Apart
New member
Una frase recente, che mi ha scritto stellonzola, "sai quando mi sono iscritta l'ho fatto dopo aver letto alcuni post tuoi e di Zefiro che mi avevano colpito parecchio", mi ha lusingato, facendomi sentire orgoglioso di me, di quello che scrivo sul forum - non la ringrazierò mai abbastanza per quelle parole -, e mi ha dato anche da pensare: quello che scriviamo viene letto anche da persone che non sono iscritte al forum; quello che scriviamo suscita interesse, a volte scalpore; quello che scriviamo può condizionare la scelta di una persona di iscriversi o non iscriversi al forum.
Sono davvero così potenti le parole? La domanda è banale, la risposta sembra scontata. Tutti sappiamo della forza che possiedono le parole, ma il fatto è che non sempre ce lo ricordiamo. Così a volte preferiamo non dire, non scrivere, pensando che tanto l'argomento non interesserà a nessuno, dando per scontato che i commenti che lasceranno gli altri deluderanno le nostre aspettative. Poi qualcuno ti ringrazia per quello che hai scritto, e così ti accorgi di quanto sia stato importante scrivere quella cosa lï, quella volta, o quell'altra cosa lì, quell'altra volta. E ti dici che non scrivere, lasciar perdere, limitarsi, dissolve la possibilità di discutere, di riflettere, di pensare. Dunque di conoscersi, di aprirsi, di appassionarsi. Di migliorarsi. E' incredibile pensare a quante cose abbiamo scritto qui, quanti argomenti abbiamo trattato, quante discussioni sono nate; e altrettanto incredibile è pensare quanti sono stati i lettori, quanti quelli che vi hanno partecipato, quanti quelli che lo fanno e lo faranno ancora. Non pensate che abbiamo allargato un po' gli spazi entro cui si muovono le nostre vite e quelle degli altri? Ciò vi fa o non vi fa sentire orgogliosi di voi?
Sono davvero così potenti le parole? La domanda è banale, la risposta sembra scontata. Tutti sappiamo della forza che possiedono le parole, ma il fatto è che non sempre ce lo ricordiamo. Così a volte preferiamo non dire, non scrivere, pensando che tanto l'argomento non interesserà a nessuno, dando per scontato che i commenti che lasceranno gli altri deluderanno le nostre aspettative. Poi qualcuno ti ringrazia per quello che hai scritto, e così ti accorgi di quanto sia stato importante scrivere quella cosa lï, quella volta, o quell'altra cosa lì, quell'altra volta. E ti dici che non scrivere, lasciar perdere, limitarsi, dissolve la possibilità di discutere, di riflettere, di pensare. Dunque di conoscersi, di aprirsi, di appassionarsi. Di migliorarsi. E' incredibile pensare a quante cose abbiamo scritto qui, quanti argomenti abbiamo trattato, quante discussioni sono nate; e altrettanto incredibile è pensare quanti sono stati i lettori, quanti quelli che vi hanno partecipato, quanti quelli che lo fanno e lo faranno ancora. Non pensate che abbiamo allargato un po' gli spazi entro cui si muovono le nostre vite e quelle degli altri? Ciò vi fa o non vi fa sentire orgogliosi di voi?
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