Ammaniti, Niccolò - Io non ho paura

ViolaTorricella

New member
Io ho visto solo il film e mi e' piaciuto un sacco, e' ricco di emozioni! Non vedo l'ora di leggere anche il libro. Anche se penso che avrei dovuto leggere prima il libro, l'effetto e' sempre migliore!
 

Palmaria

Summer Member
Un romanzo estremamente crudo, ambientato in un Sud Italia torrido e desolato, in pieno stile Ammaniti, in cui l'autore riesce a far vivere sulla nostra pelle la devastazione di un bimbo di nove anni, diviso tra il profondo affetto per familiari ed amici e la solidarietà per un suo coetaneo costretto a vivere in un buco come un animale, lontano dai suoi genitori e da chiunque gli volesse bene.
Non so, ho paura che se vedessi ora il film ne rimarrei comunque delusa, lascerò passare un pò di tempo per lasciar sedimentare le emozioni.......:)
 

mame

The Fool on the Hill
Quando me lo hanno offerto, ero molto scettica. Lo avevo sottovalutato. Invece mi è piaciuto. E' scritto bene, soprattutto con la massima coerenza di linguaggio, considerato che la voce narrativa è quella di un bambino. E tutto nel libro viene visto dagli occhi di questo bambino, che non ha mai deviazioni da adulto. Resta sempre bambino. Un bambino che guarda un mondo che non capisce, e questa sua mancanza di comprensione lo porta ad agire in modo confuso, per gli adulti sbagliato, ma sensato per un bambino incapace di gestire una situazione che non fa parte del suo mondo. Non comprende perché un altro bambino sia chiuso in un buco, neanche quando vede sua madre chiedere in tv che le venga restituito. Lo porta fuori, ma poi torna a richiuderlo nel buco perché nella sua mente tutto deve tornare al suo posto, nell'ordine prestabilito. Quando fa la scoperta, vuole parlarne con suo padre, come qualunque bambino farebbe, senza sapere di quella complicità generale tra gli abitanti di questo sperduto paesino di quattro case, dove tutti sono colpevoli, tutti sanno ciò che accade, come se la legge e l'onestà qui non avessero dimora. Un finale inaspettato, anche per me che non ricordavo la fine del film. Contenta di averlo letto.
 

TheBlack

New member
"Io non ho Paura" puzza di già visto e sentito, ripropone un clichè già sviluppato in "Ti Prendo e Ti Porto Via" e non propone nulla di nuovo e innovativo.
Quanti non hanno ancora letto il secondo, possono affrontare la lettura in maniera più tranquilla.. In caso contrario, se provate fastidio nel trovarvi di fronte ad una sensazione di vecchio, lasciate perdere.
L'unica nota positiva è la scelta narrativa di affrontare tutto e di narrare attraverso le parole e gli occhi di un bambino con tutto il suo modo di vedere fantasioso e, allo stesso tempo, realistico. Scelta azzaccata, ma anche complicata nella sua realizzazione.

Voto: 6.5
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
"Io non ho Paura" puzza di già visto e sentito, ripropone un clichè già sviluppato in "Ti Prendo e Ti Porto Via" e non propone nulla di nuovo e innovativo.
Quanti non hanno ancora letto il secondo, possono affrontare la lettura in maniera più tranquilla.. In caso contrario, se provate fastidio nel trovarvi di fronte ad una sensazione di vecchio, lasciate perdere.
L'unica nota positiva è la scelta narrativa di affrontare tutto e di narrare attraverso le parole e gli occhi di un bambino con tutto il suo modo di vedere fantasioso e, allo stesso tempo, realistico. Scelta azzaccata, ma anche complicata nella sua realizzazione.

Voto: 6.5

Qual'è il clichè comune tra "Io non ho paura" e "Ti prendo e ti porto via". In cosa hai trovato ripetizione?
 

TheBlack

New member
Qual'è il clichè comune tra "Io non ho paura" e "Ti prendo e ti porto via". In cosa hai trovato ripetizione?

Ambientazione molto simile (Paese sperduto, pochi abitanti, vita complicata e stereotipata..) e personaggi che non si discostano molto gli uni dagli altri (Ancora un bambino come protagonista, interazioni che non variano più di tanto nonostante gli ovvi adattamenti alle Trame differenti..)!
Il valore a sè dei Libri è indiscutibile, ma, osservando l'Opera di Ammaniti nel suo complesso, forse, un pò monocorde!
 

malafi

Well-known member
osservando l'Opera di Ammaniti nel suo complesso, forse, un pò monocorde!

Io di monocorde in Ammaniti trovo eventualmente lo scrivere sempre di storie e personaggi borderline, non la ripetitività dei soggetti e delle situazioni.
Anzi, Io non ho paura mi pare un'opera che, più di altre, si discosta dal resto della sua bibliografia.
Mio parere, ovviamente.
 

