14° Poeticforum - Le poesie che amiamo

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Eccoci di nuovo qui, dopo la pausa di agosto riparte il POETICFORUM di Forumlibri! :)

Ciascun partecipante propone una poesia (vi ricordo che sono ben accette anche le personali creazioni dei forumlibrosi :mrgreen:); terminata la fase delle proposte, una per una, in ordine, da bravi bambini :mrgreen: le commentiamo :wink:

Vecchi e nuovi utenti amanti della poesia o anche no (c'è sempre una prima volta, potrebbe essere questa!), fatevi sotto :) :MUCCA
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Ankhesenamon


E ti guardo, da lontano…

Le tue ancor acerbe forme e diafane,
morbide affusolate quanto ossute,
anoressiche eppur tonde nel microscopico bikini fluo,
ancorché volta così, di profilo, ammiro

Sulla dorata sabbia, magnanima galleggi
che ai calzari tuoi soltanto è doma,
di questa spiaggia incandescente
alla corallina benevolenza prona

A guisa di regina incedi
con lentezza eppur decisa,
moglie di faraone, fiera
tra due ali di adorante plebe

Marmorea come ellenica scultura
il nobile capo al vento oscilli
e dei mortali alla vista fondonsi
dei rossi tuoi capelli l’onde
con del mar di egual colore quelle,
che ad antiche profezie in ossequio,
alla verga del giudeo patriarca
fuggitivo, chete s’inchinaron

Brevemente sosti, eterea
due ombrelloni al mio discosto
e fatalmente cogito, allarmato,
se di cotante luce e radiazioni a fronte,
che fin nostra stella madre umiliando eclissi,
il termico martirio per l’eternità assegnatomi
-in dantesco pianto e stridor di denti immerso-
impaziente alla mia porta già bussando stia

Sul nasino tuo francese sorridendo abbassi
con esperto sbarazzino gesto,
gli occhiali uva a specchio lavorati
e guatandomi da sopra le cangianti lenti
con i verdi occhi tuoi di perla
incuriosita, come ad un bestiario in gita,
infantilmente con quell’altra mano
grazioso un malizioso “ciao” mi mandi

Si ergono le spalle il torace si dilata
a tartaruga si appiattisce il ventre,
turgidi, muscoli che ormai da secoli
più segno di vita alcuno davan …

Ora quello di un attore il viso
di un atletico modello il corpo!
Temendo che il vento lo rapisca
novel tappeto delle mille notti e una
d’istinto trattengo sulla sdraio
il variopinto telo-mar spugnoso al quale
la mia levitazione ai sette cieli, repentina
elargito ha una libertà insperata

Virile cenno di risposta abbozzo
che appena a mezza via però abortisco,
il braccio al fianco trattenuto
dalla benda di ignote essenze intrisa
che imbalsamato già mi avvolge:
patetica obsoleta mummia del passato
a stolidi turisti della storia esposta,
incerto monito contro effimera grandezza

Ma già a mieter sei altre vittime, mai sazia
nuovi forestieri ammaliando, ignari rei:
del dio in terra, l’immortale, i loro avi
il riposo profanaron, sacrilegio!
la letal maledizione per millenni
crudelmente hai, fedele, perpetuato;
finché a sé ti chiamerà, eterni amanti
fratel-consorte in aureo sacello a congiacer

Chi mi scuote per le spalle, chi per nome
schiaffeggiandomi le guance mi richiama
sulla fronte premurosi altri hanno posto
d’acqua fresca una sacca gocciolante;
apro gli occhi… “dov’è andata?”
“chi?”, mi chiedon, “la regina!”
“sì, sarà la faraona”, celian:
“questo è un bel colpo di sole!”

