Il Giornalino di Forumlibri - N° 13 - Giugno 2019

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Ci vuole tempo per leggere tutto... ora son partita dal fondo del Giornalino, facendo zapping.
Molto interessante MULTIPLE VISIONS di Unkadunka!

Mi è piaciuto tantissimo il gioco Caccia al titolo, di Bouvard: sei bravissima!

La signora Dalloway, tra le tante stanze di quella casa, aveva scelto la camera azzurra per abbandonarsi ai suoi pensieri. La stanza in fondo al corridoio era più grande e spaziosa, ma il colore viola lei lo aveva sempre trovato irritante. Avere una stanza tutta per sé, un santuario impenetrabile alla curiosità del marito e dei figli, un luogo dove le colpe altrui non avrebbero mai trovato spazio, era sempre stato un suo sogno. Si immaginava seduta vicino alla finestra, con lo scialle andaluso sulle spalle, mentre la cruna dell’ago entrava ed usciva dalla stoffa, ad osservare l’edera che cresceva sul muricciolo di fronte, e poi più lontano il mare di papaveri, mentre mille gru solcavano il cielo. Ma forse erano solo foglie morte. E mentre così fantasticava le sue morbide guance tradirono, con un improvviso rossore, l’impazienza del cuore, un leggero perturbamento durato pochi attimi, e poi subito messo a tacere. L’amore di uno sciocco, anni prima, aveva rischiato di mettere in crisi la sua felicità familiare. E dopo tanti anni ancora, l’unico ricordo di quella storia su cui la sua memoria riuscisse a posarsi senza riaprire vecchie ferite era un cappello pieno di ciliegie. Eva contro Eva, così si era sentita prima che la battaglia nel suo cuore si placasse definitivamente.

Ne avrei trovati 18, più forse -la battaglia del cuore-

Quanti ne mancano?

No, ma è bellissimo! Complimenti Bouvard! Anch'io ne ho trovati 18.
 

Trillo

Active member
Io non mi esprimo a riguardo, sennò faccio brutta figura :mrgreen: Però, come ho già detto, sono rimasto molto colpito dalla grande creatività di bouvard, io non credo proprio che sarei stato capace di inventare una storia così!

Andando avanti nella lettura del giornalino, devo dire che l'articolo di estersable sul disco è davvero affascinante! E poi mette una gran voglia di ripercorrere tutte le canzoni e confrontarsi su ciò che evocano, anche se non è facile tradurre ciò che si ascolta in qualcosa di concreto come fa estersable. Trovo sorprendente la sua capacità di associare con gran naturalezza ciò che ascolta alle più variegate sensazioni, immagini, luoghi e tanto altro...
"In quest'articolo ho viaggiato molto con la fantasia, ma questa è la mia esperienza sensoriale con la musica". È stato un piacere essere trasportati dalla tua fantasia!

Leggendo l'articolo di Tanny, immagino che debba essere particolare la sensazione che si prova nel visitare la casa di uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi come Dostoevskij. Guardando le foto e leggendo le descrizioni, non posso non provare a pensare a cosa avrei provato anch'io io se fossi stato davanti alla stessa scrivania in cui lui dava vita ai suoi capolavori, immerso fra i vari oggetti che portano l'impronta sua e di ciò che ha vissuto.
 

