diari di viaggio

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Ah beh… talmente opposti che consigli non se ne possono dare… Essendo Agosto ti direi Nord Europa (soprattutto se non ci sei stato, ma come dici tu a un certo punto noi "viaggiatori" finiamo per vedere quasi tutto e per ripeterci... :HIPP :mrgreen:), così ti becchi anche il sole di mezzanotte… Solo che chiaramente i costi sono alti (veramente alti! ricordo con terrore i 5 euro per una bottiglietta d'acqua da portar via), per cui fatti bene i conti. La Finlandia non ci aveva entusiasmato, ma l'abbiamo vista in velocità, secondo me a godersela appieno offre molto…


Quanto all'Asia… vabbè, che te lo dico a fare? Io sono di parte… Di contro ci sarebbe solo la stagione: caldo, piogge… Rischi di sprecarla un po'. Non hai modo di rimandarla a un periodo migliore? Vero che anche noi ci siamo stati a luglio (Bangkok-Laos-Cambogia e lo Yunnan in Cina, la regione delle minoranze etniche) e non ricordo che sia stato così drammatico, però non eravamo in moto… :mrgreen: A proposito: mai visto lo Yunnan? Come tornare indietro di 50 anni. E' stata una settimana incredibile, un luogo che mi resterà sempre nel cuore (imperdibili le risaie di Yuanyang)…

PS io in effetti, se potessi tornare ad Angkor, lo farei senza nemmeno pensarci un secondo… :sbav:

Sono già stato in norvegia, da Oslo alla Lofoten. Spellato vivo...

Ho imparato che in scandinavia esiste il campeggio libero, ovviamente con alcuni limiti di buon senso. Quindi opterei per tenda e cibo da campo.

Per quanto riguarda l Asia, in effetti avevo pensato anche allo yunnan, ma ho due problemi:

Sai se si può varcare il confine tra vietnam e Cina in motocicletta?

La lingua. Mi dicono che in quella regione nessuno parla inglese e qualsiasi cosa è scritta solo in cinese. Io sarei da solo e sarebbe un problema. Confermi?

Grazie cara, ottimi consigli, attendo tue.
 

ayuthaya

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Sono già stato in norvegia, da Oslo alla Lofoten. Spellato vivo...

Ho imparato che in scandinavia esiste il campeggio libero, ovviamente con alcuni limiti di buon senso. Quindi opterei per tenda e cibo da campo.

Per quanto riguarda l Asia, in effetti avevo pensato anche allo yunnan, ma ho due problemi:

Sai se si può varcare il confine tra vietnam e Cina in motocicletta?

La lingua. Mi dicono che in quella regione nessuno parla inglese e qualsiasi cosa è scritta solo in cinese. Io sarei da solo e sarebbe un problema. Confermi?

Grazie cara, ottimi consigli, attendo tue.

Bello il campeggio in Scandinavia! Comunque lo terrei buono in un'occasione o l'altra…

Per quanto riguarda il varco con motocicletta proprio non ti saprei dire, ma credo che siano informazioni che riesci a trovare in blog di viaggio o sulla Lonely Planet. Invece sulla questione dell'inglese nello Yunnan… è assolutamente vero!!! e ha costituito anche la cosa più divertente del viaggio!!! :mrgreen: Scherzi a parte, lo Yunnan è estremamente turistico ma perlopiù per i cinesi stessi, hai presenti quei luoghi in cui da qualsiasi parte vai ti guardano come se appartenessi a una razza aliena? :?? :mrgreen: Detto questo tu sai bene che noi viaggiamo sempre da soli e ti assicuro che oltretutto nessuno di noi parla bene inglese, però alla fine un conto è scambiarsi opinioni profonde sulla vita, un altro riuscire a barcamenarsi per sopravvivere… Ti assicuro che in qualche modo ce la fai sempre: a gesti, con le immagini, noi a volte mostravamo la parola a cui ci riferivamo scritta cinese nel piccolo dizionario in appendice alla guida (sempre L.P. chiaramente). E credimi… è stato divertentissimo! :mrgreen: Fra l'altro in quell'occasione il mio allora fidanzato si era preso anche un bel febbrone e siamo dovuti andare in ospedale e lì funzionava così: noi parlavamo nel nostro inglese maccheronico a un tipo trovato per strada che traduceva in cinese per il dottore il quale poi rispondeva in cinese che il tipo traduceva per noi… Guarda, se dovesse interessarti fammi sapere che ti lascio nome di luoghi da non perdere. Pensa che durante quel viaggio (alla fine in Cina ci siamo stati solo una settimana scarsa) c'erano posti in cui secondo me la gente non aveva mai visto nemmeno una telecamera… Poi magari in questi pochi anni le cose sono cambiate ma resta una regione davvero fuori dal mondo che regala emozioni uniche.


P.S. Ho appena chiesto a mio marito e mi ha detto che le frontiere Vietnam/Cina dovrebbero essere libere ma non sa quanto sia semplice, soprattutto con un tuo mezzo di trasporto… Piuttosto a me viene un'altra domanda: ma come cacchio fai a orientarti in luoghi del genere da solo??? magari era questo il senso della tua domanda? quella sì la vedo dura...
 
