Nothomb, Amélie - Psicopompo

Roberto89

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Trama:
Lo psicopompo è una figura centrale in molte mitologie e religioni, è l'entità che accompagna le anime dalla vita alla morte o viceversa. Amélie Nothomb nel suo trentaduesimo romanzo – già selezionato per il Prix Littéraire "Le Monde" 2023 – ci racconta del suo amore per gli uccelli e per il loro volo, della sua infanzia errabonda al seguito del padre diplomatico, della violenza subita appena dodicenne sulla rinomata spiaggia di Cox's Bazar in Bangladesh, della difficoltà di elaborare il trauma, dell'anoressia come occasione di resurrezione, del potere salvifico della scrittura e della severa disciplina con cui vi si dedica.
 

Roberto89

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Voto: 3 stelle su 5

Quella di Psicopompo è stata finora forse la lettura più combattuta fra quelle dei libri della Nothomb. Partiamo dal genere, anche se i suoi libri non hanno un genere vero e proprio. In questo caso si tratta di un mix di biografia, ornitologia, scrittura creativa e improbabili consigli medianici. Ovviamente esagero (neanche troppo però), ma il punto che mi ha disturbato è il passaggio continuo fra narrazione e testo espositivo, ad esempio quando l'autrice ci dà informazioni sugli uccelli o quando espone le sue teorie filosofiche sulla morte e sull'anima. Mentre rispetto le seconde, sulle prime in un paio di casi ho avuto da ridire perché se come autore ti rivolgi direttamente al lettore, non puoi dare (almeno secondo me) informazioni inesatte. E questo continuo passare dalla finzione narrativa ad informazioni fattuali mi disturba perché anche nei secondi l'autrice mantiene la sua libertà, appunto, di autrice. Dopotutto è vero, non sta scrivendo un saggio, ma a me questa cosa dà un po' fastidio. Va saputa fare (un esempio fra tutti, Moby Dick) e deve essere comunque motivata. L'unica cosa che mi fa scusare l'autrice per questo "peccato creativo" è che la prima parte del libro è scritta dal punto di vista di una bambina, e quindi risente probabilmente degli errori di giudizio propri di quell'età. Non è una narrazione oggettiva fatta da un'adulta ma quasi un ritorno al passato, con gli occhi di allora.

Fra i vari temi di questo libro quello secondo me più importante è la scrittura e in particolare il percorso che ha portato l'autrice della sua infanzia alla decisione di iniziare a scrivere. Ma se questo tema emerge come più importante è anche vero che l'autrice si dilunga parecchio sul tema degli uccelli (arrivando perfino ad antropomorfizzarli, così come i dinosauri, per creare analogie col suo percorso di crescita) quando avrebbe potuto invece parlare di più del percorso che l'ha portata a diventare una scrittrice. Perché quando scrivi un libro in cui parli di te come autore è normale che al lettore venga il desiderio di saperne di più. Tanto più che menziona solo di passaggio due parti importanti ed essenziali che hanno influito grandemente sul suo percorso di crescita. D'altra parte rispetto però il coraggio dell'autrice nel parlare di questioni molto personali e sicuramente dolorose, non c'è un modo giusto o uno sbagliato per farlo.

L'autrice stessa dice nel libro, descrivendo il suo modo di scrivere, che per lei ogni libro è un percorso sconosciuto e che non crede nelle cancellature, e questo giustifica da un lato le trame non convenzionali, perché per lei scrivere è prima di tutto un bisogno. E ovviamente non tutti i lettori sono uguali, ma personalmente penso che una fase di revisione non guasterebbe per rendere ogni libro più adatto alla lettura da parte di estranei. Dopotutto non credo che questo danneggerebbe l'esperienza personale e forse "catartica" dell'autrice durante la fase di scrittura (basta allontanarsi dal libro per un po').

Insomma, le mie reazioni sono contrastanti e forse anche troppe per un libro così breve. Ed è proprio la brevità che lo salva, perché se il libro fosse stato più lungo ma sempre scritto così per me la lettura sarebbe stata più un'agonia che uno svago. Sicuramente leggerò altri libri di quest'autrice ma ormai so che preferisco quelli con trame più surreali perché oltre ad avere quel qualcosa in più in questi ultimi ci trovo meno difetti rispetto a quelli più realistici o biografici.
 
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