Grantenca

Well-known member
Ho voluto leggere, con la dovuta attenzione, tutti gli articoli del giornalino prima di esporre le mie considerazioni. Innanzitutto i complimenti e i ringraziamenti alla redazione che si sobbarca un grande lavoro per permetterci di esporre le nostre opinioni. In secondo luogo, ancora una volta, resto meravigliato dalla grande qualità degli interventi. Ho imparato a conoscere l’essenza della vita di grandi artisti come Van Gogh dalla rivelatrice corrispondenza con il fratello Theo, la vita della pittrice Frida Kahlo dal meraviglioso racconto di Estersable, ho conosciuto qualche scritto di grande fascino di un poeta come Cappello che non mancherò di approfondire, anche l’intervista impossibile con un autore che probabilmente mai leggerò perché la filosofia esistenziale non è , per me, di grande interesse. Ci sono anche articoli scientifici di architettura e soprattutto mi ha molto incuriosito, anche se non sono sicuro di averlo compreso proprio del tutto, il fatto che l’armonia dei suoni ha un grande fondamento scientifico, non lo avrei mai immaginato. C’è poi la raffinata poesia di Maclaus, i pensieri in fila all’aeroporto di Carcarlo nonché la sua visita alla casa di “Dosto”, la fantasia di Bouvard che con un punto e una virgola ci regala una elegante lezione di italiano, oltre a portarci a visitare castelli in tutta Italia, e anche l’immancabile “casalingo disperato” di Malafi. Questa volta l’ha portato in vacanza al mare e mi ha fatto ricordare qualche mia vacanza “familiare” di tanti anni fa, quando il ritorno al lavoro era come bere un bel bicchiere d’acqua fresca in una giornata afosa!. Veramente molto bello. Penso che presto, se continuerà su questa strada, potrà proporre una serie televisiva sull’argomento. C’è poi molto altro, non meno interessante per completare una pubblicazione (almeno 80 pagine) che chiamare “giornalino” è forse un po’ riduttivo. Restando al commento di Trillo sull’articolo sportivo non ci sono assolutamente ombre su quello scudetto della Juventus. Non ci possono essere ombre sulle vittorie di una squadra che, in otto anni, ha vinto otto scudetti consecutivi (e non solo, anche quattro coppe Italia e due finali di Champions league!) e che resterà scolpita nella storia del calcio italiano. Quell’episodio è dovuto al “caso” che, dal momento che il calcio non è una espressione scientifica ma resta comunque un gioco, ha un peso nei risultati uguale a quello di una raffinata tattica studiata a tavolino, come avevo cercato di spiegare nel primo articolo pubblicato sul “giornalino” “il calcio e gli italiani”. Di nuovo complimenti a tutti.
 

bouvard

Well-known member
La signora Dalloway, tra le tante stanze di quella casa, aveva scelto la camera azzurra per abbandonarsi ai suoi pensieri. La stanza in fondo al corridoio era più grande e spaziosa, ma il colore viola lei lo aveva sempre trovato irritante. Avere una stanza tutta per sé, un santuario impenetrabile alla curiosità del marito e dei figli, un luogo dove le colpe altrui non avrebbero mai trovato spazio, era sempre stato un suo sogno. Si immaginava seduta vicino alla finestra, con lo scialle andaluso sulle spalle, mentre la cruna dell’ago entrava ed usciva dalla stoffa, ad osservare l’edera che cresceva sul muricciolo di fronte, e poi più lontano il mare di papaveri, mentre mille gru solcavano il cielo. Ma forse erano solo foglie morte. E mentre così fantasticava le sue morbide guance tradirono, con un improvviso rossore, l’impazienza del cuore, un leggero perturbamento durato pochi attimi, e poi subito messo a tacere. L’amore di uno sciocco, anni prima, aveva rischiato di mettere in crisi la sua felicità familiare. E dopo tanti anni ancora, l’unico ricordo di quella storia su cui la sua memoria riuscisse a posarsi senza riaprire vecchie ferite era un cappello pieno di ciliegie. Eva contro Eva, così si era sentita prima che la battaglia nel suo cuore si placasse definitivamente.

Ne avrei trovati 18, più forse -la battaglia del cuore

18 è sbagliato. E dei tuoi 18 uno Stanze dovrebbe essere sbagliato, cioè almeno io non sapevo fosse il titolo di un libro :? se così fosse fammelo sapere così lo aggiungo ai ...che avevo considerato io :mrgreen:
 

bouvard

Well-known member
Fra qualche giorno sarò poco presente sul forum perciò comincio ad esporre le mie considerazioni.

Minerva6 mi accusa sempre di essere “bastian contrario” (eh sì, io sul forum ho stretto tutte amicizie molto gratificanti per il mio animo! :mrgreen:), infatti, a differenza degli altri utenti, il mio primo pensiero appena Ayu mi ha inviato i primi articoli da correggere è stato: “Porca miseria, ci fosse un articolo su qualcuno che mi piace!” :W :mrgreen:. Perciò con le mie considerazioni partirò proprio da questi articoli, perché farsi leggere, e soprattutto apprezzare, su un argomento che piace è facile, ma riuscire a farsi leggere vincendo i pregiudizi, o le antipatie, verso qualcuno o qualcosa, beh è tutto un altro paio di maniche!