TheBlack

New member
Io di monocorde in Ammaniti trovo eventualmente lo scrivere sempre di storie e personaggi borderline, non la ripetitività dei soggetti e delle situazioni.
Anzi, Io non ho paura mi pare un'opera che, più di altre, si discosta dal resto della sua bibliografia.
Mio parere, ovviamente.

Ho comprato "Anna" (La sua ultima Opera!) e, anche se ho già un bel pò di cose da leggere prima di questo, vedremo cosa mi riserverà.. Potrei cambiare idea e darti ragione, ma, per il momento, abbiamo pareri contrastanti! :)
 

TheBlack

New member
Ho comprato "Anna" (La sua ultima Opera!) e, anche se ho già un bel pò di cose da leggere prima di questo, vedremo cosa mi riserverà.. Potrei cambiare idea e darti ragione, ma, per il momento, abbiamo pareri contrastanti! :)

EDIT: A distanza di due anni ho letto "Anna", se Malafi sei ancora attivo e hai voglia di dare un occhiata al mio parere, sono curioso di sentire cosa ne pensi tu.. In generale, la lettura non ha fatto altro che confermare le impressioni nate dopo la lettura di "Io non ho Paura" e il fatto che le mie critiche rimangono inascoltate e anzi ricevono come risposta l'insistenza di Ammaniti a trattare sempre gli stessi personaggi e in modo sempre più banale, il voto di "Anna" è ancora più basso di quello che diedi qui a suo tempo.
"Ti Prendo e Ti Porto Via" rimarrà un capolavoro irripetuto.
 

malafi

Well-known member
EDIT: A distanza di due anni ho letto "Anna", se Malafi sei ancora attivo e hai voglia di dare un occhiata al mio parere, sono curioso di sentire cosa ne pensi tu..

Sono attivo, ma ho da tempo staccato la spina ad Ammaniti.
Di 4 o 5 libri che ho letto, mi è piaciuto solo quello di questa discussione. Per me ... ha già dato.
 

TheBlack

New member
Sono attivo, ma ho da tempo staccato la spina ad Ammaniti.
Di 4 o 5 libri che ho letto, mi è piaciuto solo quello di questa discussione. Per me ... ha già dato.

Alla fine hai dato ragione a me, allora..! :mrgreen:
Anche se non puoi dire che "Ti Prendo e Ti Porto Via" non è un gran bel libro.. Spezziamola una lancia in favore del povero Ammaniti!
 

malafi

Well-known member
Alla fine hai dato ragione a me, allora..! :mrgreen:
Anche se non puoi dire che "Ti Prendo e Ti Porto Via" non è un gran bel libro.. Spezziamola una lancia in favore del povero Ammaniti!

No, mai piaciuto nessun libro di Ammaniti (compreso Ti prendo e ti porto via). L'unico che mi è piaciuto è stato proprio Io non ho paura, per la sua capacità di rendere bene vita, colori e calura del Meridione.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Michele ha nove anni, vive con i genitori e la sorellina Maria nel minuscolo paesino di Acqua Traverse. La madre è una casalinga bellissima e il padre è sempre in viaggio con il camion. Michele passa le sue giornate estive giocando con i suoi coetanei, Il teschio, Salvatore, Remo e Barbara, gli unici bambini presenti, i figli delle uniche famiglie di quel paese fatto di quattro case di conto e poi colline e distese di campi di grano. È proprio durante uno di questi giochi che Michele, eseguendo una penitenza, scopre un segreto, un segreto vero, enorme, spaventoso, molto più grande di lui. E se non fosse bastato quello shock, se ne aggiunge subito un altro più forte e profondo: suo padre, quell'uomo mitizzato, quel riferimento da non contrariare mai, ha molto a che fare con quel segreto. Io non ho paura è un libro forte, scritto benissimo, che racconta una storia dura dal punto di vista di un bambino, un bambino che si sente grande, ma che sempre bambino rimane, con le sue paure, l'incoscienza, la difficoltà di capire cose che risultano difficili da comprendere anche per gli adulti. Uno splendido romanzo di formazione in cui un ragazzino di nove anni fa i conti con i primi, grandi colpi della vita: la paura che va trasformata in coraggio a tutti i costi, la delusione che viene dal mondo degli adulti e spesso dei genitori, il tradimento degli amici, la consapevolezza che non si deve aver paura dei mostri creati dalla nostra fantasia, ma degli uomini che ci circondano e talvolta possono essere molto peggiori di qualunque prodotto dell'immaginazione. Bellissima lettura, non avrei voluto che finisse.
 
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