Le belle ragazze albanesi

elisa

Motherator
Membro dello Staff
E già, il paradiso può attendere ammesso che esista. Concordo con te.... "Che Fare?"

sicuramente ci sono molti livello di intervento, perchè il fenomeno è antico e di certo complesso.
Posso pensare solo alla tutela forte di queste ragazze da parte della legge italiana, se l'obiettivo primario è quello di togliere queste ragazze dalle grinfie dei loro sfruttatori io propongo: immunità per chi denuncia il proprio sfruttatore, centri di recupero e di formazione con possibilità di formare cooperative di lavoro in settori produttivi ma che non siano dei lager o dei luoghi di custodia, orientamento scolastico e lavorativo con convenzioni con il privato sociale capace di essere flessibile e presente già sul territorio, possibilità di rientro nei propri paesi di origine solo se sicuri o facilitazione all'ingresso in altri paesi. Poi sul fronte del racket pene severissime a chi sfrutta, ma veramente severe e certe, nessuno sconto, nessun privilegio, nessuna scorciatoia. Sul piano culturale: creare un clima culturale in cui il cliente di una prostituta/un prostituto è una persona che ha difficoltà, quindi una persona con problemi da risolvere a livello personale nel rapporto con le donne/uomini e non un suo diritto perchè paga e poi far sì che lo sdegno dei cittadini venga rivolto agli sfruttatori e non alle vittime con una campagna massiccia facendo conoscere la realtà di quei paesi e di come avviene il mercato clandestino della prostituzione forzata.

Intanto questo.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
cito solo l'esempio dello stupro che da poco è considerato un reato contro la persona e i processi per stupro una volta colpelizzavano la vittima e non il carnefice, oppure la violenza familiare sulle donne che solo ultimamente viene considerata unanimamente un reato grave ma che fino a non molti anni fa veniva accettato come ineluttabile nelle dinamiche familiari. Ecco ci vorrebbe una presa di consapevolezza sociale e culturale di questo livello anche per le vittime della prostituzione forzata.
 

Mizar

Alfaheimr
cito solo l'esempio dello stupro che da poco è considerato un reato contro la persona e i processi per stupro una volta colpelizzavano la vittima e non il carnefice, oppure la violenza familiare sulle donne che solo ultimamente viene considerata unanimamente un reato grave ma che fino a non molti anni fa veniva accettato come ineluttabile nelle dinamiche familiari. Ecco ci vorrebbe una presa di consapevolezza sociale e culturale di questo livello anche per le vittime della prostituzione forzata.
Elisa, ti posso fare una domanda ? O meglio, posso ottenere una risposta ?
Sai cosa si intendeva
con il termine stupro ?
Intendo dire: giuridicamente [che è poi ciò che interessa ai fini del dibattito].
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Elisa, ti posso fare una domanda ? O meglio, posso ottenere una risposta ?
Sai cosa si intendeva con il termine stupro ?
Intendo dire: giuridicamente [che è poi ciò che interessa ai fini del dibattito].

non ne capisco il senso, ma certo che so cosa significava, possiamo parlare dei reati sessuali che nel codice penale venivano regolamentati nella parte “Dei delitti contro la moralità pubblica e il buon costume” non contro la persona e veniva distinto il reato di violenza carnale o stupro da quello di atti di atti di libidine. Per cui in molti processi si chiosava minuziosamente su quanto dovesse essere profonda la penetrazione e se lo sperma veniva prodotto completamente all'interno della vagina, solo così si poteva definire la violenza carnale o stupro, altrimenti erano considerati atti di libidine. Se è questo che volevi sapere? :boh:

poi ai fini del dibattito non mi pare così importante andare a definire lo stupro perchè mi sembrava più importante sottolineare che i reati sessuali sono dei reati contro la persona e non contro la morale e il buon costume, questo è stato un cambiamento giuridico fondamentale.
 

lillo

Remember
cito solo l'esempio dello stupro che da poco è considerato un reato contro la persona e i processi per stupro una volta colpelizzavano la vittima e non il carnefice, oppure la violenza familiare sulle donne che solo ultimamente viene considerata unanimamente un reato grave ma che fino a non molti anni fa veniva accettato come ineluttabile nelle dinamiche familiari. Ecco ci vorrebbe una presa di consapevolezza sociale e culturale di questo livello anche per le vittime della prostituzione forzata.
Ad aggiungere.... la sede più frequente di violenza alle donne, non è la strada, ma la casa dove si abita; perchè la maggior parte di questa vioenza viene perpetrata da mariti, amanti e compagni. E per non parlare della violenza psicologica, meno considerata, ma non per questo meno grave e dolorosa di quella fisica.
 

SALLY

New member
Sò che è utopistico ciò che dico,ma bisognerebbe curare le cause invece dei sintomi,il racket si interessa solo ad attività che portano soldi,se non ci fosse richiesta non ci sarebbe mercato.
 

