Cosa è il genio?

Mizar

Alfaheimr
In "relazioni sociali" sono implicate tante cose: non averle, averle difficili, averle cattive (nel senso "conoscere tanta gente ma nessuno che sia davvero un amico sincero"), essere un buon padre/madre/figlio/marito, etc..., insomma include qualsiasi tipo di rapporto con gli altri.
Infatti è così. Per questo ho citato persone così varie e che in vario modo abbian dimostrato certa qual sensibilità verso "relazioni sociali".
Proprio per dimostrare la insussistenza del tuo argomento.
Insomma, secondo me, come dimostrano anche la esistenza dei citati, la genialità non c'entra nulla neppure con certe o certe qual altre "relazioni sociali". Si può essere geni e buoni padri di famiglia; geni e pessimi genitori; geni e psicolabili; geni e personalità di carisma; geni e manipolatori; geni ed effeminati sensibili; geni e reclusi; geni e casinari.
Insomma geni...come tanti altri esseri umani.
Non vedo correlazioni.


Rincaro la dose con quel genio dai piedi di altri cosmi che è il Daniele del mio avatar.
 

asiul

New member
In "relazioni sociali" sono implicate tante cose: non averle, averle difficili, averle cattive (nel senso "conoscere tanta gente ma nessuno che sia davvero un amico sincero"), essere un buon padre/madre/figlio/marito, etc..., insomma include qualsiasi tipo di rapporto con gli altri.

PS. Mi sono dimenticata di consigliare la visione della puntata dell'altro ieri di Spongebob che si intitola "Non normale".
Lì si capisce una cosa fondamentale: che un uomo normale fa dei pessimi Krabby Patty :mrgreen: :mrgreen:

Dory..il punto è..quale sia la "normalità"?!

prima di dire qualcosa..vorrei sapere cosa vuol dire o meglio cosa intendi con:

[In "relazioni sociali" sono implicate tante cose: non averle, averle difficili, averle cattive (nel senso "conoscere tanta gente ma nessuno che sia davvero un amico sincero"), essere un buon padre/madre/figlio/marito, etc..., insomma include qualsiasi tipo di rapporto con gli altri]

conoscere tanta gente, ma non avere nessun amico sincero, non vuol dire avere cattive relazioni sociali,:??ma soltanto essere circondati dalle persone sbagliate. Poi devo ancora conoscere qualcuno che sia veramente "sincero", a volte è proprio la sincerità che rovina le "relazioni sociali"..ne so qualcosa:mrgreen:
 

asiul

New member
Infatti è così. Per questo ho citato persone così varie e che in vario modo abbian dimostrato certa qual sensibilità verso "relazioni sociali".
Proprio per dimostrare la insussistenza del tuo argomento.
Insomma, secondo me, come dimostrano anche la esistenza dei citati, la genialità non c'entra nulla neppure con certe o certe qual altre "relazioni sociali". Si può essere geni e buoni padri di famiglia; geni e pessimi genitori; geni e psicolabili; geni e personalità di carisma; geni e manipolatori; geni ed effeminati sensibili; geni e reclusi; geni e casinari.
Insomma geni...come tanti altri esseri umani.
Non vedo correlazioni.

Quoto la risposta!!!

Rincaro la dose con quel genio dai piedi di altri cosmi che è il Daniele del mio avatar.
:??

Qui mi sembra che ci sia una piccola differenza fra ciò che è genio e ciò che è un buon giocatore. Diamogli un 7,ma non di più:mrgreen: Non metterai De Rossi nell'Olimpo dei geni del calcio: Pele, Piola,Cruijff, Best, Maradona, Di Stefano,Beckenbauer,Eusebio,Messi, Platini, Garrincha, Puskas, Yashin, Van Basten, Zidane, Muller..ma ce ne sarebbero altri.
 

Dory

Reef Member
Dory..il punto è..quale sia la "normalità"?!

prima di dire qualcosa..vorrei sapere cosa vuol dire o meglio cosa intendi con:

[In "relazioni sociali" sono implicate tante cose: non averle, averle difficili, averle cattive (nel senso "conoscere tanta gente ma nessuno che sia davvero un amico sincero"), essere un buon padre/madre/figlio/marito, etc..., insomma include qualsiasi tipo di rapporto con gli altri]

conoscere tanta gente, ma non avere nessun amico sincero, non vuol dire avere cattive relazioni sociali,:??ma soltanto essere circondati dalle persone sbagliate. Poi devo ancora conoscere qualcuno che sia veramente "sincero", a volte è proprio la sincerità che rovina le "relazioni sociali"..ne so qualcosa:mrgreen:

Sono d'accordo con te che per avere un dialogo chiaro bisogna essere a conoscenza del significato che ciascuno dà ai termini che usa, ma così facendo devierei troppo dall'argomento del thread.
Magari potremmo continuare a parlarne un'altra volta da un'altra parte.

Su de Rossi sono completamente d'accordo con te... e aggiungo anche che non è proprio uno stinco di santo... :mrgreen::mrgreen:
 

Nikki

New member
*Nutro il non troppo segreto desiderio di farlo ubriacare selvaggiamente una di queste sere
1145539421-Diavoli (9).gif

Certo che non posso proprio lasciarvi soli un attimo...
 

