Parto io, con il primo commento
Uno dei film più belli che abbia mai visto, forse uno dei migliori di tutti i tempi, perfetto ed equilibrato in ogni sua parte.
Gli attori sono tutti bravissimi e indimenticabili, sopra di tutti Jack Nicholson è veramente di una bravura straordinaria, nel disegnare un personaggio libero e trasgressivo. Louise Fletcher rende l'infermiera capo simbolo dell'istituzione manicomiale, con la sua violenza e la sua ipocrisia. Perfette le caratterizzazione dei "pazzi" fino ad arrivare a virtuosismi attoriali, difficilmente ripetibili.
La denuncia dell'istiutzione manicomiale come luogo di repressione e di violenza mantiene per tutto il film, accenti di indignazione e di sincerità senza mai scadere nell'ovvio o nell'eccesso.
Quello che viene negato ai malati di mente è di avere una propria individualità, propri desideri e necessità, di essere persone e di sognare.
Ed è proprio la realizzazione del sogno a sgretolare impercettibilmente ma definitivamente l'idea di manicomio come luogo di annullamento della volotà dell'individuo.
Il film riesce ad essere sempre chiaro, nei suoi intenti e nello svolgimento della storia.
Un capolavoro, che mantiene intatta la sua carica, sia visiva che di contenuto, la stessa che aveva nel 1975, quando è uscito nelle sale.
5 su 5