310° MG - La monaca di Simonetta Agnello Hornby

Ondine

Logopedista nei sogni
Domani io, alevale e qweedy cominceremo la lettura di questo romanzo.
E' la prima volta che leggo questa autrice e quindi per me sarà un salto nel buio, ho proposto questo libro perché da sempre sono attirata dai ritmi scanditi dei monasteri, nonostante io non abbia la fede.
In un'intervista la scrittrice ha dichiarato questo:
Avevo in mente un romanzo sulla libertà delle donne attraverso due personaggi femminili: una donna di oggi, costretta dalla famiglia a un matrimonio combinato, e una donna dell'Ottocento forzata, sempre dalla famiglia, a farsi monaca e a non formarne una sua.
Ho letto che poi, durante la sua ricerca sulla vita nei conventi (c'è differenza tra monastero e convento? :unsure:) si è appassionata ai racconti della vita monacale e ha optato per la donna dell'Ottocento come unica protagonista del romanzo.
 

qweedy

Well-known member
Ho letto che poi, durante la sua ricerca sulla vita nei conventi (c'è differenza tra monastero e convento? :unsure:) si è appassionata ai racconti della vita monacale e ha optato per la donna dell'Ottocento come unica protagonista del romanzo.
Da una veloce ricerca in Internet, ho trovato che il convento (dal latino adunanza, riunione) è il complesso residenziale tipico dell'organizzazione comunitaria di vita consacrata cattolica e ortodossa. Il convento nacque con l’avvento degli ordini mendicanti sorti tra il XII ed il XIII secolo in seno alla Chiesa cattolica ed è abitato da “frati” e “suore”. Gli ordini mendicanti sono quegli ordini religiosi (francescani, agostiniani, carmelitani, cappuccini, etc.) che fanno voto di povertà, tanto personale quanto dei conventi stessi, sostenendosi unicamente con la raccolta delle elemosine. I frati e le suore non si escludono dalla vita attiva della società, anzi assumono ruoli e funzioni nei servizi religiosi (predicazione, cura pastorale) e sociali (assistenza sociale e sanitaria, scuola).

Il monastero (dal latino, cella dell'eremita, dimora di un monaco, cioè vivere solitario), invece, si separa da tutto ciò che sta fuori le sue mura. I monaci, che vivono in clausura sotto l'autorità di un abate o di una badessa, sono separati dal mondo perché dediti alla vita contemplativa.
 

qweedy

Well-known member
Non ho mai letto nulla di Simonetta Agnello Hornby, l'ho sempre evitata, con la sensazione che non mi piacesse. Questo libro sarà la cartina di tornasole, anche perché tratta un argomento che di solito mi affascina molto. Ho letto "Il segreto della Monaca di Monza" di Marina Marazza e mi è piaciuto tanto. Forse qui mi aspetto qualcosa di simile. Vedremo...
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Ho letto poche pagine, mi sa che vi servirà un traduttore 😅

Macari=anche
Voscenza=Lei, Voi (per rispetto)
Conzato=condito
Taliate=sguardi
Zammù=ho cercato, dovrebbe essere una bibita all'anice
Sconzò=rovinò ?
Calato la testa= abbassato la testa, qui nel senso di arrendersi a qualcosa
Conzate=truccate
Mischina=poverina, o qualcosa di simile
Riversa=letter. Al contrario, in questo caso significa non ubbidiente
Vara=letteralmente bara, solitamente si tratta di qualche santo, portato in processione per le vie del paese
Annacarsi=muoversi
Putìa=piccolo negozio di alimentari o altro

''Ricordativi ca una fimmina ca si fa trasiri socc'e gghiè d'a vucca o d'atri banni disonorata è!" = ricordate che una donna che si fa mettere in bocca o in altri posti qualunque cosa, perde l'onore

Perciante=penetrante
Debosciato=depravato
Sdillabrata=aperta, spalancata
Banniando=urlando per farsi sentire da tutti
Cunti=racconti
Maniava=maneggiava
Capomatina= di prima mattina
Ci fussi piaciutu assai= gli sarebbe piaciuto tanto

Picchi grapisti sta porta, chiuitila=perché hai aperto la porta? Chiudila/chiudetela
 
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Ondine

Logopedista nei sogni
Dal tardo Medioevo, i messinesi erano indiscussi maestri nell’intera isola nel creare quelle effimere costruzioni, non solo quanto a bellezza ma anche quanto a tecnica meccanica: all’interno della macchina c’erano ingranaggi azionati manualmente che consentivano i diversi movimenti. Quando la Vara avanzava era un moto inarrestabile. Ogni anno la decorazione cambiava, ma non la struttura e gli elementi principali: cerchi grandi alla base che andavano rimpicciolendosi fino alla sommità, su cui erano appesi corpi celesti, ciascuno con movimento rotatorio; dai cerchi uscivano ruote, anch’esse in movimento. Un tempo tutti i personaggi erano vivi, e ce n’erano più di cento, ma col passare dei secoli le figure degli adulti – gli apostoli che circondano la bara della Vergine alla base, gli angeli dei tre cerchi e Gesù – erano state sostituite da statue di cartapesta dipinta in vividi colori. Di umani erano rimasti la Vergine, in cima alla piramide, e decine di angioletti, legati ai raggi del Sole e della Luna e alle ruote che giravano ai lati dei cerchi: erano lattanti o bimbi piccini offerti dalle famiglie. Cerchi, ruote e tutti gli altri marchingegni giravano in senso opposto per le sette ore della processione.

Non sapevo nulla della Vara.
 
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qweedy

Well-known member
Beh, pensandoci, i bambini sopra la Vara sono terrorizzati. Come biasimarli in effetti!
A me sembra una follia, usare i bambini piccoli delle famiglie più povere per fare gli angioletti viventi e roteanti.

L'ho iniziato anch'io, e devo dire che, come temevo, non apprezzo affatto lo stile di scrittura "barocco", ridondante, pesante. Su di me l'effetto che ottiene è che mi distraggo. Ho visto alcune interviste televisive di Simonetta Agnello Hornby, e lei mi piace, non parla come scrive, per fortuna!

@qweedy
Stavo pensando alla coincidenza per te di leggere questo romanzo a pochissima distanza da quello su Manzoni, stessa epoca storica!
Mi piace molto leggere romanzi storici, e anche se in questo la trama mi attrae, è nelle mie corde, non penso che raggiungerà il voto massimo che ho dato a Marina Marazza con Le due mogli di Manzoni!
 

MonicaSo

Well-known member
Ho letto poche pagine, mi sa che vi servirà un traduttore 😅

Macari=anche
Voscenza=Lei, Voi (per rispetto)
Conzato=condito
Taliate=sguardi
Zammù=ho cercato, dovrebbe essere una bibita all'anice
Sconzò=rovinò ?
Calato la testa= abbassato la testa, qui nel senso di arrendersi a qualcosa
Conzate=truccate
Mischina=poverina, o qualcosa di simile
Riversa=letter. Al contrario, in questo caso significa non ubbidiente
Vara=letteralmente bara, solitamente si tratta di qualche santo, portato in processione per le vie del paese
Annacarsi=muoversi
Putìa=piccolo negozio di alimentari o altro

''Ricordativi ca una fimmina ca si fa trasiri socc'e gghiè d'a vucca o d'atri banni disonorata è!" = ricordate che una donna che si fa mettere in bocca o in altri posti qualunque cosa, perde l'onore

Perciante=penetrante
Debosciato=depravato
Sdillabrata=aperta, spalancata
Banniando=urlando per farsi sentire da tutti
Grazie! Mia mamma è siciliana ma non ha mai parlato in dialetto a casa (mio papà era di Salerno, non si sarebbero capiti)... lo faceva con mia nonna quindi io ho dei ricordi lontanissimi... però qualcosa è rimasto, nell'orecchio, perché, anche se non tutto, capisco abbastanza (e stessa cosa per il salernitano) 🤷‍♀️
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Finito il primo capitolo.

Al momento la storia sembra girare intorno a una delle sorelle, Agata, innamorata di Giacomo Lepre.

Ci sono diverse digressioni storiche ma non prendo nota, non so se saranno importanti per la storia o se servono solo per il contesto.

Bella la descrizione della Vara (non ne avevo mai sentito parlare), anche se la cosa dei bambini attaccati alla ruota che gira per ore, col sole o con la pioggia, è letteralmente da pazzi... così come le madri che riprendono i figli mezzi morti e traumatizzati e, se hanno rischiato di morire, è un vanto perché la madonna stava per prenderli con sè 🤦🏻‍♂️🤦🏻‍♂️🤦🏻‍♂️ altro che devozione religiosa, questo è fanatismo. Meno male che poi verso fine 800 li hanno sostituiti con le statue.

