231° MG - Povera gente di Dostoevskij

Trillo

Active member
Io sono andato un pochino avanti, in generale è molto scorrevole e mi suscita sempre la curiosità di leggere le lettere successive (soprattutto quelle di Varvara, a dire la verità).

Avevo detto che lui, Makar, mi era insopportabile per via di tutti i diminutivi e vezzeggiativi che usa quando parla con lei, quasi non si rivolgesse ad una donna (seppur ragazza) ma ad una bimbetta.

Lo stile degli uomini russi devoti e innamorati è così :wink:

Io invece più vado avanti e più ho l'impressione che lui non sia né devoto nè preso da un amore puro, ma che invece la desideri più che altro possedere e che la consideri proprio come una sciocca ragazzina che deve accettare i suoi regali, gli deve obbedire, si deve sentire in obbligo ed essere lei devota a lui. E non solo mi è insopportabile, ma mi è proprio antipatico e odioso.

Sono arrivato al punto in cui lei gli chiede innocentemente se accettare l'invito a lavorare come governante presso una famiglia estranea, in un'altra città, per poter essere un po' indipendente... Quale mai poteva essere la risposta di lui? Ovviamente un no secco, ma non un no qualsiasi, bensì un no condito da tanti insulti su di lei e su Fedora, e in cui emerge anche tutto il suo egoismo, con il suo volerla avere sempre con sé, e il suo inculcarle il senso di colpa se dovesse decidere di partire. In queste parti i diminutivi e i vezzeggiativi arrivano a scomparire del tutto, perché lui è troppo impegnato a far sentire la sua voce. Per non parlare del putiferio che si scatena quando lei esprime un parere diverso dal suo! Non gli piacciono le storie che scrive il suo amico, ed ecco che lui non lo accetta, si arrabbia, la invita a rileggere bene e vuole pensare che abbia detto cose del genere perché le era capitato qualcosa di spiacevole, o perché non l'aveva letto con sentimento...No, non sia mai ad avere opinioni diverse dalle sue! Altrimenti sei una povera scema che non capisce niente e devi sottostare a lui che ne sa più di te e ti tiene in pugno con la sua carità!

Il suo privarsi di parte dello stipendio per prendersi cura di lei e per farle continuamente dei regali, insomma, non mi sembra molto disinteressato e fatto per puro amore.

Varvara, al contrario, mi piace, mi sembra innocente, intelligente, sincera e mai noiosa.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
@ Trillo: non ho letto tutto il tuo post per non spoilerarmi la trama visto che non la ricordo più :mrgreen:. Però posso dirti che nelle altre opere i protagonisti maschili sono migliori, io di solito mi identifico più in loro che nelle donne. Questo in realtà mi succede quasi sempre nelle letture. Sarà che mi sento poco femminile perciò preferisco il pensiero maschile, però se incontro un uomo misogino non mi piace :mrgreen:.
Succede anche a te di preferire i personaggi di sesso opposto al tuo oppure qui è successo solo perché non sopporti lui?
 
Ultima modifica:

Trillo

Active member
Forse sono stato un po' troppo acceso nel mio andare contro di lui...E' solo una mia impressione di ora, magari poi si rivelerà tanto buono buonino ( :mrgreen: ), chissà.

Per quello che mi chiedi, è lui che proprio non sopporto, almeno al momento...Però non mi sento di escludere il fatto che forse inconsciamente la figura femminile possa esercitarmi un effetto che mi induce queste sensazioni ;)
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Fino alla lettera datata 7 luglio

