Non mi è piaciuto granchè, anche se Holmes è sempre simpatico. Ha più del libro d'avventura che del giallo, ed è anche un esempio di quei cerebralissimi ammazzamenti a suon di armi esotiche tra personaggi a dir poco strambi (qui l'indigeno, l'uomo senza una gamba, i gemelli “esteti”) giustamente criticati dai giallisti americani (Chandler, Hammett,...) per la loro inverosimiglianza.
Rispetto alle avventure migliori di Holmes, questa difetta di intuizioni geniali e suspense. Non possiamo gareggiare con lui a chi scopre prima il colpevole perchè Doyle glielo fa individuare troppo presto, per giunta sulla base di indizi non troppo convincenti (il fatto che l'assassino abbia lasciato sul luogo del delitto il fantomatico "segno dei quattro" non implica così infallibilmente che egli sia uno dei quattro nominati nel foglietto che ne faceva cenno. E se "i quattro" fossero stati, per esempio, soltanto i capi di un gruppo molto più ampio? Il foglietto non diceva nulla in proposito...).