XVIII G.L. - Norwegian Wood - Murakami Haruki

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Brethil

Owl Member
Pure io l'ho finito...forse non l'avevo detto :?
Ad ogni modo mi è piaciuto molto perchè mi ha fatto riflettere e ha saputo coinvolgermi :)
 

fenicemidian

Phoenix Member
L'ho finito anche io.
Ho aspettato un giorno per lasciarlo decantare, prima di scrivere qui.
Il libro mi è piaciuto ma ha ingranato anche per me dopo i 2/3.
Come per altri che hanno commentato qui,anche io mi sono ritrovata ad immaginare la storia svolgersi come su tavole di un manga, e anche io come loro l'ho vissuto principalmente in bianco e nero, talvolta grigio.
A Naoko, figura fragile e complessa, intensa a suo modo darei un rosa opalino.
Il tema dell'instabilità emotiva, della difficoltà ad affrontare un trauma, della fatica dell'adolescenza è toccante e ben scritto.
A Midori, ragazza/donna che ama, vive, si arrabbia e lascia trasparire la sua stranezza portandola però come una bandiera e non come un peso, darei un bellissimo arancione.
Nonostante vengano messi in mostra vizi come l'alcool fra i giovani, o il sesso gratuito e puramente fisico, Midori ha qualcosa di fresco, di pulsante anche nei suoi discorsi pieni di curiosità e curiosa sessualità.
A Watanabe, che dovrebbe essere il protagonista, ma che a mio parere traghetta la storia da una figura femminile all'altra, associo un blu cobalto.
Un colore che ha una forza ma anche una tristezza intrinseca.
Lui è quello che vorrebbe ma non riesce, che agisce ma in ritardo, che non comprende sempre ma va avanti. Un personaggio fallace ma molto molto umano.
Ultima ma non ultima la bellissima Reiko, fortissima nelle sua debolezza, consapevole, unico personaggio davvero adulto e completo nel libro.
Un sapore agrodolce di femminile potere. Lei che lotta per tirarsi fuori, prima dalla malattia e poi dalla sua famiglia. Lei che lotta contro il pregiudizio che la perseguita, la malattia mentale, l'essere lesbica. Lei che fa forza su se stessa per uscire dal suo mondo protetto per affetto verso Naoko e Watanabe e, alla fine, per dimostrare che ancora una volta ce la può fare.

Ho un giudizio fortemente positivo di questo libro che l'autore dice nato quasi per caso, che un po' si è scritto da solo.
Amore dolce amaro e voglia di vivere, meglio e di più.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
proseguiamo con la sintesi dei commenti

elena: libro dal sapore particolare, lascia bellissime sensazioni
nathan: piaciuto abbastanza, a tratti deprimente
Brethil: piaciuto molto, fa riflettere e coinvolge
fenicemidian: giudizio fortemente positivo

si direbbe finora tutti commenti positivi :YY

 

Dory

Reef Member
Mamma mia com'è difficile dare il mio giudizio su questo libro... diciamo che mi è piaciuto a onde!! :mrgreen:

All'inizio mi sembrava carino, ma niente di che, poi piano piano ha iniziato a piacermi sempre di più fino alla parte centrale che è decaduta in un po' di noia, dialoghi troppo lunghi, e soprattutto monologhi infiniti; l'ultima parte mi è di nuovo piaciuta molto.
Diciamo che tutta la parte centrale ho resistito a leggerla solo perché mi è piaciuto molto il personaggio di Watanabi, è davvero un gran bel personaggio, e anche Sturmtruppen, è un peccato che l'abbia fatto sparire così. Invece le tre donne non mi sono piaciute gran che.

Sono d'accordo con fenicemidian quando dice che Watanabi sembra quasi solo un mezzo per legare le tre figure femminili, ma mentre la personalità di Watanabi scaturisce dai suoi pensieri, dalle sue azioni e dalle parole degli altri, il che secondo me è il modo più interessante di delineare un personaggio, le altre figure vengono troppo raccontate e spiegate dallo scrittore e dai loro stessi monologhi, e secondo me così facendo mancano di qualcosa, come se lo scrittore avesse cominciato a tracciare un cerchio ma ad un certo punto si fosse fermato, per cui questo cerchio rimane aperto.
In altre parole, la complessità delle tre figure femminili è superiore al modo in cui vengono descritte, per cui, a mio avviso, mancano di qualcosa.
Voto complessivo 3,5... ma ad alcune parti darei anche un punto in più.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
aggiorno :YY

elena: libro dal sapore particolare, lascia bellissime sensazioni
nathan: piaciuto abbastanza, a tratti deprimente
Brethil: piaciuto molto, fa riflettere e coinvolge
fenicemidian: giudizio fortemente positivo
Dory: piaciuto ad onde, 3.5 su 5