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Zingaro di Macondo

The black sheep member
Bello il campeggio in Scandinavia! Comunque lo terrei buono in un'occasione o l'altra…

Per quanto riguarda il varco con motocicletta proprio non ti saprei dire, ma credo che siano informazioni che riesci a trovare in blog di viaggio o sulla Lonely Planet. Invece sulla questione dell'inglese nello Yunnan… è assolutamente vero!!! e ha costituito anche la cosa più divertente del viaggio!!! :mrgreen: Scherzi a parte, lo Yunnan è estremamente turistico ma perlopiù per i cinesi stessi, hai presenti quei luoghi in cui da qualsiasi parte vai ti guardano come se appartenessi a una razza aliena? :?? :mrgreen: Detto questo tu sai bene che noi viaggiamo sempre da soli e ti assicuro che oltretutto nessuno di noi parla bene inglese, però alla fine un conto è scambiarsi opinioni profonde sulla vita, un altro riuscire a barcamenarsi per sopravvivere… Ti assicuro che in qualche modo ce la fai sempre: a gesti, con le immagini, noi a volte mostravamo la parola a cui ci riferivamo scritta cinese nel piccolo dizionario in appendice alla guida (sempre L.P. chiaramente). E credimi… è stato divertentissimo! :mrgreen: Fra l'altro in quell'occasione il mio allora fidanzato si era preso anche un bel febbrone e siamo dovuti andare in ospedale e lì funzionava così: noi parlavamo nel nostro inglese maccheronico a un tipo trovato per strada che traduceva in cinese per il dottore il quale poi rispondeva in cinese che il tipo traduceva per noi… Guarda, se dovesse interessarti fammi sapere che ti lascio nome di luoghi da non perdere. Pensa che durante quel viaggio (alla fine in Cina ci siamo stati solo una settimana scarsa) c'erano posti in cui secondo me la gente non aveva mai visto nemmeno una telecamera… Poi magari in questi pochi anni le cose sono cambiate ma resta una regione davvero fuori dal mondo che regala emozioni uniche.


P.S. Ho appena chiesto a mio marito e mi ha detto che le frontiere Vietnam/Cina dovrebbero essere libere ma non sa quanto sia semplice, soprattutto con un tuo mezzo di trasporto… Piuttosto a me viene un'altra domanda: ma come cacchio fai a orientarti in luoghi del genere da solo??? magari era questo il senso della tua domanda? quella sì la vedo dura...

Sei una fonte inesauribile..grazie assai.

Riguardo all'orientamento.. Boh... In India ci sono saltato fuori e nel 2009 non esisteva Google maps.. Non credo sia così complicato.

Comunque al momento sono orientato per capo nord, più fattibile da solo.

Senti Ale, visto che ci troviamo molto nella logica di viaggio ti chiedo un consiglio diretto.. Dove andresti avendo 4 settimane ad agosto?

Da solo e mettendoti nei panni di un uomo.

Parti con i consigli, denkiu'

Ps divertente la storia del traduttore medico, sono le classiche cose che non si dimenticano più.

Buona serata
 

ayuthaya

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Senti Ale, visto che ci troviamo molto nella logica di viaggio ti chiedo un consiglio diretto.. Dove andresti avendo 4 settimane ad agosto?

Da solo e mettendoti nei panni di un uomo.

Un mese da solo? (divertente il "mettermi nei panni di un uomo" :mrgreen:) Mamma mia che invidia... Puoi andare dove vuoi! Il mondo ai tuoi piedi!!! :mrgreen:
Te la butto là perché sono posti meravigliosi, non costa praticamente nulla e il clima ad agosto è più che perfetto... Perché non Peru/Bolivia/Amazzonia?
Ci sei già stato?
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Un mese da solo? (divertente il "mettermi nei panni di un uomo" :mrgreen:) Mamma mia che invidia... Puoi andare dove vuoi! Il mondo ai tuoi piedi!!! :mrgreen:
Te la butto là perché sono posti meravigliosi, non costa praticamente nulla e il clima ad agosto è più che perfetto... Perché non Peru/Bolivia/Amazzonia?
Ci sei già stato?


No, mai stato in sud America, mi sono fermato in Guatemala.

Guarda, ho escluso quella zona, più che altro per una questione di costi. Aereo più nolo moto mi costerebbe u' occhio e mezzo della testa. In vietnam con 200 euro comprerei una di quelle moto sovietiche semi nuove indistruttibili da rivendere a 100 euro al termine. Per non contare il costo della vita che nel sud est asiatico sarà un quarto rispetto al sud America.

Sono sempre più indirizzato verso capo nord concentrando le 4 settimane all'intera scandinavia. Cioè guidata da suicidio fino a copenaghen (1700 chilometri da fare presumibilmente in due giorni) poi con calma tutta la scandinavia e ritorno a Copenhagen giusto in tempo per guidatone per tornare indietro.

Viaggero' da solo per due motivi :

A non saprei con chi andare
B voglio provare questa immersione con me stesso

Poi ti scrivo che ti illustro l itinerario che ho in testa (che come sai non verrà rispettato).
 

ayuthaya

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No, mai stato in sud America, mi sono fermato in Guatemala.

Guarda, ho escluso quella zona, più che altro per una questione di costi. Aereo più nolo moto mi costerebbe u' occhio e mezzo della testa. In vietnam con 200 euro comprerei una di quelle moto sovietiche semi nuove indistruttibili da rivendere a 100 euro al termine. Per non contare il costo della vita che nel sud est asiatico sarà un quarto rispetto al sud America.

