Tabucchi, Antonio - Sostiene Pereira

darida

Well-known member
non mi verrebbe mai in mente di fare una crociata contro tabucchi di cui stimo il valore intellettuale e a cui non si possono che riconoscere grandi meriti come quello di aver riscoperto uno dei più grandi poeti della storia...ma questo libro è, diciamo così, "liberamente ispirato" da un altro libro italiano, molto più completo...mi riferisco a Fontamara di Ignazio Silone. Chi li ha letti entrambi sa a cosa sto alludendo

davvero?...Ora mi "tocca" leggere anche Fontamara :)
 

Apart

New member
La deriva del Portogallo, ormai avvinghiato nella morsa della dittatura salazarista, è lo specchio di una deriva più grande: quella dell'uomo. Pereira, un nostalgico del passato, è, in questo libro, il portavoce di una professione, quella del giornalista, ma anche di una civiltà, quella portoghese, che assiste quasi inerme al naufragio. Ma ecco che alcuni incontri, e alcuni fatti tragici, si riveleranno fondamentali ad una presa di coscienza del protagonista, e a farne emergere la parte più profonda, quell'io egemone che va lasciato libero di prevalere sulla confederazione di anime, perchè più spinge verso fuori, che vuole la ribellione e che porterà, alla fine, al tanto atteso riscatto umano. "Sostiene Pereira" è un bellissimo libro, il primo che leggo di Tabucchi - e di certo non sarà l'ultimo -. Ho trovato emozionanti le descrizioni dei luoghi: ho avuto la sensazione di trovarmi al posto di Pereira: ho immaginato la sua piccola casa; la redazione della pagina culturale del Lisboa; il Cafè Orquìdea. Immerso nel caldo dell'estate portoghese, carezzato dal venticello fresco dell'Altantico, ho potuto sentire il mare e ho visto crescere la voglia di libertà.
 
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Minerva6

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Devo confessare che ho questo libro a casa da diversi anni,ma avendo visto già il film,non mi decido mai ad iniziarlo.E sono cosciente di perdermi molto,perchè sono convinta che se il film mi è piaciuto parecchio ed è piaciuto anche a chi l'ha letto (è raro che la trasposizione cinematografica sia all'altezza del romanzo),mi delizierà ancora di più leggerlo.
 

Apart

New member
Devo confessare che ho questo libro a casa da diversi anni,ma avendo visto già il film,non mi decido mai ad iniziarlo.E sono cosciente di perdermi molto,perchè sono convinta che se il film mi è piaciuto parecchio ed è piaciuto anche a chi l'ha letto (è raro che la trasposizione cinematografica sia all'altezza del romanzo),mi delizierà ancora di più leggerlo.

Guarda, ti bastano un paio di giorni per leggerlo, forse anche meno. Pensa che nella mia collezione dei classici del '900 era uno di quelli che non mi ha mai suscitato particolare interesse. Giorni fa, alla ricerca di un buon libro da leggere, me lo sono ritrovato in mano e ho cominciato a leggerlo.
 

skitty

Cat Member
Ringrazio del consiglio di lettura, l'ho letto tutto d'un fiato e mi è piaciuto moltissimo!

Lo stile di scrittura è molto particolare, ed ha la caratteristica di collegare in un ritmo continuo e serrato le pagine, tanto che ci si sente spinti a proseguire subito di capitolo in capitolo per vedere cosa accade. La punteggiatura è strana: molto presente in generale, infatti predominano frasi molto brevi e didascaliche; assente invece per quanto riguarda i dialoghi, le cui battute sono scritte l'una di fila all'altra. Inoltre in ogni pagina viene ripetuta la locuzione “sostiene Pereira”, che stranamente non infastidisce affatto la lettura. Nonostante queste peculiarità, il testo risulta estremamente scorrevole.

Il protagonista è un uomo davvero singolare, che riunisce in sé una forza ammirevole e al tempo stesso ingenuità e sensibilità estreme. Dice quello che pensa, e agisce secondo ciò che gli sembra buono e giusto, con assoluta naturalezza, senza quasi ponderare le conseguenze ed i rischi che ne possano derivare.
Carina l'immagine di Pereira che infila il ritratto della moglie in valigia, ma rivolto verso l'alto in modo che respiri bene.

Mi è piaciuta la teoria filosofica secondo cui la nostra anima non sarebbe una e unica, bensì una confraternita di anime, che via via nel corso della vita prendono il sopravvento l'una sull'altra, caratterizzando i nostri comportamenti.

Commovente anche la nota finale dell'autore, che descrive come il personaggio lo abbia visitato per molte notti, con la richiesta di essere raccontato.
Voto: 5.

