Cosa ne pensate di Fabio Volo come scrittore?

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Invece secondo me è giusto leggere tutto, anche per farsi un'idea e ovviamente riconosco che non stiamo parlando di Thomas Mann o di Charles Dickens, è ovvio che stiamo parlando di livelli diversi e chi legge libri lo capisce. Di Fabio Volo ho letto solo un libro e devo dire che è stata una lettura simpatica, ma nulla più.

Hai ragione Huck ma sopra di te c'è gente che "ha letto tutti i suoi libri" e che lo trova bravo... Non si può sentire... :)
La vita è TROPPO breve per perdere tempo a leggere i romanzi di Fabio Volo...
Non dico d leggere Tolstoj o Proust ma ci sono un'infinità di "vie di mezzo"! :D
Poi ognuno merita le letture che si sceglie! :)
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Hai ragione Huck ma sopra di te c'è gente che "ha letto tutti i suoi libri" e che lo trova bravo... Non si può sentire... :)
La vita è TROPPO breve per perdere tempo a leggere i romanzi di Fabio Volo...
Non dico d leggere Tolstoj o Proust ma ci sono un'infinità di "vie di mezzo"! :D
Poi ognuno merita le letture che si sceglie! :)
This!👍
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Alcesti

New member
Ma anche sì

Hai ragione Huck ma sopra di te c'è gente che "ha letto tutti i suoi libri" e che lo trova bravo... Non si può sentire... :)
La vita è TROPPO breve per perdere tempo a leggere i romanzi di Fabio Volo...
Non dico d leggere Tolstoj o Proust ma ci sono un'infinità di "vie di mezzo"! :D
Poi ognuno merita le letture che si sceglie! :)

Io direi anche di leggere Tolstoj e Proust, tra l'altro :D:D ...
Che sono molto più "divertenti", in senso etimologico di qualunque Fabio Volo e simili: provare a chiudere Anna Karenina a metà di un capitolo mi sembra assai più difficile che staccarsi da un personaggio di Fabio Volo...
 

Alcesti

New member
Dai siamo seri

So che in molti dicono che non si deve giudicare qualcosa che non si conosce, e ammetto di non avere mai letto un libro di Fabio Volo... Ma mi è capitato di sfogliarli in libreria o da amici e personalmente mi è bastato.
A parer mio non tutto quel che si può leggere è letteratura e non tutti coloro che scrivono sono scrittori. E Fabio Volo sta alla letteratura come un Big Mac sta alla gastronomia.
 

ila78

Well-known member
So che in molti dicono che non si deve giudicare qualcosa che non si conosce, e ammetto di non avere mai letto un libro di Fabio Volo... Ma mi è capitato di sfogliarli in libreria o da amici e personalmente mi è bastato.
A parer mio non tutto quel che si può leggere è letteratura e non tutti coloro che scrivono sono scrittori. E Fabio Volo sta alla letteratura come un Big Mac sta alla gastronomia.

E dove sta scritto che qualcuno non possa trovare piacere in una cena da Bottura e la sera dopo trovare altrettanto piacere indugiando in un Big Mac?
Sono due cose diverse ma la lettura è libertà, io non ho mai letto Volo (perché non mi piace come personaggio) ma non ho problemi a dire che ho letto molti romanzi della Kinsella, per dire, passo dal "commerciale" al classico senza nessun tipo di problema o pregiudizio.
Attualmente sto leggendo Bel-Ami di Maupassant e (reggiti forte) Anna Karenina non mi è piaciuto.:wink:
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Rileggendomi dopo qualche mese devo riconoscere di essere stato un tantino duro. Non vorrei mai offendere chi apprezza Fabio Volo. Dico solo che ci sono certi libri che possono non piacere ma che lo stesso riconosci, in qualche modo, come opere di un certo valore.
Altri, come diceva Alcesti, i cui commenti condivido, che dopo una spolliciata o dopo aver dato una scorsa a qualche capitolo o anche paragrafo ti fanno alzare le sopracciglia e storcere gli angoli della bocca.

