Viva l'Italia

sergio Rufo

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Apart, il problema non e' Saviano in quanto persona, il problema e' il fenomeno Saviano costruito ad arte in ogni minimo dettaglio, in ogni minimo particolare, fenomeno non piu' di contenuti ma di immagine iconesca.
E poi diciamola fino in fondo: cosa ha svelato? cosa ha detto di cosi' rivelatore?
Non ha fatto il nome di un solo politico, uno solo dicasi.
Le famiglie della camorra napoletana citate nel suo libro , sono nomi che gia' si sapevano, che gia' erano nei i verbali della magistratura per non parlare di quelli che gia' sono in galera condannati.
Si sapeva cos'era la camorra prima di Saviano o no?
E per finire, un altro esempio tra i tanti che si potrebbero fare: sui rifiuti napoletani, oltre alla solita predichetta da quattro soldi, perche' - lui che sa tutto, lui che e' testimone di tutto - mai una volta ha fatto il nome di un'azienda legata a questo malaffare?
Saviano, il nuovo eroe, vive della sua immagine di primadonna, ecco la verita'.
Aveva ragione il procuratore storico antimafia Ingroia, che se ne intende di queste cose, a dire che Saviano deve staccarsi dalla sua immagine pubblica che lo confonde come il prototipo del "professionista" dell'antimafia o se no il suo fenomeno si ridurra' al fenomeno commerciale che gia' e ' diventato.
 
Il grande Sandro Pertini seguito da Saviano e Vendola è un insulto.
L'appello ai giovani - inascoltato - è disatteso soprattutto dal cronista mediatico; il politico, poi, lo cavalca senza prendere le distanze dalle dinamiche di potere.

"Denunciamoli!" disse Pertini e mi risulta che nessuno - se si escludono due troiette vogliose di notorietà - lo abbia fatto alla luce del sole.

Denunciamoli per essersi macchiati di corruzione e speculazione, per il totalitarismo che pretendono di esercitare, e non perchè gli tira il c.azzo.
 

Apart

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Apart, il problema non e' Saviano in quanto persona, il problema e' il fenomeno Saviano costruito ad arte in ogni minimo dettaglio, in ogni minimo particolare, fenomeno non piu' di contenuti ma di immagine iconesca.
E poi diciamola fino in fondo: cosa ha svelato? cosa ha detto di cosi' rivelatore?
Non ha fatto il nome di un solo politico, uno solo dicasi.
Le famiglie della camorra napoletana citate nel suo libro , sono nomi che gia' si sapevano, che gia' erano nei i verbali della magistratura per non parlare di quelli che gia' sono in galera condannati.
Si sapeva cos'era la camorra prima di Saviano o no?
E per finire, un altro esempio tra i tanti che si potrebbero fare: sui rifiuti napoletani, oltre alla solita predichetta da quattro soldi, perche' - lui che sa tutto, lui che e' testimone di tutto - mai una volta ha fatto il nome di un'azienda legata a questo malaffare?
Saviano, il nuovo eroe, vive della sua immagine di primadonna, ecco la verita'.
Aveva ragione il procuratore storico antimafia Ingroia, che se ne intende di queste cose, a dire che Saviano deve staccarsi dalla sua immagine pubblica che lo confonde come il prototipo del "professionista" dell'antimafia o se no il suo fenomeno si ridurra' al fenomeno commerciale che gia' e ' diventato.

Non vedo cosa ci sia di male a fare di un uomo votato alla testimonianza, alla legalità, alal giustizia, un'icona. Fenomeno commerciale? Può darsi. Le derive sono sempre dietro l'angolo. C'è da dire però che alcuni lo vedono solo come un fenomeno mediatico. Altri, sensibili all'uomo, informati su quello che ha scritto, no. Tu l'hai letto il libro? Non credo. Altrimenti non scriveresti ciò.