Apart

New member
I test sul Q.I. (quoziente intellettivo, dato dal rapporto fra età mentale ed età reale) sono stati inventati dalla psicologia, all'inizio del 1900, per misurare l'intelligenza di una persona. Nonostante i limiti evidenti di queste misurazioni, i test, purtroppo, vengono utilizzati (aggiornati e migliorati) ancora oggi da alcuni esperti del settore per misurare, in una persona, il ritardo mentale (punteggio al di sotto dei 70), piuttosto che la genialità (punteggio superiore a 130). Fra i 70 e i 130 punti si situerebbe la normalità mentale.

Ho trovato interessante invece il pensiero di Kant, in merito alla genialità, nella sua Critica del giudizio, a cui ha già accennato D=i. Per il filosofo tedesco il genio è da mettere in assoluta contrapposizione con lo spirito d'imitazione. Il genio è la disposizione innata dell'anima (ingenium) per mezzo della quale la natura dà la regola all'arte. Non è l'ordine metafisico-epistemico a dare la regola all'arte "bella" (come dice Kant), e non è nemmeno la legge morale, ma è la forza del genio, che producendo un mondo in cui non è possibile stabilire conoscitivamente le regole, è originalità assoluta, e produce essa il modello e l'esemplare, non lo riceve dall'esterno e non ne è l'imitazione. L'arte del genio è quindi creativa, produce un mondo nuovo, non riproduce quello vecchio. Il genio è colui che dà la regola all'arte.
 
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Zefiro

da sudovest
la palla e la pozzanghera

Uno degli aspetti che tipicamente caratterizzano i geni, oppure persone che geni non sono, ma che in alcuni frangenti sono capaci di geniali impennate della mente, è la capacità di guardare in modo diverso pezzi di realtà usuali, quotidiani e normalissimi, ovvero, di guardarli aprendosi a lampi di connessioni con altro assolutamente inconsueti e non ovvi.

Come storiellina del giorno oggi raccontiamo la vicenda di Laszlo e della sua personalissima guerra contro le macchie, che credo sia un buon esempio di queste singolarissime connessioni tra qualcosa e qualcos’altro di non immediata derivabilità di cui è capace la mente umana. Mostrandoci altresì quanto sia importante “saper guardare”.

Laszlo era un giornalista ed editore ungherese che aveva due problemi: primo, si trovava tremendamente scomodo a scrivere con le stilografiche specialmente quando doveva scrivere all’impiedi; secondo, era oltremodo seccato del tempo d’attesa necessario per far asciugare l’inchiostro allo scopo di evitare le macchie sulla pagina scritta che aveva evidentemente in orrore e lo irritavano parecchio.

Si narra che un bel dì, dopo un violento temporale, fosse uscito a passeggio crucciato come sempre, immaginiamo, dagli antipaticissimi effetti macchiaioli della stilo sul foglio dell’ultimo articolo che aveva scritto, quando si soffermò sopra pensiero a guardare dei bambini che giocavano a palla in strada complice il sole che aveva appena fatto capolino.

La palla calciata da un bimbo finì in una pozzanghera di pioggia e continuò la sua traiettoria lasciando in terra, rotolando, una scia fangosa, umida e bagnata. Fu qui che Laszlo ebbe all’improvviso l’idea di riempire un tubicino di inchiostro che alimentasse per gravità e con continuità una piccola sfera posta alla sua estremità.

Laszlo di cognome faceva Biro, ed è così che nacque, secondo quando da lui stesso raccontato, la penna a sfera, detta appunto “penna biro”.
 

asiul

New member
Bella questa "storia" Zefiro!

Si dovrebbe aprire un trhead delle "scoperte e loro storie" dove poter menzionare questi personaggi. :)

Ok, lo faccio io ché te sei leggermente pigro. Dalle nostre parti si direbbe "comodino" :YY

Mmuah! :mrgreen:
 

Nerst

enjoy member
Quando penso al "genio" mi tornano in mente, ovviamente il magnifico Leonardo Da Vinci, ma anche Van gogh e Mozart. Per quanto riguarda questi utlimi, però il genio conviveva con un tocco di pazzia. Mi domando allora se la genialità non si alimenti dalla follia, visto che il confine tra le due è molto sottile.
 

Zefiro

da sudovest
Quando penso al "genio" mi tornano in mente, ovviamente il magnifico Leonardo Da Vinci, ma anche Van gogh e Mozart. Per quanto riguarda questi utlimi, però il genio conviveva con un tocco di pazzia. Mi domando allora se la genialità non si alimenti dalla follia, visto che il confine tra le due è molto sottile.

Se hai tempo (e soprattutto voglia :) ) di dare un'occhiata ai post iniziali di questo 3d sull'argomento si è discusso parecchio e molte opinioni, anche difformi, sono state espresse da vari user(s).

La mia personale opinione è che la classica connessione genio-follia/sregoletezza etc. etc... in realtà non ci sia. O meglio, per esser precisi, intendo dire non che la concomitanza di tale fattori non sia mai storicamente occorsa, (esistono come osservi tu numerosi esempi) ma vi sono altrettanto numerosi esempi del contrario.

In altri termini non credo che la follia sia "necessaria" alla genialità, ma che il genio e le sue dinamiche si annidino in gangli più complessi e profondi (nonchè non completamente noti, almeno per ora) dell'essere umano e che il semplice nesso genio-follia non dia ragione della complessità appunto di questa particolare ed eccezionale capacità dell'uomo.

Senza contare che, naturalmente, bisognerebbe ben intendersi sul significato che si da al termine follia ed in che accezione lo si intende usare, altro aspetto questo, discusso in molti dei post precedenti.
 
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