Sono sempre più indirizzato verso capo nord concentrando le 4 settimane all'intera scandinavia. Cioè guidata da suicidio fino a copenaghen (1700 chilometri da fare presumibilmente in due giorni) poi con calma tutta la scandinavia e ritorno a Copenhagen giusto in tempo per guidatone per tornare indietro.

Viaggero' da solo per due motivi :

A non saprei con chi andare
B voglio provare questa immersione con me stesso

Poi ti scrivo che ti illustro l itinerario che ho in testa (che come sai non verrà rispettato).

Il viaggio che mi proponi è sicuramente bellissimo...
Ma ti prego, oggi o in futuro non disdegnare i Paesi che ti ho citato... Cari??? Secondo me l'unica cosa cara è il volo... Noi siamo stati due mesi e se non sbaglio spendemmo non più di 2500 euro a testa, di cui metà era appunto per il viaggio. Non voglio insistere ma... a parte il Peru che vabbè, lo sanno tutti,... la Bolivia! Tu non hai idea di cosa è la Bolivia! Vai su internet e scrivi "Salar de Uyuni" e vedrai rappresentato uno dei luoghi più belli del mondo...
E l'esperienza nelle miniere di Potosi una delle più indimenticabili!
Davvero, io non sono convinta sia così caro... Poi per carità non conosco i costi dei noleggi perché noi ci facevamo portare ovunque ma ricordo ancora un albergo carinissimo in Bolivia a 5 dollari a notte (in due chiaramente)!

Cmq attendo aggiornamenti, buona preparazione di viaggio...

PS anche noi stiamo iniziando a vedere anche solo per uscire mentalmente da questo periodo terribile che stiamo passando, solo che con i bambini e con tutta la stanchezza addosso che ci portiamo, prevedo almeno una meta di mare...
 

bouvard

Well-known member
La "città del blu e dell'oro"

Dopo aver raccontato sul Giornalino la mia giornata sul Pasubio mi ero ripromessa di scrivere qualcosa anche sulle altre tappe di quel viaggio “a km quasi 0”. Eh già, perché già solo a leggere i nomi dei posti dove la gente che scrive solitamente in questo 3d è andata/va/vuole andare mi sento una “viaggiatrice sedentaria”. Purtroppo però i mesi volavano e io non scrivevo niente, ma proprio quando tutto sembrava dover rimanere solo un buon proposito…

10 Ottobre 2018​

7.30 del mattino. Sono appena arrivata a Bologna, ma questa è solo una fermata “tecnica” per cambiare mezzo di trasporto e arrivare finalmente alla prima meta del mio viaggio.
In Italia ogni città ha un nomignolo: “la città eterna”, “la città dei due mari”, “la città della Lanterna” e poi ancora “la città delle cento torri” e chi più ne ha più ne metta. Io sono diretta nella “città del blu e dell’oro”, questa definizione sicuramente non l’avete mai sentita, infatti è mia. Per il resto del mondo invece questa città è “la capitale mondiale del mosaico”.
Ravenna. Quanti anni sono che cerco di venirci? Tanti. Una volta il viaggio è saltato per colpa di una lite con il mio ex, un’altra volta per colpa del terremoto, un’altra…
Ma questa sembra la volta buona.
La curiosità di vedere finalmente dal vivo quei famosi mosaici visti tante volte in foto e libri è incontenibile. Perciò giusto il tempo di lasciare i bagagli e mi fiondo a visitare il Battistero Neoniano. Ma già prima di arrivare al Battistero ho modo di familiarizzare con l’architettura ravennate e in particolare con i suoi famosi campanili circolari, le sue bifore, trifore e soprattutto con i suoi mattoncini a vista e il loro caratteristico colore.
Se prima di arrivare a Ravenna pensavo di “conoscere” il blu, di averne ammirato tutte le possibili sfumature nel cielo, nel mare e nei fiori, se pensavo che i blu di Degas e di Kandinskij fossero ineguagliabili, varcando la soglia del Battistero prima, e di Galla Placidia dopo, mi sono resa conto che i blu più belli non li avevo ancora visti!

03.jpg
(particolare Mausoleo Galla Placidia)

Il blu di questi mosaici è così intenso da far sembrare il cielo vicinissimo, avvolgente e caldo come un abbraccio materno. La sensazione forte, da brividi, è quella di sentirti un granello piccolo, piccolissimo, parte di qualcosa di Immenso. Uno spazio piccolo è il Mausoleo di Galla Placidia capace però di racchiudere l’Universo intero fra le sue pareti. Questa è la sensazione che si prova fissando il blu del cielo e l’oro delle stelle del soffitto della cupola. Un’emozione indescrivibile.

ravenna02.jpg
(cupola Battistero degli Ariani)

Che si sia credenti o meno c’è una Bellezza, una magia, in questi mosaici che va al di là della fede personale. E’ la bellezza dell’Arte, del lavoro certosino e instancabile di tutte quelle mani – e chissà quante sono state – che hanno scelto le pietre, le hanno tagliate e attaccate una ad una creando questi Capolavori. E’ la bellezza di chi è riuscito a trasmettere – nonostante il passare del tempo - un messaggio di pace e armonia.
Forse la cosa che più lascia sbalorditi nei monumenti ravennati è il contrasto tra la semplicità degli esterni - che neppure le linee complesse e i diversi livelli di San Vitale riescono a cancellare del tutto – dovuta all’uso di un “materiale povero” (i mattoncini), e la magnificenza e ricchezza degli interni. Un trionfo di colori. Blu e oro. Ma non solo. Così vivaci, brillanti, così straordinari da lasciare a bocca aperta.