@ Trillo: credo di essere arrivata al tuo stesso punto, ho aggiunto la data della lettera nel titolo così Spilla e velvet non leggono visto che sono indietro.
Io la vedo diversamente da te, per me Makar è davvero buono, si priva del denaro per far stare meglio Varvara perché la vede come una figlia, ma magari mi sbaglio e alla fine il suo è solo un interesse interessato :mrgreen: :boh:. Non ricordo come va a finire quindi lo scopriremo insieme :wink:.
Anche sul difendere l'amico scrittore mi trovo in disaccordo, non mi è sembrato così aggressivo, secondo me conta molto anche la traduzione, penso che ci tenesse tanto perché l'aveva conosciuto personalmente e gli faceva piacere se anche Varvara fosse riuscita ad apprezzarlo come lui.
Sui regali ti posso dire che conosco persone a cui piace farli senza secondi fini, traggono soddisfazione solo nel fare contenti gli altri, anche privandosi loro stessi, però forse Makar sui confetti ha esagerato, sono superflui in un'epoca in cui mancava perfino il pane, anche se sono buoni (io poi adoro le mandorle :sbav:). Ma anche questo dimostra che la vede più come una bambina, una figlia di cui prendersi cura.
Spero che sarai tu a ricrederti su di lui e non che invece accadrà il contrario e sarò io a dover cambiare idea :paura: :wink:.
 

Trillo

Active member
Fino all'8 luglio

Mi sono fermato alla lettera dell'8 luglio, così vediamo di ritrovarci e di andare tutti più o meno allo stesso passo.
Ripeto, forse ho un po' esagerato, però la sostanza è che al momento non sopporto l'atteggiamento di Makar nei confronti di Varvara, anche se animato dalla benevolenza o dall'amore più assoluto.

Tra l'altro, lo trovo spesso molto contraddittorio. Ad esempio, nella lettera del 1° luglio, Makar esalta il libretto che legge perché parla della realtà:

"È una cosa naturale! Leggetelo, è naturale! È la vita. L’ho visto io stesso, tutto questo vive attorno a me".
Nella lettera dell'8 luglio, invece, rimprovera Varvara per il libretto che gli ha mandato perché...parla della realtà :OO

"Cosa ci sarebbe di speciale, cosa ci sarebbe di buono? Così è un inutile esempio di vile vita quotidiana."

per poi ancora dire due righi dopo (sullo stesso libretto) che però è anche inverosimile :MM

Minerva6 ha scritto:
Un'altra cosa che mi è venuta in mente sulla quantità di pagine dei suoi romanzi riguarda il fatto che lui veniva pagato proprio a pagina (non vorrei dire una stupidaggine, ma ricordo che era così) quindi più scriveva e più guadagnava

Una conferma indiretta: nella lettera del 26 giugno, Makar afferma proprio che il suo nuovo amico scrittore viene pagato a pagina: 300 rubli a foglio.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Volevo postarla anche io la conferma del pagamento a pagina, ma poi me ne sono dimenticata... grazie per averlo fatto tu :wink:.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Sull'incoerenza di Makar

@ Trillo:
Si tratta di due autori diversi, il libro di cui Makar tesse le lodi è Il mastro di posta, una novella di Puskin mentre quello che critica è Il cappotto, un racconto di Gogol .
Probabilmente il modo di descrivere la realtà da parte dei due autori è diversa, perciò uno lo apprezza e l'altro no. Il cappotto l'ho letto, ma ovviamente non lo ricordo più :W, sennò sarei riuscita a difendere meglio il povero Makar :mrgreen:.
 

Trillo

Active member
Lo difendi proprio a spada tratta :mrgreen: Sì, mi riferivo proprio alla motivazione che ne dà, anche se si tratta di due libri diversi ;)
 

velvet

Well-known member
Io sto leggendo i quaderni di Varvara.
Neanche a me finora Makar fa una grande impressione, soprattutto all'inizio il suo atteggiamento stona con la sua etÃ*. Ma come dice Spilla pian piano si comincia ad orientarsi e si iniziano a capire tante cose.
Bellissimo quando descrive il suo alloggio, le reticenze iniziali riguardo alla sua condizione di povero.

Era da tanto che non leggevo Dostoevskij e sono molto contenta di ritrovarlo. :)
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Citazioni

Da una lettera di Varvara :
I ricordi, dolce o amari che siano, sono sempre tormentosi: almeno così è per me; ma quel loro tormento è anche un balsamo. E quando l'anima è oppressa, ferita, vinta dallo sconforto, allora i ricordi le sono vita e refrigerio, allo stesso modo che le gocce della rugiada nella tiepida sera che tiene dietro a un giorno canicolare, rinfrescano e ravvivano il povero fiorellino bruciato dai raggi ardenti del sole.