Già adesso la vita di Agata, come quella delle sorelle, ruota attorno al prestigio della famiglia, alla dote, all'onore. L'amore per una donna è l'ultima cosa a cui pensare, a meno di non fare la "fuitina", scappando con l'amato, e portare disonore alla famiglia e vivere senza niente, partendo da zero.
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
L'ho iniziato anch'io, e devo dire che, come temevo, non apprezzo affatto lo stile di scrittura "barocco", ridondante, pesante. Su di me l'effetto che ottiene è che mi distraggo. Ho visto alcune interviste televisive di Simonetta Agnello Hornby, e lei mi piace, non parla come scrive, per fortuna!
@qweedy, non conosco abbastanza Agnello Hornby per poter fare la sua avvocata (sarebbe il colmo, l'avvocata di un'avvocata) però ho letto da poco "Vento scomposto" e non usa affatto un linguaggio barocco. Però, riflettendoci su, il libro che ho letto io narra le vicende giudiziarie, penali, amministrative, in un caso di sospetto abuso intrafamiliare e si sofferma molto sulle procedure utilizzate da educatrici, assistenti sociali, eccetera. Lo stile è asciutto e quasi cronachistico. Allora mi viene il sospetto che la forma venga adattata di volta in volta, da questa scrittrice, al tipo di storia narrata.
L'ho scritto perché penso che forse potresti concederle una seconda occasione..
Naturalmente cercherò di procurarmi anche questo libro, per ora sono felicemente immersa nella vita di Isabella d'Este e questa volta credo proprio che con la Bellonci sia amore amore.
Ciao e buona lettura a tutti🙋‍♀️
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Sono al punto in cui Agata è in viaggio verso Napoli. Povera Agata, adesso che non può più contare sulla comprensione del padre la vedo completamente sola. Mi sembra che la madre non voglia assecondare la sua felicità di proposito, mi sembra che la madre non sopporti questa figlia che rivela di avere una sua personalità, mi dispiace tanto.
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Sono al punto in cui Agata è in viaggio verso Napoli. Povera Agata, adesso che non può più contare sulla comprensione del padre la vedo completamente sola. Mi sembra che la madre non voglia assecondare la sua felicità di proposito, mi sembra che la madre non sopporti questa figlia che rivela di avere una sua personalità, mi dispiace tanto.
Sì perché un figlio può, ma una figlia non può permettersi di avere idee diverse e pensare all'amore, o a farsi una vita sua, o a vedere il mondo a modo suo. Ne va del prestigio della famiglia, ne va della sua autorità di madre. Perché poi la gente parla (spesso a sproposito, senza reali motivi), e non parla male di Agata ma di chi l'ha cresciuta. Purtroppo cose così esistono tuttora, anche se spesso più lievi.
 

qweedy

Well-known member
La madre sembra abbastanza odiosa nei confronti di Agata, non ne capisco il motivo. Bella la figura del padre di Agata, sembra l'unico che le vuole bene.
Agata è la figlia con la personalità più forte, in fondo è riuscita a innamorarsi di Giacomo, e anche a relazionarsi con il capitano inglese senza alcun imbarazzo. Ho l'impressione che da sola riuscirebbe a gestirsi molto meglio.
Con le sorelle sembra non ci sia alcuna solidarietà.

La scrittrice ha dichiarato in un’intervista che all’inizio Agata, la “monaca eretica” , come la definisce l’autrice, avrebbe dovuto essere co-protagonista del romanzo. Accanto a lei, una musulmana inglese dei nostri tempi. “Avevo in mente un romanzo sulla libertà delle donne attraverso due personaggi femminili: una donna di oggi, costretta dalla famiglia a un matrimonio combinato, e una donna dell’Ottocento forzata, sempre dalla famiglia, a farsi monaca e a non formarne una sua”. Poi la scrittrice, scrupolosa, quasi maniacale nella ricerca delle fonti, per documentarsi su regole e pratiche all’interno dei conventi ne ha visitati 19 e ha avuto 39 colloqui con altrettante monache e badesse. Risultato: si è appassionata ai racconti della vita monacale, ha buttato via il personaggio della musulmana contemporanea e ha eletto Agata protagonista unica.
 
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