Le Edizioni Clandestine ogni tanto indovinano qualche scelta originale e comunque fuori dal panorama tradizionale. Questo romanzo è un piccolo gioiello perché racconta con apparente leggerezza realtà che aono sempre più attuali: il problema delle scie chimiche edel controllo del clima, la grande truffa che sta dietro la produzione di cultura "alta", la retorica che pervade la musica cantautorale (come si intuisce dal titolo). Lo stile è fluido, anche se la partenza è un po' lenta. Il confronto tra Diana Est e Branduardi (tutto a favore della prima) è un colpo di genio, come le poesie parafrasate che possono portare al Nobel. Mi rimane un dubbio: il personaggio che svela i retroscena del controllo del clima e della violazione della privacy individuale è sostanzialmente un folle. Non si rischia così di delegittimare un problema serio e di cui si parla troppo poco?
Se qualcuno lo leggerà, sarei lieto di sentire qualche altro parere.
Se qualcuno lo leggerà, sarei lieto di sentire qualche altro parere.