Cosa ha svelato? Ha svelato a noi lettori, nei dettagli, i meccanismi di potere, le dinamiche interne di un'organizzazione (che non può neanche più essere considerata tale), le collusioni con la politica, la presa che hanno sui giovani, i commerci dei falsi, ecc. Si sapeva cos'era la camorra? Certo. Peccato soltanto che è cambiata nella forma, nella struttura. A tal punto che neanche più può definirsi così. Sì è così ramificata, estesa, nei meandri della società che è diventato impossibile considerarlà come un'organizzazione chiusa, a sè. Utilizzare il termine camorra, oggi, sembra antiquato, se non errato.
Saviano non vuole dimostrare che è stato lui a scoprire certi nomi. Non vuol essere il cristoforo Colombo della situazione, coem credi tu. Saviano ha portato all'attenzione del pubblico alcune cose, ha fatto da tramite, insomma. Rivelando quello che è già scritto, quello che è già apparso dalle inchieste, dai processi, dalle sentenze. Ma l'ha detto a noi, l'ha detto al grande pubblico. E l'ha fatto in maniera egregia. Leggiti una pagina di Saviano e rimani affascinato dal suo stile narrativo. E poi ha messo in luce l'azione di politici, magistrati, agenti di polizia, che hanno avuto il coraggio di parlare, o anche semplicemente di fare il loro dovere.
Tu vuoi sentire i nomi che hai in mente tu, che ti piacerebbe venissero detti, o vuoi sentire la verità, quella accertata? Saviano rivela tutti nomi dei camorristi che i magistrati conoscevano sicuramente, ma molti di noi di certo no. E cita molte aziende: Impregilo su tutte, ma anche Edilsud, cliniche private, imprese edilizie, assessori e così via. Cita appalti truccati, traffici di immondizia che vanno da nord a sud (Lombardia-Campania), cliniche gestite da malavitosi e così via, comemrci illegali con la Cina, e così via.
Ma tu l'hai letto il libro?
 

Apart

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Il grande Sandro Pertini seguito da Saviano e Vendola è un insulto.
L'appello ai giovani - inascoltato - è disatteso soprattutto dal cronista mediatico; il politico, poi, lo cavalca senza prendere le distanze dalle dinamiche di potere.

"Denunciamoli!" disse Pertini e mi risulta che nessuno - se si escludono due troiette vogliose di notorietà - lo abbia fatto alla luce del sole.

Denunciamoli per essersi macchiati di corruzione e speculazione, per il totalitarismo che pretendono di esercitare, e non perchè gli tira il c.azzo.

Anche l'appello del papa è disatteso quotidianamente, e allora?
Prendere le distanze dalle dinamiche di potere? Ma nessuno fin'ora le ha prese prima più di lui, e come lui. E poi, come tutti sappiamo, non si può pensare di stare in politica senza scendere a compromessi. Lo si vede in politica, ce ne accorgiamo sul lavoro. A meno che tu non creda di vivere nel mondo delle fiabe.
Lungi da me paragonare Vendola o Saviano a Pertini. Confronti che vuoi imporre tu, e che hanno poco senso, dato che viviamo in un'altra epoca storica, in un altro contesto socio-culturale, politico, ecc. Fatto sta che il primo è un grande politico; il secondo è un grande giornalista (che scrive in maniera eccellente), prim'ancora che un uomo votato alla testimonianza, alla giustizia e alla legalità.
 

asiul

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Il grande Sandro Pertini seguito da Saviano e Vendola è un insulto.
L'appello ai giovani - inascoltato - è disatteso soprattutto dal cronista mediatico; il politico, poi, lo cavalca senza prendere le distanze dalle dinamiche di potere.

"Denunciamoli!" disse Pertini e mi risulta che nessuno - se si escludono due troiette vogliose di notorietà - lo abbia fatto alla luce del sole.


Denunciamoli per essersi macchiati di corruzione e speculazione, per il totalitarismo che pretendono di esercitare, e non perchè gli tira il c.azzo.

In parte (eccetto per il "grande" ) quoto. Ma non parlerei d'insulto. Diciamo che è fuori luogo accostare "nonno felice" agli altri due. :)

Beh! il punto è se (leggere evidenziato :mrgreen: ) con i loro soldi o con quelli dello Stato.Ch'io debba pagare le tasse per far fare un "non so che cosa" al politico di turno è deprimente.
Non lo voglio sapere! :W





"È mai possibile o porco di un cane | che le avventure in codesto reame | debban risolversi tutte con grandi put...e." Fabrizio De André
 
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sergio Rufo

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Saviano l'ho letto, non preoccuparti Apart. Lo stile di scrittura? penoso e rindondante quanto mai, ma si sa: per un nuovo eroe mediatico c'e' bisogno della perfezione rotonda, a tutto tondo, incriticabile. Lui e' il Verbo.