 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
E' un libro che scuote nel profondo e che mi ha lasciato addosso sensazioni strane e contrastanti, che si confondono l'una con l'altra; non credo che riuscirò a tradurle in parole.
Un libro blu come la profonda malinconia che lo pervade fin dalle prime pagine, con improvvise spruzzate di rosso come i tormenti e le passioni che a tratti sembra riescano a schizzare fuori per un attimo, per poi tornare a nascondersi fino all'ultima parte. Dal momento in cui Midori comincia pian piano a sostituire Naoko, o meglio ad occupare un posto altrettanto importante, anche se in modo diverso, nel cuore di Watanabe, il colore è sempre più presente e una strana vitalità prende in parte il posto della tristezza, sciogliendo lentamente l'angoscia e il nodo nello stomaco del lettore (o almeno nel mio). Poi l'ultima spruzzata, stavolta nera, ossia il suicidio di Naoko. Naoko che, come sua sorella e Kizuki, non trova il coraggio di affrontare il mondo reale e decide di raggiungere definitivamente quello dei morti. Naoko, fragile e quasi evanescente, un personaggio che ispira tenerezza, a cui è facile affezionarsi e di fronte al quale ci si sente stranamente disarmati; ma anche inconsapevole vittima sacrificale la cui morte riporta paradossalmente ogni tassello al proprio posto, lasciando una speranza di ritorno alla vita in ciascuno dei sopravvissuti e in me un interrogativo: cosa sarebbe successo se lei non fosse morta? Watanabe avrebbe trovato il coraggio di esprimere la scelta che in cuor suo aveva già fatto? E Reiko? Avrebbe trovato comunque la forza per tornare nel mondo dei vivi o è stato il dolore per la morte di Naoko a portarla ad un momento di svolta, dandole la spinta finale?
Molto belli e ben caratterizzati secondo me tutti i personaggi e bravissimo l'autore nel riuscire a trasmettere perfettamente le loro sensazioni, a renderle parte di chi legge pur senza soffermarsi eccessivamente nelle descrizioni.
Mi è piaciuto molto il personaggio di Watanabe; ho provato empatia nei suoi confronti, così tremendamente umano nella sua solitudine e nella sua confusione mentale, nel suo anteporre il suo mondo interiore a tutto il resto, nel suo rifiuto di crescere, nel suo vagare senza meta anche fisicamente. Ho trovato poetica e commovente la scena in cui, trovandosi all'ospedale con il padre di Midori, riesce con i suoi gesti e le sue parole a donare un po' di vita a quell'uomo così sofferente. Questa è una spruzzata di colore, non rosso ma di un azzurro chiaro e rasserenante, ed è uno dei momenti in cui ho percepito più chiara e forte la personalità del protagonista.
E poi Midori, che rappresenta quasi l'unico contatto di Watanabe con il mondo esterno, così straordinariamente vitale, cocciuta e combattiva nell'affrontare il dolore che, alla fine del libro, vedere che per lei si presenta la possibilità di un riscatto rasserena un po' e spazza via parte della malinconia.
E come non "fare il tifo" per Reiko, con il suo coraggio, la sua volontà di ricominciare a vivere e il suo altruismo, tale da spingerla a rinunciare a riprendere i contatti con la figlia per non causarle altro dolore?
Una nota divertente: Sturmtruppen! Mi ha ricordato tantissimo uno dei compagni di collegio de Il giovane Holden, di cui non ricordo il nome. Peccato che sia scomparso così presto, avrei voluto sapere dove è andato a finire.
Le tematiche di fondo sono delicatissime, trattate con grande sensibilità:
mi ha turbato molto il modo di raccontare la malattia mentale, l'inquietante descrizione, attraverso il racconto di Reiko, della facilità con cui avviene il passaggio dalla cosiddetta "normalità" al momento in cui la mente fa tiiiiiin...
E poi il centro di recupero: tutto così ovattato, rigido, quasi perfetto e proprio per questo così angosciante. Come si può tornare nel mondo dopo aver vissuto in un luogo del genere?
Ma soprattutto mi ha impressionato la descrizione, sempre fra le righe, dell'impossibilità di raggiungere quel momento in cui il dolore si cicatrizza per portare ad una crescita dell'essere umano, diventandone parte accettabile: impossibilità che nei personaggi di questo libro, Naoko in particolare, porta al suicidio.
Nel complesso direi che è un romanzo malinconico, poetico, stranamente delicato e angosciante allo stesso tempo; molto bello per la capacità di scuotere e di far riflettere. 5/5