image
(Basilica di San Vitale)

Battistero Neoniano, San Vitale, Mausoleo di Galla Placidia, S. Apollinare Nuovo e S. Apollinare in classe. Qualsiasi sia l’ordine con cui li si visita il risultato è sempre lo stesso: testa ripiegata verso l’alto e sguardo perso su quei piccoli tasselli colorati. Ammirazione, meraviglia, curiosità. Uno spazio fuori dal tempo ecco cosa sono questi monumenti.
Abbiamo la fortuna di vivere in un Paese in cui si perde il conto dei monumenti che lasciano a bocca aperta per la loro bellezza, ingegnosità, eleganza e altro, ma questi mosaici…dite pure quello che volete, ma penso siano una delle cose – se non la – più belle che abbia visto. Ci sono i libri dell’anima e ci sono i luoghi dell’anima. Ravenna per me è stato questo…

domus-dei-tappeti-di-pietra-ravenna.jpg
(Domus dei Tappeti di Pietra)

Uniche note stonate dei due giorni di visita non aver fatto in tempo a visitare la Domus dei Tappeti di Pietra (un mio errore perché pensavo fosse un museo perciò lo avevo lasciato per ultimo) e aver trascurato anche la Cripta Rasponi…due ottime scuse per tornarci!


(continua)​
 
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Zingaro di Macondo

The black sheep member
Quando dicevo che sarebbe più costoso il sud America rispetto al sud est asiatico mi riferivo più che altro al nolo di un eventuale moto, perché ormai c ho la fissa.

Andrò a vedere su Google la zona che mi consigliarvi, cara Ale.
 

ayuthaya

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Quando dicevo che sarebbe più costoso il sud America rispetto al sud est asiatico mi riferivo più che altro al nolo di un eventuale moto, perché ormai c ho la fissa.

Andrò a vedere su Google la zona che mi consigliarvi, cara Ale.

Mi raccomando, fallo! E fammi sapere che ne pensi! Comunque io ci sono stata solo pochi giorni ma la Bolivia è un Paese straordinario e relativamente poco turistico… vale la pena visitarlo prima che il turismo di massa lo degeneri...
 

ayuthaya

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Dopo aver raccontato sul Giornalino la mia giornata sul Pasubio mi ero ripromessa di scrivere qualcosa anche sulle altre tappe di quel viaggio “a km quasi 0”. Eh già, perché già solo a leggere i nomi dei posti dove la gente che scrive solitamente in questo 3d è andata/va/vuole andare mi sento una “viaggiatrice sedentaria”. Purtroppo però i mesi volavano e io non scrivevo niente, ma proprio quando tutto sembrava dover rimanere solo un buon proposito…

10 Ottobre 2018​

7.30 del mattino. Sono appena arrivata a Bologna, ma questa è solo una fermata “tecnica” per cambiare mezzo di trasporto e arrivare finalmente alla prima meta del mio viaggio.
In Italia ogni città ha un nomignolo: “la città eterna”, “la città dei due mari”, “la città della Lanterna” e poi ancora “la città delle cento torri” e chi più ne ha più ne metta. Io sono diretta nella “città del blu e dell’oro”, questa definizione sicuramente non l’avete mai sentita, infatti è mia. Per il resto del mondo invece questa città è “la capitale mondiale del mosaico”.
Ravenna. Quanti anni sono che cerco di venirci? Tanti. Una volta il viaggio è saltato per colpa di una lite con il mio ex, un’altra volta per colpa del terremoto, un’altra…
Ma questa sembra la volta buona.
La curiosità di vedere finalmente dal vivo quei famosi mosaici visti tante volte in foto e libri è incontenibile. Perciò giusto il tempo di lasciare i bagagli e mi fiondo a visitare il Battistero Neoniano. Ma già prima di arrivare al Battistero ho modo di familiarizzare con l’architettura ravennate e in particolare con i suoi famosi campanili circolari, le sue bifore, trifore e soprattutto con i suoi mattoncini a vista e il loro caratteristico colore.
Se prima di arrivare a Ravenna pensavo di “conoscere” il blu, di averne ammirato tutte le possibili sfumature nel cielo, nel mare e nei fiori, se pensavo che i blu di Degas e di Kandinskij fossero ineguagliabili, varcando la soglia del Battistero prima, e di Galla Placidia dopo, mi sono resa conto che i blu più belli non li avevo ancora visti!
Il blu di questi mosaici è così intenso da far sembrare il cielo vicinissimo, avvolgente e caldo come un abbraccio materno. La sensazione forte, da brividi, è quella di sentirti un granello piccolo, piccolissimo, parte di qualcosa di Immenso. Uno spazio piccolo è il Mausoleo di Galla Placidia capace però di racchiudere l’Universo intero fra le sue pareti. Questa è la sensazione che si prova fissando il blu del cielo e l’oro delle stelle del soffitto della cupola. Un’emozione indescrivibile.
Che si sia credenti o meno c’è una Bellezza, una magia, in questi mosaici che va al di là della fede personale. E’ la bellezza dell’Arte, del lavoro certosino e instancabile di tutte quelle mani – e chissà quante sono state – che hanno scelto le pietre, le hanno tagliate e attaccate una ad una creando questi Capolavori. E’ la bellezza di chi è riuscito a trasmettere – nonostante il passare del tempo - un messaggio di pace e armonia.
Forse la cosa che più lascia sbalorditi nei monumenti ravennati è il contrasto tra la semplicità degli esterni - che neppure le linee complesse e i diversi livelli di San Vitale riescono a cancellare del tutto – dovuta all’uso di un “materiale povero” (i mattoncini), e la magnificenza e ricchezza degli interni. Un trionfo di colori. Blu e oro. Ma non solo. Così vivaci, brillanti, così straordinari da lasciare a bocca aperta.
Battistero Neoniano, San Vitale, Mausoleo di Galla Placidia, S. Apollinare Nuovo e S. Apollinare in classe. Qualsiasi sia l’ordine con cui li si visita il risultato è sempre lo stesso: testa ripiegata verso l’alto e sguardo perso su quei piccoli tasselli colorati. Ammirazione, meraviglia, curiosità. Uno spazio fuori dal tempo ecco cosa sono questi monumenti.
Abbiamo la fortuna di vivere in un Paese in cui si perde il conto dei monumenti che lasciano a bocca aperta per la loro bellezza, ingegnosità, eleganza e altro, ma questi mosaici…dite pure quello che volete, ma penso siano una delle cose – se non la – più belle che abbia visto. Ci sono i libri dell’anima e ci sono i luoghi dell’anima. Ravenna per me è stato questo…
Uniche note stonate dei due giorni di visita non aver fatto in tempo a visitare la Domus dei Tappeti di Pietra (un mio errore perché pensavo fosse un museo perciò lo avevo lasciato per ultimo) e aver trascurato anche la Cripta Rasponi…due ottime scuse per tornarci!