Da una lettera di Makar:
Succede alle volte di vivere anni e anni senza accorgersi di avere sottomano un libro dove tutta quanta la tua vita è descritta dall’a fino alla zeta. E quel che prima non sospettavi nemmeno dei fatti tuoi, appena cominci a leggere là dentro, a poco a poco ti viene in mente, e tu vedi, sbrogli, capisci. E finalmente, ecco un altro motivo del piacere che ho provato: succede a volte che pigli un altro libro qualsiasi, leggi, rileggi, ti rompi il capo, e non ne capisci un’acca. Io, per esempio, sono uno stupido, sono nato stupido, sicché le opere serie non sono fatte per me; ma questa, tu la leggi, e ti pare di averla scritta tu stesso, come se, poniamo, l’autore avesse preso il mio cuore così come sta, e l’avesse tirato fuori, frugato e sminuzzato, come fosse il suo!
 

Spilla

Well-known member
Ho appena concluso i diari di Varvara e ancora fatico a comprendere la natura del rapporto tra i due protagonisti. Ma il romanzo a sè costituito appunto dai diari è già un piccolo gioiello.
Come semore i personaggi di Dosto vivono ogni emozione esternandola in maniera esagerata, tanto da apparire ogni volta eccessivi. Eppure non riusciamo a ritrovare in noi parti di loro.
 

Spilla

Well-known member
Makar mi sembra il tipo umano che Dostoevskij inserisce quasi sempre nei sui libri: l'inetto, piagnucoloso, strisciante, ormai privo di dignità, che si sdilinquisce in dichiarazioni d'amore o di stima verso persone che si vanta di proteggere, di voler salvaguardare, ma che alla fine lo sopportano più che altro per abitudine o per buona educazione. Persone di nessun conto e nessun carattere, capaci di adeguarsi sempre pur di guadagnare qualche considerazione o qualche attenzione da uomini (o, spesso, da donne) di carattere forte, da cui ottengono spesso disprezzo.
Sono persone spesso spregevoli, che tuttavia Dostoevskij descrive sempre con un misto di pietà, tenerezza e curiosità. Sono, sembra dire, come larve, e in quanto tali assolvono a una funzione, lurida forse, ma ineliminabile.
Non ho visto in Makar nessuna intenzione "lasciva" nei confronti di Varvara, ma posso sbagliarmi :boh:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Fino al 4 agosto

Makar incoerente lo è in effetti, mi riferisco al suo criticare i libri mentre prima li aveva elogiati (come nella mia citazione), ma molto dipende da quello che gli è successo. Se la vita ti pone di fronte a dure prove ti viene davvero da "schifare" tutto. Anche io cambio opinioni, idee e stato d'animo se mi accade qualcosa di negativo. Per fortuna i libri li amo ancora, però mi rendo conto che a volte sono così delusa e amareggiata da pensare quasi che sia inutile continuare a leggere, dovrei vivere di più :W. Ma in mancanza della vita vera devo accontentarmi di quella che trovo nelle storie narrate :boh:.
 

Spilla

Well-known member
Fino alla lettera datata 8 luglio

Ho voluto rileggere due volte questa lettera, che in parte trovo oscura.
Penso che il senso sia da cercare nel confronto che Makar stabilisce tra la sua vita e quella dello scrivano (un suo collega, quindi!) del racconto "Il cappotto" di Gogol'. Là un povero impiegato viene sbeffeggiato per aver osato acqustare un cappotto nuovo (che peraltro gli era indispensabile) quasi egli ambisse, con questo gesto, ad elevare il proprio status sociale. Questa ironia, anche se malinconica, urta la sensibilità di Makar, che si sente messo sotto esame: perchè mai un povero impiegato non dovrebbe essere contento di un nuovo capo di abbigliamento? Perché non dovrebbe poter scegliere i propri comportamenti, sempre che siano leciti e che non pregiudichino il suo rendimento lavorativo?
Qualla di Makar, nel suo modo sconclusionalto e arruffato, è in fondo una rivendicazione di classe. Non e strano che si ccalori, non è di letteratura che sta parlando. I "romanzi " del suo coinquilino, invece, sordidi e accattivanti, vicini al gusto popolare del dramma sentimentale, quelli sì che-secondo Makar- sono bei libri!
Questione di punti di vista :mrgreen

