Chevalier, Tracy - Strane creature

elida86

New member
Mi sono fermata a metà romanzo perchè mi riesce un po' difficile andare avanti.. lo trovo un po'noioso, con nessun vero colpo di scena.. poco avvincente, ma spero mi ritorni la voglia di finirlo, perchè mi spiace sempre quando lascio qualche libro a metà!
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Dopo un inizio poco appassionante, mi sono dovuta ricredere.
Ci vuole un po' di tempo per familiarizzare con il mondo degli ittiosauri e dei pesci fossili, ma poi, pian piano, scatta l'immedesimazione in queste due donne con una passione così fuori del comune e così poco "femminile" per quell'epoca. La scrittura è molto semplice e senza fronzoli e anche per me è vero, come ha scritto Meri, che a tratti la Chevalier ricorda vagamente la Austen, la quale pare abbia realmente visitato il villaggio di Lyme. Qui però non vengono narrate le vicende dei ricchi nullafacenti, tutt'altro: Mary Anning vive fin da piccola della sua attività di commerciante di fossili e la sua famiglia vivrà per lunghi anni nell'indigenza.
A parte la storia di base che, comunque, è una storia di sentimenti che ruota intorno all'amicizia tra Mary Anning ed Elizabeth, mi ha incuriosito molto l'idea di queste donne così emancipate, considerando che vivevano nell'800, e della loro scarsa attenzione per le chiacchiere della gente. Chissà se sono state davvero così. Colpisce e incuriosisce il fatto che le scoperte della Anning portarono realmente ad una svolta negli studi sull'evoluzione, superando le convinzioni religiose che fino a quel momento erano state indiscutibili.
Un romanzo dal sapore piacevolmente un po' antico; magari non l'ho trovato intenso come altri, non è tra i miei libri preferiti ma lo promuovo assolutamente.
 

Kriss

blonde member
I pareri che ho letto qui sul Forum relativi a questo libro mi hanno convinto ad acquistarlo. Ma non è proprio il mio genere.
Come ha potuto notare qualcun altro prima di me, sembra di rileggere Jane Austen: addirittura le scene iniziali con le tre sorelle “esiliate” in un paesino della campagna inglese mi ha ricordato le prime pagine di “Ragione e Sentimento” della Austen.
L’unica cosa che ho apprezzato, e concordo quindi col giudizio di Alessandra, è la capacità di queste due protagoniste, Mary Anning ed Elisabeth Philpot, di emergere comunque in una società maschilista. La loro passione per i fossili permetterà loro di reagire e combattere per quello in cui credono nonostante la cultura del tempo sia contro di loro (in quanto donne).
Nell’insieme noiosetto e la tentazione di saltare qualche pagina mi è balenata nella testa… però ho tenuto duro. Così adesso posso criticarlo…


:mrgreen::mrgreen:
 

Sibyl_Vane

Fairy Member
In realtà sono un po' di parte, perché adoro la Chevalier... ad ogni modo, anche io vorrei promuovere a pieni voti questo libro, che ho trovato davvero molto interessante, soprattutto per l'argomento trattato. Inoltre, mi è piaciuta, come al solito, l'atmosfera che l'autrice riesce a creare in ogni suo libro, tanto che ti sembra di ritrovartici dentro ed essere lì a cercare fossili assieme a Mary ed Elisabeth. Mi ha fatto anche venire una gran voglia di visitare Lyme Regis e gli altri luoghi nominati nel romanzo. Forse poco avvincente rispetto agli altri libri della stessa autrice, ma sicuramente originale e ben scritto , a mio parere! :wink:
 