Non è errato quello che scrive Ila, d'altro canto. Guai se la lettura non fosse libera.
Ma dopo l'Osteria Francescana indugerei parecchio prima di affrontare un Big Mac. :boh: :wink:
 

ila78

Well-known member
Rileggendomi dopo qualche mese devo riconoscere di essere stato un tantino duro. Non vorrei mai offendere chi apprezza Fabio Volo. Dico solo che ci sono certi libri che possono non piacere ma che lo stesso riconosci, in qualche modo, come opere di un certo valore.
Altri, come diceva Alcesti, i cui commenti condivido, che dopo una spolliciata o dopo aver dato una scorsa a qualche capitolo o anche paragrafo ti fanno alzare le sopracciglia e storcere gli angoli della bocca.

Non è errato quello che scrive Ila, d'altro canto. Guai se la lettura non fosse libera.
Ma dopo l'Osteria Francescana indugerei parecchio prima di affrontare un Big Mac. :boh: :wink:

Sono due cose diverse amico mio, per rimanere nelle metafore culinarie, che secondo me c'azzeccano parecchio, vai da Bottura o da Cracco o da chi ti pare e trovi la raffinatezza, la ricerca maniacale delle materie prime selezionate, gli accostamenti arditi, tutto ciò però difficilmente soddisfa la voglia di "ciccia", di roba poco sana ma goduriosa, che ogni tanto ti prende ed è legittimo che ti prenda (lasciatelo dire da una che di "voglie" ultimamente se ne intende).
Quello che intendo è che, pur riconoscendo la differenza in termini di qualità, si può trarre diletto da entrambi i generi, anzi capita spesso che la tua mente non abbia voglia di un raffinato mattonazzo alla Proust ma abbia bisogno di "leggerezza" da trovare in qualcosa di più "grezzo" ma spensierato.
 

gamine2612

Together for ever
Di Fabio Volo ho letto un paio di libri per curiosità, dalla libreria di mia nipote.
Mi sono bastati:). Riconosco comunque che anche il periodo della tua vita in cui li leggi può motivarne il gradimento o meno.
Probabilmente 20 anni fa per me erano anche divertenti, adesso no e non ci trovo più tempo da dedicare al genere .
:? lessi Il nome della Rosa alla fine delle scuole superiori e non ci ho capito molto, era troppo presto per me.
Che sia forse un fatto di maturità?
 

ila78

Well-known member
Di Fabio Volo ho letto un paio di libri per curiosità, dalla libreria di mia nipote.
Mi sono bastati:). Riconosco comunque che anche il periodo della tua vita in cui li leggi può motivarne il gradimento o meno.
Probabilmente 20 anni fa per me erano anche divertenti, adesso no e non ci trovo più tempo da dedicare al genere .
:? lessi Il nome della Rosa alla fine delle scuole superiori e non ci ho capito molto, era troppo presto per me.
Che sia forse un fatto di maturità?

Consiglio: Dai un'altra possibilità al nome della Rosa. Ne vale la pena.:wink:
 

malafi

Well-known member
Fabio Volo (come tanti altri autori) può piacere o non piacere. Oggettivamente non è un autore con la A maiuscola, ma è lecito che piaccia e sia letto.

La cosa importante è non considerare degli esseri inferiori a noi coloro che leggono ed apprezzano Fabio Volo.
Di 'celodurismo' i forum tematici traboccano e non se ne sente proprio il bisogno.
 

ila78

Well-known member
Fabio Volo (come tanti altri autori) può piacere o non piacere. Oggettivamente non è un autore con la A maiuscola, ma è lecito che piaccia e sia letto.

La cosa importante è non considerare degli esseri inferiori a noi coloro che leggono ed apprezzano Fabio Volo.
Di 'celodurismo' i forum tematici traboccano e non se ne sente proprio il bisogno.

10 100 1000 thanks.

:ad:
 

Alcesti

New member
E dove sta scritto che qualcuno non possa trovare piacere in una cena da Bottura e la sera dopo trovare altrettanto piacere indugiando in un Big Mac?
Sono due cose diverse ma la lettura è libertà, io non ho mai letto Volo (perché non mi piace come personaggio) ma non ho problemi a dire che ho letto molti romanzi della Kinsella, per dire, passo dal "commerciale" al classico senza nessun tipo di problema o pregiudizio.
Attualmente sto leggendo Bel-Ami di Maupassant e (reggiti forte) Anna Karenina non mi è piaciuto.:wink:


Si tratta proprio del tipo di dibattito che speravo di avere in questo forum, per cui sono molto felice di parteciparvi. :)
Dunque: per carità la lettura è libera e non si discute. Detto questo, io non ho mai visto brigate di professori di letteratura occhialuti con I promessi sposi sotto il braccio e il manganello pronti a massacrare i lettori di Fabio Volo o Federico Moccia.
Quanto al concetto di “considerare essere inferiori i lettori di Volo,” come scrive Malafi, pur rileggendo tutti gli interventi di questa discussione, non trovo quando sia stato espresso né da chi.
Il fatto non è tanto che la “letteratura” arricchisca e i libri “commerciali” (non so come chiamarli, mi scuso per questa definizione maldestra) svaghino. Il fatto per me è che anche nel divertissement si può fare meglio, che trovo i libri “commerciali” poveri nel linguaggio, superficiali e banali. Poi certamente che si può aver voglia di passare due ore a leggere Fabio Volo, come si può aver voglia di passare due ore a guardare Sex and the City o a sfogliare Cosmopolitan.
Certo per chi ha dimestichezza con la letteratura, i suoi differenti registri, le sue sottilezze etc. una scappatella da Fabio Volo è un péché mignon. Quello che mi preoccupa è la posizione del “va bene tutto, l’importante è che si legga, che poi sia Thomas Mann o l’autobiografia di Francesco Totti non si possono esprimere giudizi di valore perché i gusti son gusti.” Perché a parer mio contribuisce a un impoverimento dell’offerta culturale, specie per i lettori in erba (penso ai giovani lettori) che quando entrano in libreria trovano pile di romanzi di Fabio Volo e di Donato Carrisi mentre Gli occhiali d’oro di Bassani sta nascosto in uno scaffale impolverato.
[Ovviamente non sostengo che chi ha commentato in questa conversazione sostenga la posizione che ho espresso qua sopra! :) ]
Poi ovviamente ognuno legge quel che vuole, ci mancherebbe altro. Mi piace dibattere ma non sono una persona cattiva ^^
 

ila78

Well-known member
Si tratta proprio del tipo di dibattito che speravo di avere in questo forum, per cui sono molto felice di parteciparvi. :)
Dunque: per carità la lettura è libera e non si discute. Detto questo, io non ho mai visto brigate di professori di letteratura occhialuti con I promessi sposi sotto il braccio e il manganello pronti a massacrare i lettori di Fabio Volo o Federico Moccia.
Quanto al concetto di “considerare essere inferiori i lettori di Volo,” come scrive Malafi, pur rileggendo tutti gli interventi di questa discussione, non trovo quando sia stato espresso né da chi.
Il fatto non è tanto che la “letteratura” arricchisca e i libri “commerciali” (non so come chiamarli, mi scuso per questa definizione maldestra) svaghino. Il fatto per me è che anche nel divertissement si può fare meglio, che trovo i libri “commerciali” poveri nel linguaggio, superficiali e banali. Poi certamente che si può aver voglia di passare due ore a leggere Fabio Volo, come si può aver voglia di passare due ore a guardare Sex and the City o a sfogliare Cosmopolitan.
Certo per chi ha dimestichezza con la letteratura, i suoi differenti registri, le sue sottilezze etc. una scappatella da Fabio Volo è un péché mignon. Quello che mi preoccupa è la posizione del “va bene tutto, l’importante è che si legga, che poi sia Thomas Mann o l’autobiografia di Francesco Totti non si possono esprimere giudizi di valore perché i gusti son gusti.” Perché a parer mio contribuisce a un impoverimento dell’offerta culturale, specie per i lettori in erba (penso ai giovani lettori) che quando entrano in libreria trovano pile di romanzi di Fabio Volo e di Donato Carrisi mentre Gli occhiali d’oro di Bassani sta nascosto in uno scaffale impolverato.
[Ovviamente non sostengo che chi ha commentato in questa conversazione sostenga la posizione che ho espresso qua sopra! :) ]
Poi ovviamente ognuno legge quel che vuole, ci mancherebbe altro. Mi piace dibattere ma non sono una persona cattiva ^^