“La filosofia sembra che si occupi solo delle verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità.”
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Mi avete fatto venire voglia di leggerlo.L'ho cominciato ieri :YY.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Finito ieri sera.Come previsto,l'ho trovato davvero splendido :ad:.
D'altronde,dopo averne già apprezzato la trasposizione cinematografica (che non sempre rende in maniera fedele la trama del romanzo) immaginavo che ne avrei tratto godimento.
La vicenda narrata è di quelle che preferisco,in cui si può trovare il riferimento alla storia,le riflessioni dei protagonisti e una scrittura fluida e scorrevole.
Pereira è un personaggio indimenticabile che,attraverso la sua presa di coscienza del presente,riesce a superare l'attaccamento al passato,cercando di proiettarsi nel futuro,anche se è incerto,non solo per lui,ma per il mondo intero a causa della guerra imminente.
Con la sua scelta finale di pubblicare l'articolo,si rende conto che non si può restare "indifferenti" (come diceva Gramsci) di fronte a ciò che succede intorno a noi.Spesso è difficile trovare il coraggio per ribellarsi,ma se si ritiene di essere nel giusto e di aver subito o assistito ad un'azione minacciosa e mortale,è bene farlo sapere a tutti,per smuovere le coscienze.
I riferimenti filosofici alla molteplicità dell'anima sono chiari e facilmente assimilabili dal lettore e portano con loro altre riflessioni sul concetto dell'io egemone.
 

nitina

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inutili i commenti

Che dire?!
divorato.
piaciuto è riduttivo. Mi ha arricchito lo spirito, davvero! Tabucchi scrive facendoti sentire l'anima del protagonista. Mi sentivo agitata, mi veniva l'ansia quando Pereira era alle prese con le telefonate di Marta, di Monteiro Rossi... Mi arrabbiavo quando la portinaia lo spiava e s'impicciava e m'intenerivo quando parlava con il ritratto della moglie.
Un giornalista addetto alla gestione della pagina culturale del suo giornale, che non conosce quello che succede nel mondo attorno a lui. In una Lisbona della II guerra mondiale... quando Franco aveva la Spagna sotto di lui, Mussolini gestiva l'Italia e i Tedeschi continuavano ad avanzare...
La Resistenza si allargava e i giovani idealisti cambiavano identità e smerciavano passaporti falsi.
Pereira ne sta fuori, lui non s'interessa di politica, ma di letteratura. Letteratura dell'Ottocento.
Un direttore invischiato nella melassa franchista, un parroco a cui confessare la propria possibile eresia della miscredenza nella resurrezione della carne, un cameriere da cui estrapolare le ultime notizie dal mondo, un medico amico e consigliere e una moglie morta... la vita in una vita di ricordi.
La confederazione d'anime e i necrologi da cestinare che vengono puntualmente conservati nella cartelletta specifica.
Pereira mi ha conquistato. Mi sono affezionata.
Assolutamente geniale!
:YY
 

happytelefilm

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Se conoscessi la musica comporrei una sonata per questo stupendo libro.
Non sono brava ad usare i termini tecnici giusti però voglio ugualmente cercare di descrivervela.
E' una musica che inizia lenta, con note basse e prolungate e pause, suona un solo strumento, un pianoforte. Poi, mano a mano, il ritmo si fa più cadenzato, le note si abbreviano e così pure le pause, si aggiungono strumenti, trombe e violoncelli e flauti, finché non suona tutta l'orchestra intera. Il ritmo diventa serratissimo, le note sono alte, e poi, sul finale, rimane solo un violino, e la musica cessa di botto.

mi piace :D in effetti il libro è proprio così... bello.
 

Holly Golightly

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Mi è piaciuto molto, anche se non mi ha colpita particolarmente (credo, però, sia un mio limite), probabilmente perché Pereira non mi ha fatto simpatia all'inizio del libro, anche se poi, continuando, devo dire che l'ho apprezzato molto come personaggio. Forse un po' troppo condensato, un centinaio di pagine in più non mi sarebbero dispiaciute.
Molto bello il finale, molto bello l'italiano di Tabucchi, semplice, limpido e chiaro, una prosa veramente gradevole che a pochi italiani contemporanei ormai riesce. E mi sto ancora chiedendo con chi stia dialogando Pereira. In che tribunale è imputato? Mi è piaciuto molto quello che è scritto sul retro della copertina, la frase di Giorgio Bertone, che sia il tribunale del testo letterario. Personalmente, credo che il tribunale di Pereira sia Pereira stesso. Intanto un 4/5 se lo merita :D
 

dany-nyd

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Mi è piaciuto molto! Ben costruito a livello di contenuto e a livello stilistico, capace di catturare l'attenzione del lettore avvolgendolo in un crescendo di tensione e di emozioni.
Oltre ad offrirci uno spaccato storico estremamente realistico e di valore, l'autore ci regala un viaggio indimenticabile all'interno della coscienza umana, destinato a farci riflettere e a rimanere impresso nella memoria.
 

Kylix

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Il dottor Pereira è un bellissimo personaggio, un "apolitico che si ritrova a dover affrontare un incombente nuovo io egemone". Così, un giornalista grasso, cattolico e nostalgico, si sente toccato dagli avvenimenti del '38, durante la dittatura salazarista, e si ritrova ad aiutare due giovani senza saperne spiegare la ragione. Il Portogallo fa da sfondo alle vicende di Pereira, con cui Tabucchi evidenzia l'importanza della libertà d'informazione, imprescindibile, con una scrittura fluida e piacevole. Mi è piaciuto molto.
 

Nefertari

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Mi è piaciuto molto questo libro anche se ho apprezzato più la seconda parte che la prima. Molto bello e ben descritto il cambiamento di Pereira e poi la pubblicazione finale è fantastica!!!!
 
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