Allergie letterarie

Meri

Viôt di viodi
Elenco ciò che di solito mi distrae dalla lettura:
- L'introduzione scritta da un altro autore.
- Dieci pagine di biografia iniziale.
- Mancanza di suddivisione in capitoli.
- Descrizioni troppo lunghe.
:MM
 

Vladimir

New member
Ma ciò che mi irrita maggiormente sono i frequenti salti da un avvenimento ad un altro, nel tentativo di descrivere situazioni parallele, apparentemente slegate, che troveranno un filo conduttore solo alla fine del libro, quando ormai è troppo tardi per capirci qualcosa. :??

Penso che dipenda da com'è usata questa tecnica. Bulgakov ha scritto Il Maestro e Margherita a questo modo, e direi che è tutt'altro che irritante. Anche Raymond Chandler ha usato questo stratagemma con un certo successo. Ovvio, dipende molto dal talento dell'autore.
 

Masetto

New member
Bulgakov ha scritto Il Maestro e Margherita a questo modo
Non proprio secondo me; è stato più moderato. Mette sì in scena tanti personaggi, ma se ben ricordo legandoli ben presto alla vicenda. Per esempio del “romanzo nel romanzo” su Gesù mi pare dica subito che è l'opera del Maestro. Insomma non va avanti a lungo su un nuovo personaggio senza inserirlo nell'insieme della storia.
 

saccafisola

New member
A me viene l'orticaria quando vedo pagine di libri piene "zeppe" di numerini che rimandano ad innumerevoli note a piè di pagina! Saranno utili certamente, ma che barba...!!!
 

Palmaria

Summer Member
Cause costanti di reazioni allergiche durante la lettura sono per me:

- le introduzioni di altri autori, che puntualmente salto inizialmente per poi leggerle a libro terminato (il rischio che vengano svelati fatti salienti del romanzo è solitamente altissimo!);

- la massiccia presenza di errori di stampa (già quando sono più di due per capitolo la cosa diventa alquanto irritante...:MM)

- l'abitudine di alcuni autori di trasformare brevi digressioni, di per sè inutili ai fini della storia, in excursus lunghissimi, destinati a far perdere il filo della narrazione al lettore....
 

Mizar

Alfaheimr
Penso che dipenda da com'è usata questa tecnica. Bulgakov ha scritto Il Maestro e Margherita a questo modo, e direi che è tutt'altro che irritante. Anche Raymond Chandler ha usato questo stratagemma con un certo successo. Ovvio, dipende molto dal talento dell'autore.
Tutto un certo qual filone postmoderno è caratterizzato da questa "tendenza" compositiva. Poi ci sarebbero anche Gide, Proust, Mann, Mishima, Browning e tanti altri (mi vien quasi da dire: Omero e i grandi tragici).
Io apprezzo tantissimo questa 'tecnica' - se sapientemente utilizzata.
 

Sir

New member
Io non capisco certa avversione per le descrizioni lunghe.
E' ovvio che, come ogni altro elemento, devono stare al posto giusto; se leggo un romanzetto breve e dall'azione rapida e trovo una descrizione chilometrica, sarò infastidito.
Ma se uno legge un libro bello corposo, magari da un migliaio di pagine, dal ritmo lento e riflessivo, le descrizioni fanno parte dell'insieme.

Io ho sentito addirittura criticare Tolkien per le descrizioni troppo lunghe; se prendi in mano Il signore degli anelli sai cosa ti aspetta, piuttosto non leggerlo se non ti piace il genere e lo stile. Se togli le descrizioni a Tolkien diventa tutt'altro scrittore e tutt'altro libro.

Credo inoltre che le descrizioni siano pezzi di rara difficoltà, chi dimostra di riuscirvi bene ha davvero padronanza dei "ferri del mestiere".
 

Nikki

New member
Io non capisco certa avversione per le descrizioni lunghe.
E' ovvio che, come ogni altro elemento, devono stare al posto giusto; se leggo un romanzetto breve e dall'azione rapida e trovo una descrizione chilometrica, sarò infastidito.
Ma se uno legge un libro bello corposo, magari da un migliaio di pagine, dal ritmo lento e riflessivo, le descrizioni fanno parte dell'insieme.

Io ho sentito addirittura criticare Tolkien per le descrizioni troppo lunghe; se prendi in mano Il signore degli anelli sai cosa ti aspetta, piuttosto non leggerlo se non ti piace il genere e lo stile. Se togli le descrizioni a Tolkien diventa tutt'altro scrittore e tutt'altro libro.

Credo inoltre che le descrizioni siano pezzi di rara difficoltà, chi dimostra di riuscirvi bene ha davvero padronanza dei "ferri del mestiere".
quoto e sottoscrivo.
Invece io non reggo la descrizione che ripete ossessivamente il medesimo concetto. In questo momento penso a quel tale Vinicio Capossela, affrontando in tempi relativamente recenti la sua scrittura, dopo un iniziale generico fascino, tutto il resto è stato un vero e proprio trauma!:W
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Non mi viene in mente nessuna allergia, inoltre adoro le storie parallele e i salti temporali, forse ho qualcosa che non va :mrgreen:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
non sopporto i libri stampati male o anche impaginati con poca accuratezza, non importa se l'edizione è economica, deve essere leggibile e gradevole sia come impaginazione che come stampa.
 

Tanny

Well-known member
Vogliamo parlare dei libri con la sovracopertina? Quella stramaledettissima striscia di carta patinata che non sta mai ferma e che si distrugge con un nonnulla? :evil:
Un altra cosa che non sopporto, che molti altri hanno già citato, è la mancata suddivisione in capitoli, non so mai dove interrompere la lettura, quella è una cosa che mi fa proprio venir voglia di scaraventare il libro dalla finestra
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Vogliamo parlare dei libri con la sovracopertina? Quella stramaledettissima striscia di carta patinata che non sta mai ferma e che si distrugge con un nonnulla? :evil:
Volendo si può togliere, a me fa venire l'esaurimento.
Altra cosa che mi fa sobbalzare sono i libri alti e stretti che per leggere le parole che convergono al centro devi storcere il collo.
 

Luca979

Member
1. Troppi personaggi non protagonisti e a volte inutili.
2. I ricordi dei personaggi per allungare il romanzo. Dove si raccontano fatti della loro vita che non c'entrano niente con la vicenda. Brutto vizio di S.King per esempio
3. I professoroni. Vedi "Il nome della rosa" dove un bel racconto è stato rovinato infarcendolo di prolissi riferimenti storici che servono solo a far capire che lo scrittore è uno che ha studiato.
4. Gli ermetici. Mi piacciono i romanzi psicologici alla "Spider" ma quello che si scrive dev'essere spiegato e capibile nel giro di qualche pagina. "Oceano mare" di Baricco è illeggibile.
 

ariano geta

New member
Io sono allergico al realismo magico, quelle storie in cui tutto si svolge come in un sogno privo di senso... Infatti, malgrado la mia nota e conclamata nippofilia, sono uno dei pochi che non sopporta Murakami.
 
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