Una piccola curiosità:
Non so se chi ha fatto le proposte per questo GdL o per il musicforum (non mi ricordo quale sia partito prima) avesse già calcolato tutto :wink:, comunque nel postscriptum di Murakami ho letto questo particolare.
"...La prima metà l'ho scritta in Grecia, la seconda a Roma, con in mezzo un intervallo in Sicilia. Nella mia stanza in una piccola pensione di Atene non c'era il tavolo, così in quel periodo scrivevo ogni giorno in una taverna terribilmente rumorosa, con la cuffia del walkman nelle orecchie, sentendo il nastro di Sergeant Pepper's Lonely Hearts Club Band a dir poco duecento volte. Perciò in un certo senso questo romanzo è stato scritto with a little help da Lennon e McCartney".
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Una piccola curiosità:
Non so se chi ha fatto le proposte per questo GdL o per il musicforum (non mi ricordo quale sia partito prima) avesse già calcolato tutto :wink:, comunque nel postscriptum di Murakami ho letto questo particolare.
"...La prima metà l'ho scritta in Grecia, la seconda a Roma, con in mezzo un intervallo in Sicilia. Nella mia stanza in una piccola pensione di Atene non c'era il tavolo, così in quel periodo scrivevo ogni giorno in una taverna terribilmente rumorosa, con la cuffia del walkman nelle orecchie, sentendo il nastro di Sergeant Pepper's Lonely Hearts Club Band a dir poco duecento volte. Perciò in un certo senso questo romanzo è stato scritto with a little help da Lennon e McCartney".


bellissima recensione alessandra!

il particolare che hai fatto notare che il libro è stato scritto mentre Murakami ascoltava il nastro dei Beatles è semplicemente sorprendemente, certamente è un "caso", ma che caso!?!? TUNZZZ
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
bellissima recensione alessandra!

il particolare che hai fatto notare che il libro è stato scritto mentre Murakami ascoltava il nastro dei Beatles è semplicemente sorprendemente, certamente è un "caso", ma che caso!?!? TUNZZZ

Anche a me ha colpito tantissimo...infatti ho anche pensato che le proposte fossero state fatte di proposito!!!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
aggiorno le recensioni

elena: libro dal sapore particolare, lascia bellissime sensazioni
nathan: piaciuto abbastanza, a tratti deprimente
Brethil: piaciuto molto, fa riflettere e coinvolge
fenicemidian: giudizio fortemente positivo
Dory: piaciuto ad onde, 3.5 su 5
alessandra: molto bello, in grado di scuotere dentro, 5 su 5

diciamo che su sei commenti quattro sono molto positivi mentre due più moderati
 

Vesper

New member
Faccio una piccola premessa: non conoscevo Murakami prima che un paio di amiche me ne parlassero molto bene, in particolare di questo libro, e prima d'ora non avevo mai letto nulla di autori giapponesi.
Dopo il loro giudizio estremamente positivo, ho cominciato ad interessarmi e a leggere commenti qua e là a proposito di 'Norwegian wood' ed erano tutti piuttosto positivi. Finalmente qualche mese fa mi sono decisa a comprarlo e ho approfittato della sfida letteraria per trovare la spinta per leggerlo.
Inizialmente si stava rivelando una mezza delusione per quel che mi riguarda, perché dopo aver sentito decantare le lodi di questo autore tanto a lungo mi aspettavo veramente qualcosa di eccezionale. E' un libro che, secondo me, parte in sordina ed è facile trovarlo un po' noioso o comunque piatto dalle pagine iniziali.
Poi però, memore dei suddetti commenti positivi, ho deciso di non abbandonarlo e di proseguire nella lettura e questa si è rivelata la scelta più azzeccata che potessi fare. Un po' alla volta la storia mi ha coinvolto sempre di più, i personaggi hanno iniziato ad appassionarmi e volevo sapere a tutti i costi cosa sarebbe capitato loro. Alcuni elementi mi sono sembrati un po' macabri, come la costante presenza della morte, del suicidio, ecc. ma amici che hanno letto anche altri autori giapponesi mi hanno detto che questa è una tematica molto diffusa nella letteratura del Giappone.
Come l'ha giustamente definito qualcuno nell'altro topic, questo libro è un 'diesel' perché ci mette un po' a carburare, a coinvolgere ma quando lo fa è difficile staccarsene fino alla fine.
Complessivamente posso dire che il mio giudizio è molto positivo, il libro non solo mi è piaciuto ma mi ha invogliato a leggere altro di questo autore.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
aggiungo anche Vesper (che quoto per quanto riguarda il lento coinvolgimento del libro, bisogna entrarci dentro per farsi prendere dalla storia)

elena: libro dal sapore particolare, lascia bellissime sensazioni
nathan: piaciuto abbastanza, a tratti deprimente
Brethil: piaciuto molto, fa riflettere e coinvolge
fenicemidian: giudizio fortemente positivo
Dory: piaciuto ad onde, 3.5 su 5
alessandra: molto bello, in grado di scuotere dentro, 5 su 5
Vesper: giudizio molto positivo
 

Dorylis

Fantastic Member
Spero che rimanga aperto ancora un altro pochino questo topic, perchè inizio a leggerlo lunedì! Cose preziose di King è bello ma mi porta via tempo! :mrgreen:
 

Nikki

New member
io avevo espresso il mio giudizio di là, nella piccola biblioteca..:roll:
lo sintetizzo: libro travolgente, che lascia il segno (anche se un po' in diesel è vero!)
 