Ma nell’acqua corallina una sirena,
tonda e ossuta in un bikini fluo,
mentre nobile verso i coralli incede
volge il capo: su di me due verdi perle.
E mentre piano dei suoi capelli fondonsi
rosse l’onde con quelle di egual color del mare,
con mistica rassegnazione io comprendo
che per me il terreno tempo è ormai scaduto…


Hot
 

Monica

Active member
NAZIM HIKMET:Autunno

In questa notte d'autunno
sono pieno delle tue parole
Parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole,
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore,
le tue parole, amica
erano tristi,amare
erano allegre,
piene di speranza
erano coraggiose,
eroiche
le tue parole erano uomini
 

bouvard

Well-known member
Questa volta posto una delle mie canzoni preferite, ma dal momento che non so postare i video :oops::oops: invece di ascoltare la sensuale voce di Gaber dovrete accontentarvi di leggere le parole:

QUANDO SARO' CAPACE DI AMARE

Quando sarò capace di amare
probabilmente non avrò bisogno
di assassinare in segreto mio padre
né di far l'amore con mia madre in sogno.

Quando sarò capace di amare
con la mia donna non avrò nemmeno
la prepotenza e la fragilità
di un uomo bambino.

Quando sarò capace di amare
vorrò una donna che ci sia davvero
che non affolli la mia esistenza
ma non mi stia lontana neanche col pensiero.

Vorrò una donna che se io accarezzo
una poltrona un libro o una rosa
lei avrebbe voglia di essere solo
quella cosa.

Quando sarò capace di amare
vorrò una donna che non cambi mai
ma dalle grandi alle piccole cose
tutto avrà un senso perché esiste lei.

Potrò guardare dentro al suo cuore
e avvicinarmi al suo mistero
non come quando io ragiono
ma come quando respiro

Quando sarò capace di amare
farò l'amore come mi viene
senza la smania di dimostrare
senza chiedere mai se siamo stati bene.

E nel silenzio delle notti
con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
percepire che anche il sonno è vita
e non riposo.

Quando sarò capace di amare
mi piacerebbe un amore
che non avesse
alcun appuntamento col dovere

Un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale
come un fiume che fa il suo corso

Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.

Così vorrei amare.

G. GABER
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
La porta di Aldo Palazzeschi

Davanti alla mia porta
si fermano i passanti per guardare,
taluno a mormorare:
<< là, dentro quella casa,
la gente è tutta morta,
non s'apre mai quella porta,
mai mai mai >>.
Povera porta mia!
Grande portone oscuro
trapunto da tanti grossissimi chiodi,
il frusciare più non odi
di sete a te davanti.
Dagli enormi battenti di ferro battuto
che nessuno batte più,
nessuno ha più battuto
da tanto tempo.
Rosicchiata dai tarli,
ricoperta dalle tele dei ragni,
nessun ti aprì da anni e anni,
nessun ti spolverò,
nessun ti fece un po' di toeletta.
La gente passa e guarda,
si ferma a mormorare:
<< là, dentro quella casa,
la gente è tutta morta,
non s'apre mai quella porta,
mai mai mai >>.
 

maclaus

New member
Il passero solitario

D’in su la vetta della torre antica,
passero solitario, alla campagna
cantando vai finché non more il giorno;
ed erra l’armonia per questa valle.
Primavera d’intorno
brilla nell’aria, e per li campi esulta,
sí ch’a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
gli altri augelli contenti, a gara insieme
per lo libero ciel fan mille giri,
pur festeggiando il lor tempo migliore:
tu pensoso in disparte il tutto miri;
non compagni, non voli,
non ti cal d’allegria, schivi gli spassi;
canti, e cosí trapassi
dell’anno e di tua vita il piú bel fiore.

Oimè, quanto somiglia
al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
della novella etá dolce famiglia,
e te, german di giovinezza, amore,
sospiro acerbo de’ provetti giorni,
non curo, io non so come; anzi da loro
quasi fuggo lontano;
quasi romito, e strano
al mio loco natio,
passo del viver mio la primavera.
Questo giorno, ch’omai cede alla sera,
festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
odi spesso un tonar di ferree canne,
che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
la gioventú del loco
lascia le case, e per le vie si spande;
e mira ed è mirata, e in cor s’allegra.
Io, solitario in questa
rimota parte alla campagna uscendo,
ogni diletto e gioco
indugio in altro tempo; e intanto il guardo
steso nell’aria aprica
mi fère il sol, che tra lontani monti,
dopo il giorno sereno,
cadendo si dilegua, e par che dica
che la beata gioventú vien meno.

