Quale personaggio letterario vuoi essere oggi?

Gabrielle

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Vorrei tanto essere Lestat de Lioncourt delle Cronache dei Vampiri...**
Lui mi somiglia così tanto caratterialmente...lo adoro.*w* Peccato che sono una ragazza.<.<
A questo punto, mi piacerebbe anche essere Gabrielle, sua madre.xD (A lei ho dedicato il mio nickname.u_u)
 

Apart

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Non so chi vorrei essere. Mi ricordo che a scuola ascoltavo di malavoglia la professoressa di Italiano, quando spiegava "I Promessi sposi". Mi annoiavo. Eppure rimasi profondamente colpito dalla figura dell'Innominato. Ammiravo quell'uomo, che entra in crisi, che si vergogna di tutte le malvagità commesse, che decide di convertirsi, di cambiare, di cominciare a fare del bene. E mi colpirono le cose che gli disse il cardinale Federigo Borromeo per riportarlo sulla retta via, per aiutarlo e per salvarlo. Ecco. Forse sceglierei l'Innominato.
 

Apart

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Montag, il protagonista di Fahrenheit 451, di Ray Bradbury. Ricordo che mi aveva colpito particolarmente. E' una figura che prende coscienza della società in cui si trova a vivere, dell'importanza dei libri e dell'amore. Fino a quel momento Montag era soltanto sopravvissuto: all'abitudine, all'imposizione e all'assuefazione. Non aveva mai vissuto veramente. Così fa una scelta coraggiosa: rinuncia al lavoro, si schiera contro quelli che lo circondano, arrivando anche a rischiare rischiando e forse anche la vita, e poi scappa via dalla società. Tutto per inseguire la verità e l'amore.
 

sergio Rufo

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Non so chi vorrei essere. Mi ricordo che a scuola ascoltavo di malavoglia la professoressa di Italiano, quando spiegava "I Promessi sposi". Mi annoiavo. Eppure rimasi profondamente colpito dalla figura dell'Innominato. Ammiravo quell'uomo, che entra in crisi, che si vergogna di tutte le malvagità commesse, che decide di convertirsi, di cambiare, di cominciare a fare del bene. E mi colpirono le cose che gli disse il cardinale Federigo Borromeo per riportarlo sulla retta via, per aiutarlo e per salvarlo. Ecco. Forse sceglierei l'Innominato.

Ah, l'innominato, Apart, ti chiamo ancora con il vecchio nick. Quello nuovo e' impronunciabile. :D
L'innominato dicevasi: troppo Manzoniano , troppo Tolstojano...per rimanere in tema.:D
Dalla penna di un Stendhal o un Merimee' niente di simile, naturalmente: personaggi cosi' sarebbero " forestieri" nelle loro pagine.
 
Il mio Sergio è un bellissimo Matteo Falcone, fiero e austero.
Non avrei mai potuto innamorarmi di un insignificante innominato!
 

Apart

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Il mio Sergio è un bellissimo Matteo Falcone, fiero e austero.
Non avrei mai potuto innamorarmi di un insignificante innominato!

Certo che non capisco certi interventi: dopo che uno dice che gli piace la figura dell'Innominato (o meglio, l'idea del cambiamdento dell'Innominato), poco dopo qualcun altro se ne esce con l' "insignificante innominato". A che pro? Non bastava scrivere "Il mio Sergio è un bellissimo Matteo Falcone, fiero e austero."? Mah!
 
Sinceramente non ho letto il tuo post OST14.
Rispondevo a quello di Sergio.
"Insignificante innominato" è riferito al personaggio, ovviamente, così come insignificanti sono, per me, coloro che non hanno identità e cambiano per fingere di esistere.
Ma, ti ripeto, prima di oggi non avevo letto il tuo post.
 