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Serbo del mio viaggio a Ravenna (in gita con la scuola) un ricordo meraviglioso... Mi piacerebbe moltissimo tornarci.
Grazie Ale, hai rinverdito il mio desiderio, hai un entusiasmo contagioso!!!
 
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bouvard

Well-known member
La citta' delle grandi statue (prima puntata)

Lascio Ravenna intorno alle otto, a Ferrara faccio il primo cambio treno, a Padova il secondo e a mezzogiorno finalmente arrivo nella città che è la seconda meta del mio viaggio: Vicenza.
Città del Palladio e Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco. Non sono queste però le ragioni per cui ho inserito questa città nel mio viaggio. La Strada delle 52 Gallerie, ecco la ragione per cui mi trovo qui. Il Palladio purtroppo non lo sento nelle mie corde e questo mi mette un po’ a disagio. Io amo le linee slanciate del gotico e il colore caldo dei mattoni del romanico. Anche se non lo ammetto apertamente però mi trovo qui anche perché spero di dovermi ricredere.

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Basilica Palladiana

Attraversando Vicenza in autobus la prima sensazione è quella di trovarmi in un grosso paesotto piuttosto che in una città. Sono le sue case basse – due, massimo tre piani – a darmi questa sensazione. Sono abituata a pensare le città con i palazzi alti, anche molto alti, perciò una città con case a due piani mi sbalordisce.
Se dovessi definire Vicenza con un aggettivo il primo che mi verrebbe in mente è “solida”. Sono state anche le case a due piani a trasmettermi questa sensazione. Solida non – o non solo – nel senso di forte, possente, ma soprattutto nel senso di “concreta”. Già dall’aspetto delle sue case Vicenza trasmette il suo legame imprescindibile con il territorio.
Se le città toscane sono state rese così belle dalle grandi famiglie di banchieri Vicenza deve molto ai suoi ricchi proprietari terrieri. Le Ville Palladiane non sono solo ville di rappresentanza, ma anche luoghi in cui si amministravano e svolgevano le attività agricole. Certo poi quelle famiglie avevano anche i loro Palazzi signorili in città e qui nelle facciate qualche tocco di frivolezza in più c’è, ma persino in questi Palazzi traspare quella “concretezza” e “solidità” tipica della "gente di campagna".
Il tempo di lasciare il bagaglio nel b&b, di osservare la micro-cartina che mi sono stampata (non voglio usare il cellulare, la batteria mi serve per le foto!) e capire che è facilissimo arrivare in Corso Palladio ed esco. Così facile arrivarci che impiego 5 minuti per sbagliare strada e finire in periferia! Rifaccio il percorso a ritroso e capisco dove ho sbagliato.
Finisco dritta dritta davanti al Teatro Olimpico, ma decido che è meglio se prima faccio un giro della città senza una meta precisa (la mia specialità quando vado in vacanza). Conclusione? In tre giorni e mezzo passati a Vicenza sono riuscita a dimenticarmi di visitare il Teatro Olimpico! E volete sapere il colmo? Ci passavo davanti dalle 2 alle 4 volte al giorno! Non chiedetemi come ho fatto a dimenticarmelo…
Il tempo di decidere che nel Teatro entrerò un’altra volta ed ecco sulla destra Palazzo Chiericati. Uhm. Lo avevo immaginato più grande. Più imponente. Uhm. Mi siedo su una panchina e mi prende un grande magone. No, Vicenza non mi sta conquistando come Ravenna. Beh dai, con tutto quello che Palladio ha costruito non posso certo giudicarlo da un solo monumento! Non traiamo conclusioni affrettate.