Tu, solingo augellin, venuto a sera
del viver che daranno a te le stelle,
certo del tuo costume
non ti dorrai; ché di natura è frutto
ogni vostra vaghezza.
A me, se di vecchiezza
la detestata soglia
evitar non impetro,
quando muti questi occhi all’altrui core,
e lor fia vòto il mondo, e il dí futuro
del dí presente piú noioso e tetro,
che parrá di tal voglia?
che di quest’anni miei? che di me stesso?
Ahi! pentirommi, e spesso,
ma sconsolato, volgerommi indietro.
(Giacomo Leopardi)
 

Jessamine

Well-known member
Alda Merini

I fogli bianchi sono la dismisura dell’anima
e io su questo sapore agrodolce
vorrò un giorno morire,
perché il foglio bianco è violento
.Violento come una bandiera,
una voragine di fuoco,
e così io mi compongo
lettera su lettera all’infinito
affinché uno mi legga
ma nessuno impari nulla
perché la vita è sorso, e sorso
di vita i fogli bianchi
dismisura dell’anima.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ripartiamo agguerriti :mrgreen: non troppo magari :mrgreen: con la prima proposta, che è una poesia dell'amico Hot :D

Ankhesenamon

E ti guardo, da lontano…

Le tue ancor acerbe forme e diafane,
morbide affusolate quanto ossute,
anoressiche eppur tonde nel microscopico bikini fluo,
ancorché volta così, di profilo, ammiro

Sulla dorata sabbia, magnanima galleggi
che ai calzari tuoi soltanto è doma,
di questa spiaggia incandescente
alla corallina benevolenza prona

A guisa di regina incedi
con lentezza eppur decisa,
moglie di faraone, fiera
tra due ali di adorante plebe

Marmorea come ellenica scultura
il nobile capo al vento oscilli
e dei mortali alla vista fondonsi
dei rossi tuoi capelli l’onde
con del mar di egual colore quelle,
che ad antiche profezie in ossequio,
alla verga del giudeo patriarca
fuggitivo, chete s’inchinaron

Brevemente sosti, eterea
due ombrelloni al mio discosto
e fatalmente cogito, allarmato,
se di cotante luce e radiazioni a fronte,
che fin nostra stella madre umiliando eclissi,
il termico martirio per l’eternità assegnatomi
-in dantesco pianto e stridor di denti immerso-
impaziente alla mia porta già bussando stia

Sul nasino tuo francese sorridendo abbassi
con esperto sbarazzino gesto,
gli occhiali uva a specchio lavorati
e guatandomi da sopra le cangianti lenti
con i verdi occhi tuoi di perla
incuriosita, come ad un bestiario in gita,
infantilmente con quell’altra mano
grazioso un malizioso “ciao” mi mandi

Si ergono le spalle il torace si dilata
a tartaruga si appiattisce il ventre,
turgidi, muscoli che ormai da secoli
più segno di vita alcuno davan …

Ora quello di un attore il viso
di un atletico modello il corpo!
Temendo che il vento lo rapisca
novel tappeto delle mille notti e una
d’istinto trattengo sulla sdraio
il variopinto telo-mar spugnoso al quale
la mia levitazione ai sette cieli, repentina
elargito ha una libertà insperata

Virile cenno di risposta abbozzo
che appena a mezza via però abortisco,
il braccio al fianco trattenuto
dalla benda di ignote essenze intrisa
che imbalsamato già mi avvolge:
patetica obsoleta mummia del passato
a stolidi turisti della storia esposta,
incerto monito contro effimera grandezza

Ma già a mieter sei altre vittime, mai sazia
nuovi forestieri ammaliando, ignari rei:
del dio in terra, l’immortale, i loro avi
il riposo profanaron, sacrilegio!
la letal maledizione per millenni
crudelmente hai, fedele, perpetuato;
finché a sé ti chiamerà, eterni amanti
fratel-consorte in aureo sacello a congiacer

Chi mi scuote per le spalle, chi per nome
schiaffeggiandomi le guance mi richiama
sulla fronte premurosi altri hanno posto
d’acqua fresca una sacca gocciolante;
apro gli occhi… “dov’è andata?”
“chi?”, mi chiedon, “la regina!”
“sì, sarà la faraona”, celian:
“questo è un bel colpo di sole!”

