Assolutamente un capolavoro... Non saprei trovare le parole per definire il modo di scrivere della Fallaci: nella mia mente è semplicemente perfetto, trova sempre le parole giuste, le immagini più lievi o più commoventi, le metafore più fantasiose... Per esempio è molto bello il prologo che descrive il funerale, dove la folla è dipinta come una bestia mostruosa e senza pensiero, che con i suoi tentacoli travolge tutto ciò che incontra.
Molti forum-amici hanno letto questo libro, e molti lo stanno magari leggendo ora. Mi piacerebbe annotare alcune considerazioni personali che ho fatto leggendo, e magari confrontarle con le vostre, se vi va!
Ho trovato molto interessanti gli eventi storici riguardanti la Grecia, narrati attraverso le gesta di Alekos. Un uomo davvero fuori dal comune, ammirevole per la sua tenacia ed il suo coraggio, ma spesso ai miei occhi un uomo eccessivo e con le idee molto confuse...
Dal punto di vista socio-politico, sorgono diverse riflessioni riguardo il popolo e la dittatura... Questi fatti danno molto da pensare. Sembra impossibile che possano accadere alcune cose... soprattutto le torture. Quando Alekos si accanisce contro il popolo che non capisce, non partecipa ed ha paura, mi rendo conto che è spesso così, in ogni società ed in ogni ambito. Ma a volte è un passaggio obbligato... difficile giudicare un poveruomo che ha famiglia, e se compirà una determinata azione, sa che i propri figli moriranno... certo, bisogna lottare per la libertà, però a volte i freni non sono la pigrizia o la stupidità, ma il rischio di perdere chi si ama... Comunque la Fallaci esprime, per bocca propria o riportando le opinioni di Alekos, diversi concetti e dinamiche sociali che ho trovato molto interessanti.
Invece dal punto di vista dei sentimenti, concentrandosi quindi solo sulla storia d'amore (che non è in primo piano, forse, ma è parte sostanziale del romanzo), devo dire che ho letto la prima parte del libro con una sensazione di rabbia, e di incomprensione, e forse fastidio, perché mi indignavo di come una donna potesse sopportare tutto ciò. Mi sono anche chiesta se non fossero appositamente esasperati questi sentimenti, solo al fine di narrarli romanzati.
Poi, magia, verso la fine trovo scritte sulla pagina esattamente le cose che stavo pensando, uno sfogo della protagonista che si ribella a miliardi di cose che deve sopportare nella vita con lui; non si tratta di qualche difettuccio! Si tratta di maltrattamenti, indifferenza per le esigenze ed i desideri della compagna, disprezzo per le loro vite, irresponsabilità, sprezzo per la famiglia, tradimenti continui...Esplode infine con una domanda che mi girava in testa quasi dall'inizio del romanzo: “Tanto rompere il cuore di una donna, squarciare il ventre di un'altra, sono inezie di fronte alla Storia e alla Rivoluzione , no?” Cioè, continuo a chiedermi ancora adesso, un uomo può essere un eroe ed un valoroso, essere considerato virtuoso, quando non riesce neanche a portare rispetto alla propria compagna? Essere una bella persona, da portare ad esempio, non parte dalle proprie relazioni con le persone più vicine, per poi estendersi alla società, allo Stato, eccetera?
Finalmente lei se ne va: ritrova la propria dignità ed in nome di questa, decide di non sottostare a quelle imposizioni angoscianti.
Quindi sono ripiombata dello sconforto, quando lei cede e torna da lui.... Soprattutto dopo che, da attenta auto analisi, lei ammette di non essere attratta fisicamente da lui, di non provare gelosia, e di disprezzare i precedentemente detti caratteri disumani... Però lo ama. E difatti, non appena lui ha bisogno, lei torna ad aiutarlo, e a sottoporsi di nuovo a centinaia di soprusi... (perché per me tradire e mettere anche in pericolo costante, appositamente, la vita dell'altro, sono soprusi).
Ecco, dopo questa lettura, sto riflettendo un po' sul concetto di amore, che evidentemente può assumere significati totalmente diversi per le persone. E può essere molto intenso in alcuni casi, e assumere forme particolari, laddove magari per me sarebbe inconcepibile...
Voto 5, senza indugi.