Canto I - finito!
La lettura del primo canto è risultata scorrevolissima e... divertente
Ho scoperto che devo scrivermi un breve riassunto, sennò rischio di perdermi (anche io nella selva oscura
).
Allora:
Angelica fugge dall'accampamento, è terrorizzata all'idea di incontrare uno dei suoi "pretendenti" e infatti...incappa subito in Rinaldo! il quale, abbandonata la battaglia e disarcionato dal proprio cavallo vaga per la selva in cerca di lei
aura:.
Angelica strilla come un'ossessa e fugge, spronando il cavallo al galoppo, e continua la sua corsa fino alle rive di un fiume, dove trova
Ferraù alle prese con il suo elmo, caduto in acqua. Ora, questo Ferraù, saraceno, non è altri che il cavaliere che ha ucciso il fratello di Angelica (l'elmo in questione apparteneva a lui), ma, soprattutto... è innamorato di lei!(e ti pareva!!!)
Nuovo dietro front della fanciulla,che galoppa via come il vento.
Qui, breve pausa:
Ferraù e Rinaldo si vedono, sguainano le spade e iniziano a combattere, ma dopo qualche momento Rinaldo si ferma e apostrofa il nemico:"Che cosa stiamo a fare qui? Non lo vedi che Angelica fugge? Inseguiamola, quando l'avremo catturata combatteremo per chi di noi la debba avere".
Ah, l'amore!
Anche Ariosto qui sospira: bei tempi, dice, quando i cavalieri, anche se nemici, riuscivano a dividersi l'unica cavalcatura pur di potere inseguire la donna amata da entrambi!
[bei tempi-dice Spilla-? Sarà...:BLABLA]
Ad un bivio Cip e Ciop...ooops! Ferraù e Rinaldo si separano. Ferraù finisce per trovarsi di nuovo al fiume e si rassegna a cercare di tirar su l'elmo, finché non gli compare il fantasma di Argalia che pretende di riavere il proprio copricapo e lascia lì Ferraù come uno stoccafisso.
Angelica si imbatte in
Sacripante, re di Circassia (chi sa dov'è la Circassia? :?), il quale ovviamente è... vabbè, cosa lo dico a fare?
Il lamento d'amore di Sacripante è spassoso, magari poi lo inserisco qui; Angelica lo riconosce per uno facile da abbindolare e intende usarlo come protettore. Sacripante non crede alla fortuna di aver incontrato la sua amata nella selva (è da dire che 'sta selva è più affollata della Stazione centrale ad agosto :?). Vorrebbe saltarle addosso ma... sopraggiunge un cavaliere dalla bianca armatura
Che può fare il povero Sacripante? Lancia in resta si scaglia contro il nuovo arrivato, ma i due cavalli cozzano l'un con l'altro e Sacripante finisce gambe all'aria, pure con il cavallo sopra.
Angelica ha il suo bel da fare a levarlo di lì, mentre il moro vorrebbe sotterrarsi dalla vergogna. E proprio quando Angelica era quasi riuscita a rassicurarlo, giunge un messaggero che rivela il nome del misterioso cavaliere bianco: è
Bradamante, una gentil donzella, il prode cavaliere che ha disarcionato il re dei Circassi.
Che altro dire: Sacripante evita anche per un pelo di essere prima scalciato poi disarcionato da
Baiardo, il cavallo di Rinaldo, che vaga senza cavaliere per la foresta, poi deve affrontare in singolar tenzone lo stesso Rinaldo, sopraggiunto nel frattempo.
Ora, se tutto questo accade in un solo canto non so che cosa potrà avvenire nei successivi 43: è tutto un turbinio di fughe, incontri inattesi, rocamboleschi scontri, terrori, inimicizie, passioni incontenibili.
Ma la delizia sta nel tono ironico con cui Ariosto descrive questi alteri cavalieri, tutti pieni di ardore guerriero eppure soggetti a capitomboli, figuracce, incertezze.
Anche Angelica è sottoposta allo stesso trattamento; mentre lei giura a Sacripante la propria verginità, Ariosto si permette di suggerire che forse c'è da dubitarne
; in ogni caso sono sempre gli uomini, finora, a fare le figure più barbine.
Proseguo, lentamente perché devo terminare altre letture.:W
Peccato, perché al momento non vedo l'ora di reimmergermi nella selva selvaggia