Calvino, Italo - Marcovaldo

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Poetico, malinconico e al tempo stesso di una comicità delicata, sia il libro che il suo tenerissimo protagonista il quale, senza mai perdere la capacità di sognare e il coraggio di rischiare di trovarsi in mezzo all'ennesimo pasticcio, cerca ripetutamente di evadere dal grigiore della città e dalle miserie quotidiane - materiali e non - inseguendo romanticamente ogni possibile, a volte quasi impercettibile ad un occhio meno attento, manifestazione della natura di cui sia testimone.
Purtroppo al termine di ogni racconto, o quasi, il sogno finisce, ma forse la bellezza della vita sta nel sogno in se stesso e nella capacità di cogliere le cose che possono migliorarla, comunque vada a finire.
Bellissima la scena delle bolle di sapone che invadono la città e quella dell'"autobus" che fa scalo a Bombay, Calcutta e Singapore...Molto commovente l'ultimo racconto (chi è un bambino "povero"?).
Il libro è scritto in modo semplice ma raffinato, classico e rassicurante. E' il mio primo Calvino e continuerò :D
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Pensavo di aver già scritto qualcosa,ma evidentemente me ne ero dimenticata.
L'ho letto in primavera di quest'anno (tra marzo e aprile),è stato il terzo di Calvino (gli altri sono Se una notte d'inverno un viaggiatore,letto 2 volte,la seconda di cui con il GL qui sul forum e Il sentiero dei nidi di ragno).
Ho trovato piacevoli e simpatici i vari racconti con Marcovaldo appunto come protagonista.Lo scorrere delle stagioni e il cambio dell'aspetto della natura visto da un abitante della città come lui è descritto attraverso le avventure che vive insieme alla sua famiglia e sul luogo di lavoro in maniera triste e divertente insieme e piuttosto ingenua.
Ottimo come lettura per ragazzi,ma anche per adulti che vogliono leggere delle novelle semplici ed originali.
 
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laura.81

New member
bellissimo! ricordo che a noi lo leggeva la nostra prof. di italiano delle medie quando vedeva che proprio non volevamo far lezione! allora qualche anno dopo ho comprato un'edizione che ora è tutta malconcia e sta insieme con le graffette!!
 

mame

The Fool on the Hill
Le avventure di quest'uomo povero e sfigatissimo mi hanno fatto tanta tristezza. Una sequenza di vicissitudini in cui tutto va sempre male: la pianta perde le foglie, il coniglio non si può mangiare, la trota gliela rubano. Un disastro dopo l'altro. "La fermata sbagliata", poi, mi ha addirittura messo l'angoscia addosso. Ogni suo sogno si infrange, ogni suo contatto con una realtà fantasiosa si ferma contro la sfortuna. E questa moglie sempre arrabbiata che gli procura tanta compassione da parte del lettore. Non posso dire che non mi sia piaciuto, ma neanche il contrario. Diciamo che l'ho letto perché tanto famoso, però la mia opinione è congelata nella perplessità.
 

apeschi

Well-known member
Ricordo che lessi Marcovaldo quando ero un ragazzo. Ai tempi mi diverti' molto. Con il senno di poi e' effettivamente un libro triste, ai tempi in cui lo lessi colsi solo la parte assurda e comica senza approfondire a sufficienza invece la tristezza che indubbiamente c'e' di fondo nel romanzo. Ricordo che le avventure strampalate del personaggio mi facevano ridere, ma ero adolescente. Ai tempi mi sembro' un precursore di Fantozzi. E' anche il bello e la ricchezza di questo romanzo, il poter cogliere (cinicamente) la parte comica (con lo spirito dei quindici anni che non e' ancora del tutto consapevole dei problemi della vita) oppure la parte triste, sfortunata, con un po' piu' di maturita' sulle spalle.
 

ayla

+Dreamer+ Member
E' vero che è una lettura che mette malinconia ma vedere Marcovaldo, con i suoi occhi di bimbo, muoversi tra condomini e cemento, alla ricerca di piccoli ma inestimabili granelli di natura, mi trasmette oltre che una tenerezza infinita anche una certa forza, perché sarà pure sfortunato, non gliene andrà mai bene una, però non si arrende mai, continua tenace a restare un puro in mezzo ai tanti, è un coraggioso alla sua maniera.
 

Mofos 4ever

New member
Ho finito oggi il libro e devo dire che mi è piaciuto moltissimo(come gli altri libri di Calvino).
Inizialmente non pensavo fossero dei racconti, ma che fosse "una storia unica"(spero si capisca cosa voglio intendere).
Comunque, questo personaggio mi ha affascinata molto; un uomo che nell'ambiente della città cerca "le tracce della Natura",un uomo che non si arrende mai, che vede il mondo con gli occhi di un bambino, . . .
E' anche carino il fatto che si alternino le stagioni(secondo me). :wink:
 

Pennylue

New member
Meraviglioso!

Ogni volta che sono triste me lo rileggo, credo sia uno dei pochi libri capaci di risollevarmi il morale. Stra consigliato!!
 
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