Mizar

Alfaheimr
non ne capisco il senso, ma certo che so cosa significava, possiamo parlare dei reati sessuali che nel codice penale venivano regolamentati nella parte “Dei delitti contro la moralità pubblica e il buon costume” non contro la persona e veniva distinto il reato di violenza carnale o stupro da quello di atti di atti di libidine. Per cui in molti processi si chiosava minuziosamente su quanto dovesse essere profonda la penetrazione e se lo sperma veniva prodotto completamente all'interno della vagina, solo così si poteva definire la violenza carnale o stupro, altrimenti erano considerati atti di libidine. Se è questo che volevi sapere? :boh:

poi ai fini del dibattito non mi pare così importante andare a definire lo stupro perchè mi sembrava più importante sottolineare che i reati sessuali sono dei reati contro la persona e non contro la morale e il buon costume, questo è stato un cambiamento giuridico fondamentale.
No, non intendevo questo. Intendevo precisamente: cosa si intendeva "una volta" (cit.) per stupro. E' una questione rilevante se ci si prende la responsabilità di scrivere "i processi per stupro una volta colpelizzavano la vittima e non il carnefice" (cit.).
E' molto più che una formalità.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
No, non intendevo questo. Intendevo precisamente: cosa si intendeva "una volta" (cit.) per stupro. E' una questione rilevante se ci si prende la responsabilità di scrivere "i processi per stupro una volta colpelizzavano la vittima e non il carnefice" (cit.).
E' molto più che una formalità.

questo intendo, quello che si vede nel filmato, io parlo dei processi non della legge, che comunque non prevedeva lo stupro come reato nei confronti della persona, ma questi erano i processi di quegli anni, e questo non è che un esempio dei tanti

 

Mizar

Alfaheimr
questo intendo, quello che si vede nel filmato, io parlo dei processi non della legge, che comunque non prevedeva lo stupro come reato nei confronti della persona, ma questi erano i processi di quegli anni, e questo non è che un esempio dei tanti

Ok, non sei a conoscenza della cosa. Non fa nulla.
 

asiul

New member
Ok, non sei a conoscenza della cosa. Non fa nulla.

Scusa Mizar, potresti essere più preciso?Lo dico sul serio.Mi interessa questa tua osservazione, ma sinceramente non ho capito la domanda.
Tu vorresti sapere cosa si intendeva con il termine "stupro ", prima che fosse introdotto nel sistema giuridico come reato sulla persona?
 

Mizar

Alfaheimr
Scusa Mizar, potresti essere più preciso?Lo dico sul serio.Mi interessa questa tua osservazione, ma sinceramente non ho capito la domanda.
Tu vorresti sapere cosa si intendeva con il termine "stupro ", prima che fosse introdotto nel sistema giuridico come reato sulla persona?
Il termine stupro per anni ha designato altro rispetto a ciò che intendiamo oggi.

negli anni settanta io c'ero e tu no, quindi sono perfettamente a conoscenza di cosa si intendeva e di cosa erano i processi per stupro e di come veniva colpevolizzata la donna. Punto.
Commovente il punto, non c'è dubbio.

E' un peccato, tuttavia, che l'espressione "una volta" non definisca i soli anni '60 o una frazione temporale in nomine codice Rocco: un vero peccato...:??:mrgreen:
Di conseguenza - a parte la generica nebulosità della proposizione in questione - il costrutto " i processi per stupro una volta colpelizzavano la vittima e non il carnefice" lascia decisamente il tempo che trova.

Quindi ripropongo: che tu non sappia cosa "una volta" [posta la genericità (da te scelta) implicita della espressione] si intendeva per stupro ?
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Il termine stupro per anni ha designato altro rispetto a ciò che intendiamo oggi.


Commovente, non c'è dubbio.

E' un peccato, tuttavia che l'espressione "una volta" non definisca i soli anni '60 o una frazione temporale in nomine codice Rocco: un vero peccato...:??:mrgreen:
Di conseguenza - a parte la generica nebulosità della proposizione in questione - il costrutto " i processi per stupro una volta colpelizzavano la vittima e non il carnefice" lascia decisamente il tempo che trova.

Quindi ripropongo: che tu non sappia cosa "una volta" (posta la genericità implicita della espressione)si intendeva per stupro ?

la chiudo qua perchè solo l'idea di una di quelle discussioni infinite con te mi terrorizza che non mi ci metto neanche, per cui ammetto la mia totale ignoranza sul significato della parola stupro, ammetto la mia nebulosità, la mia genericità, sono colpevole e lacrimevole e manco m'appello alla clemenza della corte che di sicuro incontro qualche avvocaticchio che chiosa sui punti e sulle virgole e mi annoia da morire.
Getto la spugna.
 

asiul

New member
Il termine stupro per anni ha designato altro rispetto a ciò che intendiamo oggi.

Certo che gli indizi non sono il tuo forte!:wink:

..comunque prima che il reato per stupro fosse considerato un reato sulla persona era un crimine contro la moralità pubblica e la dignità personale.Questo nel XX secolo.
Ma se la risposta non fosse questa, potresti cortesemente mandarci a nanna con l'esito del quesito che già conosci, così domani mi collego e continuo la discussione:mrgreen:
 

Mizar

Alfaheimr
la chiudo qua perchè solo l'idea di una di quelle discussioni infinite che non mi ci metto neanche, per cui ammetto la mia totale ignoranza sul significato della parola stupro, ammetto la mia nebulosità, la genericità, sono colpevole e lacrimevole e manco m'appello alla clemenza della corte che di sicuro incontro qualche avvocaticchio che chiosa sui punti e sulle virgole.
Bhè, se l'avvocatucchio "chiosa sui punti e sulle virgole"...non avrà esiti felici. Se invece la questione è sostanziale*, parliamo d'altro. Ma proprio d'altro :paura:
Per la serie: un pò di storia non fa mai male.

@ luisa: ti rispondo nello specifico in privato :wink: La questione si è fatta poco interessante: succede quando si introducono temi vittimistico-colpevolizzatori :mrgreen:




*c'è gente che, in materia, ha scritto intere, verbose, noiose (ma interessanti) tesi di laurea. Però si tratta di ragazza nate dopo gli anni '60: fa lo stesso ?
 
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