palazzo-chiericati.jpg
Palazzo Chiericati

Gambe in spalla e mi dirigo alla Basilica Palladiana. Sarà la prova del nove. Cavolo, ci arrivo dal lato sbagliato! Invece di arrivarci dalla piazza e vedere la facciata principale ci arrivo da dietro e l’effetto è rovinato. Sconforto su sconforto. Raggiungo quindi la facciata principale e mi siedo su alcuni gradini a squadrarmela per bene.
E’ bassa. Cioè non è slanciata. E’ tozza. Cioè è solida, come se fosse ancorata a terra. E’ concreta. Cioè non ha fronzoli. Continuo a guardarla, e continuo a non capire. E’ bella, geniale, ma non riesce a conquistarmi. Perché? Mi sembra disegnata con la testa e non con il cuore. E’ geometrica, regolare, “calcolata”. Proprio le “genialità” del Palladio, le sue innovazioni, i suoi sorprendenti escamotage non mi fanno battere il cuore. Di bella è bella però.
Decido di fare un giro per vedere i vari Palazzi. Oh, finalmente inizio a fare pace con Palladio! I Palazzi sono meno rigorosi, più eleganti, slanciati e con qualche frivolezza in più. Quel rigore e tutta quella geometria sono attenuati.

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Panorama della città dal Belvedere

Domani farò un’escursione con Fabio, non ci siamo mai incontrati prima d’ora, perciò abbiamo appuntamento per un aperitivo. Alle sei meno dieci sono davanti alla Basilica. Io, Fabio no. 18:10 arriva il primo messaggio “sto arrivando”. 18:20 “sono a 5 minuti dalla piazza, sto arrivando”. 18:30 “arrivo”. Comincio a preoccuparmi, come padrone di casa non mi sembra tanto affidabile. 18:40 “5 minuti e arrivo”. Sto diventando anch’io un monumento della piazza. Ohhhhh, finalmente alle sette circa, con ben un’ora di ritardo, il Divino si manifesta!
Beh, si è due centimetri più basso di me, ha occhi più belli dei miei, però decisamente ha meno capelli di me! Siamo tutti e due riservati, ma per l’occasione diventiamo addirittura entrambi logorroici! Volete sapere se è davvero arrogante, presuntuoso e brusco come appare sul forum? Fatevi le 52 Gallerie con lui, pagategli un pranzo e lo saprete! A me ha fatto bere (offerti!!!!) un bicchiere di bianco e uno spritz che si sentivano tutti quando ho messo la testa sul cuscino…benvenuta in Veneto!


(continua)​
 
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Fabio

Altro
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Un'ora ma non di ritardo! Era un'ora che le ho lasciato per ammirare meglio la vita e la gente di Vicenza :D
Alcoolizzata! :OO
 

bouvard

Well-known member
(seconda puntata)

Domenica 14 Ottobre

Pensavo che l’escursione di ieri sul Pasubio mi avrebbe distrutto fisicamente perciò ho riservato la giornata di oggi alla visita della città.
Inizio da una chiesa in stile gotico: il Tempio di San Lorenzo. L’esterno mi conquista subito, a parte il rosone-non-rosone. Io lo definisco così perché è solo una finestra rotonda con un anonimo vetro scuro. Piena di grandi speranze entro dentro e…la chiesa è piena! C’è la Messa. Mi siedo, mi guardo un po’ intorno, poi decido che è meglio ritornare più tardi per una visita più approfondita.

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Tempio di San Lorenzo

La seconda chiesa nel mio elenco è la Chiesa di Santa Croce ai Carmini, guardandola su internet non ero riuscita a capire se era bella o orribile. Perciò ho deciso che merita una visita dal vivo, anche se non è fra le chiese più celebri della città. Nonostante sia rimasta a fissarne l’esterno per cinque minuti buoni francamente non sono riuscita a capire se è bella o orribile. A caratterizzarla sono i disegni a losanghe in pietre marroni e bianche che fanno un effetto particolarissimo.

VisualizzaImmagine.do
Chiesa di Santa Croce ai Carmini

Comunque decido di entrare e…la chiesa è piena! Un’altra Messa. Cavolo, avevo dimenticato che è domenica! E soprattutto avevo dimenticato una cosa che Fabio mi ripete sempre “I Veneti sono i più grandi bestemmiatori, ma hanno costruito una chiesa ad ogni angolo di strada”. Comincio a pensare sia vero. E soprattutto comincio a pensare che almeno un giorno a settimana le frequentino pure! Dalle mie parti le chiese sono così affollate solo ai matrimoni e ai funerali, a parte le feste comandate.
Entro e la prima cosa che mi colpisce è il fatto che sia ad una sola navata, penso sia l’unica chiesa grande che ho visto finora ad una sola navata. La seconda cosa che mi colpisce è il soffitto di un brillante azzurro zeffiro che mi fa sentire meno la nostalgia di Ravenna.
Decido di tornare di nuovo a S. Lorenzo ormai la Messa sarà terminata. Infatti è così, ed ho modo di visitare con agio l’interno e ammirare le linee slanciate delle sue colonne. Lascio S. Lorenzo per dirigermi verso la Cattedrale, ormai rassegnata a trovare una Messa anche lì e…invece no!
Beh è l’unica cosa positiva di questa Chiesa che per il resto mi è sembrata un’accozzaglia di stili diversi. A me fanno sempre uno strano effetto le chiese che hanno la facciata più grande del corpo. Ho trovato bruttissima la parte esterna del presbiterio, una sorta di campanile sfaccettato di un orribile tonalità di marrone. Non è tanto la costruzione in sé ad essermi risultata brutta quanto il suo colore. Visto quanto poco mi piaceva l’esterno sull’interno ero preparata al peggio e invece non è così terribile.