Negli anni 90, nel pieno della recrudiscenza delle stragi mafiose ( Borsellio e Falcone per citare i due piu' famosi) il pool di Palermo in collaborazione con la polizia investigativa ( e diciamolo una buona volta che ci sono anche loro! che lavorano rischiando la pelle come diceva Pasolini) intraprese una lotta furibonda con Cosa Nostra.
Cosa successe ai vari Borsellino, Falcone? cosa successe ai vari Ingroia, Scarpinato - per fare altri nomi- e successivamente a Caselli? Successe che l'ondata mediatica non ci fu, anzi.
Gli ostacolarono in tutti i modi; furono inquisiti loro stessi; furono messi alla gogna.
Cosa successe a quelle decine di poliziotti morti uccisi in agguati mafiosi? funerali di stato, quattro parole di retorica, quattro ipocrite lacrime.
Lasciati soli come cani; sottratti alla visibilita' mediatica; quasi nascosti come fossero una vergona, come fossero loro i criminali; dimenticati nelle magistrature; occupati a fare fotocopie ( Falcone si faceva da solo le fotocopie!); spostati da una magistratura all'altra.
Dimenticati, insomma.
V'e' di piu': poliziotti e magistrati denigrati sempre dallo stesso pregiudizio stupido popolare: usano sistemi coercitivi , bisogna indagare ( come si permettono di interrogare un figlio di un mafioso?), ma guarda caso, dopo pochi mesi alcuni di loro furono uccisi dalla mafia.
E furono tanti. E non andarono in tv, non andarono alla radio, non avevano copertine.
Ecco perche' non credo alla fondatezza di una vera lotta alla criminalita' intesa in questo modo: e' la visibilita', e' la sua strumentalizzazione che va' a ingrossare tutti quei sistemi apparati che girano intorno ad essa, a essere il vero " messaggio" di ora.
Stanno cavalcando la tigre quando la stessa tigre, la mediaticita', li ha gia' sbranati ( giornalista del Manifesto dixit...).
Saviano dovrebbe si andarsene e ne avrebbe tutte le ragioni, ma innanzitutto dovrebbe andaresene da questo circo mediatico.
( Giornali, tv, Matrix, Porta a Porta ecc.ecc. e future trasmissioncelle)
Se i suoi lettori gli sono fedeli continueranno a leggerlo, non si preoccupi.
 
E poi diciamola fino in fondo: cosa ha svelato? cosa ha detto di cosi' rivelatore?
Non ha fatto il nome di un solo politico, uno solo dicasi.
/QUOTE]

Probabilmente hai letto il libro con sufficienza.
Ma anche se non ci fosse nessun nome di politico, nulla toglierebbe al grande merito di Saviano. Aver fatto conoscere all'opinione pubblica cos'è la Camorra.
E' tutto scritto nei verbali della magistratura e posso anche darti ragione, ma non c'è solo quello. Tu conoscevi Aberdeen - Mondragone? E' solo uno dei tanti fatti che grazie a Saviano ho scoperto. Sempre grazie a Saviano ho scoperto che fine fanno i cinesi morti...

Perché Vendola non è un grande politico e Pertini viene associato a Nonno Felice? Probabilmente vi sfugge cosa ha fatto questo grande uomo durante il terremoto in Irpinia.
 

asiul

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Baldassarre Embriaco;199761 ha scritto:
Perché Vendola non è un grande politico e Pertini viene associato a Nonno Felice? Probabilmente vi sfugge cosa ha fatto questo grande uomo durante il terremoto in Irpinia.

e mammamia! era una battuta riferita al fatto che fosse un nonnetto gioioso!Non essere sempre così serio... lo vuoi un bicchiere di Brachetto? :wink:
 
Sai cos'è, il 23 novembre ricorrono i trentanni del terremoto e ricordo come se fosse oggi Pertini che dava sollievo a quelle popolazioni.
Non so se sia stato un grande politico, ero davvero piccolo, ma un grande uomo lo è stato davvero.

Eppure io parteggiavo per Guglielmo da Bascavilla nelle sue diatribe sul riso col vegliardo Jorge. Davvero sembro così serio?

Sommarello fatto con uva di T.roia. Nettare degli dei. Brindiamo con quello.
 

asiul

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Sai cos'è, il 23 novembre ricorrono i trentanni del terremoto e ricordo come se fosse oggi Pertini che dava sollievo a quelle popolazioni.
Non so se sia stato un grande politico, ero davvero piccolo, ma un grande uomo lo è stato davvero.

Eppure io parteggiavo per Guglielmo da Bascavilla nelle sue diatribe sul riso col vegliardo Jorge. Davvero sembro così serio?

Sommarello fatto con uva di T.roia. Nettare degli dei. Brindiamo con quello.