Frida Kahlo. A quanto pare sono l’unica sul forum a non amarla. Non mi piacciono i suoi quadri, anzi dire che non mi piacciono è riduttivo, perché di fronte ai suoi quadri provo un vero e proprio senso di fastidio e di irritazione. Avete presente quando a scuola sentivate stridere il gessetto sulla lavagna, o quando sentite qualcuno passare della carta vetrata su qualcosa? Ecco io provo qualcosa di simile quando guardo i suoi quadri, ma non chiedetemi perché. Il mio primo impulso perciò è stato quello di non leggere l’articolo e lasciarne la correzione ad Ayu, poi però visto il suo poco tempo mi sono lasciata convincere a leggerlo. Non conoscevo niente della vita di Frida e sono rimasta shoccata, sopportare un tale carico di dolore fisico e non lasciarsene sopraffare è qualcosa che già merita una grande ammirazione. Il fatto poi di riuscire a vivere, nonostante questo dolore, una vita così intensa e carica di contenuti aggiunge altra ammirazione. Così come mi ha sorpreso l’impostazione che Estersable ha saputo dare al suo articolo. Un’idea davvero originale e nient’affatto facile da realizzare. Riuscire a riassumere in poche pagine un’intera vita, attraverso una sorta di collage di frasi scritte da altri autori e farlo in modo che il racconto risulti fluido, scorrevole, proprio come se Frida fosse seduta di fronte a noi a raccontarci la sua vita, è stata sicuramente un’impresa non facile. E riuscire a far appassionare alla lettura anche chi, come me, non la ama affatto penso sia indice di grande bravura. Perciò tanto di cappello Estersable!...però, non avertene a male, continuerò a non amare i suoi quadri :mrgreen:

Kerouac. Non l’ho mai letto, perché non me ne sono mai sentita particolarmente attratta. Forse per quel suo essere una sorta di “scrittore maledetto”, per quella sua vita fuori dalle regole tra droghe ed alcol. Non che questo sia stata una prerogativa del solo Kerouac. Finora non ho mai sentito il bisogno di “conoscerlo”, lo stesso vale anche per Bukowski, magari finisce che un giorno scopro che sono nelle mie corde più di quanto abbia mai pensato. Comunque ho apprezzato molto la scrittura di Zingaro, stringata, eppure potente nelle sue immagini, poetica e implacabile nel ricordare i limiti dell’uomo Kerouac.

Bernhard. Provate ad indovinare quante volte Ayu mi ha inviato il suo pezzo per correggerlo, ogni volta modificato in uno o due piccoli dettagli. Dite due? Tre volte? No, almeno quattro :paura:. Ossessiva quanto, se non più, di Bernhard stesso! :mrgreen: Sia chiaro io non lo mai letto Bernhard, né mai lo leggerò. Ok, mai dire mai nella vita, perciò diciamo che finché sulla Terra ci saranno altri libri da leggere oltre i suoi non lo leggerò :mrgreen:. A parte le battute, avendo curato per diversi numeri quella rubrica conosco bene la faticaccia che sta dietro quel pezzo, perciò tanto di cappello anche ad Ayu. La scelta di un autore non proprio “da spiaggia” e soprattutto poco letto sul forum è stata sicuramente una scelta molto coraggiosa, ma voi riuscite ad immaginare Ayu che fa una cosa semplice e facile? Forse in un’altra vita, in questa di sicuro no! :mrgreen:

(continua…)
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Fra qualche giorno sarò poco presente sul forum perciò comincio ad esporre le mie considerazioni.

Minerva6 mi accusa sempre di essere “bastian contrario” (eh sì, io sul forum ho stretto tutte amicizie molto gratificanti per il mio animo! :mrgreen:), infatti, a differenza degli altri utenti, il mio primo pensiero appena Ayu mi ha inviato i primi articoli da correggere è stato: “Porca miseria, ci fosse un articolo su qualcuno che mi piace!” :W :mrgreen:. Perciò con le mie considerazioni partirò proprio da questi articoli, perché farsi leggere, e soprattutto apprezzare, su un argomento che piace è facile, ma riuscire a farsi leggere vincendo i pregiudizi, o le antipatie, verso qualcuno o qualcosa, beh è tutto un altro paio di maniche!

Frida Kahlo. A quanto pare sono l’unica sul forum a non amarla. Non mi piacciono i suoi quadri, anzi dire che non mi piacciono è riduttivo, perché di fronte ai suoi quadri provo un vero e proprio senso di fastidio e di irritazione. Avete presente quando a scuola sentivate stridere il gessetto sulla lavagna, o quando sentite qualcuno passare della carta vetrata su qualcosa? Ecco io provo qualcosa di simile quando guardo i suoi quadri, ma non chiedetemi perché. Il mio primo impulso perciò è stato quello di non leggere l’articolo e lasciarne la correzione ad Ayu, poi però visto il suo poco tempo mi sono lasciata convincere a leggerlo. Non conoscevo niente della vita di Frida e sono rimasta shoccata, sopportare un tale carico di dolore fisico e non lasciarsene sopraffare è qualcosa che già merita una grande ammirazione. Il fatto poi di riuscire a vivere, nonostante questo dolore, una vita così intensa e carica di contenuti aggiunge altra ammirazione. Così come mi ha sorpreso l’impostazione che Estersable ha saputo dare al suo articolo. Un’idea davvero originale e nient’affatto facile da realizzare. Riuscire a riassumere in poche pagine un’intera vita, attraverso una sorta di collage di frasi scritte da altri autori e farlo in modo che il racconto risulti fluido, scorrevole, proprio come se Frida fosse seduta di fronte a noi a raccontarci la sua vita, è stata sicuramente un’impresa non facile. E riuscire a far appassionare alla lettura anche chi, come me, non la ama affatto penso sia indice di grande bravura. Perciò tanto di cappello Estersable!...però, non avertene a male, continuerò a non amare i suoi quadri :mrgreen:

Kerouac. Non l’ho mai letto, perché non me ne sono mai sentita particolarmente attratta. Forse per quel suo essere una sorta di “scrittore maledetto”, per quella sua vita fuori dalle regole tra droghe ed alcol. Non che questo sia stata una prerogativa del solo Kerouac. Finora non ho mai sentito il bisogno di “conoscerlo”, lo stesso vale anche per Bukowski, magari finisce che un giorno scopro che sono nelle mie corde più di quanto abbia mai pensato. Comunque ho apprezzato molto la scrittura di Zingaro, stringata, eppure potente nelle sue immagini, poetica e implacabile nel ricordare i limiti dell’uomo Kerouac.

Bernhard. Provate ad indovinare quante volte Ayu mi ha inviato il suo pezzo per correggerlo, ogni volta modificato in uno o due piccoli dettagli. Dite due? Tre volte? No, almeno quattro :paura:. Ossessiva quanto, se non più, di Bernhard stesso! :mrgreen: Sia chiaro io non lo mai letto Bernhard, né mai lo leggerò. Ok, mai dire mai nella vita, perciò diciamo che finché sulla Terra ci saranno altri libri da leggere oltre i suoi non lo leggerò :mrgreen:. A parte le battute, avendo curato per diversi numeri quella rubrica conosco bene la faticaccia che sta dietro quel pezzo, perciò tanto di cappello anche ad Ayu. La scelta di un autore non proprio “da spiaggia” e soprattutto poco letto sul forum è stata sicuramente una scelta molto coraggiosa, ma voi riuscite ad immaginare Ayu che fa una cosa semplice e facile? Forse in un’altra vita, in questa di sicuro no! :mrgreen:

(continua…)

Bouvard, mi hai fatto sorridere! A te i quadri di Frida non piacciono, io nemmeno li vedo: saremo in due a vivere bene senza! :) Però grazie, grazie, grazie per quello che scrivi!
E grazie a tutti, scrivere quest'articolo non è stato facile, proprio perché non dovevo aggiungere niente di mio, niente di fantasioso o inventato. Mi fa doppiamente piacere leggere che vi è piaciuto. Ha ragione Ayu, chissà se manterrò lo stesso livello... me lo pongo come sfida, così sono sicura di dare il massimo.
 

qweedy

Well-known member
18 è sbagliato. E dei tuoi 18 uno Stanze dovrebbe essere sbagliato, cioè almeno io non sapevo fosse il titolo di un libro :? se così fosse fammelo sapere così lo aggiungo ai ...che avevo considerato io :mrgreen:

301793_copertina_frontcover_icon200.jpg


978880620602GRA.JPG


Ma in realtà quando l'ho evidenziato io avevo in mente Virginia Woolf, solo ora vedo che il titolo è Una stanza tutta per sè.

Non trovo altri titoli, però. Quanti ne mancano?
Comunque complimenti, sei stata bravissima, quasi quasi riuscivi a scrivere tutto il componimento esclusivamente con i titoli dei libri! :mrgreen:
 
Ultima modifica:

bouvard

Well-known member
Non trovo altri titoli, però. Quanti ne mancano?

Allora io avevo inserito 21 titoli + il tuo che non conoscevo ci sono dentro 22 titoli, ve ne mancano ancora 4... come aiuti posso dirti: 2 sono autori italiani (un uomo e una donna) e 2 stranieri (entrambi uomini) :mrgreen:...vabbé dai ti do anche un aiutone: quel titolo su cui avevi dubbi guardalo bene :wink:
 

Trillo

Active member
non sono sicuro di averlo compreso proprio del tutto, il fatto che l’armonia dei suoni ha un grande fondamento scientifico, non lo avrei mai immaginato.
Proprio così :wink:

