Tolstoj, Lev - Il Grande Genio

Costantino

New member
Ciao, Elisa :)
Inanzitutto questo e il breve romanzo "Chadži-Murat"
Non è troppo conosciuto in Italia mentre è uno dei migliori opere di Tolstoj.
Nel romanzo si descrive La Guerra di Caucaso, guerra lunghissima e sanguinosa.
L'azione si svolge nei ultimi anni di guerra, anni cinquanta del Ottocento. Tolstoj scrive senza idealizazione sia caucasici, che truppe russe che conquistavano Caucaso senza pietà con azioni feroci.
Chadži-Murat era uno dei naib di Šamil, capo generale dei montagniari di Caucaso orientale. Naib è capo locale. Chadži-Murat godeva la fama del gueriero piu bravo, intrepido, di talente, ma era anche un vero brigante, figlio del' epoca patriarcale.
Mi piace moltissimo anche il racconto "Il prigioniero di Caucaso", uno dei miei preferitti di Tolstoj. Come due russi sono capitati in prigione crudele ai montagnari. Il racconto di dignità umana, speranza, lotta fino alla fine.
Ci sono altre opere, ma queste due sono migliori :)
 

LuvBeethoven

New member
Di Tolstoj ho letto le due opere più famose: Guerra e Pace - Anna Karenina

Aggiungo solo qualche mia riflessione personale visto che si è già detto tutto.

Il concetto che mi è rimasto impresso è quello sintetizzato da questo meraviglioso aforisma (forse la citazione non è precisissima): "Amare tutti è non amare nessuno". Ricordo che ci rimasi sopra tutta la notte perché mi sfuggiva il senso, ma percepivo qualcosa di grande in questa frase apparentemente contraddittoria.
 

Grantenca

Well-known member
Mi sono molto interessato a questa "discussione" sul personaggio "Tolstoj", anche perchè conoscevo (e conosco) ben poco della vita di questo artista. Ringrazio questo forum che mi permette di conoscere cose che in altro modo non avrei mai potuto conoscere. Non è però il primo caso di grandi artisti che forse dal punto di vista morale ed etico, non sono altrettanto grandi come uomini, forse anche perchè la loro grande arte li fa vivere in una dimensione non facilmente comprensibile anche alle persone che più gli vivono vicine, e vedono la realtà in modo diverso da quella recepita dalla grande maggioranza degli umani.
Questo per dire che quello che ci lasciano questi giganti sono le loro opere, non il loro esempio. Chi ha scritto un capolavoro del livello di "Anna Karenina" dovrà per sempre (a mio modesto parere) essere considerato un benemerito per l'umanità.
 
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