Larsson, Stieg - Uomini che odiano le donne

Shogun

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Non posso fare altro che iniziare dall'unico aspetto negativo che ho scontrato nella lettura di questo libro, e che ovviamente è soggettivo. A mio parere, per quasi due terzi il ritmo è stato davvero troppo lento, secondo me il tutto si sarebbe potuto snellire e sintetizzare in una cinquantina di pagine in meno ottenendo lo stesso risultato ai fini della trama. Ho continuato la lettura solo perché mi erano state promesse meraviglie, e fortunatamente ho fatto la scelta giusta. I colpi di scena e l'adrenalina ci hanno messo un po' a farsi vivi, ma sono decisamente stati "belli tosti".
Sicuramente il personaggio di Lysbeth è quello che incuriosisce e colpisce maggiormente, le scene con lei sì che sono state potenti da subito. Larsson è stato bravissimo a presentarci certi aspetti dell'essere di Lisbeth facendo vari riferimenti ma lasciandoli volutamente inspiegati, trucchetto niente male per spingere il lettore a proseguire con il seguito, che sicuramente aveva già in programma, perché ormai che ci si è addentrati nella sua testa non se ne vuole più uscire, anzi personalmente non vedo l'ora di andare più in profondità.
La caporedattrice non la sopporto, mi ha irritato tantissimo fin dalla prima volta che Lysbeth l'ha nominata.
E' un libro che adoro. Va oltre il semplice giallo/thriller. Sono disegnati personaggi fantastici e la trama è avvincente e ben costruita. Personalmente, non l'ho trovato troppo lento in nessuna delle sue parti. In genere, apprezzo le storie che non sono caratterizzate da un ritmo continuamente forsennato. Credo che, in un'opera, ci vogliano momenti dove la narrazione sia più dilatata, e ci sia il tempo per immergersi nei luoghi, per assaporare.
 
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