Da fan di Coelho quale sono devo ammettere questo libro non mi ha entusiasmato. Da una parte ha il grandissimo pregio di mostrare l'amore vero, ossia non come mero sentimentalismo bensì come "mezzo" per noi stessi e per la persona amata di aiutarsi vicendevolmente nel perseguire il proprio destino, la ricerca del divino, la comunione con Dio (o come la volete chiamare a seconda dei vostri principi religiosi) nella nostra vita. Per questo è davvero lodevole. D'altro canto non riesco a non rimanere annoiato dall'ennesimo tentativo di Coelho, forse più evidente che negli altri libri, di ammantare la religione di un velo di magia, di miracolo che sa di trucco da baraccone. Ebbene io penso che la fede autentica vada ben oltre questi episodi di circostanza, egli invece sembra ne voglia fare un punto imprescindibile: il miracolo della guarigione più degno di riflessione del miracolo della vita; decisamente fuori strada, per me.