Editoria e autori emergenti

franceska

CON LA "C"
peccato che le cose funzionino in questo modo! ho degli amici che sono nel "giro della musica" e anche li bisogna in parte autofinanziarsi. soltanto che le spese nella discografia sono decisamente maggiori!!!
E anche nel cinema è la stessa cosa...

E' l'Italia che va così sig! La meritocrazia è andata a farsi benedire :WHY
 

Pietro

New member
E' l'Italia che va così sig! La meritocrazia è andata a farsi benedire :WHY

La questione è più complicata.

Un editore sostiene comunque delle spese. E deve recuperare i soldi che investe per un autore. Se il libro non vende, ci va a perdere. Ma sono i lettori a determinare, in ultima battuta, il successo di un libro.

Io ritengo Cronache del Mondo Emerso un'ottima trilogia. Ma molti lettori di fantasy la disprezzano, letteralmente.
 

daemonia

Member
Si, però il discorso che fai tu non è concreto nella realtà! Cerca di capire, purtroppo è così in tutti gli ambiti...
Per qualunque cosa devi prima poter sborsare soldi e poi poterli (forse) avere! Anche nel mondo del lavoro "classico" (quello dipendente insomma) devi fare un master? Paghi! Devi fare una specialistica? Paghi! E nessuno ti assicura un posto di lavoro...

Meritocrazia? Beh, mi piace pensare che chi valga riesca a farsi notare...un utente del forum scrisse che, dopo aver pubblicato un libro, è divenuto ricco e si è trasferito all'estero! Se non è meritocrazia questa!!!!
 

franceska

CON LA "C"
Si, però il discorso che fai tu non è concreto nella realtà! Cerca di capire, purtroppo è così in tutti gli ambiti...
Per qualunque cosa devi prima poter sborsare soldi e poi poterli (forse) avere! Anche nel mondo del lavoro "classico" (quello dipendente insomma) devi fare un master? Paghi! Devi fare una specialistica? Paghi! E nessuno ti assicura un posto di lavoro...

Meritocrazia? Beh, mi piace pensare che chi valga riesca a farsi notare...un utente del forum scrisse che, dopo aver pubblicato un libro, è divenuto ricco e si è trasferito all'estero! Se non è meritocrazia questa!!!!
Quello si chiama colpo di c... :YY
 

franceska

CON LA "C"
Sono stata alla fiera del libro della piccola editoria a Modena, ho girato tra i banchi e comprato dei libri. Vi garantisco che alcuni di questi non solo erano pieni di errori di ortografia, ma non avevano né capo né coda. Ho pensato che c'è qualcosa che non funziona. Anche il piccolo editore dovrebbe investire su qualcosa in cui crede e non prendere in giro chiunque pur di guadagnare. Adesso capisco perché i libri delle piccole case editrici non vengono richiesti dalle librerie. Certo non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma ho realmente toccato con mano la pubblicazione di racconti assurdi e di raccolte di poesie vomitevoli, sicuramente pubblicati con mille lodi e parecchie palanche.
 

daemonia

Member
Sono stata alla fiera del libro della piccola editoria a Modena, ho girato tra i banchi e comprato dei libri. Vi garantisco che alcuni di questi non solo erano pieni di errori di ortografia, ma non avevano né capo né coda. Ho pensato che c'è qualcosa che non funziona. Anche il piccolo editore dovrebbe investire su qualcosa in cui crede e non prendere in giro chiunque pur di guadagnare. Adesso capisco perché i libri delle piccole case editrici non vengono richiesti dalle librerie. Certo non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma ho realmente toccato con mano la pubblicazione di racconti assurdi e di raccolte di poesie vomitevoli, sicuramente pubblicati con mille lodi e parecchie palanche.