Ma nell’acqua corallina una sirena,
tonda e ossuta in un bikini fluo,
mentre nobile verso i coralli incede
volge il capo: su di me due verdi perle.
E mentre piano dei suoi capelli fondonsi
rosse l’onde con quelle di egual color del mare,
con mistica rassegnazione io comprendo
che per me il terreno tempo è ormai scaduto…


Hot
 
Ultima modifica:

bouvard

Well-known member
Questa poesia mi sembra un'equilibrata combinazione di fantasia e realtà, di presente e passato, di speranze e disillusioni. Un miraggio è vedere un'incantevole creatura del passato che si muove, anzi incede maestosamente, con nonchalance in mezzo alla massa, come se il tempo non fosse un motivo abbastanza valido ad impedire la sua presenza lì, ma miraggio è talvolta la vita stessa, con le sue ingannevoli promesse che svaniscono quando siamo ad un passo dall'afferrarle. Il bello della vita è forse proprio questo suo lato irrazionale, questa presenza di sogni, speranze, illusioni, che ci regalano tanta adrenalina, anche se svegliarsi e prender coscienza dell'inganno è sempre traumatico ... ma smettere di sperare, sognare e illudersi è veramente non aver più voglia di vivere ...
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Hot, ma quando le pensi queste cose? Se è insonnia, magari la mia fosse così proficua :mrgreen:
Nel tono classico-antico della poesia colgo un'ironia che alleggerisce la tristezza del significato che le attribuisco.
Da una prima lettura, sembra che la regina, "faraona" modernizzata con bikini fluo e occhiali da sole, sia una rappresentazione attraente e grottesca della morte che viene a cogliere il nostro protagonista e penso che, per quanto mi riguarda, ho gusti più terra-terra: non c'è bisogno che venga a prendermi un principe, mi basta Johnny Depp, che ovviamente dovrebbe morire prima di me, e spero comunque che passi da queste parti il più tardi possibile :D
In un secondo momento, ho pensato a noi che non siamo più ragazzini (ma davvero è così? :?) alla vita che, talvolta, ci viene addosso sotto forma di emozioni prepotenti e prorompenti, ma, agli occhi degli altri, non è più il momento di vivere certe cose, perciò ci prendono in giro, e noi ci rassegniamo a guardare la vita da lontano, perché il tempo per certe cose "è finito", dicono i benpensanti.
 

bouvard

Well-known member
In un secondo momento, ho pensato a noi che non siamo più ragazzini (ma davvero è così? :?) alla vita che, talvolta, ci viene addosso sotto forma di emozioni prepotenti e prorompenti, ma, agli occhi degli altri, non è più il momento di vivere certe cose, perciò ci prendono in giro, e noi ci rassegniamo a guardare la vita da lontano, perché il tempo per certe cose "è finito", dicono i benpensanti.

Sai che non avevo pensato a questa possibile interpretazione? mi piace :)
 

maclaus

New member
...io nella mirabile composizione di hot ho trovato tanto dolce/amaro disincanto...è quel tipo di malinconia che mi piace assaporare, ogni giorno: nel tempo che va via e non fa più ritorno... :ad:
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Questa poesia mi sembra un'equilibrata combinazione di fantasia e realtà, di presente e passato, di speranze e disillusioni. Un miraggio è vedere un'incantevole creatura del passato che si muove, anzi incede maestosamente, con nonchalance in mezzo alla massa, come se il tempo non fosse un motivo abbastanza valido ad impedire la sua presenza lì, ma miraggio è talvolta la vita stessa, con le sue ingannevoli promesse che svaniscono quando siamo ad un passo dall'afferrarle. Il bello della vita è forse proprio questo suo lato irrazionale, questa presenza di sogni, speranze, illusioni, che ci regalano tanta adrenalina, anche se svegliarsi e prender coscienza dell'inganno è sempre traumatico ... ma smettere di sperare, sognare e illudersi è veramente non aver più voglia di vivere ...

giustissima interpretazione, anche se non concordo sulle tue conclusioni positive.

