Per parlare d'amore bisogna aver amato?

asiul

New member
in linea teorica sono d'accordo..eppure..
ci sono persone che sanno amare solo e soltanto loro stesse e che ricambiano il tuo amore solo per una sorta di "simpatia" che creano tra due persone che amano la stessa persona..loro appunto.
ci sono, li ho conosciuti e non credo che siano nemmeno pochi

Se considerassimo l'amore come il trasporto totale verso un soggetto/oggetto qualsiasi,reale o irreale, anche l'amore per se stessi è amore.
Non c'è un solo amore, ma tanti modi di amare.
 

Nikki

New member
Se considerassimo l'amore come il trasporto totale verso un soggetto/oggetto qualsiasi,reale o irreale, anche l'amore per se stessi è amore.
Non c'è un solo amore, ma tanti modi di amare.

si' ma io sono molto razzista sull'argomento... non considerero' mai militante alla stessa stregua chi non ha mai "elevato" la sua dignita' al livello dei barboncini, per dirla alla Celine, struggendosi per persona diversa da se medesimo.
 

asiul

New member
si' ma io sono molto razzista sull'argomento... non considerero' mai militante alla stessa stregua chi non ha mai "elevato" la sua dignita' al livello dei barboncini, per dirla alla Celine, struggendosi per persona diversa da se medesimo.

Come non essere con Celine, quando dice che l'amore è l'infinito abbassato al livello dei barboncini [...]
Ad ogni modo,io non ho detto di essere d'accordo con chi ama solo se stesso:wink:
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
si' ma io sono molto razzista sull'argomento... non considerero' mai militante alla stessa stregua chi non ha mai "elevato" la sua dignita' al livello dei barboncini, per dirla alla Celine, struggendosi per persona diversa da se medesimo.

Hai drammaticamente ragione, amica mia. :ad:
 

Apart

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Non è facile dare una risposta alla domanda che poni, Dory. Se però riteniamo che per poter parlare di un argomento dobbiamo averlo vissuto in prima persona, allora sarebbero davvero poche le cose di cui potremmo parlare nella vita. Il primo esempio che mi viene in mente fa riferimento alla disabilità: quante persone hanno scritto, in maniera esaustiva, sincera, appassionata, di questa condizione, pur non avendola vissuta in prima persona? E' capitato, spesso, di rimaner colpiti da questi racconti, di averli sentiti più vicini, più "nostri", che non quelli di chi ha vissuto, o vive, tale esperienza in prima persona.
 

mame

The Fool on the Hill
E' anche vero che nella vita a volte sembra di non aver mai amato veramente. Capita di vivere una storia nuova e di renderci conto che è talmente forte da essere per noi la vera scoperta dell'amore, e che tutto quello che c'era stato prima non lo era realmente. E' una definizione che sfugge perché l'esperienza stessa cambia la nostra idea di amore.
 

Lucripeta

New member
Pensate che per descrivere efficacemente certe emozioni o sentimenti è indispensabile averli provati? O credete che uno sguardo esterno, più lucido e oggettivo, è in grado di renderli in modo migliore?

Vi riporto le parole di Pessoa:
"Dicono che fingo o mento
In tutto ciò che scrivo. No.
Semplicemente sento
con l'immaginazione.
Non uso il cuore.
[...]
Sentire? Senta chi legge!"

Assolutamente se non si prova un sensazione NON la si può descrivere!

Posso forse descrivere il caldo vedendo uno che ne soffre? Semmai posso descrivere quello che provoca, ovvero cercherei di risalire alla causa tramite l'effetto, ma avrei bisogno sempre di un termine di paragone simile per avvicinarmi all'idea.
 

Mizar

Alfaheimr
Come ho già detto, ritengo l'amore quasi un predicato dell'essere umano e non riesco ad immaginare membro dela nostra razza che non abbia provato, per un attimo, amore. Quindi, da un punto di vista puramente cherubinico, per me non c'è questione.

Altro è intendere l'incipit del thread nel senso della eventualità di una o più esperienze d'amore con altri esseri umani che (almeno) sappiano della nostra esistenza e con i quali - consapevomente (per entrambi) - vi sia stato del contatto umano oltre uno scambio di sguardi, oltre il disprezzo o la candida indifferenza :mrgreen:
Questa sarebbe altra cosa e sarebbe chiedere, forse, altro.
Credo che tutto ciò di cui sopra sia una delle più felici, divertenti, rischiose, colorate, varie esperienze si possan fare e ritengo sia 'peccato' che alcuni vi rinunzino :W
Tuttavia - essendo questa particolare forma d'amore null'altro se non uno specchio - non direi che chi non l'abbia mai sperimetato :)OO) non 'possa parlarne".

La gran parte delle entità raziocinanti di questo IV Pianeta ritiene Dante uno dei più grandi creatori. Dante è stato, prima d'ogni altra cosa, poeta d'amore. Difficile immaginare versi versati maggiormente in materia amorosa di quelli della Vita Nova o del Paradiso. Eppure...siam proprio sicuri della verità storica della esperienza amorosa di Dante? Siam proprio sicuri, leggendo feticisticamente la Vita, che Beatrice non sia stata forse renitente e sbeffeggiante nei confronti del Nostro?
Personalmente, credo che la Beatrice che tutti conosciamo si sia tanto interessata al Poeta quanto Mizar si interessa di musica leggera. Credo anche (ebbene sì!) che Dante non abbia mai saggiato ciò di cui ho scritto poco sopra: ciò mi suggeriscono i fini intagli dei sonetti e delle terzine. Ciò mi suggeriscono, in particolare, alcuni tra i più famosi versi del cosmo:


Amor che...
...mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona
Amor condusse noi ad una morte


Ciò che mi ha sempre colpito è ciò che accade al Dante peregrino imediatamente dopo. Francesca ha, fin ora, detto della indicibilità dell'amore: infatti narra solo di come amor "prese" e della successiva morte. Dell'intercursum, tace.Dante, infinitamente quanto infinite son le nostre letture...

china' il'viso e tanto il tenni basso
fin che il poeta mi disse "Che pense?"


ed infine, quasi si fosse trattenuto, domanda della genesi, del sorgere di amore, della "radice"

quanti dolci pensier, quanto disio
menò costoro al doloroso passo!
...
Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri,
a che e come concedette amore che conosceste i dubbiosi disiri


Dante china lo sguardo, Date vuol sapere, Dante è, per alcuni momenti, silenzioso. Questo è il dantesco solco di una felicità insperata e vanamente proclamata nella sua necesità - ch'ha nullo amato amar perdona tanto più ci commuove); una felicità ch'Egli non ebbe mai, che non potè mai conoscere.

questi, che mai da me non fia diviso

Con quale dolore il più grande scrittore mai esistito possa aver forgiato questo impossibile verso, con quale frustrazione, con quale mortalità e vulnerabilità, rimane un mistero...forse Il mistero di ogni opera d'arte.
Non dimenticherò che i due amanti, prima della morte, erano uniti (non fia diviso) nella lettura.

Allora, cosa è l'opera d'arte?
 
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