Verga, Giovanni - Storia di una capinera

Vale 1982

New member
La mia opinione nei confronti delle suore (che ho assiduamente frequentato per lavoro) è cambiata mooolto dopo aver letto questo libro. Ora capisco tante cose!
 

mame

The Fool on the Hill
Quanti temi diversi, in questo libro. La matrigna che sbatte la figlia di primo letto del marito in convento perché "è povera", ma organizza uno splendido matrimonio per la figlia "ricca", proprio con l'uomo che la povera vittima amava. Il marito, nonché padre della vittima sacrificale, succube della moglie cattiva e incapace di mostrare amore verso questa figlia. Una ragazza come tante che cova i sogni di tante, ma ha un destino prestabilito da altri, dal quale non c'è via di fuga. Solo una strada in discesa verso gli inferi della disperazione che la consumerà come una belva interiore fino a condurla alla morte. Un destino condiviso da tante altre ragazze, poi donne, come lei. La pazza del convento altri non è se non una precedente se stessa. Una storia di follia disperata che si ripete tra quelle mura, una storia del tempo, di prevaricazione, malvagità e soggezione che cancellava vite, sogni, spiriti.
 

Lollina

New member
Da leggere, comunque

Opera giovanile e preverista dello scrittore siciliano, riemersa dai depositi della letteratura minore grazie alla versione cinematografica di Franco Zeffirelli, questo breve romanzo epistolare merita comunque che gli si dedichino un paio d’ore di lettura. O più, a seconda della pazienza del lettore e del suo grado di tolleranza rispetto a certe scivolate nel melodramma.
In questo romanzo che l’autore scrisse a Firenze nel 1865 si avverte ancora un attardarsi del romanticismo più sentimentale, ma già si fanno strada le istanze che caratterizzeranno gli anni milanesi, quelli scapigliati per intenderci, nella denuncia delle convenzioni e delle ipocrisie borghesi, nello scandalo e nell’intonazione morbosa che acquista l’evoluzione di una passione che si fa assoluta, fino ad avere la meglio sui timori religiosi e a degenerare in follia.
Non dobbiamo però aspettarci una qualche forma di denuncia di un malcostume o un proposito di rivendicazione dei diritti di genere: per la sventurata Maria nessuna alternativa è possibile tra l’obbedienza ad un voto voluto da altri se non l’esecrazione sociale conseguente ad una impensabile trasgressione. Di qui la nevrosi e la morte come unica via di scampo. Il mondo visto con gli occhi di Verga è un mondo plumbeo, su cui pesa la cappa delle leggi, più vincolanti di quelle scritte, delle consuetudini sociali, a loro volta imprescindibili da quelle del profitto (anche la felicità in amore è legata al conto in banca e il premio della felicità familiare è riservato solo a quelle che dispongono di una dote adeguata).
 

isola74

Lonely member
La triste storia di un vita spezzata dalle regole della società.
Un dramma al femminile scritto da un uomo.
Da leggere con il fazzoletto.
 

ila78

Well-known member
Bello e "tristerrimo".
L'avevo letto a scuola e come sempre non l'avevo apprezzato. La tragica storia di Maria letteralmente sepolta viva in un convento dalle ambizioni disgustose della matrigna tocca il cuore. Si è tentati di addossare tutte le colpe alla matrigna che chiaramente la detesta ma io me la prenderei anche quel fetentone di Nino che avrei preso a mazzate, idem per il padre.
Bellissima la contrapposizione tra le prime pagine piene di luce, di speranza e di tenerezza perché la poverina assapora "grazie" al colera la vita fuori dal convento e il buio, l'angoscia, l'oppressione del convento. della solitudine "forzata" e del tentativo disperato di strapparsi dal cuore un sentimento impossibile.
Consigliatissimo ma munitevi di fazzoletti.
4/5
 

Nerst

enjoy member
Toccante oltre ogni misura.
La povera Maria scopre il mondo al di fuori delle mura del convento e la vita si svela. E' la consapevolezza della libertà, dell' amore, dell' essere al mondo che rende quella di Maria una prigionia nel convento.
Ho sentito un brivido, quando in una lettera all' amica Marianna prega che qualcuno la salvi dalla "tomba nella quale, viva, la stanno seppellendo"
La figura del padre è tenerissima, ma debole di fronte alla morte dell' animo della figlia.
Quante lacrime si possono versare se ti vengono tolti i colori del vivere.
Davvero triste.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Maria ha quasi vent'anni, è chiusa in un convento da quando ne aveva sette e – abituata a vivere da sempre in quel luogo chiuso protettivo ma limitante - non conosce nulla delle cose del mondo. Così, quando a causa del colera che si diffonde a Catania, viene allontanata dal convento e trascorre alcuni mesi in campagna ha modo di gioire del rigoglio della natura, della libertà dell'aria aperta, del calore della famiglia e della piacevole amicizia dei vicini. Proprio fra questi si annida colui che per Maria sarà la causa di infinita gioia e di tremendo dolore: è Nino, il giovane figlio dei signori Valentini, che fa scoccare nel cuore dell'ingenua educanda la prima, dirompente scintilla dell'amore. Maria è scossa da questo sentimento, ne è sconvolta, completamente assorbita, ma quando l'amore le viene precluso con ogni mezzo il suo corpo e la sua mente si ribellano. Tornata in convento non ancora del tutto ristabilita viene presa per pazza e questo contribuirà in modo definitivo alla sua fine.
E' impressionante la capacità di Verga, bravissimo scrittore ma pur sempre un uomo, di calarsi nel sentire più profondo di una giovane donna e di rendercelo con pagine così vivide e piene di ardimento, impressione acuita poi dalla forma epistolare del romanzo che ne accresce il pathos e la tragicità. La vicenda ci viene, infatti, narrata sottoforma di racconto che la stessa Maria scrive per lettera all'amica e compagna Marianna; attraverso le sue stesse parole possiamo quindi cogliere tutto il crescendo della sua sofferenza. "Storia di una capinera" è un libro d'amore, ma è anche una denuncia sociale riguardo alla condizione della donna nell'Italia di fine Ottocento, obbligata dalle circostanze e dalla sorte avversa a chiudersi in convento senza neppure sapere se si avesse o meno la vocazione; impossibilitata a scegliere della sua vita, a vivere i propri sentimenti e le proprie inclinazioni. E' un romanzo breve, tristissimo, eppure semplicemente meraviglioso. Una lettura da fare assolutamente.
 
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