14° Poeticforum - Le poesie che amiamo

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
:? :? com'è che voi due questa mattina siete così sdolcinati? Sarete mica caduti nella zuccheriera?! :mrgreen: :mrgreen:

siamo in piena
tempesta ormonale ...

stavolta non si tratta di testosterone
ma di insulina.

ma che importa
l'importante è mantenere
sintomi di attività ...

:mrgreen:
 

maclaus

New member
:? :? com'è che voi due questa mattina siete così sdolcinati? Sarete mica caduti nella zuccheriera?! :mrgreen: :mrgreen:

...perchè...è difficile spiegare...ti è mai capitato di non riuscire a trovare le parole per esprimere quello che senti?...:wink:
...io invidio hot perchè riesce sempre a dire quello che pensa...alla sua maniera, ma ci riesce sempre...:)
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
...perchè...è difficile spiegare...ti è mai capitato di non riuscire a trovare le parole per esprimere quello che senti?...:wink:
...io invidio hot perchè riesce sempre a dire quello che pensa...alla sua maniera, ma ci riesce sempre...:)

ok, Mac
allora porta il vino...
ma niente calici o coppe:
solo normali bicchieri !

ah, il pane lo metto io
così sono sicuro che
non sia azzimo ...

(fidarsi è bene, etc etc)

:mrgreen:
 

maclaus

New member
ok, Mac
allora porta il vino...
ma niente calici o coppe:
solo normali bicchieri !

ah, il pane lo metto io
così sono sicuro che
non sia azzimo ...

(fidarsi è bene, etc etc)

:mrgreen:

...e il salame? Col vino ci sta bene...più del pane:D
in Calabria facciamo ottimi salami, sai...anche se lo speck non mi dispiace...:YY
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Nuova settimana, nuova poesia :)

La porta
di Aldo Palazzeschi

Davanti alla mia porta
si fermano i passanti per guardare,
taluno a mormorare:
<< là, dentro quella casa,
la gente è tutta morta,
non s'apre mai quella porta,
mai mai mai >>.
Povera porta mia!
Grande portone oscuro
trapunto da tanti grossissimi chiodi,
il frusciare più non odi
di sete a te davanti.
Dagli enormi battenti di ferro battuto
che nessuno batte più,
nessuno ha più battuto
da tanto tempo.
Rosicchiata dai tarli,
ricoperta dalle tele dei ragni,
nessun ti aprì da anni e anni,
nessun ti spolverò,
nessun ti fece un po' di toeletta.
La gente passa e guarda,
si ferma a mormorare:
<< là, dentro quella casa,
la gente è tutta morta,
non s'apre mai quella porta,
mai mai mai >>.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Questa poesia mi ha incuriosito, forse per il contrasto tra il tono vivace, quasi allegro, e la tristezza del contenuto. Capita di chiudersi in se stessi sempre di più, un po' oggi, un po' domani, al punto che gli altri non si ricordano più di noi. Non abbiamo più voglia di "lustrare la nostra porta", di curare noi stessi, anche in prospettiva di una relazione con gli altri. E gli altri a un certo punto non ci sono più; nella fattispecie, pensano che "dentro quella casa la gente è tutta morta". Un modo insolito di raccontare la depressione e la solitudine. "Il frusciare più non odi di sete a te davanti", qui mi fa pensare proprio a una persona che ha vissuto, in passato, i fasti di una vita mondana che sembra ormai lontanissima.
 
G

Gabriel

Guest
Questa poesia mi ha incuriosito, forse per il contrasto tra il tono vivace, quasi allegro, e la tristezza del contenuto. Capita di chiudersi in se stessi sempre di più, un po' oggi, un po' domani, al punto che gli altri non si ricordano più di noi. Non abbiamo più voglia di "lustrare la nostra porta", di curare noi stessi, anche in prospettiva di una relazione con gli altri. E gli altri a un certo punto non ci sono più; nella fattispecie, pensano che "dentro quella casa la gente è tutta morta". Un modo insolito di raccontare la depressione e la solitudine. "Il frusciare più non odi di sete a te davanti", qui mi fa pensare proprio a una persona che ha vissuto, in passato, i fasti di una vita mondana che sembra ormai lontanissima.