Un pochino... :)

Vada per il Sommarello, ma la prossima volta il vino lo scelgo io... ;)
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
Perché Vendola non è un grande politico e Pertini viene associato a Nonno Felice? Probabilmente vi sfugge cosa ha fatto questo grande uomo durante il terremoto in Irpinia.

Per quanto mi riguarda, Pertini non è assimilabile a Nonno Felice.

Su Vendola, probabilmente sfugge anche la sua cotraddittorietà di omosessuale cattolico, con annesse trovate di retorica strategica. Un grande uomo, grandissimo, tanto da riuscire a tenere un piede in due scarpe. E questo per limitarsi alla forte personalizzazione della sua politica.
 

sergio Rufo

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Baldassare ti faccio i miei complimenti: il tuo avatar e' splendido, Silvietto merita questo e altro, lui che e' un incompreso in questo paese d'ingrati.
Dopo tutto quello che ha fatto per l'italia! persino le rivoluzionarie leggi ad personam, altro che riforme! lui e' andato oltre, lui l'unto del signore che " resiste" disumanamente.
Dopo tutto questo, dai, potra' farsi una scopata in santa pace!:)
 
Interessante e direi, soprattutto inattuale , che e' un gran bel complimento dato i tempi.
Cosi', per altre cose , quel Vendola che vedo poco su'. Forse qualcosa di diverso? Lo si spera, almeno.
Non cosi', invece, quel Saviano di cui a dire il vero non capisco perche' non se ne stia rintanato nell' unico posto che gli si addice: il sacchetto di patatine Pai.


Anch'io, come Sergio, spero che Vendola possa rappresentare qualcosa di diverso. Lo è stato nella sua Puglia - ho seguito alcune azioni interessanti, come la pubblicizzazione dell'acquedotto pugliese e il coinvolgimento dei giovani nelle attività culturali - e potrebbe esserlo a livello nazionale.
Anche se, come diciamo sempre io e Sergio quando ne parliamo, non è possibile votarlo se i presupposti sono le primarie del PD.
Perciò non votiamo e, più che la speranza, non ci resta che la lotta. E il Sergio mi supporta in tutte quelle che intraprendo.

Anche su Saviano, il beniamino della MONDADORI, non posso che convenirne con lui: basta trovarlo nei distributori di gassose e il marketing è concluso.
La richiesta di delucidazioni da parte della Fondazione Peppino Impastato sulle sue dichiarazioni riguardo la morte di questo grande resistente sono ancora lì da rendere, e il suo schieramento con lo stato d'Israele e la spiegazione degli atti terroristici sono quanto di più viscido si possa sentire da uno pseudo intellettuale.

Resta la grandezza di Sandro Pertini che, come dice Sergio, è inattuale.
Infatti, perchè riteniamo fuori tempo quei valori - l'onestà e il coraggio - che dovremmo difendere fino alla morte?
 

sergio Rufo

New member
Anch'io, come Sergio, spero che Vendola possa rappresentare qualcosa di diverso. Lo è stato nella sua Puglia - ho seguito alcune azioni interessanti, come la pubblicizzazione dell'acquedotto pugliese e il coinvolgimento dei giovani nelle attività culturali - e potrebbe esserlo a livello nazionale.
Anche se, come diciamo sempre io e Sergio quando ne parliamo, non è possibile votarlo se i presupposti sono le primarie del PD.
Perciò non votiamo e, più che la speranza, non ci resta che la lotta. E il Sergio mi supporta in tutte quelle che intraprendo.

Anche su Saviano, il beniamino della MONDADORI, non posso che convenirne con lui: basta trovarlo nei distributori di gassose e il marketing è concluso.
La richiesta di delucidazioni da parte della Fondazione Peppino Impastato sulle sue dichiarazioni riguardo la morte di questo grande resistente sono ancora lì da rendere, e il suo schieramento con lo stato d'Israele e la spiegazione degli atti terroristici sono quanto di più viscido si possa sentire da uno pseudo intellettuale.

Resta la grandezza di Sandro Pertini che, come dice Sergio, è inattuale.
Infatti, perchè riteniamo fuori tempo quei valori - l'onestà e il coraggio - che dovremmo difendere fino alla morte?

