XXIX G.d.L - Che tu sia per me il coltello (David Grossman)

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Minerva

New member
L’ho finito questa mattina… raccolgo le idee e vi faccio sapere.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
io sono a un terzo del libro e dico solo una cosa: vorrei vivere anche io una storia così :)
 

Minerva

New member
Ho impiegato tanto tempo a leggere questo libro, del quale mi sento solo di salvare il talento narrativo di Grossman. Per il resto la storia è pazzesca e inverosimile.

Yair, trentatreenne insoddisfatto dalla vita, con moglie e figlio, vede per caso una donna più grande di lui e ne resta folgorato tanto da decidere di cominciare con lei una storia intima, talmente intima da raccontarle di tutto (!?!?!?!:??), ma solo per lettera, senza mai incontrarla. Myriam, dapprima incerta e sconcertata, accetterà e porterà avanti questa strana relazione (delle sue lettere ci sono solo accenni indiretti fatti da Yair). Improvvisamente, dopo mesi di relazione epistolare, Yair smetterà di scrivere (perché? boh, se qualcuno lo avesse capito mi illumini!:boh:). Ecco che compaiono le lettere/diario di Myriam, che (come me) non comprende il silenzio di Yair. Ho trovato questa parte terribilmente triste e angosciante, poiché Myriam descrive in modo dettagliato la condizione di suo figlio (ancora mi devo riprendere!:paura:) e le sue battaglie quotidiane. Ho letto più velocemente l’epilogo della storia - ciliegina sulla torta del paradosso - solo per la curiosità di sapere dove lo scrittore volesse andare a parare (scontato dire che ancora mi è oscuro; anche qui, illuminatemi!).

In conclusione: lettura pesante, paradossale, triste e angosciante con un finale assurdo.
 

Meri

Viôt di viodi
La storia in se non è inverosimile secondo me, potrebbe essere fattibile, come potrebbe essere fattibile ad un certo punto che la cosa abbia una fine repentina. A mio parere l'autore ha affrettato la conclusione che ha un po' danneggiato tutto il romanzo.
 

Minerva

New member
Vorrei chiarire che, a mio avviso, non è la storia epistolare tra due sconosciuti ad essere inverosimile, anzi tutt’altro; sono le parole da delirio di Yair a lasciarmi leggermente perplessa. :??

“Myriam, questa notte ho corso intorno a te. Ecco. Sette volte ho fatto il giro di casa tua…Come hai potuto non sentirmi ansimare?... Questo corpo mingherlino e atrofizzato ha già capito che non otterrà grandi piaceri dal legame con te, e volevo che soffrisse…cosa succede se passa qualcuno e mi vede così?... Poi sono scoppiato a ridere… Così, seduto in macchina, mi sono svestito… a quel punto ero già un altro uomo… Sono sceso dall’auto e ho sentito, di colpo, che la notte mi veniva incontro…All’improvviso sono apparsi dei cani… che abbaiavano ferocemente… E io mi sono vergognato…Poi, quando ho cominciato a correre, hanno smesso di abbaiare… e sono spariti nel buio… Sai cos’ho fatto allora? Mi sono annusato l’ascella e ho ritrovato l’odore che ho quando ti scrivo. Allora ho pensato che forse stavo facendo l’errore giusto e ho cominciato a correre…Ho corso così, intorno a te…Forse hai sentito qualcosa in sogno – la mia nudità che gridava, il mio corpo che strillava spaventato per come lo stavo maltrattando…”

Non so quante di voi – ribadisco – non lo avrebbero denunciato per stalking. :mrgreen:

Non c’è niente di verosimile, poi, nel finale, apoteosi dell’assurdità.

Probabilmente sbaglio io l’approccio a questo libro, cercando una spiegazione razionale a qualcosa che di razionale ha ben poco (forse nulla). :boh:
 

Zefiro

da sudovest
Bella! mi piace la tua definizione: 'come miccia per un esplosivo" impatto devastante dell'uso della parola :mrgreen: e meno male che le parole non sono armi :wink:


oh beh... ecco un esempio del perchè io darida LA ADORO! :)