Trillo, a me invece Varvara convince pochissimo. Mi sembra molto abile a manovrare Makar, a fare la sottomessa per poi , senza parere, chiedergli ciò che egli è più che disposto a donarle: libri, teatro, biancheria...
Butta lì mezze frasette:"Oh, come sarebbe bello avere questo..." e lui via! Di corsa ad accontentarla. Insomma, mi sembrano entrambi molto ambigui e questo non porterà bene a nessuno dei due.

Sul Cappotto di Gogol' avevamo fatto un bellissimo GdL... 10 anni fa :paura:
 

Trillo

Active member
Non ho letto Il cappotto di Gogol, grazie per aver chiarito quella parte.

Su Varvara potresti aver ragione, avevo sottovalutato quelle frasette. Tra l'altro, oggi sono andato un pochino avanti arrivando anch'io come Minerva6 al 4 agosto, e qui Varvara chiede spudoratamente a Makar di farsi avere un prestito per aiutarla, anche se dice che lo ripagherà. In effetti hai ragione, sono entrambi ambigui...
 

Trillo

Active member
Fino al 9 settembre

Dopo che tutto sembrava mettersi per il peggio, c'è una "pausa" in cui nelle lettere si inizia a parlare di ricordi, di pensieri, di riflessioni...una sorta di quiete prima della tempesta. La lettera del 9 settembre sembra confermare tutto ciò, e invece...colpo di scena! Ora sono troppo curioso, mi sa che non riuscirò a trattenermi dal leggere le ultime pagine.
 

Trillo

Active member
Finito

Io l'ho finito. Il finale mi ha sorpreso. Pensavo di veder chiarite un po' di cose non dette, pensavo che il fatto che Makar avesse spifferato la buona azione di "Sua eccellenza" (l'imperatore?), che si era premurato di farla al di fuori da occhi indiscreti, avrebbe portato a qualche spiacevole sviluppo e mi ha sorpreso come Makar lasci andar via Varvara senza un minimo di opposizione.
Mi sarebbe piaciuto vedere gli sviluppi della storia dopo la conclusione, ma penso che forse è qui che sta il bello, in questo lasciarci solo presagire il destino infelice di questa povera gente...

Ho letto che di diminutivi e vezzeggiativi nella prima pubblicazione ce n'erano addirittura molti di più e che, in parte per le critiche ricevute, Dostoevskij ne operò una notevole riduzione...se già in questa versione definitiva ce ne sono tantissimi, non oso immaginare come doveva essere la prima versione!
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho finito anche io ma passo domani a commentare. Intanto beccatevi queste altre citazioni :

Voi prendete tutto troppo a cuore, per questo non sarete mai felice.
Sì ci si dà tanta pena per gli interessi altrui, se ci si dà tanto da fare per il nostro prossimo, ci si fabbrica con le nostre mani un' infelicità vera e propria.
E veramente accade spesso che senza sapere né come né perché, un uomo si avvilisce, si calcola meno d'un copeco e si colloca al di sotto di un bruscolo qualunque.


Domani voglio scrivere anche una cosa sui bambini mendicanti e le loro madri che Makar definisce "forse imbroglione"... Io quando avevo il negozio ne ho conosciuto una purtroppo.
 

velvet

Well-known member
Fino al 4 agosto

Arrivata anche io al 4 agosto.

A me questi due più che ambigui sembrano proprio meschini ed egoisti, ognuno parla del bene che vuole all'altro, di quanto gli stia a cuore e poi pensa solo ai propri interessi.
Ad entrambi fa comodo la situazione economica che si è creata, a Makar perchè così tiene la ragazza sotto controllo e dipendente da lui, a Varvara perchè alla fine quando le serve qualcosa sa dove andare a battere cassa.

La critica di Makar a Gogol perchè si sente punto sul vivo è magistrale. :ad:
 
Alto