Mazzantini, Margaret - Non Ti Muovere

elesupertramp

Active member
Libro molto, molto bello, duro e crudo.
Ed è, secondo me, uno di quei pochi libri, anzi forse l'unico, che non ha mi deluso nella trasposizione cinematografica, con una eccezionale Penelope Cruz.
 

sunrise

New member
Ho letto il libro appena uscito e ricordo di averlo trovato francamente immobile, senza ritmo, noioso... :MM quando, poi, ho assistito (abbastanza incredula, in verità) alla squallida operazione commerciale che i coniugi Castellitto hanno messo in piedi su questa e altre opere della Mazzantini (ultime - lo dico con forse troppo ottimismo! - le citazioni di lui alla festa del 1° maggio dove, approfittando del suo ruolo di conduttore, ha lanciato continui spot per gli scritti della moglie e ha addirittura dedicato una parte dello spettacolo alle di lei poesie :W), sono rimasta davvero disgustata, sia dal "regista-attore" sia dalla "scrittrice"...
 

mariangela rossi

New member
Ho letto il libro qualche tempo fa e ricordo di averlo trovato inopportuno e decisamente privo di ogni sensibilità paterna, una giovane gravemente in pericolo di vita giace inerme sotto i ferri di un chirurgo e il padre, direi con una freddezza agghiacciante, ripercorre la sua vita amorosa, con tutte le sue peculiarità, per raccontarla alla figlia!
Ma come si può pensare che di fronte alla possibile morte della propria creatura ti possa venire in mente il desiderio amoroso avuto per una donna, i tuoi laceramenti interiori, i ricordi vividi di una lussuria scambiata per amore...ma quest'uomo non è reale, non è in sè, gli sta morendo la figlia e lui pensa agli amori passati...il dolore straziante, il dolore che acceca la mente, che sconvolge l'esistenza, il dolore per un evento innaturale come la prematura morte di una giovane vita non c'è, non l'ho sentito in nessuna parte, mi ha fatto quasi arrabbiare!
 

isola74

Lonely member
A me non è piaciuto granchè questo libro, ricordo che lo trovai troppo deprimente.. e di conseguenza non ho visto il film
 

Mary70

New member
A me è piaciuto molto questo libro, l'ho trovato bellissimo, l'autrice molto brava nel delineare la psicologia dei personaggi. Molto commovente. Bello anche il film.
 

NellaPioggia

New member
Ho letto il libro qualche tempo fa e ricordo di averlo trovato inopportuno e decisamente privo di ogni sensibilità paterna, una giovane gravemente in pericolo di vita giace inerme sotto i ferri di un chirurgo e il padre, direi con una freddezza agghiacciante, ripercorre la sua vita amorosa, con tutte le sue peculiarità, per raccontarla alla figlia!
Ma come si può pensare che di fronte alla possibile morte della propria creatura ti possa venire in mente il desiderio amoroso avuto per una donna, i tuoi laceramenti interiori, i ricordi vividi di una lussuria scambiata per amore...ma quest'uomo non è reale, non è in sè, gli sta morendo la figlia e lui pensa agli amori passati...il dolore straziante, il dolore che acceca la mente, che sconvolge l'esistenza, il dolore per un evento innaturale come la prematura morte di una giovane vita non c'è, non l'ho sentito in nessuna parte, mi ha fatto quasi arrabbiare!


Non sono assolutamente d'accordo ... dov'è la freddezza agghiacciante in questo libro? Un padre è anche un uomo e il pericolo di morte della figlia gli ha fatto riaffiorare nella memoria la perdita di un'altra persona amata: questo personaggio è semplicemente umano (perchè davanti ai dolori più forti si reagisce nei modi più impensati pur di sopravvivere) ed è la sua umanità che mi ha colpita, insieme alla dolcezza triste della figura di Italia.
Il vero dolore non è plateale, il vero dolore ti scava dentro poco a poco e ti può rendere anche pagliaccio a volte ...
 

mariangela rossi

New member
Non sono assolutamente d'accordo ... dov'è la freddezza agghiacciante in questo libro? Un padre è anche un uomo e il pericolo di morte della figlia gli ha fatto riaffiorare nella memoria la perdita di un'altra persona amata: questo personaggio è semplicemente umano (perchè davanti ai dolori più forti si reagisce nei modi più impensati pur di sopravvivere) ed è la sua umanità che mi ha colpita, insieme alla dolcezza triste della figura di Italia.
Il vero dolore non è plateale, il vero dolore ti scava dentro poco a poco e ti può rendere anche pagliaccio a volte ...