Per me niente adrenalina. E neppure risvegli, dato che le illusioni non sono sogni (qui c’era il colpo di sole…).

Infine l’inutilità per l’uomo di sognare e illudersi. Il suo destino non gli appartiene, e giunge sempre il momento in cui sarà la vita a comunicargli che è finita.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Hot, ma quando le pensi queste cose? Se è insonnia, magari la mia fosse così proficua :mrgreen:
Nel tono classico-antico della poesia colgo un'ironia che alleggerisce la tristezza del significato che le attribuisco.
Da una prima lettura, sembra che la regina, "faraona" modernizzata con bikini fluo e occhiali da sole, sia una rappresentazione attraente e grottesca della morte che viene a cogliere il nostro protagonista e penso che, per quanto mi riguarda, ho gusti più terra-terra: non c'è bisogno che venga a prendermi un principe, mi basta Johnny Depp, che ovviamente dovrebbe morire prima di me, e spero comunque che passi da queste parti il più tardi possibile :D
In un secondo momento, ho pensato a noi che non siamo più ragazzini (ma davvero è così? :?) alla vita che, talvolta, ci viene addosso sotto forma di emozioni prepotenti e prorompenti, ma, agli occhi degli altri, non è più il momento di vivere certe cose, perciò ci prendono in giro, e noi ci rassegniamo a guardare la vita da lontano, perché il tempo per certe cose "è finito", dicono i benpensanti.
lo stile classico/antico l’ho ritenuto un artificio atto a rendere fatalistica quella “cosa”, inesorabile e definitiva -esposta con una voluta ricerca nella forma, per suggerire quasi impersonale distacco-, che finisce per realizzarsi sempre e comunque.

La stessa musicalità delle rime pare di per sé consolatoria dell’ineluttabilità di ciò che è più grande di noi: un ritmo esistenziale universale.

In questo senso, posso anche riconoscere che abbia un fondo dissacrante, verso chi prende il destino troppo tragicamente e vorrebbe sfuggirne (vedi anche il discorso mummie).

L’annuncio della morte, non necessariamente fisica e urgente, ma di un certo modo di vivere che invecchiando più non può essere, è portato dalla ragazza non tanto con la sua bellezza, quanto per il suo particolare aspetto ed età. La giovane turista in bichini è anche licenza per giocare sul parallelismo nuovo/antico Egitto (non scordiamo che l’ispirazione, autobiografica, è nata da un’esperienza reale quest’estate in ferie), passando dal profano al mistico, aspetto che da quando l’uomo esiste ne accompagna il cammino verso la decadenza e la morte, considerata volutamente quanto illusoriamente -con autoconsolatoria presunzione- solo un passaggio all’eternità associato al divino.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
...io nella mirabile composizione di hot ho trovato tanto dolce/amaro disincanto...è quel tipo di malinconia che mi piace assaporare, ogni giorno: nel tempo che va via e non fa più ritorno... :ad:

*ti ringrazio per sottolineare l’aspetto “atmosfera”, sempre molto presente nelle mie poesie, delle quali è parte fondamentale.

Anche il disincanto fa parte della percezione di quanto inesorabilmente effimera sia la vita fisica; prendendo anche spunto dai fasti del passato, di chi non li ha comunque mantenuti nonostante il tentativo di rendere immortale il proprio corpo: le mummie sono paradossalmente testimoni di quanto vana sia questa ambizione umana.

*
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Ankhesenamon

E ti guardo, da lontano…

Le tue ancor acerbe forme e diafane,
morbide affusolate quanto ossute,
anoressiche eppur tonde nel microscopico bikini fluo,
ancorché volta così, di profilo, ammiro

Sulla dorata sabbia, magnanima galleggi
che ai calzari tuoi soltanto è doma,
di questa spiaggia incandescente
alla corallina benevolenza prona

A guisa di regina incedi
con lentezza eppur decisa,
moglie di faraone, fiera
tra due ali di adorante plebe

Marmorea come ellenica scultura
il nobile capo al vento oscilli
e dei mortali alla vista fondonsi
dei rossi tuoi capelli l’onde
con del mar di egual colore quelle,
che ad antiche profezie in ossequio,
alla verga del giudeo patriarca
fuggitivo, chete s’inchinaron