Grantenca ha scritto:
Restando al commento di Trillo sull’articolo sportivo non ci sono assolutamente ombre su quello scudetto della Juventus. Non ci possono essere ombre sulle vittorie di una squadra che, in otto anni, ha vinto otto scudetti consecutivi (e non solo, anche quattro coppe Italia e due finali di Champions league!) e che resterà scolpita nella storia del calcio italiano. Quell’episodio è dovuto al “caso” che, dal momento che il calcio non è una espressione scientifica ma resta comunque un gioco, ha un peso nei risultati uguale a quello di una raffinata tattica studiata a tavolino, come avevo cercato di spiegare nel primo articolo pubblicato sul “giornalino” “il calcio e gli italiani”.
Ho usato la parola "ombra" a cuor leggero, non intendevo assolutamente sottintendere alcuna provocazione. Avevo scritto che dell'episodio di Muntari se n'è parlato tanto, usando quindi una forma impersonale, lungi da me il pensare che tu volessi mettere in dubbio la vittoria della Juve di quell'anno. È semplicemente un fatto, qualcosa di oggettivo, che quell'episodio scatenò grandi e lunghe polemiche, e allo stesso modo in cui tu dici che non ci possono essere ombre in una squadra che ha vinto tanto in questi anni, ho fatto riferimento ad un'eventuale vittoria della Champions per legittimare ancora di più questo pensiero che tu stesso hai voluto precisare. Tutto qui.

In ogni caso, andando avanti nella lettura del giornalino, è stato bello scoprire il retroscena della poesia di maclaus, e devo dire che questa volta, più che nella poesia, mi sono sentito immerso piacevolmente di gran lunga nel racconto di quell'incontro notturno.

Ho letto poi l'articolo di architettura: nel museo di Shiba Ryotaro, la gran mole di libri che riveste le pareti sembra essere sia un vero e proprio materiale da costruzione, sia un elemento decorativo. Le pareti riempite di libri, con il loro essere curve e non dritte e squadrate, mi comunicano l'idea della flessibilità mentale e di apertura che i libri stessi, e la cultura in generale, sono in grado di trasmettere. Però in tutto ciò mi viene anche da pensare che sia un peccato trovarsi tutti quei libri intorno, e non poterne prendere nessuno...O è invece possibile? Perché se lo è sarebbe ancora più fantastico!

Sto andando pian pianino nella lettura del giornalino, mi mancano ancora diversi articoli da leggere, ma presto recuperero' tutto.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Su dai!!! Non vado avanti con i miei commenti se prima non leggo un po' dei vostri, soprattutto per chi non ha ancora scritto nulla! :wink:

Abbiate pazienza ma sto impazzendo di lavoro.
Da lunedì a venerdì fuori di casa fino a mezzanotte o l'una
Sabato e domenica facendo il lavoro d'ufficio.
Se proprio mi restano 5 minuti devo dedicarli alla Famiglia.
Appena potrò (non a breve) commenterò con piacere! :D
Intanto saluti a Tutti e complimenti per ciò che ho letto.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Trovo finalmente il tempo di raccontarvi la genesi della mia intervista impossibile che, sebbene non colpisca più di tanto l’attenzione di voi lettori (ma me lo aspettavo, per diverse ragioni, fra cui la poca popolarità di questo autore), costituisce il mio personale “orgoglio” di questo numero del Giornalino! Ebbene sì, dovete sapere che è già molto tempo (bouvard ve lo potrà confermare) che accarezzo l’idea di intervistare questo autore che amo moltissimo e che è talmente particolare nel suo modo di scrivere (ve ne sarete accorti!!!) che ho sempre pensato fosse perfetto per questa rubrica…

Molti di voi sono utenti relativamente recenti e non conoscono le bellissime interviste che bouvard ha condotto nei confronti di autori tutt’altro che semplici: Faulkner, Queneau, persino Joyce! Fra l’altro è stata lei a “inventare” questa rubrica culturalmente interessante e tecnicamente difficilissima e ne è quindi la madrina a tutti gli effetti! L’ho sempre ammirata e invidiata moltissimo e mi sono sempre chiesta se sarei stata in grado di fare altrettanto… D’altra parte, come ho scritto anche nella premessa all’articolo, ho provato più volte a chiedere alla stessa bouvard di intervistare Bernhard al posto mio, ma mi ha sempre risposto che non ne vuole sapere di leggerlo!!! Per cui davvero non avevo alternative che cimentarmi io stessa…

L’idea iniziale era di farlo rispondere alle mie domande “imitando” il suo stile ossessivo e ridondante, ma come sapete non sono molto creativa: mi piace scrivere, ma ho poca fantasia e creare dal nulla mi mette ansia… Per cui ho pensato: e se usassi le sue stesse identiche parole per rispondere alle mie domande?! Ho trovato alcune sue interviste in Internet ma non era la stessa cosa, innanzitutto perché il mio lavoro non sarebbe stato altro che un "copia e incolla" con qualche modifica, e poi perché nel rispondere alle domande dei veri giornalisti, Bernhard parlava in modo “normale” e io invece volevo darvi un’esatta idea di quale fosse la potenza del suo stile… Da qui alla soluzione, un passo: scegliere i brani tratti dai libri che avevo letto e "adattarli" dando loro un senso compiuto, anzi, di più: un “percorso” vero e proprio.