Ognuno di noi reagisce in modo diverso di fronte al dolore ma, se mi permetti, di fronte ad una figlia morente, ti tornano in mente i suoi primi passi , le avventure di una vita che ti cresce tra le mani, il primo sorriso, il suo agitarsi, il suo diventare grande e il tuo disagio ad accettarne la crescita, il non riuscire a parlare con lei perchè ormai donna mentre in te scorrono sempre le immagini dolcissime di una bimba che va protetta come un cristallo prezioso!
Lo sgomento di una tale realtà ti porta il desiderio di morire con lei e la consapevolezza, invece, di dover bere l'amaro calice fino in fondo perchè tu sei il padre e devi assisterla, aiutarla anche nel momento della fine.
Di fronte ad un figlio morente non c'è più futuro nè tanto meno passato, il vuoto della mente è riempito solo dall'angoscia di trovare una fine e questo di cui parlo non è il dolore palteale ed isterico è il dolore intimo e straziante di chi è genitore e sa che cosa significhi aspettare che suo figlio/a si salvi.
 

NellaPioggia

New member
Io invece credo che a volte di fronte al dolore a volte si cerca di non pensare a ciò che lo provoca per spirito di sopravvivenza.
Da come parli sembra che tu abbia vissuto un'esperienza del genere e in questo caso ti chiedo scusa se ho la presunzione di sapere meglio quello che si prova, ma io per come sono fatta credo che potrei anche reagire così.
 

mariangela rossi

New member
Io invece credo che a volte di fronte al dolore a volte si cerca di non pensare a ciò che lo provoca per spirito di sopravvivenza.
Da come parli sembra che tu abbia vissuto un'esperienza del genere e in questo caso ti chiedo scusa se ho la presunzione di sapere meglio quello che si prova, ma io per come sono fatta credo che potrei anche reagire così.

Ognuno prova le sue sensazioni al di là dei fatti personali, da genitore ho sentito poca partecipazione alla vicenda della figlia e poco realismo psicologico,il racconto mi è sembrato quasi un pretesto per poter descrivere un amore strano e controverso con alla base una tragedia famigliare che in qualche modo coinvolge il lettore e lo tiene attaccato alla trama.
 
Beh! L'intervento stile E.R. fatto da Timoteo su Italia lascia il tempo che trova. Sembra il dottor Dyer in una sua operazione impossibile.

Molto più realistico il commento del medico di guardia:"La carichi in ambulanza, la porti
in un ospedale come si deve, mi dia retta. Se muore durante il tragitto
non è colpa di nessuno
."

Un unico commento: Cuor di leone.
Uno scongiuro: "Spero di non trovarmene davanti uno così, il giorno che dovessi essere trasportato in ospedale per qualche malanno"
 

Maria Antonietta

DolceRivoluzionaria
Credo sia uno dei più bei libri che ho letto negli ultimi anni...e uno dei pochi film che non tradisce la trama originaria...e grandissima Penelope Cruz che mi ha fatto innamorare di Italia.
 

mame

The Fool on the Hill
Io l'ho trovato un libro bellissimo, soprattutto per la scrittura, molto creativa nelle immagini, nell'uso delle parole. Per la prima volta trovo che il libro e il film si equivalgano, ognuno un piccolo capolavoro nel suo genere. Il personaggio di Castellitto nel libro è più curato, più evidenziato nelle sue miserie maschili. Viceversa il personaggio di Italia nel film ha degli eccessi che nel libro non ha e la guastano un po'.
 

