elena
aunt member
Estratto da Wikipedia
Wu Ming è lo pseudonimo-nome collettivo usato da un gruppo di scrittori (Riccardo Pedrini, Federico Guglielmi, Luca Di Meo, Giovanni Cattabriga, Roberto Bui) formatosi all'interno della sezione bolognese del Luther Blissett Project. (Luther Blissett è un nome multiplo, ovvero uno pseudonimo collettivo utilizzato da un numero imprecisato di performer, artisti, riviste underground, operatori del virtuale e collettivi di squatter americani ed europei negli anni ottanta e novanta. Il personaggio collettivo, definito da alcuni "un'opera aperta", è stato spesso utilizzato per denunciare la superficialità e la malafede del sistema mass-mediatico. Azioni, sabotaggi, performance, manifestazioni, pubblicazioni, video, trasmissioni radiofoniche di e su Luther Blissett hanno diffuso e diffondono anche oggi il suo nome in tutto il mondo).
La scelta di un nome che in cinese mandarino vuol dire "nessun nome" rispecchia il "rifiuto del ruolo dell'Autore come star", che porta i Wu Ming a privilegiare l'importanza dell'opera piuttosto che la fama di chi l'ha prodotta. Una scelta alla quale si lega anche la particolare posizione degli autori in ordine al diritto d'autore: tutte le opere di Wu Ming sono infatti pubblicate sotto licenza Creative Commons e dal sito ufficiale del gruppo è possibile scaricare i testi integrali, per i quali è consentita una riproduzione (totale o parziale) in qualunque formato, ed a scopi non commerciali.
In occasione dell'uscita del primo romanzo, Q, quando non erano ancora conosciuti i nomi dei veri autori, diverse ipotesi furono avanzate negli ambienti letterari, tra le quali quella di una produzione firmata Umberto Eco, ipotesi che fu, peraltro, prontamente smentita. Wu Ming 1 ha realizzato anche la prefazione all'edizione italiana di Guida ragionevole al frastuono più atroce, libro che raccoglie alcuni dei migliori scritti del massimo esponente del rock journalism, Lester Bangs.
Ho sentito la necessità di inserire questo topic su questo autore-collettivo non solo per le incredibili e profonde emozioni che mi regalato il romanzo Q ma soprattutto per un confronto su un fenomeno letterario per me inspiegabile. La realizzazione di opere collettive, in cui ogni singolo autore rinuncia al riconoscimento personale a vantaggio dell’opera stessa, rappresenta secondo me un evento unico nell’ambito della letteratura e non riesco a capire come possa essere stato realizzato questo progetto (nonostante abbia cercato tutte le notizie possibili ed immaginabili fornite dal web; questo, se interessa, è il loro sito http://www.wumingfoundation.com/italiano/presentazione.htm).
Come si fa a scrivere un testo a 10 (o più) mani? Ognuno scrive una parte? Ma gli stili di scrittura di ogni autore, nonostante ci possa essere una formazione e un percorso culturale simile, sono innegabilmente diversi……e allora? C’è un supervisore che lima il contenuto per renderlo omogeneo? Ma in questo caso l’opera risentirebbe delle modalità espressive del “supervisore”……E l’idea di base del romanzo nonché la sua successiva evoluzione……..è frutto di confronti tra i vari partecipanti che democraticamente optano per l’idea più convincente?
Mi incuriosisce molto questa particolare modalità di realizzare e scrivere testi, anche perché è un po’ in contraddizione con quello che ho sempre pensato fosse la caratteristica dell’attività di un autore: creazione prettamente solitaria e autonoma.
Wu Ming è lo pseudonimo-nome collettivo usato da un gruppo di scrittori (Riccardo Pedrini, Federico Guglielmi, Luca Di Meo, Giovanni Cattabriga, Roberto Bui) formatosi all'interno della sezione bolognese del Luther Blissett Project. (Luther Blissett è un nome multiplo, ovvero uno pseudonimo collettivo utilizzato da un numero imprecisato di performer, artisti, riviste underground, operatori del virtuale e collettivi di squatter americani ed europei negli anni ottanta e novanta. Il personaggio collettivo, definito da alcuni "un'opera aperta", è stato spesso utilizzato per denunciare la superficialità e la malafede del sistema mass-mediatico. Azioni, sabotaggi, performance, manifestazioni, pubblicazioni, video, trasmissioni radiofoniche di e su Luther Blissett hanno diffuso e diffondono anche oggi il suo nome in tutto il mondo).
La scelta di un nome che in cinese mandarino vuol dire "nessun nome" rispecchia il "rifiuto del ruolo dell'Autore come star", che porta i Wu Ming a privilegiare l'importanza dell'opera piuttosto che la fama di chi l'ha prodotta. Una scelta alla quale si lega anche la particolare posizione degli autori in ordine al diritto d'autore: tutte le opere di Wu Ming sono infatti pubblicate sotto licenza Creative Commons e dal sito ufficiale del gruppo è possibile scaricare i testi integrali, per i quali è consentita una riproduzione (totale o parziale) in qualunque formato, ed a scopi non commerciali.
In occasione dell'uscita del primo romanzo, Q, quando non erano ancora conosciuti i nomi dei veri autori, diverse ipotesi furono avanzate negli ambienti letterari, tra le quali quella di una produzione firmata Umberto Eco, ipotesi che fu, peraltro, prontamente smentita. Wu Ming 1 ha realizzato anche la prefazione all'edizione italiana di Guida ragionevole al frastuono più atroce, libro che raccoglie alcuni dei migliori scritti del massimo esponente del rock journalism, Lester Bangs.
Ho sentito la necessità di inserire questo topic su questo autore-collettivo non solo per le incredibili e profonde emozioni che mi regalato il romanzo Q ma soprattutto per un confronto su un fenomeno letterario per me inspiegabile. La realizzazione di opere collettive, in cui ogni singolo autore rinuncia al riconoscimento personale a vantaggio dell’opera stessa, rappresenta secondo me un evento unico nell’ambito della letteratura e non riesco a capire come possa essere stato realizzato questo progetto (nonostante abbia cercato tutte le notizie possibili ed immaginabili fornite dal web; questo, se interessa, è il loro sito http://www.wumingfoundation.com/italiano/presentazione.htm).
Come si fa a scrivere un testo a 10 (o più) mani? Ognuno scrive una parte? Ma gli stili di scrittura di ogni autore, nonostante ci possa essere una formazione e un percorso culturale simile, sono innegabilmente diversi……e allora? C’è un supervisore che lima il contenuto per renderlo omogeneo? Ma in questo caso l’opera risentirebbe delle modalità espressive del “supervisore”……E l’idea di base del romanzo nonché la sua successiva evoluzione……..è frutto di confronti tra i vari partecipanti che democraticamente optano per l’idea più convincente?
Mi incuriosisce molto questa particolare modalità di realizzare e scrivere testi, anche perché è un po’ in contraddizione con quello che ho sempre pensato fosse la caratteristica dell’attività di un autore: creazione prettamente solitaria e autonoma.