C GdL - I fratelli Ashkenazi di Israel J. Singer

Spilla

Well-known member

Nel canto abitano le preghiere.
C'è una grande quantità di filmati
di danze e canti non solo chassidim .
Sono un misto di gioia e malinconia.
Luce e ombra.
Questo filmato descrive tante cose.

Grazie, Shoshin.
Per molti anni ho diretto un coro di musica liturgica, amo molto il canto come forma di preghiera :)
 

estersable88

dreamer member
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Grazie, Shoshin.
Per molti anni ho diretto un coro di musica liturgica, amo molto il canto come forma di preghiera :)

Idem per me, soprano in un coro liturgico... se cantare è pregare due volte, per me cantare è la forma più vera e profonda di preghiera, quella che per indole sento più mia.
 

qweedy

Well-known member
capitolo 30

Sono circa a metà del libro, in questi capitoli predomina la parte storica, l'attenzione è rivolta alle masse operaie sfruttate, l'ideologia marxista che inizia a diffondersi tra gli operai, la rivoluzione industriale, l’evoluzione economica della città di Lodz e le conseguenti tensioni sociali. Spicca la figura di Nissan, l’ebreo che dedica la propria esistenza alla lotta proletaria, sino alla rivoluzione d’ottobre, mettendo nell'adesione ideologica al marxismo lo stesso rigore che il padre rabbino metteva nell'applicazione del Talmud e ricadendo nelle stesse amare frustrazioni per le delusioni causate dalla realtà dei comportamenti umani.
Una sequenza di avvenimenti cui fanno da sottofondo le tensioni ed i conflitti interni ad una comunità in cui si trovano a convivere, interagendo per i rapporti economici e di lavoro ma senza integrarsi, polacchi, russi, tedeschi ed ebrei; questi ultimi destinati ad essere oggetto a ripetizione di gravi atti di pesante intolleranza.
 

Shoshin

Goccia di blu
C'è bisogno di tempo per
chiudere le pagine di questo libro
Si arriva alla fine del romanzo
con nuove forme di conoscenza
da spiegare anche con il cuore.
Una storia universale sul senso
della vita e su ciò che della nostra vita noi
effettivamente comprendiamo...
Il valore delle cose perdute o non fatte,il peso
degli sbagli,il vuoto lasciato dalle perdite...
Tutto è sempre con noi,tutto ci appartiene,
ma a volte ce ne accorgiamo tardi e ci lasciamo travolgere
dal peso che questo comporta.
Mi sono commossa molto ed ho terminato la lettura
con gli occhi stanchi e gonfi.
 

estersable88

dreamer member
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Fine cap. 24-spoiler

Ho terminato la parte prima. Beh, non c'è che dire... Simcha Meyer si è dato molto da fare... è arrivato dove voleva con ottimi risultati schiacciando tutto e tutti al suo passaggio: non si è fatto scrupoli! Mi fa rabbia il suo comportamento con la moglie, mai che si faccia le domande giuste... anche quando si è trattato di decidere della sorte dei suoceri... è spregevole! E osa pure fare la vittima e autogiustificarsi! Jacob invece non è ancora emerso del tutto... mi aspettavo di trovare qualcosa in più su di lui a questo punto... vedremo nel prosieguo.
 

Shoshin

Goccia di blu
Łódź di quel tempo narrato

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Una sala di fabbrica tessile..
 

Shoshin

Goccia di blu
Ho terminato la parte prima. Beh, non c'è che dire... Simcha Meyer si è dato molto da fare... è arrivato dove voleva con ottimi risultati schiacciando tutto e tutti al suo passaggio: non si è fatto scrupoli! Mi fa rabbia il suo comportamento con la moglie, mai che si faccia le domande giuste... anche quando si è trattato di decidere della sorte dei suoceri... è spregevole! E osa pure fare la vittima e autogiustificarsi! Jacob invece non è ancora emerso del tutto... mi aspettavo di trovare qualcosa in più su di lui a questo punto... vedremo nel prosieguo.


Tornerà a palpitare la figura
di Jacob Bunim...sul finire.
 

Spilla

Well-known member
Io ho sentito infinita gratitudine per le migliaia di uomini che in passato hanno lottato, al limite della sopravvivenza propria e delle proprie famiglie, perché oggi potessimo avere orari di lavoro umani, luoghi di lavoro salubri e dignitosi, stipendi adeguati, ferie, diritto al riposo, indennità.

Prego che le nostre generazioni non vanifichino tante lotte e tanti sacrifici.
 

qweedy

Well-known member
Io ho sentito infinita gratitudine per le migliaia di uomini che in passato hanno lottato, al limite della sopravvivenza propria e delle proprie famiglie, perché oggi potessimo avere orari di lavoro umani, luoghi di lavoro salubri e dignitosi, stipendi adeguati, ferie, diritto al riposo, indennità.

Prego che le nostre generazioni non vanifichino tante lotte e tanti sacrifici.

Vedere le condizioni di lavoro e di vita di intere famiglie è un colpo al cuore.

Talvolta può sembrare che i nostri diritti di oggi siano acquisiti per sempre, ma temo che non sia così.
 