Brevemente sosti, eterea
due ombrelloni al mio discosto
e fatalmente cogito, allarmato,
se di cotante luce e radiazioni a fronte,
che fin nostra stella madre umiliando eclissi,
il termico martirio per l’eternità assegnatomi
-in dantesco pianto e stridor di denti immerso-
impaziente alla mia porta già bussando stia

Sul nasino tuo francese sorridendo abbassi
con esperto sbarazzino gesto,
gli occhiali uva a specchio lavorati
e guatandomi da sopra le cangianti lenti
con i verdi occhi tuoi di perla
incuriosita, come ad un bestiario in gita,
infantilmente con quell’altra mano
grazioso un malizioso “ciao” mi mandi

Si ergono le spalle il torace si dilata
a tartaruga si appiattisce il ventre,
turgidi, muscoli che ormai da secoli
più segno di vita alcuno davan …

Ora quello di un attore il viso
di un atletico modello il corpo!
Temendo che il vento lo rapisca
novel tappeto delle mille notti e una
d’istinto trattengo sulla sdraio
il variopinto telo-mar spugnoso al quale
la mia levitazione ai sette cieli, repentina
elargito ha una libertà insperata

Virile cenno di risposta abbozzo
che appena a mezza via però abortisco,
il braccio al fianco trattenuto
dalla benda di ignote essenze intrisa
che imbalsamato già mi avvolge:
patetica obsoleta mummia del passato
a stolidi turisti della storia esposta,
incerto monito contro effimera grandezza

Ma già a mieter sei altre vittime, mai sazia
nuovi forestieri ammaliando, ignari rei:
del dio in terra, l’immortale, i loro avi
il riposo profanaron, sacrilegio!
la letal maledizione per millenni
crudelmente hai, fedele, perpetuato;
finché a sé ti chiamerà, eterni amanti
fratel-consorte in aureo sacello a congiacer

Chi mi scuote per le spalle, chi per nome
schiaffeggiandomi le guance mi richiama
sulla fronte premurosi altri hanno posto
d’acqua fresca una sacca gocciolante;
apro gli occhi… “dov’è andata?”
“chi?”, mi chiedon, “la regina!”
“sì, sarà la faraona”, celian:
“questo è un bel colpo di sole!”

Ma nell’acqua corallina una sirena,
tonda e ossuta in un bikini fluo,
mentre nobile verso i coralli incede
volge il capo: su di me due verdi perle.
E mentre piano dei suoi capelli fondonsi
rosse l’onde con quelle di egual color del mare,
con mistica rassegnazione io comprendo
che per me il terreno tempo è ormai scaduto…


Hot

Una vacanza sul Mar Rosso diventa spunto per considerazioni introspettive esistenziali.

Complice quel misticismo particolarissimo indotto da una natura desertica, riarsa, infinita all’orizzonte, mare corallino trasparente, albe e tramonti inimitabili, associata all’antica storia dell’Egitto coi suoi faraoni.

Mentre ozio sul mio lettino in spiaggia, scorgo una ragazza carina passeggiare sul bagnasciuga, tra gli sguardi di giovani ammiratori. Il suo aspetto particolare, dovuto ad una leggera anoressia su un corpo ancora acerbo per la giovane età, richiama alla mia sonnecchiante e confusa fantasia i disegni tipici dell’archeologia locale, facendomi pensare ad Ankhesenamon, moglie e sorella di Tuthankamon, il faraone bambino morto giovane.

Mistico e profano -ma sempre in una particolare trama locale, che potrebbe essere indice di influssi misteriosi su di me- iniziano a rincorrersi nella mente, complice un sole che progressivamente mi porta in stato confusionale allucinato e onirico.

Mosè che apre le acque del Mar Rosso, Le Mille e Una Notte, i Tappeti Volanti, la maledizione del faraone contro i profanatori della sua tomba, bellezze femminili che mi riportano ad un passato in cui ero un giovane aitante.