Sibyl_Vane

Fairy Member
A me non è piaciuto un granchè... nel senso, non è scritto male, ma credo di aver letto di meglio. La storia è strana, sicuramente un po' diversa dal solito... Comunque sia, ho sviluppato una certa antipatia per il personaggio principale, quindi... :boh:
Non credo guarderò il film, nè mi cimenterò in altri libri scritti della stessa autrice...
 

white89

InLove Member
Premetto che si tratta del mio primo incontro con la Mazzantini, e devo ammettere che non sono rimasta affatto delusa.

Ho apprezzato lo stile di scrittura, semplice e diretto, e la sua capacità di rendere vive le immagini senza pesanti descrizioni ma attraverso piccoli particolari efficacissimi.

La storia è sicuramente originale, anche se un po' prevedibile nel finale, ma si tratta di un monologo quindi è normale che il protagonista lasci trasparire dei dettagli anche senza esporli esplicitamente.

Che dire di più? Consigliato, soprattutto come piacevole pausa da letture più impegnative.
 
Ultima modifica:

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
A me non è piaciuto un granchè... nel senso, non è scritto male, ma credo di aver letto di meglio. La storia è strana, sicuramente un po' diversa dal solito... Comunque sia, ho sviluppato una certa antipatia per il personaggio principale, quindi... :boh:
Non credo guarderò il film, nè mi cimenterò in altri libri scritti della stessa autrice...

Se posso consigliarti,leggi Manola e Il catino di zinco della stessa autrice,che secondo me valgono la lettura.
Poi magari se neanche questi ti piaceranno,potrai abbandonare definitivamente la Mazzantini.Fammi sapere :wink:.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Io l'ho trovato un libro bellissimo, soprattutto per la scrittura, molto creativa nelle immagini, nell'uso delle parole. Per la prima volta trovo che il libro e il film si equivalgano, ognuno un piccolo capolavoro nel suo genere. Il personaggio di Castellitto nel libro è più curato, più evidenziato nelle sue miserie maschili. Viceversa il personaggio di Italia nel film ha degli eccessi che nel libro non ha e la guastano un po'.

Concordo con mame sul giudizio,soprattutto per la personalità di Italia che secondo me risulta migliore nella descrizione del libro.
 

Zefiro

da sudovest
Ho trovato questo libro molto bello. Mi è piaciuta la storia, il tratteggio dei personaggi, lo stile narrativo e soprattutto, la notevolissima capacità di profondità nella lettura introspettiva. Mi è piaciuto il modo molto realistico (a volte crudo e amaro) con cui il tutto è raccontato ed in particolare la capacità di rappresentazione del riverbero all’interno dei personaggi, nel loro vissuto e percepito, di ciò che accade esternamente. Una lettura che mi ha coinvolto e fatto pensare molto. Di più. In alcuni passaggi mi ha commosso. E non è poco.
 

Uan

New member
Libro di grande impatto emotivo, di quelli che mi ha tolto il fiato in determinate parti. Un uomo alla ricerca forse del perdono verso sè stesso o dell'amore vero, quello che non è riuscito a dare neanche ad Italia e che adesso tenta di riversare sulla figlia, che nel libro fa un'analisi di sè stesso togliendosi quella maschera di ipocrisia che lo accompagna da anni.
Bello, mi è piaciuto molto. :)
 

Luiose

New member
Questo libro è stato per me il mio primo libro dell'adolescenza. Questo libro che è stato un libro di passaggio da un periodo di infanzia a un periodo di adolescenza.. ma non un'adolescenza spensierata ma attaccata alla realtà,che poi a volte si trasforma tragica.Mi ha cambiato e ora spiego il perchè:l' autrice è l'esatto contrario di me e questa sua forza di narrare, nel rappresentare la realtà senza nessun scrupolo ha scaturito in me una forza che è appunto la forza di parlare senza alcun timore.Ho apprezzato molto il film interpretato e diretto da S.Castellito,marito della Mazzantini, ma il libro è molto di più del film: nel libro,i personaggi sono inventati attraverso le descrizioni fisiche e anche per quanto riguarda il loro carattere,che la Mazzantini dà, dalla nostra rappresentazione mentale mentre nel film è imposto. In questo caso ho preferito il libro! Lo consiglio per chi ha voglia di una forte emotività,acida e sbalorditiva ma che alla fine si presenta tenera.
 
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