King, Stephen - Il Miglio Verde

scusate se riporto in alto la discussione, ma vorrei comunicare una curiosità che non tutti sanno...
questa storia, venne pubblicata sotto forma di serie, e fu pubblicata mentre era ancora in produzione... king non conosceva la fine (o perlomeno non l'aveva ancora scritta) mentre ne pubblicava la prima parte!
uscì inizialmente diviso in sei libricini, e li compravo in edicola man mano che venivano pubblicati... questa chicca fa parte della mia collezione kinghiana

http://img60.imageshack.us/my.php?image=mvlr9.jpg

io li prendevo alla biblioteca comunale...poi trovai il volume unico e finii di leggere la storia su quello!
 

jaia

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Stupendi, sia il libro che il film.......Ho pianto tanto con entrambi....E la scena della morte del detenuto? Mamma mia.....Sono rimasta 5 minuti con la bocca spalancata.....nn ce la facevo più.........e John Coffee....Che tenerezza......Consigliatissimi tutti e due!!!!!!
Di King ho provato a leggere Cose preziose, ma non sono riuscita a finirlo....E IT....Quello ancora mi spaventa.....come da piccola!!!:)
 

Lauretta

Moderator
E' l'unico libro che ho letto di Stephen King...ho tenta di leggere "Le notti di Salem", ma senza successo...però questo mi è piaciuto, anche se devo dire che forser se non avessi visto prima il film non l'avrei mai letto. Lodi quindi anche al film.
 

mandri

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Non mi sono mai emozionato tanto a leggere un libro: è la prima volta che un libro riesce a farmi scappare qualche lacrimuccia.
La scena della guarigione del tumore è un qualcosa di indescrivibile: toccante, emozionante...
Mi dispiace solo non essermelo gustato a causa degli esami.
 

BillyBobSugar

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Libro veramente stupendo, come molti diciamo che ho avuto "sfortuna" nel vedere prima il film. Sono rimasto in ogni caso soddisfatto da entrambi, il libro è veramente toccante.
Complimenti al King
 

Mora81

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Libro bello, l'ho letto un pò di tempo fà comunque da consigliare!
 

tiki

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Io non ho visto il film ma ho finito proprio ieri di leggere il libro. Me ne avevano parlato bene e ora capisco il perchè! Davvero una bella storia, quasi sembra di conoscere di persona Paul Edgecombe. La parte migliore, secondo me, è quella in cui si racconta della morte della moglie Janice (spero d poterlo dire senza rovinare la fine a nessuno!), sopratutto perchè parla del dolore per la mancanza delle persone a lui care che sono morte ma lui è sopravvissuto. Bella la frase finale in cui dice che "certe volte il miglio verde è così lungo", come per dire che noi desideriamo tanto l'eternità ma, dopotutto, non è necessariamente una cosa positiva, per lo meno io vi ho trovato questo significato.
 

Josephine March

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il film è senz'altro ben realizzato, buona anche la fotografia... Forse l'ho visto troppe volte.. Decisamente sì. :SISI
Il libro l'ho divorato... Bellissimo
 

Lexxya

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Ho letto il libro quando è uscito a puntate e ho avuto modo di rodermi nell'attesa tra un'uscita e l'altra.

Devo dire che il fatto che fosse a puntate per me ha contato molto, perchè poi quando ho riletto l'edizione "unica" non mi è piaciuto nello stesso modo. La storia è bellissima, ma il dover aspettare l'ha resa anche più emozionante.
 

sammy

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E' difficile trovare parole per commentare questo libro.
Avevo visto il film, tanti anni fa, pertanto sapevo già come sarebbe andata a finire (sempre x questo motivo, la fantasia ha lavorato meno del solito, perchè Paul nella mia mente non poteva che avere il viso e la voce di Tom Hanks)
Nonostante questo, mi sono emozionata come non mai … era da un pezzo che non mi commuovevo (con tanto di lacrime) per un libro. Mi sono ritrovata a trattenere il respiro in diversi punti, quasi senza accorgermene; ho desiderato avere la possibilità di confortare quel povero “ragazzone” di John Coffey (come il caffè ma scritto in modo diverso), ho vissuto la stessa angoscia di Paul nell'affrontare l'inevitabile svolgimento delle cose.
E' facile intuire come, in origine, il romanzo fosse stato pubblicato in uscite differenti; all'inizio di ogni parte, infatti, ci sono varie ripetizioni, quasi dei brevi riassunti di quanto successo nelle precedenti pagine. La cosa però non è affatto fastidiosa.
Un romanzo struggente, drammaticamente stupendo!
 