La giovane che si trasfigura definitivamente nella personificazione della maledizione faraonica, forse a causa della mia percezione che noi turisti siamo per questi luoghi quasi dei profanatori, similmente ai nostri antenati che vennero a scavare tra le tombe e dare definitiva morte alle mummie sopravvissute per millenni.

Mummie che più della grandezza, sono testimonianza di quanto sia vano il sogno umano di vivere per sempre e per sempre potente, per quanto sia riuscito ad esserlo in vita.

Mummie che ora sono solo, per distratti e sacrileghi turisti, più che fenomeni da guardare con superficiale e ignorante curiosità. Al limite compassione. Più irridendole che rispettandole.

Proprio come la ragazza che si ferma un attimo a guardarmi. Dicendomi con gli occhi che intuisce in me un faraone del passato, che però mai potrà ora più ambire ad averla come regina: ho fatto il mio tempo.

Torno cosciente grazie all’intervento di chi si era accorto che mi ero pericolosamente assopito sotto il sole, e mi chiedo se quel mistico torpore non mi fosse stato indotto ipnoticamente dalla faraona, entrata nel corpo della ragazza, proprio per comunicarmi il mio destino, con antichissima magia.

Ovviamente mi prendono in giro; non ci sono regine in spiaggia, ed infatti la ragazza è laggiù che fa il bagno, umanissima e molto reale.

Constatazione che però vacilla nel momento in cui, prima di immergersi, mi fissa per un attimo misteriosamente. Poi sparisce del tutto nelle acque di questo Mar Rosso.

Ma era vera ? Si, io solo lo so. Presto saremo nuovamente insieme, mia regina !
 

bouvard

Well-known member
giustissima interpretazione, anche se non concordo sulle tue conclusioni positive.

Per me niente adrenalina. E neppure risvegli, dato che le illusioni non sono sogni (qui c’era il colpo di sole…).

Infine l’inutilità per l’uomo di sognare e illudersi. Il suo destino non gli appartiene, e giunge sempre il momento in cui sarà la vita a comunicargli che è finita.


I sogni sono anche "illusioni" :wink: sono un modo di "cambiare" la realtà, di non guardarla per quello che è davvero :wink: mi riferisco ai sogni ad occhi aperti, al fantasticare, a quel sperare continuo che ci fa andare avanti anche nelle situazioni più difficili :)
Forse adesso sei in una fase di disillusione sulla vita per cui non riesci a pensare che la vita stessa è fonte di adrenalina, ma penso che in passato hai avuto anche tu la tua buona dose di adrenalina :wink:
Certo sulla nostra vita abbiamo un potere limitato, visto che non decidiamo né di nascere, né di morire, ma in mezzo io penso che ogni tanto possiamo dire la nostra anche contro il Fato, il Destino o quant'altro :wink:
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
I sogni sono anche "illusioni" :wink: sono un modo di "cambiare" la realtà, di non guardarla per quello che è davvero :wink: mi riferisco ai sogni ad occhi aperti, al fantasticare, a quel sperare continuo che ci fa andare avanti anche nelle situazioni più difficili :)
Forse adesso sei in una fase di disillusione sulla vita per cui non riesci a pensare che la vita stessa è fonte di adrenalina, ma penso che in passato hai avuto anche tu la tua buona dose di adrenalina :wink:
Certo sulla nostra vita abbiamo un potere limitato, visto che non decidiamo né di nascere, né di morire, ma in mezzo io penso che ogni tanto possiamo dire la nostra anche contro il Fato, il Destino o quant'altro :wink:

i sogni sono desideri e preferenze

le illusioni sono propositi e speranze

i primi non ci si attende veramente che si realizzino, e non ci rimaniamo male, perché in fondo era quasi scontato.
tanto che ci vengono spesso, più che come origine e premessa delle illusioni, al crollo di esse; perché su quelle invece si che ci avevamo investito -spesso puntando tutto-, e dobbiamo viverle almeno un po' nel nostro mondo astratto ...

da giovani abbiamo entrambi.
da vecchi rimangono i primi. spesso tragicamente trasformati -batosta dopo batosta- in unica realtà di vita, nella propria demenza o tra mille farmaci.
ma già molto prima c'è chi si rifugia nell'alcool o nella droga...
 
Alto