Ti credo! Infatti bisogna sempre leggere le recensioni di chi il libro l'ha letto (nemmeno dei critici, ma della gente comune che ha letto il libro) per farsene una idea! Come ad esempio l'amico che ti parla di un libro che ha letto, o trovare la recensione su questo forum! :wink:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
caro robertoansioso, io non capisco perchè questa certosina e accurata ricerca dell'editore che pubblica i libri degli autori emergenti per valutare la qualità del libro stesso :? certo l'editore è importante ma Feltrinelli che pubblica Melissa P. cento colpi di spazzola o Fazi con Tre metri sopra il cielo non fanno certo un'opera meritoria. Io non sarei così prevenuto, in modo un po' manicheo a parer mio.
 

robertoansioso

New member
"Giovedì 31 gennaio 2008, Il Giornale ha pubblicato la seguente inchiesta: “Saranno Famosi? Vi racconto la beffa dei falsi versi d’autore. Smascherato il business degli aspiranti esordienti (ma disposti a pagare…). Una ragazza risponde a una casa editrice che seleziona opere inedite. Manda 30 testi di cantanti e poeti, dicendo che sono opera sua. Dopo pochi mesi la risposta: il suo lavoro ci ha ben impressionato…”. Si sta (s)parlando proprio de Il Filo, colpevole di aver abboccato (c’erano, tra gli altri, testi di Gaber e Califano…) allo “scherzetto”. L’articolo fa discutere e riaccende la polemica sull’editoria a pagamento. Eppure, almeno una volta nella vita a (quasi) tutti noi sarà capitato di leggere in basso alla prima pagina di un quotidiano nazionale la famosa inserzione pubblicitaria pagata da Il Filo dal titolo “Scrittori emergenti”, dove si parla della possibilità per chiunque di pubblicare testi inediti (basta inviare il manoscritto, non meno di 40 pagine per la prosa, non meno di 30 liriche per la poesia). Peccato che nell’annuncio non si parli di un contributo in euro (o meglio, i libri da comprare) da parte dell’autore selezionato. Contributo che, a quanto pare, invece c’è quasi sempre, e a dimostrarlo ci sono decine di casi raccontati nel web e non solo (non ultimo quello della protagonista del pezzo su Il Giornale… Monica, dopo essersi vista accettare con entusiasmo le “proprie” poesie, infatti, capiva, alla fine di una lunga lettera inviatale dall’editore, di dover pagare (o meglio, così recita la missiva firmata Il Filo: “Siamo pronti a pubblicare la Sua Opera all’interno della collana “Nuove voci”, qualora possa fare acquistare (o acquistare direttamente), presso la nostra casa editrice, n. 150 copie del Suo libro, al prezzo di copertina di euro 12”. Monica avrebbe dovuto quindi pagare 1800 euro, a rate, e il libro sarebbe uscito a 4 mesi dal saldo. Niente male."
 

Giovanni79

New member
Io credo che occorre vedere l'editore come un'azienda per capire meglio il perchè si debba investire per il proprio libro.
Un azienda con tanto di entrate e uscite.
Insomma occorre parlare con i loro commercialisti.
Io sono un piccolo editore: come faccio e dovo trovo i soldi per pubblicare sconosciuti, che magari vogliono anche un minimo di distribuzione?
Chi si compra questi libri? Insomma chi ti conosce?
Possiamo anche scrivere libri più belli del mondo ma se siamo sconosciuti nessuno lo compra e l'editore può usare il bellissimo libro come ferma carte.
Ma non mi scandalizza la cosa. E' così ovunque.
Un esempio su tutti il mondo delle corse. Puoi essere il pilota più forte del mondo, ma se non hai il budget per pagarti tutta la stagione (e dico tutta, ricambi compresi) non metti il sedere su nessuna macchina o nessuna moto. E lo sto vedendo in prima persona. Poi raramente, e dico raramente, qualcuno riesce a scommettere su di te, ma solo perchè ha delle spalle belle large.
Io onestamente se li avessi avuti avrei speso certamente i 10K€ per la mondadori, perchè sicuramente la sua rete distributiva, la sua forza li avrebbe fatti rientrare se non tutti quasi.
Insomma morare della favola: vuoi diventare scrittore? devi sbatterti tanto, scrivere a duemila persone e investire qualche soldino, nello stesso modo in cui per diventare ingegnere devi fare cinque anni di università che costano molto di più. (ma spesso non lo notiamo perchè paga mamma e papà).
Ormai di gratis esistono solo le preghiere e i tempi dei nostri nonni, dove con poco magari si poteva andare molto in alto, sono passati.
Naturalmente è il mio parere e non vorrei offendere nessuno.
Ciao.


