Tremendo. Sembra una telenovelas messicana degli anni 80 di serie Z. Personaggi piatti, una miridade di ministorie inutili, anzi dannose per la trama principale, scene patetiche che scadono puntualmente nel grottesco, scrittura cervellotica e sconclusionata (ma potrebbe essere colpa del traduttore) e potrei continuare a lungo. Insomma, solito pappone pseudo intellettual-politicoide con cui la Allende invece di portare fama, porta nomea alla letteratura sudamericana. Meno male che autori come Borges o Marquez continuano a tenere alto l'onore della letteratura della parte meridionale del continente di Amerigo.
Ah dimeticavo... oltre tutti i difetti sovradescritti, la Allende si distingue sempre per un femminismo becero e imbecille: women power a tutti i costi. Le donne sono sempre mostri di sensibilità, intelligenza, senso pratico e tutte le migliori qualità di questo mondo. Diciamo che sono un misto fra la grazia di Beatrice, l'acume politico di Elisabetta I o la regina Vittoria, l'intelligenza di Marie Curie, la sensibilità umana di Teresa di Calcutta. Insomma un quadro molto realistico, gonfio delle debolezze e della forza, dei vizi e delle virtù femminili. I maschi, naturalmente, sono un accolta di corvacci peccaminosi e perversi. Pensavo che la bandiera della presunta superiorità di un sesso sull'altro fosse stata ammainata dal almeno 40 anni, invece...