Apart
New member
Ogni volta che provo a ripensare alla giornata trascorsa la mia mente lavora prevalentemente per rappresentazioni. Senza un ordine prestabilito, produce delle immagini che sembrano quasi materializzarsi, come per magia, davanti ai miei occhi: sono prodotti di un fenomeno incredibile, quanto inspiegabile, istantanee di un tempo che ormai non è più, poiché esistente soltanto nella mia memoria, e che mi appaiono come bloccate, immobili, immutabili.
Oggi ho visto, che mi hanno colpito particolarmente:
- una ragazza magra, molto carina, dalla carnagione scura, probabilmente indiana, con indosso un vestitino bianco corto, aspettare, con aria spesierata, in piedi sulla banchina l’arrivo del metrò;
- un ragazzo con gli occhiali, vestito di scuro, seduto sulla panchina poco distante dai binari del treno, le gambe accavallate, assorto nella lettura di Gomorra, libro di Roberto Saviano;
- il volto triste di mia nonna, seduta a tavola insieme a noi, dal quale trapelava la sua sofferenza.
Oggi ho visto, che mi hanno colpito particolarmente:
- una ragazza magra, molto carina, dalla carnagione scura, probabilmente indiana, con indosso un vestitino bianco corto, aspettare, con aria spesierata, in piedi sulla banchina l’arrivo del metrò;
- un ragazzo con gli occhiali, vestito di scuro, seduto sulla panchina poco distante dai binari del treno, le gambe accavallate, assorto nella lettura di Gomorra, libro di Roberto Saviano;
- il volto triste di mia nonna, seduta a tavola insieme a noi, dal quale trapelava la sua sofferenza.