Ma ciò che mi irrita maggiormente sono i frequenti salti da un avvenimento ad un altro, nel tentativo di descrivere situazioni parallele, apparentemente slegate, che troveranno un filo conduttore solo alla fine del libro, quando ormai è troppo tardi per capirci qualcosa. :??
Non proprio secondo me; è stato più moderato. Mette sì in scena tanti personaggi, ma se ben ricordo legandoli ben presto alla vicenda. Per esempio del “romanzo nel romanzo” su Gesù mi pare dica subito che è l'opera del Maestro. Insomma non va avanti a lungo su un nuovo personaggio senza inserirlo nell'insieme della storia.Bulgakov ha scritto Il Maestro e Margherita a questo modo
Elenco ciò che di solito mi distrae dalla lettura:
- L'introduzione scritta da un altro autore.
- Dieci pagine di biografia iniziale.
- Mancanza di suddivisione in capitoli.
- Descrizioni troppo lunghe.:MM
Tutto un certo qual filone postmoderno è caratterizzato da questa "tendenza" compositiva. Poi ci sarebbero anche Gide, Proust, Mann, Mishima, Browning e tanti altri (mi vien quasi da dire: Omero e i grandi tragici).Penso che dipenda da com'è usata questa tecnica. Bulgakov ha scritto Il Maestro e Margherita a questo modo, e direi che è tutt'altro che irritante. Anche Raymond Chandler ha usato questo stratagemma con un certo successo. Ovvio, dipende molto dal talento dell'autore.
quoto e sottoscrivo.Io non capisco certa avversione per le descrizioni lunghe.
E' ovvio che, come ogni altro elemento, devono stare al posto giusto; se leggo un romanzetto breve e dall'azione rapida e trovo una descrizione chilometrica, sarò infastidito.
Ma se uno legge un libro bello corposo, magari da un migliaio di pagine, dal ritmo lento e riflessivo, le descrizioni fanno parte dell'insieme.
Io ho sentito addirittura criticare Tolkien per le descrizioni troppo lunghe; se prendi in mano Il signore degli anelli sai cosa ti aspetta, piuttosto non leggerlo se non ti piace il genere e lo stile. Se togli le descrizioni a Tolkien diventa tutt'altro scrittore e tutt'altro libro.
Credo inoltre che le descrizioni siano pezzi di rara difficoltà, chi dimostra di riuscirvi bene ha davvero padronanza dei "ferri del mestiere".
Volendo si può togliere, a me fa venire l'esaurimento.Vogliamo parlare dei libri con la sovracopertina? Quella stramaledettissima striscia di carta patinata che non sta mai ferma e che si distrugge con un nonnulla? :evil: