Roberts, Gregory David - Shantaram

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Ho appena finito qst libro di cui ho letto (qui) tante recensioni postive e che ha suscitato in me grandi aspettative dovute al mio amore per l’India (che ho visitato un po’ di tempo fa)! :sbav:
Devo dire che le mie reazioni sono state di due tipi. Da una parte c’è il ritratto dell’india che viene fuori dalle pagine (soprattutto nella prima parte): toccante, sincero e assolutamente corrispondente a quella che è stata la mia esperienza. La descrizione del primo “impatto” con qst realtà, impatto che butta all’aria qualsiasi idea preconcetta (positiva o negativa) si potesse avere in precedenza, ha prodotto in me una sofferenza quasi fisica: talmente ho sentito mie le parole usate dall’autore nel descrivere quel senso di smarrimento e di amore (quasi fosse un colpo di fulmine) che l’ha colto fin dal suo primo respiro, che mi sono chiesta “che ci faccio qui??? Perchè nn sono in India???”... :HIPP :mrgreen:
Mi sono poi quasi commossa nel leggere di alcune “caratteristiche” degli indiani che avevano colpito anche me: in particolare la loro abitudine a fissare insistentemente tutto ciò che desta la loro curiosità (in primis noi “stranieri”) e quel ciondolio particolare con la testa che a noi occidentali sembra un diniego ma in realtà è un cenno affermativo e perfino di simpatia... :)
D’altra parte però devo ammettere che, tenendo conto di tutti i commneti entusiastici che avevo letto, il romanzo nel suo complesso mi ha un po’ deluso. Nn appena il racconto si sposta da qll che sono le piccole scene di vita quotidiana nel villaggio di Prabu o nello slum, alla Bombay delle prigioni e delle mafie (per nn parlare della guerra in Afghanistan), il mio interesse è andato scemando e le ultime cento pagine le ho finite con una certa fatica (anche se qst fatto è dovuto anche al mio aver cominciato un altro libro che mi ha preso molto). É come se tutto ciò che di veramente importante avesse da dire l’autore (almeno rispetto a qll che era il mio personale interesse) l’avesse esaurito circa a metà libro.
Per cui alla fine di tutto non mi sento in grado, o forse semplicemente nn mi va, di dare un “giudizio” obiettivo... é stata una lettura comunque piacevole, che mi ha regalato nostalgici tuffi nel passato e in emozioni che credevo di aver dimenticato, e che invece ho riscoperto ancora vive e forti dentro di me. :D:D:D
 
Ultima modifica:

Dory

Reef Member
Cara ayuthaya, il tuo commento mi è un po' dispiaciuto perché Shantaram è il mio libro preferito in assoluto, l'ho amato davvero moltissimo, per cui leggere giudizi meno che totalmente positivi mi dispiace sempre un po'... ma è così, ognuno ha i suoi gusti e le sue esperienze per cui... :wink:


Ho appreso che presto dovrebbe uscire il seguito di Shantaram, finalmente!!
Roberts avrebbe dovuto terminarne la scrittura lo scorso Febbraio, chissà se ce l'ha fatta... non vedo l'ora che esca!!
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Ayu il tuo commento m'è piaciuto tanto, m'è parso molto "sentito"! :D
Secondo me sei stata troppo generosa nel giudizio, esageratamente condizionata dalle buone sensazioni che t'ha lasciato il tuo viaggio! :D
Devo ammettere d'aver trovato questa "roba" insulsa, noiosa e banale, da inserire nelle mie 4-5 peggiori letture di sempre! :) Il valore letterario è bassissimo, siam dalle parti di "Twilight" :) Imho! :D
 

velmez

Active member
Ayu il tuo commento m'è piaciuto tanto, m'è parso molto "sentito"! :D
Secondo me sei stata troppo generosa nel giudizio, esageratamente condizionata dalle buone sensazioni che t'ha lasciato il tuo viaggio! :D
Devo ammettere d'aver trovato questa "roba" insulsa, noiosa e banale, da inserire nelle mie 4-5 peggiori letture di sempre! :) Il valore letterario è bassissimo, siam dalle parti di "Twilight" :) Imho! :D

Questa Des proprio non te la passo! perchè mai? non sarai tu ad essere condizionato dai tuoi soliti pregiudizi sul contemporaneo?

