Murata, Sayaka - Life Ceremony

MaxCogre

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Interessante raccolta di racconti della giovane scrittrice giapponese Sayaka Murata. La quarta di copertina la ritrae bella e sorridente, e sotto dice che ha vinto tutti i maggiori premi letterari giapponesi. Mi chiedo quando la finiranno di scrivere cose simili su ogni libro lol. Ad ogni modo il libro è bello, interessante, e per una volta la propaganda non va sprecata. Se dovessi dire il genere direi fantascienza, ma la cosa bella è che è una fantascienza possibile, credibile, anche perché non ci sono navicelle spaziali, o invenzioni. E' solo un'altra normalità, che potrebbe essere benissimo invece di quella a cui siamo abituati, solo che decidessimo che quella è la nuova normalità. E un'altra cosa che la rende fantascienza 'normale' credo è il fatto che i personaggi non si muovono solo per illustrarci il nuovo scenario, ma si muovono seguendo le loro storie e i loro pensieri e sentimenti, così simili ai nostri, nel contesto del nuovo scenario. E' una realtà parallela, ma così vicina che basterebbe un piccolo scatto nella nostra mente per raggiungerla. Ora, se vi dico la trama del racconto life ceremony mi direte che sono matto, ma in pratica si tratta di mangiare i cadaveri freschi di trapasso (purchè ancora edibili, non compromessi) cucinati a piacere (qui c é anche un po di competizione) e poi gli invitati alla life ceremony si accoppiano e danno origine a nuove vite prendendo forza da quella del defunto, che così non va 'persa'. E beh, perchè no lol? voto 8/10
 
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MaxCogre

Well-known member
É bella un'altra simmetria del libro: se le curiose organizzazioni sociali futuribili sono presentate dal punto di vista del singolo che, almeno inizialmente non le comprende (nella tradizione della migliore fantascienza distopica), in alcuni racconti viceversa é un singolo ad avere organizzato la sua vita in modo incomprensibile agli altri. Perché nel primo caso ho invocato la fantascienza e nel secondo caso non so dire il genere di racconto?
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
É bella un'altra simmetria del libro: se le curiose organizzazioni sociali futuribili sono presentate dal punto di vista del singolo che, almeno inizialmente non le comprende (nella tradizione della migliore fantascienza distopica), in alcuni racconti viceversa é un singolo ad avere organizzato la sua vita in modo incomprensibile agli altri. Perché nel primo caso ho invocato la fantascienza e nel secondo caso non so dire il genere di racconto?
Forse di individui singoli che organizzano la propria vita in modo incomprensibile agli altri si parla poco perché fanno paura?
 
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MaxCogre

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Sì, in inglese. Ecco, forse il punto del libro é proprio questo. É di farci vedere come é ingiusta la differenza di giudizio degli altri quando la organizzazione é creata dal singolo o condivisa dalla societá intera, visto che in entrambi i casi sono presentate come egualmente strambe 'convenzioni'. Sotto una apparente diversitá, bruciano peró nei dissidenti e negli integrati le solite identiche vecchie emozioni e istinti
 
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