Shoshin

Goccia di blu
Le immagini mute degli shtetl


Un mondo lontanissimo e muto...
Inconsapevole di quello che poi sarebbe accaduto.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Fine cap. 34

E' un periodo di profonda crisi quello attraversato da Loz, crisi sia economica, che sociale, che di valori ed ideali. La sovrapproduzione - con conseguente aumento del divario tra industriali e lavoratori - ha prodotto una forte ribellione di questi ultimi che, a sua volta, ha avuto conseguenze a dir poco nefaste. Sono lontani i lussi, i fasti, i ricevimenti, il periodo di vacche grasse è finito ed occorre riorganizzarsi e rimettersi in piedi. E' emblematico che sullo stesso treno, con mete ed in cclassi diversi, viaggino Simcha Meyer Ashkenazi e Nissan...
 

Spilla

Well-known member
Sapevo che mi avreste superato presto :mrgreen:
Io sono quasi alla fine del capitolo 1, la scena si è spostata sull’imprenditore tedesco Huntze (non sono sicurissima del nome :?). Ancora una volta, ricchezza e fortuna negli affari non fanno la felicità.
Lo sta sperimentando anche il giovane Ashkenazi, ma non sembra in grado di ricavarne una lezione di vita:boh:
 

qweedy

Well-known member
capitolo 48

La saga familiare in questo romanzo ha anche un valore simbolico; è il pretesto per sottendere l'ascesa e la decadenza del capitalismo industriale, incarnato, appunto, dagli ebrei Ashkenazi. E' il veicolo più semplice per conoscere le condizioni di vita di quella massa di cenciosi lavoratori senza i quali non si sarebbe potuto realizzare il "miracolo" tessile di Lodz; operai trattati come bestie da soma e spremuti all'inverosimile.
Sconvolgente la loro condizione di vita lavorativa e quella miserabile delle donne, mogli e figlie, costrette spesso a fare del proprio corpo merce di scambio.

Delicato l'ideale di umanità che avvolge figure come Tavyez e Nissan, incrollabili lottatori; fino allo stremo delle forze si battono per diffondere il "verbo" del movimento operaio e per organizzare le prime lotte contro capi e padroni. Straordinaria la figura femminile della figlia di Tavyez, avrebbe potuto avere maggior spazio nella narrazione, ma ritorniamo alla considerazione della donna all'epoca.
La parte sociale, storica, economica, è preponderante in questi capitoli e ahimè è incredibilmente attuale. Le condizioni di vita miserabili dei lavoratori di Lodz sono poi così diverse dalle condizioni di vita dei raccoglitori di pomodori nel nostro Sud? Cercare di trovare un nemico comune a cui attribuire l'origine di tutti i mali, lì gli ebrei, qui gli immigrati, non è quello che la politica di oggi sta facendo?

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Shoshin

Goccia di blu
Io ho finito da alcuni giorni e leggo
con piacere ed interesse i vostri
approfondimenti.
L'attualità che caratterizza questo romanzo,
conferisce a tutto il lavoro un grande valore educativo.
Questo è un testo che dovrebbe essere introdotto come lettura scolastica nei licei,e più in generale dovrebbe essere citato
in tutti quei contesti in cui per più vari motivi ci si avvicina allo studio e all'analisi di quel periodo storico.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
La mia versione è un'edizione Longanesi del 1970, con prefazione di Claudio Magris e traduzione di Bruno Fonzi

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Incipit

Sulle strade polverose che dalla Slesia e dalla Sassonia, attraverso cittadine e villaggi devastati dalle guerre napoleoniche, entravano in Polonia, passavano lunghe processioni di carri e barrocci carichi di uomini, di donne, di bambini e di masserizie. Nei campi, i contadini polacchi, servi dei nobili locali, si fermavano dietro gli aratri e, facendosi schermo con la mano per ripararsi dal sole e dalla polvere, rimanevano a fissare quegli strani veicoli con quegli strani carichi. Le contadine, appoggiandosi alla vanga, rialzavano sulla fronte i fazzoletti colorati per veder meglio. Bambini dai capelli chiarissimi, vestiti soltanto d’una camicia di rozza tela, si trascinavano fuori dalle capanne di fango, dai recinti di fascine intrecciate, e con i cani del villaggio improvvisavano rumorose accoglienze ai viaggiatori.
 

estersable88

dreamer member
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Cap. 51

Ci sarebbero tantissime cose da dire, ma non posso dire molto senza spoilerare...
Come se non bastassero le lotte operaie, lo sfruttamento degli industriali, il semi-fallimento dell'idea marxista, ora sono passati anni e c'è la guerra. Lodz è occupata... ma qualcuno resiste, pur con tutte le difficoltà.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Lettura terminata

Ho finito stanotte... ieri sera non riuscivo più a smettere di leggere, volevo sapere quale sarebbe stata la sorte di Max Ashkenazi e di suo fratello Jacob, quella di Lodz e dell'intera Polonia... Alla fine di questa impegnativa, ma splendida lettura posso dire che anche questo è un romanzo meraviglioso, sebbene diverso dalla Famiglia Karnowski che tanto avevo amato, e che Israel Joshua Singer è un narratore eccezionale.
 

qweedy

Well-known member
Sono al capitolo 62, stasera lo finisco anch'io.

Se all'avvio del libro il tono ironico e sorridente alleggerisce un buon numero dei capitoli iniziali, in special modo quando l’autore rievoca gli usi polverosi che contraddistinguono le relazioni familiari e personali nel giudaismo chassidico, poi il tono lieve si va via via spegnendo non solo per l’accresciuta tragicità dei comportamenti dei singoli, ma anche per la drammaticità degli avvenimenti storici.
Se la parte iniziale del libro è un’immersione nella tradizione, nelle ritualità e nella cultura chassidica, dalla metà in poi predomina la parte storica, drammatica.

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