Certo che sono armi. O meglio, "possono essere". E molto altro... :wink:
 

darida

Well-known member
Probabilmente sbaglio io l’approccio a questo libro, cercando una spiegazione razionale a qualcosa che di razionale ha ben poco (forse nulla). :boh:

direi di si' Minerva, buona l'ultima, anzi (l'ultimissima :mrgreen:)
Hai tutta la mia comprensione, nella lettura generalmente e per come son fatta io, cerco coerenza, razionalita', concretezza ....e via dicendo. Con Grossman ho avuto uno stizzo d'ira anni fa alla prima lettura, a pag 1 :mrgreen:, po imi sono arresa al potere seducente delle parole, senza altra aspettativa che non fosse il piacere dato dalle stesse, ho deciso di non interessarmi alla vita "vera" dei personaggi, ma allo scandaglio profondo della loro anima :) non avendo alcun interesse che si incontrassero fuori dalle parole...:wink:
 

isola74

Lonely member
io

sono a metà strada tra Minerva e Darida... anche a me stizzano i libri "campati in aria" (tipo Coelho..senza offesa:??) e all'inizio ho avuto difficoltà anche con questo, poi ho capito che la "storia " era oltre... c'è qualcosa che va oltre il reale, e lui stesso è chiaro fin dall'inizio con Myriam: non vuole la realtà (credo che ne voglia solo fuggire), vuole crearsi un universo parallelo e lì rimanere a sedurre (e sedursi) con la parola
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
direi di si' Minerva, buona l'ultima, anzi (l'ultimissima :mrgreen:)
Hai tutta la mia comprensione, nella lettura generalmente e per come son fatta io, cerco coerenza, razionalita', concretezza ....e via dicendo. Con Grossman ho avuto uno stizzo d'ira anni fa alla prima lettura, a pag 1 :mrgreen:, po imi sono arresa al potere seducente delle parole, senza altra aspettativa che non fosse il piacere dato dalle stesse, ho deciso di non interessarmi alla vita "vera" dei personaggi, ma allo scandaglio profondo della loro anima :) non avendo alcun interesse che si incontrassero fuori dalle parole...:wink:


anche io anni fa lasciai dopo dieci pagine uno dei tre libri abbandonati della mia vita, Vedi alla voce: amore, per me una cosa illeggibile. Questo romanzo invece mi prende come la voce suadente di una sirena, in questo caso un sirenetto :) anche per me l'incontro non avrebbe alcun senso, come non ne avrebbe la voce di lei, noi osserviamo lui e lui solo e tutto quello che succede lo filtriamo tramite quello che lui dice, il romanzo è in soggettiva non rappresenta una storia ma quello che vive questo giovane uomo.
 

Minerva

New member
anche per me l'incontro non avrebbe alcun senso, come non ne avrebbe la voce di lei, noi osserviamo lui e lui solo e tutto quello che succede lo filtriamo tramite quello che lui dice, il romanzo è in soggettiva non rappresenta una storia ma quello che vive questo giovane uomo.
Ho l’impressione che avrai delle sorprese…:wink:
 

Brethil

Owl Member
Raccogliamo un po' di impressioni dei partecipanti :D

Meri: romanzo dominato dalla passione ma con un finale un po' banale.
Franceska: lettura inebriante e struggente; meraviglioso anche se dal finale oscuro. Voto: 9/10
Isola74: lento e ripetitivo in alcuni punti ma con ottimo uso delle parole.
Minerva: storia inverosimile e con un finale assurdo, ma molto ben scritta.
 

darida

Well-known member
Raccogliamo un po' di impressioni dei partecipanti :D

Meri: romanzo dominato dalla passione ma con un finale un po' banale.
Franceska: lettura inebriante e struggente; meraviglioso anche se dal finale oscuro. Voto: 9/10
Isola74: lento e ripetitivo in alcuni punti ma con ottimo uso delle parole.
Minerva: storia inverosimile e con un finale assurdo, ma molto ben scritta.

e la mia impressione?... non ti è chiara, neh?! :wink: :mrgreen:
 

Brethil

Owl Member
No Darida, semplicemente pensavo lo stessi ancora leggendo...rimbambimento estivo! :mrgreen:

Meri: romanzo dominato dalla passione ma con un finale un po' banale.
Franceska: lettura inebriante e struggente; meraviglioso anche se dal finale oscuro. Voto: 9/10
Isola74: lento e ripetitivo in alcuni punti ma con ottimo uso delle parole.
Minerva: storia inverosimile e con un finale assurdo, ma molto ben scritta.
Darida: libro in cui le parole e le sensazioni sono protagoniste; finale ininfluente e interpretabile.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
finito oggi: per me un capolavoro, sedimento le parole che ancora mi danzano nella testa e poi commento, che sono ancora emozionata :)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Dico subito che leggerlo mi ha dato un piacere quasi fisico, se fossi una scrittrice scriverei così, parlerei di ciò che avviene nell'animo umano, nell'invisibile, nel non detto, entrare come ha fatto Grossman nei pensieri più intimi di Yair e Myriam prevede grande sensibilità e un uso della parola scritta da grande maestro, perchè esprime spesso l'impalpabile, il non conoscibile, reagisci con un moto del cuore o un'emozione a quello che scrive e questo ti permette di guardare dentro anche ai tuoi sentimenti.
 
Stato
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