Questa poesia è stata molto importante in un periodo particolarmente positivo della mia vita.

ed è l unica che so a memoria

(In realtà ne so anche un'altra...si sta come d autunno gli alberi le foglie)

Vederla postata è stato bello
 

maclaus

New member
...questa poesia mi fa venire in mente sempre un aforisma che secoli fa ho letto non so dove: "Il tempo è un gran maestro...peccato che uccida sempre i suoi allievi."
E' la nostra condizione umana e noi non possiamo fare niente per sfuggire al nostro destino: con allegria o con malinconia...:HIPP
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
E' arrivato il momento di commentare...

Il passero solitario :)

D’in su la vetta della torre antica,
passero solitario, alla campagna
cantando vai finché non more il giorno;
ed erra l’armonia per questa valle.
Primavera d’intorno
brilla nell’aria, e per li campi esulta,
sí ch’a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
gli altri augelli contenti, a gara insieme
per lo libero ciel fan mille giri,
pur festeggiando il lor tempo migliore:
tu pensoso in disparte il tutto miri;
non compagni, non voli,
non ti cal d’allegria, schivi gli spassi;
canti, e cosí trapassi
dell’anno e di tua vita il piú bel fiore.

Oimè, quanto somiglia
al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
della novella etá dolce famiglia,
e te, german di giovinezza, amore,
sospiro acerbo de’ provetti giorni,
non curo, io non so come; anzi da loro
quasi fuggo lontano;
quasi romito, e strano
al mio loco natio,
passo del viver mio la primavera.
Questo giorno, ch’omai cede alla sera,
festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
odi spesso un tonar di ferree canne,
che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
la gioventú del loco
lascia le case, e per le vie si spande;
e mira ed è mirata, e in cor s’allegra.
Io, solitario in questa
rimota parte alla campagna uscendo,
ogni diletto e gioco
indugio in altro tempo; e intanto il guardo
steso nell’aria aprica
mi fère il sol, che tra lontani monti,
dopo il giorno sereno,
cadendo si dilegua, e par che dica
che la beata gioventú vien meno.

Tu, solingo augellin, venuto a sera
del viver che daranno a te le stelle,
certo del tuo costume
non ti dorrai; ché di natura è frutto
ogni vostra vaghezza.
A me, se di vecchiezza
la detestata soglia
evitar non impetro,
quando muti questi occhi all’altrui core,
e lor fia vòto il mondo, e il dí futuro
del dí presente piú noioso e tetro,
che parrá di tal voglia?
che di quest’anni miei? che di me stesso?
Ahi! pentirommi, e spesso,
ma sconsolato, volgerommi indietro.

Giacomo Leopardi
 

maclaus

New member
Questa, insieme ad altre immortali composizioni del mio poeta preferito, è una poesia struggente... E' l'elevazione sublime della malinconia, del rimpianto, di quel sentimento dolce e straziante che ti si insinua quando la mente comincia a rimuginare su quel che poteva essere e non è stato...
Ogni volta che la rileggo provo esattamente queste sensazioni...una dolce malinconia: per tutto ciò che non è stato e mi è sfuggito via...
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Adoro questa poesia come quasi tutte quelle del caro Giacomino, ma non ho voglia di commentarla :boh:, però concordo con maclaus :wink:.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
E' molto difficile commentare un capolavoro del genere. Che parole si possono trovare per descrivere le sensazioni che tali versi suscitano in una persona "normale"? bisognerebbe essere un poeta......di una certa levatura!!!

Era proprio questo che intendevo :mrgreen: Anche se, comunque, consci di essere comuni mortali, spesso proviamo comunque a scrivere le nostre impressioni :mrgreen:
Un grande poeta non sa solo comunicare le proprie sensazioni, ma fa sì che anche il lettore le provi nel momento in cui legge. La forza del rimpianto e della dolorosa rassegnazione, che traspare dai versi, fa soffrire chi legge.
Quando lo studiai a scuola ritenevo il pessimismo leopardiano eccessivo; oggi purtroppo, quando rileggo qualcosa di suo, lo trovo realistico.
 
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