Nikki

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Certo che non capisco certi interventi: dopo che uno dice che gli piace la figura dell'Innominato (o meglio, l'idea del cambiamdento dell'Innominato), poco dopo qualcun altro se ne esce con l' "insignificante innominato". A che pro? Non bastava scrivere "Il mio Sergio è un bellissimo Matteo Falcone, fiero e austero."? Mah!
Ma no che non bastava! Ost...a volte le tue domande mi inteneriscono... :D Esercizio di snobismo da provincia, mai sentito? Ti spiego: per esibire un certo preteso status intellettual-sociale-equant'altro diverso e superiore, si spara a zero su più o meno tutto, salvo poi sottolineare con estrema cura il proprio distacco/disinteresse/estraneità-ontologica alla questione contestata/criticata, così che il lettore non possa, erroneamente!, pensare o, peggio, sospettare che la critica sia nata da un implicito interesse o coinvolgimento o anche solo momentanea vicinanza emotiva/psicologica con l'oggetto criticato. Poiché, nell'ottica illusa/utopica/immaginaria dello snobista da provincia il "vero" nobile, cioè il suo modello a maglie strette di comportamento, non si confonde mai, anzi nemmeno sfiora mai, il ciarpame. Il nobile e il volgare volgo sono due cose distinte (fisicamente proprio, e meglio ancora se il più affettatamente possibile), sempre. Quindi, si sottolinea l'inferiorità, salvo specificare di essere talmente sopra ogni cosa da non potersi nemmeno abbassare a considerare l'esistenza di quella cosa. So che detto così può sembrare un motus animi fondamentalmente ottuso, oltre che sgradevole, e solo apparentemente da parvenu maldestramente dissimulato, ma credimi che la sensazione è sicuramente dovuta alle mie scarse capacità descrittive di questa invece graziosa inclinazione e attitudine, che ha evidenti, se ben compresa, profili di sottilissima e cesellata perspicacia e sensibilità. Capito? questo per rassicurarti, è un atteggiamento generale verso il mondo, tu non c'entri nulla. :ABBB
 

franceska

CON LA "C"
Ma no che non bastava! Ost...a volte le tue domande mi inteneriscono... :D Esercizio di snobismo da provincia, mai sentito? Ti spiego: per esibire un certo preteso status intellettual-sociale-equant'altro diverso e superiore, si spara a zero su più o meno tutto, salvo poi sottolineare con estrema cura il proprio distacco/disinteresse/estraneità-ontologica alla questione contestata/criticata, così che il lettore non possa, erroneamente!, pensare o, peggio, sospettare che la critica sia nata da un implicito interesse o coinvolgimento o anche solo momentanea vicinanza emotiva/psicologica con l'oggetto criticato. Poiché, nell'ottica illusa/utopica/immaginaria dello snobista da provincia il "vero" nobile, cioè il suo modello a maglie strette di comportamento, non si confonde mai, anzi nemmeno sfiora mai, il ciarpame. Il nobile e il volgare volgo sono due cose distinte (fisicamente proprio, e meglio ancora se il più affettatamente possibile), sempre. Quindi, si sottolinea l'inferiorità, salvo specificare di essere talmente sopra ogni cosa da non potersi nemmeno abbassare a considerare l'esistenza di quella cosa. So che detto così può sembrare un motus animi fondamentalmente ottuso, oltre che sgradevole, e solo apparentemente da parvenu maldestramente dissimulato, ma credimi che la sensazione è sicuramente dovuta alle mie scarse capacità descrittive di questa invece graziosa inclinazione e attitudine, che ha evidenti, se ben compresa, profili di sottilissima e cesellata perspicacia e sensibilità. Capito? questo per rassicurarti, è un atteggiamento generale verso il mondo, tu non c'entri nulla. :ABBB
:? (undicieccetera...)
 

franceska

CON LA "C"
Nikki carissima, tu scrivi nella mia bacheca ma io non posso rispondere perché ho l'accesso bloccato, quindi ti rispondo qui! Il fatto è che non ho capito davvero niente, né qui, né sulla bacheca. Ma che vuoi fare, sarà la stanchezza, l'età, la poca cultura... e la somma di tutte queste cose mi manda un po' in tilt! E spesso siete così contorti che fatico a capire. A volte lo dimostro con uno smile, altre volte vado oltre (come forse dovrei fare più spesso) ma non fa niente, non reputo tutto ciò troppo importante. Ok per la birra, accetto volentieri.

