Fine cap. 14-possibile spoiler
Eccomi, sono sopravvissuta a malanni vari ed ora sto letteralmente volando nella lettura! Quanto mi piace l'immediatezza dello stile di Singer e la sua schiettezza di esposizione! Con una scrittura completa eppure mai ampollosa riesce a portarci esattamente dove vuole: in questo caso a Loz, agli inizi del Novecento, fra tessiture a telaio ed a vapore, fra ebrei pietisti e chassidici, ebrei paganeggianti che osano travestirsi da gentili, gentili che - per la verità - sono poco presenti almeno fin qui. Con attenzione chirurgica Singer ci presenta una società - la comunità ebraica per cui Loz sarà famosa anche ai tempi della II guerra mondiale - estremamente chiusa, diffidente, settaria, direi fanatica, senza tralasciare la forte componente maschilista e misogina. E l'autore ci parla di tutto questo con il distacco che deriva dall'osservazione esterna, ma anche da una profonda conoscenza dell'ambiente, del contesto e delle dinamiche sociali.
Intanto, nella storia, abbiamo conosciuto un caleidoscopio di personaggi, come accade in molti romanzi che descrivono comunità ebraiche. In particolare abbiamo conosciuto i genitori dei fratelli Ashkenazi e i loro figli. Per la verità abbiamo conosciuto di più il più antipatico e pericoloso, Simcha, di cui già si delineano chiaramente le mire... attendo di conoscere meglio Jacob prima di esprimermi di più. Inoltre abbiamo conosciuto un'altra famiglia, gli Alter... ed anche qui attendo con curiosità di seguire il destino (ossia i comportamenti e le decisioni) di Dina.