Yagisawa, Satoshi - I miei giorni alla libreria Morisaki

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Comincia tutto a Tōkyō, nel più grande quartiere di librerie del mondo.
Iniziai a leggere un libro dopo l'altro. Quei vecchi libri nascondevano storie per me inimmaginabili. E non mi riferisco solo a ciò che raccontavano. Dentro ognuno trovai tracce del passato: sottolineature, segnalibri, fiori secchi... Erano incontri che superavano le barriere temporali, possibili solo attraverso i vecchi libri. E così cominciai ad affezionarmi alla libreria Morisaki.
Jinbōchō, Tōkyō: il quartiere delle librerie, paradiso dei lettori. Benché si trovi a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni, è un angolo tranquillo, un po' fuori dal tempo, con file di vetrine stipate di volumi, nuovi e di seconda mano. Non tutti lo conoscono, i più vengono attratti dalle mille luci di Shibuya o dal lusso di Ginza, e neppure Takako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – lo frequenta, anche se proprio a Jinbōchō si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni: un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza adibita a magazzino al piano superiore. È il regno dello zio Satoru, che ai libri e alla Morisaki ha dedicato la vita, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato. Entusiasta e un po' squinternato, Satoru è l'opposto di Takako, che non esce di casa da quando l'uomo di cui era innamorata le ha annunciato che sposerà un'altra. Ed è proprio lui, l'eccentrico zio, a lanciarle un'imprevista ancora di salvezza proponendole di trasferirsi al piano di sopra della libreria in cambio di qualche ora di lavoro. Takako non è certo una gran lettrice ma, quasi suo malgrado, si lascia sorprendere e conquistare dal piccolo mondo di Jinbōchō. Tra discussioni sempre più appassionate sulla letteratura moderna giapponese, un incontro in un caffè con uno sconosciuto ossessionato da un misterioso romanzo e rivelazioni sulla storia d'amore di Satoru, scoprirà pian piano un modo di comunicare e di relazionarsi che parte dai libri per arrivare al cuore. Un modo di vivere più intimo e autentico, senza paura del confronto e di lasciarsi andare.

Che bel posto dev'essere il quartiere di Jinbocho… mi piacerebbe visitarlo. Che paradiso terrestre per noi lettori! È qui che si ritrova, suo malgrado, la giovane, insicura, passiva, prostrata Takako, vittima di una relazione malsana e delle sue stesse illusioni d'amore per un soggetto che l'ha usata e poi gettata via con grande naturalezza. Qui approda, senza neanche sapere bene come e perché, attirata ed accolta dalla libreria di famiglia: allertato dalla madre delle difficoltà di Takako, suo zio, un personaggio assolutamente sui generis che Takako non vede da anni, le propone di raggiungerlo in libreria e dargli una mano, così anche lei potrà risolvere il problema dell'affitto ed impegnare un po' del troppo tempo libero che si ritrova. È così che, dapprima recalcitrante e disamorata dei libri, Takako pian piano ritorna a vivere, ritrova fiducia in se stessa, scopre una passione per quelle storie su carta nelle quali trova sempre un po' di sé. Altri accadimenti seguiranno a questa rinascita, perché la vita è fatta così, è un ciclo di eventi concatenati che dipendono dalla scelta di un attimo, ma lascio a voi il piacere di scoprirli immergendovi nella lettura. Dal canto mio posso dire che questo "I miei giorni alla libreria Morisaki" è un romanzo carinissimo, scritto – o forse tradotto – con uno stile quasi naif (almeno in apparenza), ma che non impegna il lettore ed anzi, in realtà gli lascia lo spazio mentale per divagare e lasciarsi portare dalle suggestioni che trae dalle pagine. Il consiglio per affrontare e godere al meglio di questa lettura è questo: non aspettatevi assolutamente niente, né in positivo, né in negativo. Lasciatevi semplicemente trasportare dalla storia. Provate e vedrete.
 

MonicaSo

Well-known member
L'ho letto in un pomeriggio.
Una storia carina, senza grandi pretese se non quella di far passare un pomeriggio in serenità.
Se questo era l'obiettivo allora è stato raggiunto!
 
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