Poetico, malinconico e al tempo stesso di una comicità delicata, sia il libro che il suo tenerissimo protagonista il quale, senza mai perdere la capacità di sognare e il coraggio di rischiare di trovarsi in mezzo all'ennesimo pasticcio, cerca ripetutamente di evadere dal grigiore della città e dalle miserie quotidiane - materiali e non - inseguendo romanticamente ogni possibile, a volte quasi impercettibile ad un occhio meno attento, manifestazione della natura di cui sia testimone.
Purtroppo al termine di ogni racconto, o quasi, il sogno finisce, ma forse la bellezza della vita sta nel sogno in se stesso e nella capacità di cogliere le cose che possono migliorarla, comunque vada a finire.
Bellissima la scena delle bolle di sapone che invadono la città e quella dell'"autobus" che fa scalo a Bombay, Calcutta e Singapore...Molto commovente l'ultimo racconto (chi è un bambino "povero"?).
Il libro è scritto in modo semplice ma raffinato, classico e rassicurante. E' il mio primo Calvino e continuerò
Purtroppo al termine di ogni racconto, o quasi, il sogno finisce, ma forse la bellezza della vita sta nel sogno in se stesso e nella capacità di cogliere le cose che possono migliorarla, comunque vada a finire.
Bellissima la scena delle bolle di sapone che invadono la città e quella dell'"autobus" che fa scalo a Bombay, Calcutta e Singapore...Molto commovente l'ultimo racconto (chi è un bambino "povero"?).
Il libro è scritto in modo semplice ma raffinato, classico e rassicurante. E' il mio primo Calvino e continuerò