Un piccolo esempio? Mi ricordavo che lui detestava i critici e in genere chi si suppone “esperto” di qualcosa e così ho iniziato l’intervista “provocando” la sua ira…
D'altra parte mi divertiva molto l’idea di "rimproverarlo" per il fatto che non usava mai pronomi relativi e ripeteva la stessa cosa all’infinito, allora ho tirato fuori la scuola e il concetto di “correzione”… con entrambi andavo a nozze: sapevo bene la sua opinione sulla scuola come istituzione e un intero suo libro (uno dei miei preferiti) si chiama proprio “Correzione”, per cui non dovevo fare altro che un’opera (tutt'altro semplice, ve lo assicuro!) di montaggio e cesellatura…
Ripeto, non ho inventato assolutamente nulla! Il mio lavoro è stato solo declinare le mie domande e la selezione dei suoi brani allo scopo che mi ero prefissata: presentarvi la sua poetica e parte della sua biografia e farvi capire che l’apparente pessimismo che permea le sue opere è in realtà un vibrante appello a vivere una vita autentica. Ci sono riuscita? Spero di sì.

Detto questo l’autore resta tutt’altro che semplice e non lo consiglio assolutamente a chiunque. Ora però che il Giornalino è stato pubblicato posso postare anche la recensione che avevo scritto su un suo libro letto apposta per l’intervista, Un bambino, che può costituire un ottimo approccio a questo autore perché, a differenza degli altri, è scritto in modo assolutamente “normale”.

Un’ultima cosa: i riferimenti al suo casolare sono reali, ho avuto la fortuna di beccare la pagina di un sito dedicato proprio alla descrizione della casa in cui ha vissuto, con tanto di foto (www.abaudine.org/casa/casadib.htm). Solo che il casolare vero è in campagna mentre io volevo che fosse presente la “selvaggia natura austriaca” protagonista dei suoi romanzi, quindi una gola o una radura.

Chiudo scusandomi per tutto lo spazio che ho rubato con questo retroscena, ma ci tenevo troppo a raccontarvi quanto mi sono divertita e quanto sono “orgogliosa” del risultato, che per me ha il valore di un personalissimo “omaggio” a un autore che sento molto nelle mie corde (forse perché siamo entrambi logorroici!!!)

Seguirà la pubblicazione dell’intervista con sottolineati i passaggi che sono pure citazioni dalle pochissime frasi che sono stata costretta a “inventarmi” per colmare alcune lacune e rendere il discorso più fluido.
 
Ultima modifica:

Grantenca

Well-known member
Proprio così :wink:


Ho usato la parola "ombra" a cuor leggero, non intendevo assolutamente sottintendere alcuna provocazione. Avevo scritto che dell'episodio di Muntari se n'è parlato tanto, usando quindi una forma impersonale, lungi da me il pensare che tu volessi mettere in dubbio la vittoria della Juve di quell'anno. È semplicemente un fatto, qualcosa di oggettivo, che quell'episodio scatenò grandi e lunghe polemiche, e allo stesso modo in cui tu dici che non ci possono essere ombre in una squadra che ha vinto tanto in questi anni, ho fatto riferimento ad un'eventuale vittoria della Champions per legittimare ancora di più questo pensiero che tu stesso hai voluto precisare. Tutto qui.

Probabilmente mi sono spiegato male nel mio articolo. E' un fatto che però molti sminuiscono il valore di questa squadra per non aver conquistato, in questo periodo, una vittoria in coppa. Non sono d'accordo perché, comunque, nei 5 anni di Allegri ha raggiunto 2 finali di coppa facendosi quindi valere in maniera consistente anche in campo europeo. Poi le finali, contro grandissime squadre, si possono anche perdere. In una partita secca molto spesso i singoli episodi fanno pendere la bilancia da una parte o dall'altra.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Abbiate pazienza ma sto impazzendo di lavoro.
Da lunedì a venerdì fuori di casa fino a mezzanotte o l'una
Sabato e domenica facendo il lavoro d'ufficio.
Se proprio mi restano 5 minuti devo dedicarli alla Famiglia.
Appena potrò (non a breve) commenterò con piacere! :D
Intanto saluti a Tutti e complimenti per ciò che ho letto.