Si, so come la pensi su Vendola. Gli riconosci un buon lavoro in Puglia ma diffidi del suo coinvolgimento con il sistema. Hai ragione.
Mi ricordo della serata con Renato quando ne abbiamo parlato ( una delle tante): Renato e' piu' fiducioso o ingenuo, dipende.
Ma sono d'accordo con te: bisogna stare fuori dal sistema come abbiamo mille volte ripetuto. Ecco perche' non votiamo da anni e continueremo a farlo fintanto non appaia un vero cambiamento ( forse non e' una speranza in un Vendola qualsiasi come dici tu, forse e' un modo di incominciare le lotte dal piccolo, dal locale, dalle proprie azioni che possono partire in ogni attimo di una giornata. Tutto e' politica....)

Un po' come il tuo dire ieri a Domenico e tu sai che intendo dire.

A proposito: come si sta' in montagna? :wink:
 

Apart

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Saviano l'ho letto, non preoccuparti Apart. Lo stile di scrittura? penoso e rindondante quanto mai, ma si sa: per un nuovo eroe mediatico c'e' bisogno della perfezione rotonda, a tutto tondo, incriticabile. Lui e' il Verbo.

Negli anni 90, nel pieno della recrudiscenza delle stragi mafiose ( Borsellio e Falcone per citare i due piu' famosi) il pool di Palermo in collaborazione con la polizia investigativa ( e diciamolo una buona volta che ci sono anche loro! che lavorano rischiando la pelle come diceva Pasolini) intraprese una lotta furibonda con Cosa Nostra.
Cosa successe ai vari Borsellino, Falcone? cosa successe ai vari Ingroia, Scarpinato - per fare altri nomi- e successivamente a Caselli? Successe che l'ondata mediatica non ci fu, anzi.
Gli ostacolarono in tutti i modi; furono inquisiti loro stessi; furono messi alla gogna.
Cosa successe a quelle decine di poliziotti morti uccisi in agguati mafiosi? funerali di stato, quattro parole di retorica, quattro ipocrite lacrime.
Lasciati soli come cani; sottratti alla visibilita' mediatica; quasi nascosti come fossero una vergona, come fossero loro i criminali; dimenticati nelle magistrature; occupati a fare fotocopie ( Falcone si faceva da solo le fotocopie!); spostati da una magistratura all'altra.
Dimenticati, insomma.
V'e' di piu': poliziotti e magistrati denigrati sempre dallo stesso pregiudizio stupido popolare: usano sistemi coercitivi , bisogna indagare ( come si permettono di interrogare un figlio di un mafioso?), ma guarda caso, dopo pochi mesi alcuni di loro furono uccisi dalla mafia.
E furono tanti. E non andarono in tv, non andarono alla radio, non avevano copertine.
Ecco perche' non credo alla fondatezza di una vera lotta alla criminalita' intesa in questo modo: e' la visibilita', e' la sua strumentalizzazione che va' a ingrossare tutti quei sistemi apparati che girano intorno ad essa, a essere il vero " messaggio" di ora.
Stanno cavalcando la tigre quando la stessa tigre, la mediaticita', li ha gia' sbranati ( giornalista del Manifesto dixit...).
Saviano dovrebbe si andarsene e ne avrebbe tutte le ragioni, ma innanzitutto dovrebbe andaresene da questo circo mediatico.
( Giornali, tv, Matrix, Porta a Porta ecc.ecc. e future trasmissioncelle)
Se i suoi lettori gli sono fedeli continueranno a leggerlo, non si preoccupi.

Sullo stile di scrittura non siamo proprio d'accordo. Questo intervento lo trovo già differente da quello che hai fatto in precedenza. Il suo scopo era divulgare un certo messaggio, e oggi, se vuoi farlo con forza, se vuoi smuovere le coscienze, lo fai dentro il circolo mediatico. Fin'ora c'è stato dentro bene credo: come giornalista (o scrittore), e come uomo votato alla legalità. Ha tenuto nel riserbo più assoluto la sua vita privata, e questo è importante, e questo a me piace e degno di lode. Cosa che pochi di quelli che vanno in televisione riescono a fare. In futuro, chi lo sa. Le derive, ripeto, sono sempre dietro l'angolo. Io continuerò a leggerlo e a seguirlo.
 
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Apart

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Quando vuole, Apart, sa essere un bravo umorista. :mrgreen:

Ripeto, per me è un grande politico, e un grande uomo prim'ancora. Le motivazioni che hai dato per renderlo "antipatico" ai nostri occhi le trovo inconstistenti. Valgono poco, insomma. E credo che ti manchi un po' di sensibilità altrimenti la smetteresti di fare della ridicola ironia.
 
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