Mentre camminavamo Prabaker mi lanciava occhiate circospette.
"Allora, ti piace la nostra Bombay?"
"L'adoro", risposi. Era vero, la città mi sembrava meravigliosa. Accanto a romantici edifici inglesi dell'epoca del Raj svettavano moderni grattacieli ricoperti di vetrate a specchio. Catapecchie fatiscenti pencolavano sopra a sontuosi bazar colmi di frutta, verdura e sete preziose. Da ogni negozio e da ogni taxi di passaggio proveniva una musica diversa. I profumi erano deliziosi, inebrianti. E in vita mia non avevo mai visto tanti volti sorridenti come in quelle strade caotiche.
Ma soprattutto Bombay era libera, e comunicava una sensazione di libertà esilarante. Dovunque guardassi percepivo quello spirito di libertà, e mi accorsi di esserne contagiato nel profondo. Il moto di vergogna che avevo provato vedendo per la prima volta gli slum e i mendicanti si dissolse quando compresi che quegli uomini e quelle donne erano liberi. Nessuno cacciava i mendicanti dalle strade. Nessuno sfrattava gli abitanti degli slum. Per quanto penose fossero le loro esistenze, erano liberi di viverle negli stessi giardini e negli stessi viali dei ricchi e dei potenti. Erano liberi. La città era libera. L'amavo.




"Sui bus non c'è scritto dove vanno?" chiesi irritato dal ritardo.
"Sì, Lin. Vedi questo dice Aurangabad, e questo dice Ajanta, e questo dice Chalisgao, e questo dice..."
"Si, si. Allora... perchè dobbiamo chiedere a ogni autista dov'è diretto?"
"Oh! esclamò profondamente stupito per la domanda. "Perchè ogni scritta non è vera scritta".
"Come sarebbe a dire, Non è vera scritta?"
Si fermò, posò a terra i suoi bagagli e mi elargì un sorriso indulgente.
"Bene, Lin, vedi, alcuni dei compari autisti vanno in posti dove nessuno vuole andare. Piccoli posti, sono, con poca gente. Perciò mettono scritta per posto più popolare".
"Mi stai per caso dicendo che la scritta indica il nome di una grande città, dove vuole andare un sacco di gente, ma in realtà il bus va in un altro posto, dove nessuno vuole andare?"
"Giusto, Lin", disse radioso.
"E perchè?"
"Vedi, perchè quelli che vanno dall'autista, per andare in un posto popolare, bene, magari lui può convincerli ad andare in un posto non popolare. E' per affari, Lin. E' questione di affari".
"E' pazzesco", sbottai esasperato.
"Devi capire autisti, Lin" disse Prabaker con un gran sorriso. "Tu hai cuore molto grande in tuo corpo".
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Questa Des proprio non te la passo! perchè mai? non sarai tu ad essere condizionato dai tuoi soliti pregiudizi sul contemporaneo?

Mentre camminavamo Prabaker mi lanciava occhiate circospette.
"Allora, ti piace la nostra Bombay?"
"L'adoro", risposi. Era vero, la città mi sembrava meravigliosa. Accanto a romantici edifici inglesi dell'epoca del Raj svettavano moderni grattacieli ricoperti di vetrate a specchio. Catapecchie fatiscenti pencolavano sopra a sontuosi bazar colmi di frutta, verdura e sete preziose. Da ogni negozio e da ogni taxi di passaggio proveniva una musica diversa. I profumi erano deliziosi, inebrianti. E in vita mia non avevo mai visto tanti volti sorridenti come in quelle strade caotiche.
Ma soprattutto Bombay era libera, e comunicava una sensazione di libertà esilarante. Dovunque guardassi percepivo quello spirito di libertà, e mi accorsi di esserne contagiato nel profondo. Il moto di vergogna che avevo provato vedendo per la prima volta gli slum e i mendicanti si dissolse quando compresi che quegli uomini e quelle donne erano liberi. Nessuno cacciava i mendicanti dalle strade. Nessuno sfrattava gli abitanti degli slum. Per quanto penose fossero le loro esistenze, erano liberi di viverle negli stessi giardini e negli stessi viali dei ricchi e dei potenti. Erano liberi. La città era libera. L'amavo.