PS: Dimenticavo... occorre aggiungere anche qualche bella conoscenza nel campo altrimenti anche i 10K€ mi sa che sono spesi molto male.
 

robertoansioso

New member
Io credo che occorre vedere l'editore come un'azienda per capire meglio il perchè si debba investire per il proprio libro.
Un azienda con tanto di entrate e uscite.
Insomma occorre parlare con i loro commercialisti.
Io sono un piccolo editore: come faccio e dovo trovo i soldi per pubblicare sconosciuti, che magari vogliono anche un minimo di distribuzione?
Chi si compra questi libri? Insomma chi ti conosce?
Possiamo anche scrivere libri più belli del mondo ma se siamo sconosciuti nessuno lo compra e l'editore può usare il bellissimo libro come ferma carte.
Ma non mi scandalizza la cosa. E' così ovunque.
Un esempio su tutti il mondo delle corse. Puoi essere il pilota più forte del mondo, ma se non hai il budget per pagarti tutta la stagione (e dico tutta, ricambi compresi) non metti il sedere su nessuna macchina o nessuna moto. E lo sto vedendo in prima persona. Poi raramente, e dico raramente, qualcuno riesce a scommettere su di te, ma solo perchè ha delle spalle belle large.
Io onestamente se li avessi avuti avrei speso certamente i 10K€ per la mondadori, perchè sicuramente la sua rete distributiva, la sua forza li avrebbe fatti rientrare se non tutti quasi.
Insomma morare della favola: vuoi diventare scrittore? devi sbatterti tanto, scrivere a duemila persone e investire qualche soldino, nello stesso modo in cui per diventare ingegnere devi fare cinque anni di università che costano molto di più. (ma spesso non lo notiamo perchè paga mamma e papà).
Ormai di gratis esistono solo le preghiere e i tempi dei nostri nonni, dove con poco magari si poteva andare molto in alto, sono passati.
Naturalmente è il mio parere e non vorrei offendere nessuno.
Ciao.


PS: Dimenticavo... occorre aggiungere anche qualche bella conoscenza nel campo altrimenti anche i 10K€ mi sa che sono spesi molto male.

Che significa spendere 10K per la Mondadori? Anche loro sono editori a pagamento? Come ho detto in altro post, mi arrendo.
 

Pietro

New member
Insomma morare della favola: vuoi diventare scrittore? devi sbatterti tanto, scrivere a duemila persone e investire qualche soldino, nello stesso modo in cui per diventare ingegnere devi fare cinque anni di università che costano molto di più. (ma spesso non lo notiamo perchè paga mamma e papà).
Ormai di gratis esistono solo le preghiere e i tempi dei nostri nonni, dove con poco magari si poteva andare molto in alto, sono passati.

Sullo "sbattimento" non c'è niente da dire: è effettivamente così. Però scrivere è proprio questo: un piccolo sogno...

Va beh, sto diventando melenso.
 

Gabriele86

Giovane autore
Editori a pagamento...

Questa discussione è molto importante e bella. Purtroppo al mondo d'oggi le case editrici chiedono sempre soldi da contratto per pubblicare un libro. A Cosenza pubblicare costa 2000 euro, 1500, ma mai sotto i mille... E' chiaro che pagando, ognuno è libero di pubblicare. qui si perde il senso che distingue un autore bravo da uno meno. Io credo che debba essere il contrario, cioè se un autore, con un libro che merita si presenta, non dovrebbe pagare, perchè poi la casa guadagna con la vendita, la pubblicità ecc... Invece loro hanno un guadagno immediato e il mercato libri è in stasi perchè tutti pubblicano tutto, diciamoci la verità, si trovano libri di 20 pagine, scritti male, insomma una cosa sporca. Solo alcune case editrici parlano chiaro e decidono di puntare sul libro che secondo loro sfonda davvero o potrebbe sfondare. Però che le case editrici chiedano soldi a tutti è di base e comune. Non c'è distinzione fra giovani e adulti, vuoi pubblicare con no? bene, paga. è questo il discorso, è finita l'epoca che uno per pubblicare ha scritto davvero un bel romanzo ad esempio.
 

