ottos
New member
so che non dovrei ma non resisto.
cerco sempre di rispondere a quesiti di questa natura ma, puntualmente mi areno in questo ragionamento.
inizio pensando alla questione: Da che cosa dipende l'adozione di un sistema di riferimento?
se discutessimo, come mi pare, di esseri umani le cause potrebbero essere varie.
potrebbero essere di natura antropologica, culturale,sociale, chimica.
da qualunque di questi punti di vista guardassimo la questione tutti sarebbero ineluttabilmente di natura empirica quindi fallaci quindi limitati nel tempo.( il nostro spazio tempo)
questo perché la conoscenza umana si base su un grosso equivoco.
quando si sia voluti partire come fondamento per creare per esempio una dottrina filosofica alcuni posero come primo mattone dio, altri il pensiero. ecc. ecc. il punto di partenza fu sempre ostico per tutti.
la verità è che l'uomo non sa cosa sono le cose ma ciò che esse non sono.
io mi immagino la nostra non conoscenza come un grosso cono, la cui parte più larga è rivolta verso il "soggetto" (l'uomo) e quella che man mano si stringe verso " l'oggetto", per esempio un cane. nel cono lontane dall' "oggetto" ci sono le cose che meno sono simili al cane. il ragionamento si evolve così: non è un comodino, non è un una pianta, non è un uomo, non è una gallina, non è una gatto. fino a quando si arriva ad un insieme di informazioni che attorniano l' "oggetto" come un' aura che non ci dice che cosa è l'oggetto ma è solo l'insieme delle cose che esso non è. questa è secondo me la condizione umana. la conoscenza umana non esiste. ( non mandatemi via dal forum ):OO
cerco sempre di rispondere a quesiti di questa natura ma, puntualmente mi areno in questo ragionamento.
inizio pensando alla questione: Da che cosa dipende l'adozione di un sistema di riferimento?
se discutessimo, come mi pare, di esseri umani le cause potrebbero essere varie.
potrebbero essere di natura antropologica, culturale,sociale, chimica.
da qualunque di questi punti di vista guardassimo la questione tutti sarebbero ineluttabilmente di natura empirica quindi fallaci quindi limitati nel tempo.( il nostro spazio tempo)
questo perché la conoscenza umana si base su un grosso equivoco.
quando si sia voluti partire come fondamento per creare per esempio una dottrina filosofica alcuni posero come primo mattone dio, altri il pensiero. ecc. ecc. il punto di partenza fu sempre ostico per tutti.
la verità è che l'uomo non sa cosa sono le cose ma ciò che esse non sono.
io mi immagino la nostra non conoscenza come un grosso cono, la cui parte più larga è rivolta verso il "soggetto" (l'uomo) e quella che man mano si stringe verso " l'oggetto", per esempio un cane. nel cono lontane dall' "oggetto" ci sono le cose che meno sono simili al cane. il ragionamento si evolve così: non è un comodino, non è un una pianta, non è un uomo, non è una gallina, non è una gatto. fino a quando si arriva ad un insieme di informazioni che attorniano l' "oggetto" come un' aura che non ci dice che cosa è l'oggetto ma è solo l'insieme delle cose che esso non è. questa è secondo me la condizione umana. la conoscenza umana non esiste. ( non mandatemi via dal forum ):OO