"Sui bus non c'è scritto dove vanno?" chiesi irritato dal ritardo.
"Sì, Lin. Vedi questo dice Aurangabad, e questo dice Ajanta, e questo dice Chalisgao, e questo dice..."
"Si, si. Allora... perchè dobbiamo chiedere a ogni autista dov'è diretto?"
"Oh! esclamò profondamente stupito per la domanda. "Perchè ogni scritta non è vera scritta".
"Come sarebbe a dire, Non è vera scritta?"
Si fermò, posò a terra i suoi bagagli e mi elargì un sorriso indulgente.
"Bene, Lin, vedi, alcuni dei compari autisti vanno in posti dove nessuno vuole andare. Piccoli posti, sono, con poca gente. Perciò mettono scritta per posto più popolare".
"Mi stai per caso dicendo che la scritta indica il nome di una grande città, dove vuole andare un sacco di gente, ma in realtà il bus va in un altro posto, dove nessuno vuole andare?"
"Giusto, Lin", disse radioso.
"E perchè?"
"Vedi, perchè quelli che vanno dall'autista, per andare in un posto popolare, bene, magari lui può convincerli ad andare in un posto non popolare. E' per affari, Lin. E' questione di affari".
"E' pazzesco", sbottai esasperato.
"Devi capire autisti, Lin" disse Prabaker con un gran sorriso. "Tu hai cuore molto grande in tuo corpo".


Secondo me ti sei tirata la zappa sui piedi cara Velmez :D La citazione in rosa è appunto un esempio della banalità che pervade il romanzo, filosofia spicciola da cioccolatino.. "Tu hai un cuore molto grande in tuo corpo" non si può sentire, dai! :D La si potrebbe leggere appunto in Twilight oppure in un romanzo di F.Volo o di Moccia!! :(
Io sono assolutamente basito dalla mole di commenti più che positivi riguardo questa "porcheria".. O io sono diventato pazzo o le persone sono di manica moooolto larga, ma molto. Io non sono pazzo, ergo.. ;)
Passi per chi in India c'è stato e s'è innamorato (non capisco come, però, passi), ma gli altri?? Commuovente? Cosa sta roba? Pagine e pagine di nulla, di fastidiose descrizioni, di noiosi accadimenti.. Non c'è un'idea che sia una, solo sentimento e sentimento e sentimento (e devo ammettere che quelle descrizioni particolareggiate sugli odori, le condizioni generali delle persone, le usanze non proprio "consone" a noi occidentali, non avvincono, anzi disgustano assai).. Che noia che barba.. E pensare che l'ha scritto un vero criminale, per di più ex tossicomane, che dovrebbe marcire in prigione, fa ancora più specie! :D Facciamogli fare pure i soldi a questo, mi raccomando.. Anzi speriamo scriva altri 300 libri, così tutti a comprarglieli in modo che lui possa fare una vecchiaia d'oro.. :(
Se questi sono i romanzi meravigliosi, allora il mondo va, decisamente, al contrario! :(
Ridatemi un nuovo Flaubert, vi prego, al rogo tutta questa robaccia contemporanea! :D
La gente ormai ha la mente obnubilata e legge poco (o tanto, il che è peggio perchè pesca sempre nel torbido), e male, ed io voglio scender dalla giostra perchè mi gira la testa.. ;) Sempre imho (sennò qualcuno poi magari s'offende)! :mrgreen:
 

Giada Bensi

New member
In assoluto uno dei libri più belli!!! Non dico il motivo (per chi non l'avesse ancora letto), ma a un certo punto sono scoppiata a piangere e non la finivo più.
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
In assoluto uno dei libri più belli!!! Non dico il motivo (per chi non l'avesse ancora letto), ma a un certo punto sono scoppiata a piangere e non la finivo più.

Appunto.. prova provata di ciò che affermavo prima.. :) (intendo sentimento, sentimento, sentimento e niente di più..)
 

isola74

Lonely member
Questa Des proprio non te la passo! perchè mai? non sarai tu ad essere condizionato dai tuoi soliti pregiudizi sul contemporaneo?