daemonia

Member
Non tutti gli editori chiedono compensi per pubblicare manoscritti, posso testimoniare della Arnando Sacco Editore che, con la sua proposta editoriale, non chiedeva compensi. Però non tutti gli editori hanno una distribuzione che fa "pensare in grande"...certo magari pensando "in real life" non conviene pagare...però uno spera sempre che, con una distribuzione lievemente migliore, possa essere letto da più persone...
 

robertoansioso

New member
Un editore a pagamento guadagna su quello che chiede al'autore, fine. Il resto sono chiacchiere inutili e vane speranze. Ho sentito in molti incensare il "filo" per la sua megadistribuzione nazionale, ma io di libri (editi?) dal "filo" in libreria ne devo ancora vedere. Oltretutto queste case editrici non hanno alcuna credibilità dal punto di vista qualitativo, poichè pubblicando tutti (basta pagare e anche un dislessico della scrittura come me potrebbe vantarsi di essere uno scrittore) il 99.99% dei libri da questi editi rappresentano storie impubblicabili, romanzi scritti male, privi di qualsiasi valore letterario. Se anche in quello 0.01% che rimane vi fosse un capolavoro, sarebbe come gettarlo in un secchio di merda e sperare che qualcuno se lo legga tutto d'un fiato.
 

Pietro

New member
Sto quasi cominciando a darti ragione.

Il problema di fondo, però, resta: da qualche parte bisogna pur cominciare. Per diventare giornalista ho lavorato come un matto. Ma le varie spese (trasporto soprattutto, e poi mangiare più altre cose varie a Napoli) me le dovevo pagare io.

E' difficile persino trovare delle case editrici piccole che accettino il tuo romanzo. La Mondadori non pubblica il primo che arriva. E, spesso, si prediligono libri come 100 SMS coatti (ti giuro che è edito dalla Mondandori) perché vende. Ed io l'ho letto da una persoan che l'ha comprato...

La verità sta nel mezzo, come si suol dire. Posso solo sperare che, prima di giudicarlo, un romanzo venga letto. O, quantomeno, ci si affidi ai giudizi di chi l'ha letto.
 

daemonia

Member
ma secondo te, tra codice ISBN, bollini SIAE, il tempo (e quindi gli stipendi) usati da chi si occupa della fase editing, della fase grafica e dell'impaginazione di stampa; la successiva fase di stampa...quanto può venire a fare ad una società?
Considerando un lotto minimo 50/80 libri stampati, tutte queste operazioni, quanto verrebbero a fare ad una società?

SIAE: http://www.siae.it/Olaf_lett.asp?click_level=1100.0300.0050&link_page=Associarsi_main.htm#doc (per gli autori viene a fare 588,32€)


EDIT (aggiunto): per quanto riguarda la distribuzione in libreria...una distribuzione capillare (penso di almeno 50.000 libri...ma proprio almeno!) sicuramente se la può permettere la Mondadori (permettere il rischio che non venda nemmeno 1 copia), forse Newton Compton...e forse anche un altro paio. Gli altri editori no, un tale errore di marketing (perché è di questo che si tratta) varrebbe il fallimento immediato e la liquidazione della società.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
credo che lo stato dia dei contributi all'editoria sull'invenduto, altrimenti molte case editrici dovrebbero chiudere baracca e burattini
 

daemonia

Member
credo che lo stato dia dei contributi all'editoria sull'invenduto, altrimenti molte case editrici dovrebbero chiudere baracca e burattini

esatto...
quindi quei 1.000€ o poco più non sono un guadagno...sono proprio il minimo per non fallire. questo volevo far capire...che non ci guadagnerebbero nulla con i soli proventi dagli autori, o no :?
 
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