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Cattedrale

Ritorno alla Basilica Palladiana e salgo sulla terrazza per ammirare la città dall’alto. Bellissimo il panorama. Ma quante statue ci sono sulle chiese vicentine?! Questa città, per me, è infatti la città delle statue, ma non statue messe in mezzo ad una piazza come si usa da tutte le altre parti. No, statue messe in cima alle chiese, due o tre per ogni chiesa, o inserite in nicchie nelle loro facciate.
Intanto vedo che il Santuario di Monte Berico non è troppo lontano in linea d’aria…quasi quasi posso farmi una scarpinata fin lì. Sono sicura che non mi piacerà, però voglio averne la certezza. Mi studio bene dall’alto la strada più facile per arrivarci, cercando di fissarmela bene in mente in modo da non finire come sempre da tutt’altra parte…
In effetti arrivarci è semplice, ad un certo punto basta seguire dei portici che mi hanno ricordato quelli che da Bologna portano a San Luca. Anche se questi di Vicenza sono meno belli. La caratteristica del Santuario è quella di avere tre facciate quasi uguali, tutte e tre con la stessa grande scalinata d’accesso. Dentro…un’altra Messa! Accidenti è mezzogiorno ormai e qui continuano a dir Messe!

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Santuario di Monte Berico

Come previsto l’interno non mi è piaciuto (per quel poco che ho potuto osservare), troppi fronzoli, stucchi e ornamenti vari. Resto attonita nel vedere due maxi-schermi nelle navati laterali, non ne avevo mai visto nelle chiese. Comunque davanti al Santuario si apre il Belvedere che offre un bellissimo panorama sulla città.
Mentre salivo a Monte Berico avevo visto un cartello che segnalava le uniche due Ville Palladiane a Vicenza ad appena 3 km…quasi quasi posso andarci a piedi…dopo la scarpinata di ieri sul Pasubio voglio perdermi per tre km? Il tempo di pensarlo e sono già in cammino.
Qualche minuto dopo l’una sono davanti alla Rotonda. La guardo attraverso l’inferriata del cancello. Me l’aspettavo più grande. Più imponente. Più scenografica. Ok, comincio a pensare che non sia tutta colpa del Palladio, ma un po’ anche della mia immaginazione che viaggia su scala gigante. Comunque la Villa è chiusa ed apre alle 15.00. Decido di provare con l’altra Villa. Villa Valmarana ai Nani. Bella la leggenda sul suo particolarissimo nome.

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Villa La Rotonda

Questa per fortuna è aperta. 10 euro il biglietto d’ingresso. Della Villa si possono visitare solo 5 stanze con dipinti del Tiepolo. Poi altre 5/6 stanze sono in un edificio vicino, anche queste abbellite da dipinti. Torno alla Rotonda, pago 5 euro per varcare il cancello e visitare solo gli esterni, ma questo già lo sapevo (gli interni sono visitabili solo mercoledì e sabato).
Mentre ritorno in città ho una folgorazione. Cavolo, non sono entrata nel Teatro Olimpico. Controllo l’orologio e penso che con un po’ di fortuna forse faccio in tempo. Non chiuderà mica prima delle diciannove? E invece chiude prima. Ultimo ingresso alle 16.30, chiusura alle 17.00. Vorrà dire che domani mi toccherà rientrare prima dai miei giri extra-cittadini per visitarlo. Con questo buon proposito si chiude il mio terzo giorno a Vicenza.

(continua)​
 
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bouvard

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(terza puntata)

Lunedì 15 Ottobre

Questa mattina sconfino nella vicina provincia di Treviso, la mia meta è Castelfranco Veneto. Ho inserito questa cittadina per ammirare le sue rosse mura medievali e per una Pala del Giorgione. L’unica Pala d’altare dipinta da questo pittore. Io so molto poco di pittura in generale e di pittura tonale in particolare, eppure rimango ugualmente folgorata dai colori della Pala. Quel verde e quelle pieghe così realiste da far sembrare il quadro quasi tridimensionale valgono tutta una visita a Castelfranco.

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Salgo di nuovo su un treno, destinazione: Bassano del Grappa. Fabio me ne ha cantato le lodi fino quasi ad annoiarmi perciò non posso non andarci. Purtroppo, a malincuore, devo ammettere che aveva ragione. Bassano è piccola, ma un vero gioiellino. Vado a vedere innanzitutto il famoso ponte, palladiano anche questo. Ma neppure io, sempre così iper-critica verso il povero Palladio, riesco a trovare questa volta un difetto all’opera! Bello, originale, sorprendente e innovativo. Non ha la pietra, o i marmi dei vari ponti fiorentini e veneziani, ma non teme affatto il loro confronto. Bellissimo… peccato solo non aver qualcuno per il bacin d’amor…

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Da Bassano arrivo in autobus a Marostica. Questa cittadina è la seconda ragione della mia visita in Veneto. Ho sempre avuto la curiosità di vedere dal vivo la sua famosa scacchiera. Anche se so che il torneo c’è stato a settembre sono curiosa ugualmente. Già dall’autobus il vedere la cinta di mura merlate che salgono verso i ruderi del castello in alto mi fanno scalpitare…
Semplicemente magica la piazza del Castello. Sullo sfondo il Castello Inferiore in mezzo la scacchiera e alle spalle in alto i ruderi dell’altro castello. Anche senza Torneo l’aria medievale si respira, eccome se si respira. Quando sono sazia di questo panorama, quando ho guardato abbastanza tutta la piazza, in ogni angolo e particolare, quando ho visitato il Castello Inferiore, decido di percorrere il Sentiero dei Carmini per arrivare ai ruderi del Castello Superiore.