Figurati, la mia era come sempre una provocazione! Anzi noto con molto piacere che negli ultimi numeri non ci si scambia solo complimenti ma si fanno commenti approfonditi che presuppongono una lettura attenta di ogni singolo articolo, si raccontano retroscena, ci si scambia pareri... Insomma, il vero Giornalino inizia dopo essere stato pubblicato! :YY
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Trovo finalmente il tempo di raccontarvi la genesi della mia intervista impossibile che, sebbene non colpisca più di tanto l’attenzione di voi lettori (ma me lo aspettavo, per diverse ragioni, fra cui la poca popolarità di questo autore), costituisce il mio personale “orgoglio” di questo numero del Giornalino! Ebbene sì, dovete sapere che è già molto tempo (bouvard ve lo potrà confermare) che accarezzo l’idea di intervistare questo autore che amo moltissimo e che è talmente particolare nel suo modo di scrivere (ve ne sarete accorti!!!) che ho sempre pensato fosse perfetto per questa rubrica…

Molti di voi sono utenti relativamente recenti e non conoscono le bellissime interviste che bouvard ha condotto nei confronti di autori tutt’altro che semplici: Faulkner, Queneau, persino Joyce! Fra l’altro è stata lei a “inventare” questa rubrica culturalmente interessante e tecnicamente difficilissima e ne è quindi la madrina a tutti gli effetti! L’ho sempre ammirata e invidiata moltissimo e mi sono sempre chiesta se sarei stata in grado di fare altrettanto… D’altra parte, come ho scritto anche nella premessa all’articolo, ho provato più volte a chiedere alla stessa bouvard di intervistare Bernhard al posto mio, ma mi ha sempre risposto che non ne vuole sapere di leggerlo!!! Per cui davvero non avevo alternative che cimentarmi io stessa…

L’idea iniziale era di farlo rispondere alle mie domande “imitando” il suo stile ossessivo e ridondante, ma come sapete non sono molto creativa: mi piace scrivere, ma ho poca fantasia e creare dal nulla mi mette ansia… Per cui ho pensato: e se usassi le sue stesse identiche parole per rispondere alle mie domande?! Ho trovato alcune sue interviste in Internet ma non era la stessa cosa, innanzitutto perché il mio lavoro non sarebbe stato altro che un "copia e incolla" con qualche modifica, e poi perché nel rispondere alle domande dei veri giornalisti, Bernhard parlava in modo “normale” e io invece volevo darvi un’esatta idea di quale fosse la potenza del suo stile… Da qui alla soluzione, un passo: scegliere i brani tratti dai libri che avevo letto e "adattarli" dando loro un senso compiuto, anzi, di più: un “percorso” vero e proprio.

Un piccolo esempio? Mi ricordavo che lui detestava i critici e in genere chi si suppone “esperto” di qualcosa e così ho iniziato l’intervista “provocando” la sua ira…
D'altra parte mi divertiva molto l’idea di "rimproverarlo" per il fatto che non usava mai pronomi relativi e ripeteva la stessa cosa all’infinito, allora ho tirato fuori la scuola e il concetto di “correzione”… con entrambi andavo a nozze: sapevo bene la sua opinione sulla scuola come istituzione e un intero suo libro (uno dei miei preferiti) si chiama proprio “Correzione”, per cui non dovevo fare altro che un’opera (tutt'altro semplice, ve lo assicuro!) di cesellatura…
Ripeto, non ho inventato assolutamente nulla! Il mio lavoro è stato solo declinare le mie domande e la selezione dei suoi brani allo scopo che mi ero prefissata: presentarvi la sua poetica e farvi capire che l’apparente pessimismo che permea le sue opere è in realtà un vibrante appello a vivere una vita autentica. Ci sono riuscita? Spero di sì.

Detto questo l’autore resta tutt’altro che semplice e non lo consiglio assolutamente a chiunque. Ora però che il Giornalino è stato pubblicato posso postare anche la recensione che avevo scritto su un suo libro letto apposta per l’intervista, Un bambino, che può costituire un ottimo approccio a questo autore perché, a differenza degli altri, è scritto in modo assolutamente “normale”.