Noooooooo, ma quale persona cattiva?!?! Ci mancherebbe altro, siamo qui per discutere.
Purtroppo, per esperienza personale, i lapidatori del lettore (per loro) mediocre esistono eccome e ci sono professoroni o pseudo tali che se ti vedono leggere "Games of Thrones" ti guardano storto e storcono il naso; così come esistono quelli che si ritengono un gradino sopra perché hanno letto tutta" La Recherche" proustiana.
Chi mi conosce un po' anche in questo forum sa che in un libro io cerco soprattutto il "piacere" della lettura, che per me significa essenzialmente una trama ben scritta e coinvolgente (non banale) e che non mi faccia venire il mal di testa o un attacco di narcolessia quando apro il libro. Ho letto classici che corrispondevano a queste caratteristiche e ne ho goduto, altri che ho defenestrato dopo poche pagine; il limite è senza dubbio mio, forse mi mancano le "basi" e la tenacia per affrontare certi autori ostici ma non ritengo per questo di avere qualcosa in meno rispetto a chi li legge. Questo è il mio pensiero.
Sul fatto di "educare le giovani generazioni" al buon leggere temo che prima sia necessario educarle A LEGGERE, visto che la tendenza in questo senso è deprimente.
In libreria, come in ogni esercizio commerciale, trovi Fabio Volo in pole position semplicemente perché VENDE di più di Dostoevskij, triste realtà, concordo con te.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Questa interessante discussione è già stata fatta altrove.

Tutto ciò che oggi reputiamo alta letteratura, all’epoca in cui fu prodotto non lo era affatto. Così come la figura dell’artista non sempre è stato il massimo rappresentante della cultura, anche i pittori prima e gli scrittori dopo non erano “modelli” per la società.

Anzi, talvolta chi vendeva la propria opera era considerato al pari dei “peccatori mercanti”. Oggi reputiamo Giotto il genio per antonomasia, colui che, primo fra tutti, ha rivoluzionato il mondo della pittura. All’epoca, invece, quelli come lui erano mercenari che usavano le proprie doti per fare denaro. Né più né meno di ciò che oggi fa Fabio Volo.

Giotto era il Fabio Volo del Medio Evo se mi si passa l’azzardo.

Non che Fabio Volo sarà ricordato tra qualche secolo, questo tenderei ad escluderlo. Non sarà ricordato perché i tempi cambiano, e cambiano molto rapidamente, forse troppo. Oggi ci sono possibilità di scelta e livelli culturali altissimi. All’epoca di Giotto nessuno, tranne pochi addetti ai lavori, sapeva chi fosse e nessuno si poneva domande come quelle che ci poniamo noi oggi.

Fabio Volo, personalmente, non l’ho mai letto. Né mai credo lo farò. I motivi che potrei addurre sono gli stessi di chi, due secoli fa, criticava i venditori di parole. Coloro, cioè, che scrivevano più frasi possibili, senza badare alla qualità, perché erano pagati a cottimo. La scrittura dell’800 è prolissa e deliziosa al tempo stesso. I libri di Dumas e dei grandi russi sono stipati di parole, con la stessa logica con cui i camion vengono oggi imbottiti di merce fin quasi a rovesciarsi.

Nel XIX secolo chi veniva pizzicato con un romanzo in mano era giudicato un ozioso. Al pari di chi oggi guarda molta televisione. L’uomo quando giudica il proprio tempo sbaglia sempre, perché la storia gira veloce, troppo veloce.

Non tirerei somme definitive. Non direi che Fabio Volo è letteratura da macello solo perché i professori non lo portano sotto braccio come i Promessi Sposi. E’ sempre la storia che emette sentenze, e pure quelle non sono mai definitive.
 

Alcesti

New member
Questa interessante discussione è già stata fatta altrove.

Tutto ciò che oggi reputiamo alta letteratura, all’epoca in cui fu prodotto non lo era affatto. Così come la figura dell’artista non sempre è stato il massimo rappresentante della cultura, anche i pittori prima e gli scrittori dopo non erano “modelli” per la società.

Anzi, talvolta chi vendeva la propria opera era considerato al pari dei “peccatori mercanti”. Oggi reputiamo Giotto il genio per antonomasia, colui che, primo fra tutti, ha rivoluzionato il mondo della pittura. All’epoca, invece, quelli come lui erano mercenari che usavano le proprie doti per fare denaro. Né più né meno di ciò che oggi fa Fabio Volo.

Giotto era il Fabio Volo del Medio Evo se mi si passa l’azzardo.

Non che Fabio Volo sarà ricordato tra qualche secolo, questo tenderei ad escluderlo. Non sarà ricordato perché i tempi cambiano, e cambiano molto rapidamente, forse troppo. Oggi ci sono possibilità di scelta e livelli culturali altissimi. All’epoca di Giotto nessuno, tranne pochi addetti ai lavori, sapeva chi fosse e nessuno si poneva domande come quelle che ci poniamo noi oggi.