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E’ un percorso in salita, ma agevole, completamente immerso fra piante di ulivo che regalano degli scorci fantastici per le foto. Nei ruderi del Castello è stato ricavato un ristorante, ma a giudicare dalle macchine parcheggiate non penso fosse alla portata delle mie povere tasche. Decido di tornare a Vicenza e andare a visitare finalmente questo benedetto Teatro Olimpico.
In autobus mentre ripercorro la mia giornata sono molto soddisfatta, ho visto posti bellissimi che mi hanno trasmesso grandi emozioni. Mentre sono sulla mia nuvoletta della felicità ricontrollo per sicurezza gli orari del Teatro e…oddio non è possibile! Precipito dalla nuvoletta. Il lunedì è giorno di chiusura. Mi sono scapicollata tra treni e autobus per niente. Avete presente l’esplosione sul finale del film Zabriskie Point? Ecco, io faccio esplodere allo stesso modo nella mia mente il Teatro Olimpico.

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Alle sette ho appuntamento con Fabio per un aperitivo e cena di addio. Questa volta mi tocca aspettarlo solo una decina di minuti davanti a Palazzo Chiericati. Stiamo migliorando. L’aperitivo va tutto bene, ma al momento di andare a cena mi sento chiedere “In quale ristorante andiamo a cena?”. Cioè, lui vicentino chiede a me calabrese, mai stata prima a Vicenza, in quale ristorante andiamo a cena??? Andiamo bene, vedo il mio piatto di pasta allontanarsi. Dio che fame, oggi ho mangiato solo biscotti!
Ma poi gli viene qualche idea e ci muoviamo. Il tempo di tranquillizzarmi e sentire di nuovo il profumo della cena ecco che si inchioda in mezzo alla strada e comincia a guardarsi intorno. Forse abbiamo sbagliato strada? Boh, ci rimettiamo in cammino, anche se in una direzione diversa. Cinquecento metri e si inchioda di nuovo. Al che timidamente chiedo se stiamo girando a caso o se sappiamo dove stiamo andando.
Dice che lo sa. A me non sembra, ma sto zitta. Cambiamo di nuovo direzione. I successivi venti minuti sono stati tutti un inchiodarsi e cambiamenti di direzione. Sono stanca e comincio a pentirmi di non aver mangiato un’altra fetta di prosciutto all’aperitivo. Lo stomaco brontola, non ci sono ristoranti in vista.
Giusto per girare il coltello nella piaga Fabio comincia a descrivermi gli ottimi bigoli che preparano nel ristorante che stiamo cercando. Ha deciso infatti che non posso lasciare Vicenza senza aver mangiato i bigoli, io in effetti non chiederei di meglio che poterli mangiarli…se solo trovassimo sto ristorante!
Intanto le impennate e i cambi di direzione diventano sempre più frequenti, ma Fabio è così costernato che sto zitta. Quando ormai non osavo più sperarci troviamo finalmente il ristorante e…il lunedì ha giorno di chiusura! Nooo. Ho voglia di mettermi ad urlare o almeno di togliere tutti i lunedì dal calendario. Ci rimettiamo alla ricerca di un nuovo ristorante, io ormai mi accontenterei anche di un piatto di polenta (che non mi piace!), ma Fabio non vuole sentire ragioni. Bigoli ha detto e bigoli devono essere!
Ma a questo punto decido di prendere la situazione in mano. In effetti un ristorante a Vicenza lo conosco, giusto perché è proprio davanti alla Cattedrale e ci sono passata davanti diverse volte in questi giorni. Il colmo? E’ a soli cinque minuti da dove abbiamo fatto l’aperitivo! Il ristorante è perfetto, fanno pure i bigoli, ordiniamo quelli al ragù d’anatra e sono buonissimi.
Che dire per chiudere, Vicenza è una bella città in cui vivere, è tranquilla, a misura d’uomo, ci sono tante belle cose da vedere (soprattutto se vi piace il Palladio, altrimenti – come me – avrete tante belle cose da criticare!) e ha vicino bellissime montagne.
Fabio è un’ottima guida per le escursioni in montagna, praticamente un camoscio a due zampe, sia per la conoscenza del territorio, sia per l’agilità e l’instancabilità. Invece ve lo sconsiglio come guida per la città, qui si trova a suo agio quanto una donna con tacco 12 in un pantano! A parte gli scherzi è una persona di una disponibilità e di una gentilezza difficilmente eguagliabili, di una educazione squisita e… di una timidezza infinita, se la tappa di Vicenza mi è piaciuta tanto il merito è suo…molto meno del Palladio!

(FINE)​
 
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