313° MG - Furore di John Steinbeck

Jessamine

Well-known member
Scusate, io ho dovuto sospendere la lettura per un po' per dare spazio a letture di lavoro, domani riprendo (ma se voi volete commentare, procedete pure!)
 

Jessamine

Well-known member
Sto andando a rilento e soprattutto non sto riuscendo a commentare passo passo come vorrei, ma sto continuando ad apprezzare moltissimo la lettura (che purtroppo devo intervallare ad altro).
Sono arrivata al capitolo 22, continuo ad apprezzare molto la struttura della storia, questo alternare la narrazione dei Jeod a capitoli più generici, che raccontano in modo trasversale avvenimenti ahimé attualissimi. In particolare ho trovato interessantissimo il capitolo che parla della "costruzione di mondi", di questi accampamenti che mano a mano che il tempo passa divenanto veri e propri microcosmi con regole societarie ben delineate.
E mi colpiscono moltissimo tutti i passaggi in cui le persone più abbienti guardano i migranti e affermano che non possono essere come loro, che basta guardare le condizioni in cui vivono per capire che sono poco più che bestie perché "loro non lo farebbero mai". C'è proprio tutta la distanza del privilegiato che non capisce, che non ha mai capito come indossare i panni di un altro e che non capisce come il bisogno possa spingere a vivere in condizioni che in un altro momento riterremmo impossibili da accettare.
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
E mi colpiscono moltissimo tutti i passaggi in cui le persone più abbienti guardano i migranti e affermano che non possono essere come loro, che basta guardare le condizioni in cui vivono per capire che sono poco più che bestie perché "loro non lo farebbero mai". C'è proprio tutta la distanza del privilegiato che non capisce, che non ha mai capito come indossare i panni di un altro e che non capisce come il bisogno possa spingere a vivere in condizioni che in un altro momento riterremmo impossibili da accettare.
Sì questa mancanza di empatia e questo distacco sono purtroppo molto reali e attuali, Steinbeck è riuscito a cogliere molto bene questo aspetto che non è ovviamente solo americano né solo di quel periodo
 

Jessamine

Well-known member
Eccomi!
L'ho finito in settimana: spero di riuscire presto a mettere insieme un commento un minimo più ragionato, ma "a caldo" posso dire di averlo apprezzato moltissimo.
È una lettura che, anche per circostanze esterne, ho centellinato, ma sono contenta di averlo fatto, perché mi ha permesso di assaporarlo poco alla volta e di far sedimentare le tante riflessioni che scaturiscono da un argomento denso e complesso.
Mi ha commossa e angosciata profondamente, ma credo sia davvero una lettura fondamentale, di portata universale.
 
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