Mentre camminavamo Prabaker mi lanciava occhiate circospette.
"Allora, ti piace la nostra Bombay?"
"L'adoro", risposi. Era vero, la città mi sembrava meravigliosa. Accanto a romantici edifici inglesi dell'epoca del Raj svettavano moderni grattacieli ricoperti di vetrate a specchio. Catapecchie fatiscenti pencolavano sopra a sontuosi bazar colmi di frutta, verdura e sete preziose. Da ogni negozio e da ogni taxi di passaggio proveniva una musica diversa. I profumi erano deliziosi, inebrianti. E in vita mia non avevo mai visto tanti volti sorridenti come in quelle strade caotiche.
Ma soprattutto Bombay era libera, e comunicava una sensazione di libertà esilarante. Dovunque guardassi percepivo quello spirito di libertà, e mi accorsi di esserne contagiato nel profondo. Il moto di vergogna che avevo provato vedendo per la prima volta gli slum e i mendicanti si dissolse quando compresi che quegli uomini e quelle donne erano liberi. Nessuno cacciava i mendicanti dalle strade. Nessuno sfrattava gli abitanti degli slum. Per quanto penose fossero le loro esistenze, erano liberi di viverle negli stessi giardini e negli stessi viali dei ricchi e dei potenti. Erano liberi. La città era libera. L'amavo.




"Sui bus non c'è scritto dove vanno?" chiesi irritato dal ritardo.
"Sì, Lin. Vedi questo dice Aurangabad, e questo dice Ajanta, e questo dice Chalisgao, e questo dice..."
"Si, si. Allora... perchè dobbiamo chiedere a ogni autista dov'è diretto?"
"Oh! esclamò profondamente stupito per la domanda. "Perchè ogni scritta non è vera scritta".
"Come sarebbe a dire, Non è vera scritta?"
Si fermò, posò a terra i suoi bagagli e mi elargì un sorriso indulgente.
"Bene, Lin, vedi, alcuni dei compari autisti vanno in posti dove nessuno vuole andare. Piccoli posti, sono, con poca gente. Perciò mettono scritta per posto più popolare".
"Mi stai per caso dicendo che la scritta indica il nome di una grande città, dove vuole andare un sacco di gente, ma in realtà il bus va in un altro posto, dove nessuno vuole andare?"
"Giusto, Lin", disse radioso.
"E perchè?"
"Vedi, perchè quelli che vanno dall'autista, per andare in un posto popolare, bene, magari lui può convincerli ad andare in un posto non popolare. E' per affari, Lin. E' questione di affari".
"E' pazzesco", sbottai esasperato.
"Devi capire autisti, Lin" disse Prabaker con un gran sorriso. "Tu hai cuore molto grande in tuo corpo".

è da un anno che sono indecisa se comprarlo o meno...

il primo brano può affascinare ma il secondo non è una buona pubblicità, almeno per me
:?? i dubbi restano..........
 

pigreco

Mathematician Member
Secondo me ti sei tirata la zappa sui piedi cara Velmez :D La citazione in rosa è appunto un esempio della banalità che pervade il romanzo, filosofia spicciola da cioccolatino.. "Tu hai un cuore molto grande in tuo corpo" non si può sentire, dai! :D La si potrebbe leggere appunto in Twilight oppure in un romanzo di F.Volo o di Moccia!! :(
Io sono assolutamente basito dalla mole di commenti più che positivi riguardo questa "porcheria".. O io sono diventato pazzo o le persone sono di manica moooolto larga, ma molto. Io non sono pazzo, ergo.. ;)
Passi per chi in India c'è stato e s'è innamorato (non capisco come, però, passi), ma gli altri?? Commuovente? Cosa sta roba? Pagine e pagine di nulla, di fastidiose descrizioni, di noiosi accadimenti.. Non c'è un'idea che sia una, solo sentimento e sentimento e sentimento (e devo ammettere che quelle descrizioni particolareggiate sugli odori, le condizioni generali delle persone, le usanze non proprio "consone" a noi occidentali, non avvincono, anzi disgustano assai).. Che noia che barba.. E pensare che l'ha scritto un vero criminale, per di più ex tossicomane, che dovrebbe marcire in prigione, fa ancora più specie! :D Facciamogli fare pure i soldi a questo, mi raccomando.. Anzi speriamo scriva altri 300 libri, così tutti a comprarglieli in modo che lui possa fare una vecchiaia d'oro.. :(
Se questi sono i romanzi meravigliosi, allora il mondo va, decisamente, al contrario! :(
Ridatemi un nuovo Flaubert, vi prego, al rogo tutta questa robaccia contemporanea! :D
La gente ormai ha la mente obnubilata e legge poco (o tanto, il che è peggio perchè pesca sempre nel torbido), e male, ed io voglio scender dalla giostra perchè mi gira la testa.. ;) Sempre imho (sennò qualcuno poi magari s'offende)! :mrgreen:


Premessa: non ho letto il libro e nemmeno è nella mia lista dei desideri. Cosa vuol dire il fatto che l'autore è un criminale? Che si giudica un libro in base alla moralità di chi scrive? Allora gettiamo al rogo i libri di quell'antisemita di Celine, e già che ci siamo anche quelli di Grass. Se un romanzo è un'opera d'arte (parlo in generale) chi se ne frega chi l'ha scritto.