ps: grafici e disegnini mi potrebbero aiutare
 

Apart

New member
Ma no che non bastava! Ost...a volte le tue domande mi inteneriscono... :D Esercizio di snobismo da provincia, mai sentito? Ti spiego: per esibire un certo preteso status intellettual-sociale-equant'altro diverso e superiore, si spara a zero su più o meno tutto, salvo poi sottolineare con estrema cura il proprio distacco/disinteresse/estraneità-ontologica alla questione contestata/criticata, così che il lettore non possa, erroneamente!, pensare o, peggio, sospettare che la critica sia nata da un implicito interesse o coinvolgimento o anche solo momentanea vicinanza emotiva/psicologica con l'oggetto criticato. Poiché, nell'ottica illusa/utopica/immaginaria dello snobista da provincia il "vero" nobile, cioè il suo modello a maglie strette di comportamento, non si confonde mai, anzi nemmeno sfiora mai, il ciarpame. Il nobile e il volgare volgo sono due cose distinte (fisicamente proprio, e meglio ancora se il più affettatamente possibile), sempre. Quindi, si sottolinea l'inferiorità, salvo specificare di essere talmente sopra ogni cosa da non potersi nemmeno abbassare a considerare l'esistenza di quella cosa. So che detto così può sembrare un motus animi fondamentalmente ottuso, oltre che sgradevole, e solo apparentemente da parvenu maldestramente dissimulato, ma credimi che la sensazione è sicuramente dovuta alle mie scarse capacità descrittive di questa invece graziosa inclinazione e attitudine, che ha evidenti, se ben compresa, profili di sottilissima e cesellata perspicacia e sensibilità. Capito? questo per rassicurarti, è un atteggiamento generale verso il mondo, tu non c'entri nulla. :ABBB

Nikki, grazie per le delucidazioni, ma ti assicuro che le intenzioni mi erano ben chiare. Fingo di non capire, ma è solo finzione. E' che non mi piace arrivare allo scontro, così domando, così aggiungo dei "mah". Soprattutto poi in questo periodo, che siamo sotto Natale. L'ho già fatto con altri qui dentro, preferisco non farlo più per vari e ovvi motivi.
Quelle mia domanda, da (finto) ingenuo, equivaleva a dire: c'è bisogno, cara julia, di esibire "un certo status-intellettual-sociale e quant'altro diverso e superiore, che spara a zero su tutti", e in questo caso, su me in particolare?
 
caro Nikki,
"critica come interesse implicito" è un quadro che, nella tua ambiguità, hai visto soltanto tu, considerato che mi riferivo al personaggio dell'insignificante innominato (e non ad OST14).
Mi è chiaro da tempo quali sono le allusioni che, in malafede, si tenta di ribadire per screditare interventi che sono chiari e poco hanno a ché vedere con i vostri giochetti forumistici.
Il mio interesse e coinvolgimento è limpido e vissuto alla luce del sole, sono qui con il mio compagno Sergio e non c'è altro mio interesse che questo, senza sentire il bisogno di sotterfugi né di leggere le tue allusioni - queste sì dissimulazione - che dimostrano l'inattendibilità delle tue parole.
 
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sergio Rufo

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caro Nikki,
"critica come interesse implicito" è un quadro che, nella tua ambiguità, hai visto soltanto tu, considerato che mi riferivo al personaggio dell'insignificante innominato (e non ad OST14).
Mi è chiaro da tempo quali sono le allusioni che, in malafede, si tenta di ribadire per screditare interventi che sono chiari e poco hanno a ché vedere con i vostri giochetti forumistici.
Il mio interesse e coinvolgimento è limpido e vissuto alla luce del sole, sono qui con il mio compagno Sergio e non c'è altro mio interesse che questo, senza sentire il bisogno di sotterfugi né di leggere le tue allusioni - queste sì dissimulazione - che dimostrano l'inattendibilità delle tue parole.

Julia, ti ho sempre amato per la tua limpidita', soprattutto nella vita reale.:wink:
 
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