I fogli bianchi sono la dismisura dell’anima
e io su questo sapore agrodolce
vorrò un giorno morire,
perché il foglio bianco è violento
.Violento come una bandiera,
una voragine di fuoco,
e così io mi compongo
lettera su lettera all’infinito
affinché uno mi legga
ma nessuno impari nulla
perché la vita è sorso, e sorso
di vita i fogli bianchi
dismisura dell’anima
Il foglio bianco è un vuoto, uno spazio non riempito. Perciò è violento, violento come un grido lacerante che ci sbatte crudamente in faccia ciò che ci siamo persi della vita, ciò che non abbiamo potuto o saputo cogliere. Per questo viene definito dismisura dell'anima? Un prolungamento di questa, tacito e urlante al tempo stesso? Forse per questo è meglio vivere anche senza fare niente di definito o costruttivo, purché si lasci un segno sulla vita e su noi stessi?