gamine2612

Together for ever
Dopo un inizio poco appassionante, mi sono dovuta ricredere.
Ci vuole un po' di tempo per familiarizzare con il mondo degli ittiosauri e dei pesci fossili, ma poi, pian piano, scatta l'immedesimazione in queste due donne con una passione così fuori del comune e così poco "femminile" per quell'epoca. La scrittura è molto semplice e senza fronzoli e anche per me è vero, come ha scritto Meri, che a tratti la Chevalier ricorda vagamente la Austen, la quale pare abbia realmente visitato il villaggio di Lyme. Qui però non vengono narrate le vicende dei ricchi nullafacenti, tutt'altro: Mary Anning vive fin da piccola della sua attività di commerciante di fossili e la sua famiglia vivrà per lunghi anni nell'indigenza.
A parte la storia di base che, comunque, è una storia di sentimenti che ruota intorno all'amicizia tra Mary Anning ed Elizabeth, mi ha incuriosito molto l'idea di queste donne così emancipate, considerando che vivevano nell'800, e della loro scarsa attenzione per le chiacchiere della gente. Chissà se sono state davvero così. Colpisce e incuriosisce il fatto che le scoperte della Anning portarono realmente ad una svolta negli studi sull'evoluzione, superando le convinzioni religiose che fino a quel momento erano state indiscutibili.
Un romanzo dal sapore piacevolmente un po' antico; magari non l'ho trovato intenso come altri, non è tra i miei libri preferiti ma lo promuovo assolutamente.

Il commento di Alessandra è molto vicino ai miei pensieri.
L'ho avuto per caso e non avevo letto nulla della Chevalier.Mi ha interessato anche la storia di Mary Anning di cui non sapevo nulla prima
Vale la pena.:wink:
 

Kira990

New member
Finito oggi il libro. Il libro mi è piaciuto ma non è tra i miei preferiti. Probabilmente un po' ripetitivo lo schema della ricerca e scoperta dei vari fossili importanti che alla lunga mi ha un po' annoiata.
Quello che mi è piaciuto è stato scoprire questa donna veramente in gamba per il periodo in cui è vissuta. Mi piacerebbe sapere se la sua vita si avvicina veramente a quanto scritto. Ho letto un accenno di biografia dove accennava all'episodio del fulmine quindi presumo sia un fatto realmente accaduto.
Quello che non mi ha convinta è in primis Elisabeth Philpot. Fa tanto la "moderna" ma in realtà si fa vincere dalle emozioni e dalla gelosia e diventa la classica zitella arrabbiata. Non mi ha convinta nemmeno la sua partenza per Londra verso fine libro (non aggiungo altro per evitare spoiler).
Mary per buona parte del libro è adulta ma dovevo pensarci perché continuavo a pensarla come una ragazzina adolescente. Non so se è un mio problema o se è una idea nata da come cresce il suo personaggio. Continua a sembrarmi per gran parte del libro un po' immatura e non so se è un effetto voluto, ad esempio per esaltare la differenza di età e di classe sociale con la signorina Philpot, o se è solo una mia idea.
Altra domanda che mi sono fatta: ma quanto è grande questa spiaggia per nascondere tutti questi fossili?? :D
Scherzi a parte è sicuramente da ammirare questa scelta di vita perché sarà stata di un faticoso e logorante cercare questi fossili da mattina a sera tutti i giorni...
Sul fatto del paese che la emargina perché diversa, perché povera, perché non sa comportarsi con gli uomini, solito discorso che la gente vede il diverso e ne ha timore o invidia e lo addita ed esclude. Soprattutto se donna e povera, perché se donna ricca o benestante possiamo invece sopportare.
Se dobbiamo invece guardare gli studiosi, la gente importante, in questo libro alla fine ne esce bene: non ho visto "rubare" il lavoro di Mary, anzi alla fine viene ben riconosciuto il suo lavoro e la sua conoscenza dell'argomento.
Scusate se discorso è stato un po' lungo, ho finito il libro oggi pomeriggio e mi è venuto da condividere tutto quello che mi passava per la testa o almeno una parte, quindi direi che anche se non è tra i miei preferiti non è un libro che ho liquidato con un: si carino.
Più avanti sicuramente vorrò leggere altro della Chevalier.
 
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qweedy

Well-known member
Mi è piaciuto molto, Tracy Chevalier scrive un'opera dal contenuto insolito, in cui realtà e fantasia si fondono con delicatezza, attingendo da personaggi realmente vissuti. Sulla costa inglese nei primi decenni dell'800, in un piccolo borgo sul mare e in un clima sociale agli albori dell'epoca vittoriana, i reperti rinvenuti da Mary Anning furono di fondamentale rilevanza scientifica e determinanti per fondare su basi salde l'allora nascente teoria dell'evoluzione della specie.
Rimane da chiedersi se le strane creature sono i fossili trovati sulla spiaggia, o le due protagoniste, Mary ed Elizabeth, così moderne e così coraggiose.

Voto 5
 
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