Un’ultima cosa: i riferimenti al suo casolare sono reali, ho avuto la fortuna di beccare la pagina di un sito dedicato proprio alla descrizione della casa in cui ha vissuto, con tanto di foto (www.abaudine.org/casa/casadib.htm). Solo che il casolare vero è in campagna mentre io volevo che fosse presente la “selvaggia natura austriaca” protagonista dei suoi romanzi, quindi una gola o una radura.

Chiudo scusandomi per tutto lo spazio che ho rubato con questo retroscena, ma ci tenevo troppo a raccontarvi quanto mi sono divertita e quanto sono “orgogliosa” del risultato, che per me ha il valore di un personalissimo “omaggio” a un autore che sento molto nelle mie corde (forse perché siamo entrambi logorroici!!!)

Seguirà la pubblicazione dell’intervista con sottolineati i passaggi che sono pure citazioni dalle pochissime frasi che sono stata costretta a “inventarmi” per colmare alcune lacune e rendere il discorso più fluido.
Ora però ayu mi hai troppo incuriosita e vado di corsa a leggerla!
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
PS dimenticavo una cosa a proposito della mia intervista... Ho sottolineato alcune "parole chiave" in corsivo: be', lo fa lui stesso all'interno dei suoi romanzi per mettere in maggior risalto alcuni concetti... :wink:
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Non conoscevo minimamente Thomas Bernhard, sono rimasta colpita dall'intervista perché sembra di assistere ad un vero e proprio incontro tra ayu e l'autore.
Le domande di ayu, con la sua dolce ironia, rendono l'atmosfera leggera, cordiale, tanto che anche le risposte di Bernhard, nonostante la serietà delle tematiche che espone con una sicurezza ridondante e che non ammette repliche, sembrano dette con gentilezza, quasi come se Bernhard fosse stato conquistato dalla simpatia della sua intervistatrice, sembra quasi divertito e l'ho intravisto mentre risponde nascondendo un sorriso appena accennato.
Molto bella, si nota la passione di ayu verso questo scrittore ed è quasi contagiosa, tanto che ora vado a leggermi la sua biografia!
 

qweedy

Well-known member
Allora io avevo inserito 21 titoli + il tuo che non conoscevo ci sono dentro 22 titoli, ve ne mancano ancora 4... come aiuti posso dirti: 2 sono autori italiani (un uomo e una donna) e 2 stranieri (entrambi uomini) :mrgreen:...vabbé dai ti do anche un aiutone: quel titolo su cui avevi dubbi guardalo bene :wink:

Oh no, è pure il mio autore preferito! E questo libro l'ho pure letto non troppo tempo fa!
762378_3253583.jpg


Anche l'-improvviso rossore- mi solletica, ma non ho trovato nulla....
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Grazie Ondine, hai scritto delle parole bellissime!!! :ad: Mi fa piacere che si sia colto questo aspetto ironico, in effetti ho voluto scherzare come si potrebbe fare come un caro amico...

Per quanto riguarda i giochi, nessuno oltre Olga si vuole cimentare nel Book game? Mancano ancora due indovinelli da risolvere! :MUCCA
Ci avete almeno provato, devo già passare agli aiutini?
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Molto bella la recensione del film "Roma", che purtroppo non ho visto ancora ma che spero di vedere al più presto, mi piace molto questo regista, il Messico, e la storia della sua famiglia così come viene raccontata da estersable mi fa apprezzare ancora di più questo regista in grado di raccontare con immenso amore e tenerezza le figure femminili più importanti della sua infanzia, anche la scelta del bianco e nero mi attrae perché credo riesco a rendere al meglio la dolce malinconia dei ricordi.
Soprattutto mi interessa vedere la contrapposizione fra ricchi e poveri, tra Sofia e Cleo, per scoprire se esiste la speranza di una unione che cancelli le differenze (come lascia intravedere estersable che saggiamente lascia nel lettore questa curiosità).

@ayuthaya
Ho provato a risolvere gli ultimi due enigmi rimasti (olga è stata bravissima!) ma niente, direi di passare agli aiutini, sono un po' curiosa a 'sto punto.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
4 The Touch
Di seguito vi elenco 3 definizioni che rimandano a 3 libri diversi dello stesso autore:
1 ascesa impossibile
2 avventure d’Oltreoceano
3 una punizione esemplare
Indovinate il nome e cognome dell'autore e almeno due dei tre titoli!

AIUTINO:
Indizio che fa riferimento a una quarta opera dello stesso autore: "che ho fatto?"

6 La vita
- scuola
- somaro
- pseudonimo
- pamphlet
- Parigi
Indovinate, da questi elementi che riguardano esclusivamente la biografia dell’autore,
il suo nome e cognome!

AIUTINO: autore francese contemporaneo
 
Ultima modifica:
Alto