Fabio Volo, personalmente, non l’ho mai letto. Né mai credo lo farò. I motivi che potrei addurre sono gli stessi di chi, due secoli fa, criticava i venditori di parole. Coloro, cioè, che scrivevano più frasi possibili, senza badare alla qualità, perché erano pagati a cottimo. La scrittura dell’800 è prolissa e deliziosa al tempo stesso. I libri di Dumas e dei grandi russi sono stipati di parole, con la stessa logica con cui i camion vengono oggi imbottiti di merce fin quasi a rovesciarsi.

Nel XIX secolo chi veniva pizzicato con un romanzo in mano era giudicato un ozioso. Al pari di chi oggi guarda molta televisione. L’uomo quando giudica il proprio tempo sbaglia sempre, perché la storia gira veloce, troppo veloce.

Non tirerei somme definitive. Non direi che Fabio Volo è letteratura da macello solo perché i professori non lo portano sotto braccio come i Promessi Sposi. E’ sempre la storia che emette sentenze, e pure quelle non sono mai definitive.

Interessante riflessione, ma credo che sia importante rilevare la differenza tra la società medievale, la società ottocentesca e la società contemporanea.

La rivoluzione industriale prima e - soprattutto - l'avvento della cosiddetta società di massa dopo ha cambiato completamente i connotati del pubblico fruitore dell'opera d'intelletto. Potenzialmente oggi un'opera può essere fruita da milioni di persone, cosa completamente impensabile all’epoca di Dumas. La società dei consumi richiede – per sua stessa natura – la produzione continua di stimoli “culturali”, da cui la pletora di nuove uscite letterarie ogni settimana: l’economia del libro nel 2017 è un’industria che non ha niente a che vedere con quella di un secolo prima. È soltanto negli anni ’50, con il lancio delle collane economiche da parte di numerose case editrici italiane, Rizzoli in testa, che si inizia a utilizzare l’espressione di consumi per quanto riguarda i libri. Non credo sia un dettaglio anodino.
Quanto all’uomo, che ci si vuol fare, ha passato la storia intera a giudicare la storia a lui contemporanea, alle volte a torto, alle volte a ragione (personalmente son ben contenta che Gunther Anders, Adorno o Pasolini si siano degnati di riflettere sul loro tempo).
Ma a questo punto credo che stiamo un po’ andando, come si suol dire, off topic...
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Noooooooo, ma quale persona cattiva?!?! Ci mancherebbe altro, siamo qui per discutere.
Purtroppo, per esperienza personale, i lapidatori del lettore (per loro) mediocre esistono eccome e ci sono professoroni o pseudo tali che se ti vedono leggere "Games of Thrones" ti guardano storto e storcono il naso; così come esistono quelli che si ritengono un gradino sopra perché hanno letto tutta" La Recherche" proustiana.
Chi mi conosce un po' anche in questo forum sa che in un libro io cerco soprattutto il "piacere" della lettura, che per me significa essenzialmente una trama ben scritta e coinvolgente (non banale) e che non mi faccia venire il mal di testa o un attacco di narcolessia quando apro il libro. Ho letto classici che corrispondevano a queste caratteristiche e ne ho goduto, altri che ho defenestrato dopo poche pagine; il limite è senza dubbio mio, forse mi mancano le "basi" e la tenacia per affrontare certi autori ostici ma non ritengo per questo di avere qualcosa in meno rispetto a chi li legge. Questo è il mio pensiero.
Sul fatto di "educare le giovani generazioni" al buon leggere temo che prima sia necessario educarle A LEGGERE, visto che la tendenza in questo senso è deprimente.
In libreria, come in ogni esercizio commerciale, trovi Fabio Volo in pole position semplicemente perché VENDE di più di Dostoevskij, triste realtà, concordo con te.

Io sì! Cattivo, se posso andar contro malafi! :YY:YY:YY:ABBB
 

apeschi

Well-known member
E dove sta scritto che qualcuno non possa trovare piacere in una cena da Bottura e la sera dopo trovare altrettanto piacere indugiando in un Big Mac?
:wink:

Concordo. Ma parliamo di Big Mac.
Un altro discorso e' il paninazzo con l'hamburger unto e bisunto comprato nel barettino all'aereoporto. La Kinsella la potrei paragonare al Big Mac....
 
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