Quanto a descrizioni e sentimenti, quanti grandi classici dell'800 sono infarciti di descrizioni e sentimentalismi? Certo mi sembra che spesso la critica che fai ai libri sia quella di non avere "un'idea"; ma è necessario che ci sia un'idea geniale dietro ad un libro per essere considerato un gran libro? E se ci sono solo pagine di nulla ma capaci di toccare le persone dentro?

Scusa se te lo dico, ma temo che portata in questo modo agli eccessi la tua ristrettezza mentale nei confronti del nuovo raggiunga quasi quella di chi legge solo Volo o Moccia.
 

bouvard

Well-known member
Quanto a descrizioni e sentimenti, quanti grandi classici dell'800 sono infarciti di descrizioni e sentimentalismi? Certo mi sembra che spesso la critica che fai ai libri sia quella di non avere "un'idea"; ma è necessario che ci sia un'idea geniale dietro ad un libro per essere considerato un gran libro? E se ci sono solo pagine di nulla ma capaci di toccare le persone dentro?

Pagine di nulla capaci di toccare le persone dentro? Scusa ma mi sembra un pò difficile. Dietro un grande libro non ci dev'essere per forza un'idea Geniale, ma è indispensabile che ci siano delle idee.
 

velmez

Active member
Il fatto che un autore sia un criminale o un tossicomane non è inedito, anzi!
Per quanto riguarda frasi da cioccolatino e sentimentalismi come li chiami tu... bè, questa è l'india! il fatto che agli occidentali non piaccia non stupisce, e questo te lo dice una grande cinica!
Quel che mi stupisce è che tu ti sia fissato sull'ultima frase e non abbia invece colto l'ironia di tutto il brano...
la grande idea è l'incipit: il posto migliore per rifugiarsi per un ricercato: BOMBAY!
In ogni caso, non credo che ti farò cambiare idea, nè tu potrai far cambiare idea a me...
mi rendo conto che leggere questo libro a mente chiusa e senza avere idea di cosa sia l'india possa portare ai tuoi risultati...
Io posso dire che sia uno dei pochi libri autentici che abbia mai letto!
 

pigreco

Mathematician Member
Pagine di nulla capaci di toccare le persone dentro? Scusa ma mi sembra un pò difficile. Dietro un grande libro non ci dev'essere per forza un'idea Geniale, ma è indispensabile che ci siano delle idee.

Faccio un esempio. Un libro che narra le vicende di una famiglia reale, di tutti i giorni, una famiglia che potrebbe essere la nostra, con le stesse problematiche, dinamiche che riconosciamo. Un libro che pur non raccontando nulla di trascendentale ci tocca dentro, sembra che stia dicendo qualcosa a noi. Un po' come i film realisti o neorealisti, che ci fanno star male perchè raccontano la nostra storia, quella storia che spesso noi non vogliamo vedere e allora ci rifugiamo nella letteratura o nel cinema alla ricerca di grandi idee che ci facciano evadere da una realtà che evidentemente non ci è gradita. Ecco cosa volevo dire con quella frase.
 

Giada Bensi

New member
Appunto.. prova provata di ciò che affermavo prima.. :) (intendo sentimento, sentimento, sentimento e niente di più..)

Credo che tutto stia nel motivo (che per ciascuno di noi sarà diverso) per il quale leggiamo, e soprattutto per cui siamo portati a dire che è un libro ci è piaciuto o meno.
Io leggo perchè ho voglia di fermarmi ad ogni frase e riflettere su quel che ha scritto l'autore, o l'autrice (Memorie di Adriano)... perchè ho voglia di girare le pagine col fiato corto perchè sono ansiosa di sapere cosa succederà in seguito (I pilastri della terra).... perchè cerco un libro che riesca ad entrarmi dentro (Delitto e Castigo), o che mi catapulti in un paese completamente diverso dal mio e mi faccia sentire a casa (Memorie di una Geisha)... che mi faccia ridere con la sua ironia (La versione di Barney), o sorridere per le disavventure del protagonista (Il Candido)... infine, leggo perchè spero di trovare ancora un romanzo che mi faccia emozionare a tal punto da farmi piangere (Shantaram).
Quando leggi e ti sembra di riuscire a sentire le parole di Prabaker... quando alzi gli occhi e te lo vedi lì, davanti, il tuo piccolo ometto indiano.... quando prosegui la lettura e scopri che i bambini (centinaia di bambini) vengono venduti dalle famiglie con la speranza di poter garantire loro un futuro migliore e d'un tratto pensi che fino ad allora non avevi capito proprio un bel niente, beh, a quel punto vuol dire che non si è trattato solo di sentimento, ma è un qualcosa che ti ha arricchito l'anima.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
se la mole di lavoro me lo consentisse, direi la mia...
spero di poterlo fare quanto prima! :wink:

PS bella discussione!!!
 

Dory

Reef Member
Sì, però vorrei mettere i puntini sulle i e i tempi verbali giusti:
Roberts era "un criminale", ma non lo è più, e ha scontato la sua pena più che a sufficienza.

Vorrei fare una domanda a Des: hai letto il libro fino alla fine?
 

Dory

Reef Member
Aggiungo due cose per ricollegarmi al commento di Des:

uno, che trovo Flaubert di una noia mortale :mrgreen:;

due, che non bisogna dimenticare che questa è un'autobiografia e che Prabaker è una persona vera. La frase su citata, estrapolata dal contesto potrebbe anche essere "da cioccolatino", ma una persona reale non parla come un personaggio di Shakespeare.
Non credo che si possa associare nemmeno lontanamente la personalità, profondità e coraggio di Prabaker a nessun insulso personaggio dei libri di Moccia, ma neppure all'irritante Emma Bovary, lagnosa, inetta, sempre concentrata solo su se stessa e totalmente indifferente verso la propria stessa figlia. Madame Bovary sarà pure un capolavoro della letteratura, ma a me non ha lasciato nulla se non una grande irritazione cutanea :mrgreen:
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Quando leggi e ti sembra di riuscire a sentire le parole di Prabaker... quando alzi gli occhi e te lo vedi lì, davanti, il tuo piccolo ometto indiano.... quando prosegui la lettura e scopri che i bambini (centinaia di bambini) vengono venduti dalle famiglie con la speranza di poter garantire loro un futuro migliore e d'un tratto pensi che fino ad allora non avevi capito proprio un bel niente, beh, a quel punto vuol dire che non si è trattato solo di sentimento, ma è un qualcosa che ti ha arricchito l'anima.

Specifico che parlo per me :mrgreen: Credo che sia anche questione di "cosa" a una persona interessi.. Sarò cinico, però leggere di com'è la situazione in Medio Oriente, o di bambini venduti mi interessa 0! Non mi suscita alcuna sensazione e soprattutto NON mi commuove, anzi, mi irrita, perchè, sbaglierò, ma lo vedo come "mezzuccio" per vendere copie facendo facile leva sull'emotività del lettore (medesimo discorso che già avevo fatto per Foer e l'11 settembre). Visto che io non sono sciocco e queste cose le percepisco, non ci cado e m'infastidisco.. Stessa cose dicasi per i lbracci insulsi di Hosseini. Non ricodo chi mi imputava "chiusura" mentale; beh, sarò libero di disprezzare l'India? Sarò libero di affermare che m'han disgustato le descrizioni e narrato di questo romanzo? Come c'è gente che dice esser un capolavoro, io affermo l'opposto e non per questo devo esser accusato di "chiusura" mentale.

Per quanto riguarda il criminale: è uno dei fattori che concorrono per la valutazione dell'opera. Molti di voi (io non ho mai detto nulla a riguardo) disprezzano, ad esempio "100 colpi di spazzola" solo perchè sanno chi è Melissa P., fosse di un anonimo magari nessuno avrebbe detto niente!! Comunque mi sono limitato ad esprimere un dato oggettivo: l'autore è un criminale e in questo esatto momento dovrebbe essere in un carcere di massima sicurezza a scontare una pena (ergastolo e qualcosa che ci va molto vicino, se non ricordo male), non in giro a godersi i soldi guadagnati, e questo è incontrovertibile! Certo, pure Lovecraft era antisemita e Vance misogino, eppure a me piacciono molto; ma il punto è che questi mica sono criminali conclamati!
E così funziona ogni cosa in Italia: "50 sfumature" è un libraccio pornografico? "Ma io non lo leggo", oppure "L'ho letto per cuirosità!", intanto è da 2 mesi in testa alle classifiche di vendita in Italia!! Che diavolo, se nessuno lo legge, chi ha comprato quelle migliaia di copie?? Io no di certo! Questo per dire che è sempre e solo questione di coerenza!! :mrgreen:


