Läckberg, Camilla - La principessa di ghiaccio

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Avevo già espresso la mia opinione su questo libro tempo fa.
Ho riletto questo giallo a distanza di anni – e di molti libri del genere all'attivo – con l'intenzione di continuare la fortunata saga e, in generale, confermo l'impressione positiva che ebbi alla fine della prima lettura.
Si tratta del primo libro di Camilla Lackberg, quello che ha dato l'avvio alla serie ambientata nel piccolo paesino di Fjalbacka, sulla costa sud-occidentale della Svezia, e che vede come protagonista la giovane scrittrice Erica Falck.Al di là delle caratteristiche specifiche del libro, dell'ambientazione fredda e innevata e della trama e di altre amenità facilmente intuibili dalla quarta di copertina, cerchiamo di inquadrare meglio la collocazione della Lackberg nel panorama poliziesco contemporaneo.
C'è una categoria di gialli – e non di thriller, attenzione, perché mai come in questo caso la precisazione fa la differenza – che io definirei gialli soft: sono quei libri che di base sono dei polizieschi, ma nei quali gli autori (o più spesso le autrici) infilano anche una storia in rosa che va a costituire una diramazione parallela della trama. Ora, a me personalmente questo tipo di storie non dispiace, sia perché non disdegno le implicazioni quotidiane o sentimentali dei personaggi, specie se dovrò incontrarli per molti libri, sia perché il lato romantico va a sostituire in parte la mancanza di adrenalina e di tensione narrativa che spesso si trova nei gialli e che altrimenti mi farebbe rimpiangere i thriller. In un giallo dell'Ottocento o dei primi del Novecento tutto questo sarebbe ampiamente compensato da ricche elucubrazioni psicologiche, ma, visto che oggi sembrano passate di moda, accontentiamoci del rosa.
Detto questo, e considerate queste premesse, mi sembra che la Lackberg il suo lavoro lo sappia fare bene. Certo, in questo primo libro si notano ancora delle imperfezioni e una scrittura un po' acerba – il tutto in molti casi avrebbe potuto essere reso in modo più sottile – ma le basi ci sono, la trama regge, la caratterizzazione dei personaggi è buona, soprattutto in vista della futura serie. Perciò, se viene preso per quello che è – ossia un giallo contemporaneo soft – questo è sicuramente un buon libro d'evasione.
Con questi presupposti non posso che consigliarlo. A me, personalmente, è piaciuto e credo che continuerò la serie, non fosse altro che per vedere com'è maturata la Lackberg: non avrebbe mai potuto avere tanto successo per tanto tempo seguendo sempre la stessa scia senza migliorarsi.
 

ClaudiaT

New member
E' piaciuto molto anche a me. Onestamente ho trovato un paio di punti in cui la scrittrice si è un po' tradita, nel senso che il lettore era un po' troppo facilitato a tirare le somme, ma nel complesso una storia avvincente e scritta in modo scorrevole. Piacevole e azzeccata anche la trama.
 
Alto