Teina

New member
E' la prima volta che leggo un libro di uno scrittore giapponese e sono contenta di essere stata iniziata a questa letteratura da Norwegian Wood, che mi ha talmente appassionata da non veder l'ora di leggerne altri (per il momento ho comprato Dance dance dance dello stesso autore).
Innanzitutto questo libro mi ha presa fin dalla prima pagina. La drammaticità dei temi trattati e le difficoltà che il protagonista affronta nel corso della narrazione vengono fisicamente anticipate da quel malessere che lo prende ascoltando le note di Norwegian Wood.
Il nucleo di questo romanzo è costituito dalla morte e le sue implicazioni sulla vita di coloro che restano in questo mondo. La morte crea il carattere dei protagonisti e così incide sulle loro scelte di vita. E' interessante vedere come il personaggio con una storia estremamente difficile (mi riferisco a Midori) sia una "ragazza viva, col sangue nelle vene", con la voglia di vivere e di amare. I personaggi che popolano questo romanzo hanno tutti una propria personale reazione alla perdita delle persone care: c'è appunto chi decide di vivere (Midori), chi si sente responsabile nei confronti degli 'abbandonati' e si dedica a loro come gli fosse stato imposto dall'alto (Watanabe; sono pienamente d'accordo con Brethil che lo definisce un crocerossino, ma la mia opinione circa il suo rapporto con Midori è diversa, secondo me lui la ama, ma non riesce ad abbandonare questo senso di responsabilità che lo opprime e non gli permette di vivere per sè stesso), chi non riesce a sopportare il peso di ciò che è accaduto alle persone cui voleva bene e opta per la morte (Naoko) e chi, grazie alla morte, ottiene la forza per andare avanti (Reiko).
Per quanto riguarda invece la vita adolescenziale, credo che l'autore la dipinga alla perfezione: è un'età in cui darsi al sesso e all'alcol è molto frequente ed effettivamente viene fatto con una certa leggerezza proprio perchè in quel periodo sembra il modo migliore per non pensare a come siamo e a come è ingiusto il mondo che ci circonda. Tutto fino a quando non ci chiediamo (o non ci chedono, e questo secondo me è il ruolo di Hatsumi, che sveglia Watanabe liberandolo dal passato e liberandolo per il futuro) cosa ne traiamo da questi comportamenti, se ci rendono felici o, in fin dei conti, ci rendano ancora peggiori di quanto già non ci consideriamo.
In conclusione, la delicatezza con cui Murakami tratta temi veramente complessi (morte, adolescenza, malattia mentale, amore, amicizia, sesso) mi ha affascinata e per me questo è uno dei libri più belli che mi sia capitato di leggere negli ultimi tempi. E' la seconda volta che mi trovo a pensare: "per fortuna che ho deciso di partecipare al forum, altrimenti questo libro non l'averi mai letto"! :oops:
Voto: 5/5!TUNZZZ
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
aggiornamento!

elena: libro dal sapore particolare, lascia bellissime sensazioni
nathan: piaciuto abbastanza, a tratti deprimente
Brethil: piaciuto molto, fa riflettere e coinvolge
fenicemidian: giudizio fortemente positivo
Dory: piaciuto ad onde, 3.5 su 5
alessandra: molto bello, in grado di scuotere dentro, 5 su 5
Vesper: giudizio molto positivo

Nikki: libro travolgente, che lascia il segno
Teina: uno dei libri più belli letti ultimamente, 5 su 5


molti giudizi positivi per questo libro che viene sicuramente consigliato :YY
 

Brethil

Owl Member
Ho riletto qualche pagina ieri, è curioso come qui abbiamo parlato di colori e anche nel libro venga messo l'accento sul fatto che Midori significa verde e che lei non trovi questo colore adatto a sè :D
 

Dorylis

Fantastic Member
So di essere in terribile ritardo, solo ancora a pagina 100! :W
Devo dire che fino a questo punto il libro mi piace molto, descrive in modo molto dolce e poetico il male di vivere in seguito al lutto di un amico o di un fidanzato.. Forse a prima vista i personaggi possono sembrare superficiali o poco realistici, ma in fondo soffrono e non sanno che fare della propria vita.. Sono curiosa di sapere come procede, per il momento percepisco vibrazioni positive! :YY
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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