Apokalypse

Apokalypse
Non mi è piaciuto né il libro né il film. Sembra essere una scelta editoriale per allargare ulteriormente il pubblico pagante dello scrittore e farlo rinascere a vita letteraria più popolare e meno di nicchia. Sinceramente mi ha deluso, ed anche se, in seguito, mi è capitato di vedere nuovamente il film e apprezzarne alcuni personaggi e scene, in via generale non ho mutato opinione.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Confinato nella gabbia dorata di una bella casa di riposo, l’ultracentenario Paul Edgecombe scrive le sue memorie relative a quanto accadde nel penitenziario di Cold Mountain nel 1932. Paul era, all’epoca dei fatti, sovrintendente capo del blocco E, il braccio della morte, quello in cui sostano i condannati alla pena capitale, in attesa di sedersi sulla terribile sedia elettrica soprannominata dalla squadra di Paul “Old sparky”, la vecchia scintillante. Paul e i suoi avevano il compito di sorvegliare i detenuti, mantenerli calmi, attendere alle loro richieste ed eseguire materialmente la sentenza di morte.
Nel 1932 furono ospiti del miglio, tra gli altri, alcuni condannati del tutto particolari e, a loro modo, speciali: Eduard Delacroix, un francese piccolo e arzillo che si affezionò al Signor Gingles, un topolino dalle attitudini insolite e singolari; Billy “the kid” Warton, un giovane attaccabrighe, con nulla da perdere e molte idee balorde in testa; e soprattutto John Coffey, un gigante nero con poteri molto speciali. John è al miglio perché è accusato di aver violentato ed ucciso due bambine, ma ben presto dimostra di saper guarire gli altri, di essere in grado di “aiutarli” come dice lui. In tanti al miglio si chiedono come una stessa persona possa racchiudere in sé tanto bene e tanto male e il primo fra i suoi sostenitori è proprio Paul che comincia ad interessarsi davvero al suo caso. Quello che scoprirà sarà sconvolgente, ma altrettanto duro sarà scoprire che ben poco si può fare per questo gigante buono che tanto ha fatto per gli altri e che sembra covare in sé tutti i mali del mondo.
Il racconto, concepito dapprima come un romanzo a puntate e poi riunito in un unico volume, è narrato in prima persona dall’ormai vecchio Paul che rivive per e con noi la quotidianità del miglio, fra colleghi coraggiosi, amici veri e mele marce che rischiano di rompere i difficili equilibri di un braccio della morte. Paul ci accompagna in un viaggio tra il passato ed il presente che ci mostra tutti i segni, importanti e visibili, che quell’anno al miglio verde con John e gli altri ha lasciato su di lui e sugli altri protagonisti di questa storia straziante e bellissima.
Avevo deciso di leggere questo libro per superare una paura: mi era capitato di vedere la trasposizione cinematografica qualche anno fa e una scena, in particolare, mi aveva spaventata al punto di non voler più sentir nominare il miglio verde. Pochi giorni fa, però, ho avvertito che ero pronta e che era venuto il momento di superare questa paura. Beh, non posso far altro che dirmi “menomale!”: ho scoperto un piccolo gioiello. Sono tante le emozioni racchiuse in questo libro; sono pagine che fanno sorridere e commuovere, rabbrividire ed indignare, ma che non possono assolutamente lasciare indifferenti.
Un libro bellissimo che ho divorato e che vi consiglio senza se e senza ma, anche se non siete appassionati lettori di King. “Il miglio verde”, infatti, è diverso dagli altri libri di questo autore: meno “pesante”, meno particolareggiato, ma molto intenso. Meno spazio alle descrizioni di luoghi e molto di più alle emozioni… consigliatissimo a tutti.
 
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