Per risponder a pigreco: non ti sbagliare, il sentimento nel "grande classico", non è trattato un tanto al kilo come in questi pseudo-romanzi! :) Per quanto non ami, eminentemente in certi passaggi, la Austen, la sua raffinatezza, il suo punto di vista e modi di esporre i rapporti sentimentali nei suoi libri è impareggiabile! Quelli presenti in Shantaram sono da romanzo rosa di bassa lega, costruiti a tavolino per produrre l'effetto lacrima (lo stesso procedimento attuato nella metà dei romanzi che escono oggi!!), suvvia, come si può caderci??? Un romanzo dovrebbe esser costruito attorno ad "un'idea", qui non c'è.. ;)
Ripeto, può piacere a chi ama l'India ed a chi è incline alla lacrima facile, non ad un lettore esigente ed onusto di letture ;)


PS: scusate gli errori e le dimenticanze, ho battuto in frettissima ;)
 

velmez

Active member
Specifico che parlo per me :mrgreen: Credo che sia anche questione di "cosa" a una persona interessi.. Sarò cinico, però leggere di com'è la situazione in Medio Oriente, o di bambini venduti mi interessa 0! Non mi suscita alcuna sensazione e soprattutto NON mi commuove, anzi, mi irrita, perchè, sbaglierò, ma lo vedo come "mezzuccio" per vendere copie facendo facile leva sull'emotività del lettore (medesimo discorso che già avevo fatto per Foer e l'11 settembre). Visto che io non sono sciocco e queste cose le percepisco, non ci cado e m'infastidisco.. Stessa cose dicasi per i lbracci insulsi di Hosseini. Non ricodo chi mi imputava "chiusura" mentale; beh, sarò libero di disprezzare l'India? Sarò libero di affermare che m'han disgustato le descrizioni e narrato di questo romanzo? Come c'è gente che dice esser un capolavoro, io affermo l'opposto e non per questo devo esser accusato di "chiusura" mentale.

Per quanto riguarda il criminale: è uno dei fattori che concorrono per la valutazione dell'opera. Molti di voi (io non ho mai detto nulla a riguardo) disprezzano, ad esempio "100 colpi di spazzola" solo perchè sanno chi è Melissa P., fosse di un anonimo magari nessuno avrebbe detto niente!! Comunque mi sono limitato ad esprimere un dato oggettivo: l'autore è un criminale e in questo esatto momento dovrebbe essere in un carcere di massima sicurezza a scontare una pena (ergastolo e qualcosa che ci va molto vicino, se non ricordo male), non in giro a godersi i soldi guadagnati, e questo è incontrovertibile! Certo, pure Lovecraft era antisemita e Vance misogino, eppure a me piacciono molto; ma il punto è che questi mica sono criminali conclamati!
E così funziona ogni cosa in Italia: "50 sfumature" è un libraccio pornografico? "Ma io non lo leggo", oppure "L'ho letto per cuirosità!", intanto è da 2 mesi in testa alle classifiche di vendita in Italia!! Che diavolo, se nessuno lo legge, chi ha comprato quelle migliaia di copie?? Io no di certo! Questo per dire che è sempre e solo questione di coerenza!! :mrgreen:


Per risponder a pigreco: non ti sbagliare, il sentimento nel "grande classico", non è trattato un tanto al kilo come in questi pseudo-romanzi! :) Per quanto non ami, eminentemente in certi passaggi, la Austen, la sua raffinatezza, il suo punto di vista e modi di esporre i rapporti sentimentali nei suoi libri è impareggiabile! Quelli presenti in Shantaram sono da romanzo rosa di bassa lega, costruiti a tavolino per produrre l'effetto lacrima (lo stesso procedimento attuato nella metà dei romanzi che escono oggi!!), suvvia, come si può caderci??? Un romanzo dovrebbe esser costruito attorno ad "un'idea", qui non c'è.. ;)
Ripeto, può piacere a chi ama l'India ed a chi è incline alla lacrima facile, non ad un lettore esigente ed onusto di letture ;)


