cui ho scritto nel prec mess. Ciao

EUGENIO MONTALE, Spesso il male di vivere ho incontrato, (Ossi di seppia, 1925)

Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
In lontananza vedo due figure che probabilmente sono due ombrelloni, ma che a prima vista mi sono sembrate due figure umane, lei vestita di bianco e lui di nero: due sposi. Allora ho pensato che la malinconia del protagonista del quadro potesse dipendere da questo matrimonio. Lui ama lei, lei ha sposato un altro ed è sempre più lontana. La camicia e i capelli neri rendono la sua immagine ancora più triste.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Lascio aperto e tolgo dal rilievo, chi vuole può ancora scrivere, intanto io vado ad aprire il prossimo AF :MUCCA
 
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