PS: scusate gli errori e le dimenticanze, ho battuto in frettissima ;)

Guarda che io sono più cinica di te, ma non capisco cosa c'entri? quello che vorrei farti capire è che tu disprezzi senza conoscere: l'India è profondamente irrazionale e allo stesso tempo spontaneamente sentimentale! Ma non è gente che si fa scrupoli: trovano sempre un modo per cavarsela anche se spesso non convenzionale! Loro non sono certo lì a piangere per impietosirti! Gli indiani sono il popolo più felice che abbia mai conosciuto! Prabaker è l'impersonificazione del'indiano medio, il modo di parlare e di pensare degli indiani è proprio quello! è non è una pianificazione a tavolino. Ti ripeto qui parli da misconoscente e non puoi giudicare!

Non capisco proprio cosa c'entrino libri come 100 colpi di spazzola (che tra l'altro ho letto prima di sapere chi fosse Melissa P e mi ha fatto schifo comunque!), 50 sfumature di grigio o roba simile!

Shantaram è autentico, spontaneo e ricco di emozioni. I personaggi sono ben delineati e le descrizioni vivide! Sicuramente la storia ha dell'inverosimile: non vedo come questo possa oltraggiare un romanzo, anche se sono propensa a credere che in India tutto sia possibile...

Per finire Roberts era in un carcere di massima sicurezza per aver fatto rapine a mano armata: è stato arrestato a 26 anni e avrebbe dovuto scontare una pena di 19 anni.
E' evaso, si è nascosto a Bombay per un po': Nel 90 è stato ricatturato a Francoforte, rimandato in Australia dove ha scontato la sua pena. Durante l'incarcerazione ha scritto Shantaram. Il libro è stato pubblicato dopo la sua scarcerazione alla terza ristesura, perchè in carcere sono riusciti a distruggergli le prime due, nel 2003.
Direi che la sua pena l'ha scontata! cos'è vuoi condannare tutti alla sedia elettrica?
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Guarda che io sono più cinica di te, ma non capisco cosa c'entri? quello che vorrei farti capire è che tu disprezzi senza conoscere: l'India è profondamente irrazionale e allo stesso tempo spontaneamente sentimentale! Ma non è gente che si fa scrupoli: trovano sempre un modo per cavarsela anche se spesso non convenzionale! Loro non sono certo lì a piangere per impietosirti! Gli indiani sono il popolo più felice che abbia mai conosciuto! Prabaker è l'impersonificazione del'indiano medio, il modo di parlare e di pensare degli indiani è proprio quello! è non è una pianificazione a tavolino. Ti ripeto qui parli da misconoscente e non puoi giudicare!

Shantaram è autentico, spontaneo e ricco di emozioni. I personaggi sono ben delineati e le descrizioni vivide! Sicuramente la storia ha dell'inverosimile: non vedo come questo possa oltraggiare un romanzo, anche se sono propensa a credere che in India tutto sia possibile...

Ma forse io non scrivo in italiano????? Il mio commento era riferito a quanto scritto nel libro, che c'entra in non conoscer l'India, ecc??!! Il romanzo è scritto in quella maniera che dicevo prima, furba, in modo da strappare lacrime e facili (come se nota da chi ribatte) consensi, tutto qui..

La mia considerazione personale sull'India (come ho specificato all'inizio del mio post precedente) - potrò averne una, mi è permesso o devo chiedere a qualcuno? - è pessima, ma è la mia e rivendico il diritto ad esporla come meglio mi piace/pare..
Non mi aggrada tu dica "tu non puoi giudicare", io giudico l'India come mi pare, se permetti..

Per me "Shantaram" è un romanzo, pessimo, ruffiano, di basso contenuto, di interesse nullo e scritto coi piedi; costruito a tavolino per un certo tipo di lettore poco esigente, tutto qui..
A me non va solo che si faccia passare robaccia per un capolavoro, non è così! :) "L'educazione sentimentale" (giusto per citare Flaubert che qualcuno prima denigrava) è un capolavoro, questo è spazzatura.. Chi dice il contrario sa d'esser mendace ma non lo vuole ammettere..


Rispondendo a Dory: purtroppo si e aggiungo: che sofferenza immane (come una tortura, non finiva mai :D ), tra le cose peggiori lette (e per far peggio di certa roba, "Il codice da Vinci" per ex, ce ne vuole.. :D :) )
 
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